A PROPOSITO DI “SU GORROPU”… ED ALTRE COSE MENO BELLE
Nei giorni scorsi ho dovuto subire, ad opera del capogruppo
della Lista “Alfio Marchini Sindaco”, un’aggressione verbale carica di una
violenza e di una volgarità quali raramente ho avuto occasione di vedere e
ascoltare; in particolare nella sede istituzionale
dell’Assemblea Capitolina – luogo simbolo dei valori più alti di democrazia e
di rappresentanza della città di Roma Capitale.
Il consigliere Alessandro Onorato non ha ancora sentito il
dovere di rivolgere parole di scusa per il suo comportamento, non tanto verso
di me come persona (capisco che il concetto di rispetto umano possa essere
incommensurabilmente complesso da comprendere per alcuni) quanto per il
rispetto che ciascuno di noi deve al ruolo e alla funzione che esercitiamo
nell’istituzione che rappresenta tutta la nostra città.
Al compagno Gianluca Peciola rinnovo la mia gratitudine, per
aver voluto difendermi da quegli attacchi tanto aggressivi e volgari, a cui
aggiungo una affettuosa raccomandazione: non accettiamo le provocazioni di
coloro che strumentalmente, e alla disperata ricerca di un briciolo di
visibilità mediatica, tentano di mettere in difficoltà questa amministrazione
di centrosinistra che sta lavorando bene su entrambi i fronti: riparare i danni
provocati dalla Giunta Alemanno e rimettere l’attività amministrativa sui
binari dell’efficienza e della legalità.
Questo mio intervento, però, è motivato dal fatto che alcuni
commenti ironici, sulla vicenda (altrimenti non possono essere considerati),
sono stati espressi su vari social network e fra questi uno di Stefano
Veglianti, di Sinistra Ecologia e Libertà, assessore del Municipio V.
Stefano , il 28 maggio, alle 22:53, commentava così un
titolo del Fatto Quotidiano che dava notizia della ”Rissa in Campidoglio”: “la
prossima volta a Onorato lo ritrovano a Su Gorropu…nel Nuorese… vero Gemma
Azuni”., pensiero che non mi appartiene di certo.
E il consigliere Onorato, dal suo profilo Facebook, ribatte: “Per chi non lo sapesse, quella citata nel post è una profonda gola della
Sardegna dove venivano gettati i corpi dei rapimenti falliti.” “Poco prima lo
stesso assessore aveva postato, sempre sul suo profilo, un altro messaggio
ironizzando sul mio dito fratturato. In questo si legge: il dito di Onorato è
stato ritrovato in un orto alla Garbatella, quartiere dove ha sede il noto
centro sociale "la Strada".
Invito il consigliere Onorato, al quale auguro di rimettersi
presto, di documentarsi meglio e senza pregiudizi etnico-regionalistici su
quale meraviglia straordinaria della natura sia il Canyon di Su Gorropu, sia
visitando il sito web ufficiale http://gorropu.info/,
sia andandoci di persona. L’ammirazione per tanta bellezza potrebbe perfino
compiere il miracolo di purificare il consigliere Onorato dalle incrostazioni
di aggressività e volgarità di cui sembra cosparso.
Associare me e la mia terra (qui il discorso è molto serio)
a suggestioni criminali come sembra fare il consigliere Onorato è inaccettabile;
La Sardegna non è la terra del banditismo come costui ancora sembra credere.
Questa terra, però, è stata sfruttata e depredata, la sua
natura meravigliosa è aggredita e umiliata da imprenditori e palazzinari senza
scrupoli, nell’ignavia dei governi locali e centrali che non hanno fatto altro
che imporre devastanti servitù militari e null’altro. La Sardegna perde lavoro,
perde donne e uomini che sono costrette/i ad emigrare, perde identità per le
speculazioni che la vorrebbero ridotta ad un gigantesco villaggio vacanze per
ricchissimi faccendieri che pensano di venire nella nostra terra e trattarci
come servi.
Non accetteremo mai questo destino, non recideremo mai il legame
fortissimo di rispetto e solidarietà che ci lega l’un l’altro e tutti noi alla
nostra bellissima terra.
Si tranquillizzi il consigliere Onorato; sarà sempre il
benvenuto a Su Gorropu e in qualsiasi altro luogo della Sardegna.
E se vorrà fare questa esperienza imparerà cosa sono il
rispetto, l’amicizia e la solidarietà che offrono e ricevono le donne e gli
uomini liberi, e di questo mi ritengo testimone nel mio operato nelle istituzioni
a cui mi onoro di appartenere.
Nessun commento:
Posta un commento