26 maggio 2016

VILLA BLANC:FISSATA IL 26 GENNAIO 2017 L'UDIENZA PRESSO IL CONSIGLIO DI STATO








Fissata al 26  gennaio 2017 l'udienza per Villa Blanc presso il Consiglio di Stato. Un dibattimento  che vede.  in una moderna riedizione di Davide contro Golia (speriamo con lo stesso risultato), sette semplici cittadini e Italia Nostra contro la  Luiss.
Il Comitato Villa Blanc, di cui i sette sono soci, ha inviato  recentemente  lo stato dell'arte della querelle , illustrandone i vari passaggi a cui la sorte della Villa è stata sottoposta. Sicuramente tanti e dove brilla in maniera indiscussa la supremazia dell'interesse privato rispetto all'interesse pubblico. E poco sarebbe il male se fosse solo la Luiss a difendere i propri interessi. Ci mancherebbe altro!. Quello che colpisce in questo breve riassunto , è la sottile complicità, mai dichiarata ma pur sempre presente, di cui la Luiss ha goduto da parte delle isituzioni pubbliche. Non per dolo ma certamente per colpa grave , da parte del Comune e del Municipio II in prima battuta, ma anche da parte della Soprintendenza e della Regione Lazio.Sempre pronti ad eccepire ,  ad essere in tutt'altre faccende affaccendate quando si trattava di prendere posizione ufficiale, girati dall'altra parte, hanno comunque utilizzato il loro potere in funzione sempre e comunque pro Luiss. Ultima la Soprintendenza ma anche la Regione Lazio.
La data fissata per l'udienza ci conforta però. Infatti per quella data il futuro Sindaco di Roma si sarà saldamente insediato al Campidoglio. E visti  i proclami fatti in campagna elettorale da parte di quasi tutti i candidati, il prescelto non si potrà sottrarre a prendere posizione pubblica su Villa Blanc in maniera chiara e decisa in favore dell'interesse pubblico. Veramente così era stato anche nella consiliatura precedente. Poi i fatti hanno ridimensionato le posizioni e si è assistito a quel triste spettacolo meglio conosciuto come " muro di gomma".
Vedremo se anche questa volta si assisterà a questo squallido spettacolo.
Noi comunque non staremo a guardare e ci faremo sentire. Siatene pur certi.

Raffaele Fischetto
Comitato Villa Blanc
c/o Studio Ortolani – Via G. Gatteschi, 32 – 00162 Roma

 

 

 

 

 

                                               L'ODISSEA  DI VILLA BLANC

 

 

 

1)Dal 1973 al 2010

 

Villa Blanc è una delle ultime  ville patrizie superstiti  a Roma. La villa fu costruita nel 1898 dal barone Alberto Blanc, ministro degli esteri del governo Crispi su progetto degli architetti Giacomo Boni ( il famoso archeologo del Foro Romano, sepolto sul Palatino) e Umberto Mora, in stile eclettico con elementi anticipatori dello stile liberty e parti che rievocano modelli medievali e rinascimentali,  con influenze orientaleggianti  e pregevoli manufatti artistici. Include un parco di circa 4 ettari, un palazzo nobiliare di 56 stanze, 19 saloni, terrazze ecc. e altri sette edifici minori per un totale di 26 mila metri cubi. Già dal 1922 il Ministero della Pubblica Istruzione aveva posto il vincolo di interesse storico e artistico.

 

La villa nel 1950 fu acquistata dalla Società Generale Immobiliare per 180 milioni di lire e venduta nel 1972 alla Germania Federale – che voleva istallarvi la sua ambasciata - per 3 miliardi di lire. L'Immobiliare aveva fatto rimuovere nel 1954 il vincolo di interesse storico sugli edifici del 1922 e si impegnava nel contratto a rimuovere la destinazione urbanistica di “parco privato vincolato” che impediva nuove costruzioni. La prospettiva che uno dei pochi spazi verdi venisse definitivamente alienato e distrutto – a seguito di una proposta di delibera della giunta comunale che permetteva alla Germania di demolire e ricostruire - provocò una  autentica insurrezione cittadina ( comitato di quartiere, circoscrizione e associazioni ambientaliste con Italia Nostra in testa, ma anche molte accademie di paesi esteri a Roma nonché illustri esponenti della cultura tedesca a Roma). Si ottenne allora il risultato auspicato : nel maggio 1974 il Comune adottava una variante di piano regolatore da parco privato a parco pubblico  - e quindi destinato all'esproprio - e nel maggio 1976 il ministro dei beni culturali apponeva il vincolo monumentale in base alla legge 1089 del 1939. A seguito della variante, la repubblica Federale di Germania recedette dal contratto

 

Passano gli anni e il Comune dimentica la villa, che subisce un progressivo degrado. Nel 1992 il Ministro dei beni culturali Alberto Ronchey  esercita il diritto di prelazione per acquistare la villa – per 27 miliardi di lire – al fine di destinare la palazzina nobile come sede del circolo ufficiali, che doveva lasciare Palazzo Barberini. Era prevista comunque l'apertura del parco ai cittadini nelle ore diurne. La congruità della cifra fu però contestata dai verdi Rutelli e Scalia  e il pm Giordano emise avvisi di garanzia per il ministro Ronchey e il ministro delle finanze Goria  nonché ordini di custodia cautelare per il Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali Sisinni , che finì in carcere nell'agosto 1993 insieme ad altri. Nonostante gli ordini di arresto fossero revocati dopo solo alcuni giorni, il ministro Ronchey decise di abbandonare il progetto.

 

Nel 1997 la villa venne posta in vendita all'asta fallimentare     ed acquistata per 6 miliardi di lire dalla LUISS, in quanto l'allora ministro dei beni culturali Valter Weltroni non esrcitò   il ditritto di prelazione. Nel 2001 – anno in cui iniziò l'attività del Comitato Villa Blanc - la LUISS  cercò di ottenere  il cambio di destinazione del complesso  ( da verde pubblico a servizi universitari pubblici)  e presentò un suo piano di programma per Villa Blanc che ottenne l'approvazione del Commissario Straordinario al Comune, non ratificata però dalla nuova giunta subentrata al Campidoglio. Nel corso del 2003 il Comitato Villa Blanc presentò  al Comune tramite il Municipio le proposte per il mantenimento della destinazione a verde pubblico e la tutela della integrità del complesso; queste istanze  furono poi recepite   nel piano regolatore del  Comune di Roma del 2008 con la qualifica di “Villa storica” e la destinazione di tutto il complesso ( parco e edifici ) a verde pubblico e servizi pubblici locali ( che nel campo dell'istruzione arrivano fino alla scuola dell'obbligo). 

 

Vennero avviate trattative con il Comune per la cessione, ma entrarono ben presto in una fase di stallo.

  Nel 2007 entrò nella trattativa la LAMARO appalti con una ipotesi di triangolazione che prevedeva la cessione di villa Blanc al Comune in cambio di aree comunali per la costruzione del un campus alla Bufalotta insieme ad ampliamenti della sede LUISS di via Panama. Questo progetto venne bocciato per l'opposizione del IV Municipio ma anche per la posizione prevalente nel consiglio di amministrazione della LUISS, orientata a espandere l'Università in una zona centrale di Roma, per favorire l'afflusso degli studenti  provenienti da fuori Roma  ed evitare lo spostamento dei professori, già operanti in centro.  Amara conclusione: la LUISS ottenne comunque una nuova sede per la sua Facoltà di Economia, la LAMARO l'edificabilità delle aree della Bufalotta/Porta di Roma e il Comune di Roma non ottenne Villa Blanc.

 

2)Dal 2011 a oggi

 

Nel gennaio 2011 la LUISS ripresentò il progetto del 2001 per la costruzione del campus post-universitario a villa Blanc, che oltre a alterare la destinazione degli immobili, sfigura in particolare il parco della villa e lo sottrae definitivamente alla fruizione del pubblico.

 

Sono previsti in particolare :  la realizzazione di ben 8 parcheggi interni per oltre  5000 mq e una presenza di 920 persone, la trasformazione delle serre in ristorante e degli edifici minori in foresterie, la trasformazione dei viali interni in strade transitabili alle auto ( per circa altri 5000 mq complessivi)  .

 

Le conferenze dei servizi interna ed esterna , convocate per l'esame del progetto, furono chiuse entro agosto 2011, con il parere favorevole sia della Sovrintendenza alla realizzazione dei parcheggi in una villa storica che delle altre autorità convocate, tra cui l'assessorato alla mobilità, che non considerò necessario la realizzazione di una analisi di impatto sul traffico locale .Anche il III Municipio, che pure, nella conferenza  dei servizi interna, aveva sollevato inizialmente il problema della incompatibilità con la destinazione a verde pubblico e a servizi locali, non aveva fatto poi pervenire  la propria opposizione definitiva entro i termini, per cui venne assunto, secondo il principio del silenzio/assenso,  parere favorevole.

 

Il 18 ottobre 2011 veniva emessa una  semplice “memoria di giunta” (e non quindi una delibera )firmata soltanto dall'Assessore all'Urbanistica,  in cui si riconosceva che la “Business school “ proposta dalla L UISS  rivestiva il carattere di attrezzatura culturale, compresa tra quelle ammissibili dall'articolo 85 comma 1 b delle norme tecniche di attuazione   (NTA) del piano regolatore - che però indica espressamente il limite delle scuole dell'obbligo  per le aree a verde pubblico e servizi locali. mentre l'istruzione universitaria  rientra nelle prescrizioni dell'articolo 83 delle NTA per i progetti di livello urbano. La memoria concludeva dando mandato all'assessore all'Urbanistica a concludere un accordo con la LUISS per la fruizione pubblica del complesso.

 

Sulla base di questa memoria il 29 novembre 2011 veniva firmata una convenzione fra l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma Corsini e il Direttore Generale della LUISS Celli, in cui la LUISS   concedeva l'accesso del pubblico al parco nei giorni festivi o comunque di chiusura della attività universitaria, permetteva l'accesso del pubblico a uno dei parcheggi interni ( quello su via Marliano) e si  impegnava a rendere fruibile  un'area riservata nella zona più scoscesa del parco di soli circa 4500 mq per i giochi dei bambini ( interrompendo tra l'altro con una recinzione la unità del parco); il tutto però subordinato alle esigenze, anche di orario , della LUISS.

 

Sulla base di quest'ultima convenzione, il Dipartimento di programmazione e attuazione urbanistica del Comune rilasciava alla LUISS in data 21 dicembre 2011 il permesso di costruzione  N° 766.

 

Contro questo permesso alcuni rappresentanti (7) del Comitato Villa Blanc, l'Associazione Italia Nostra e altri cittadini hanno presentato ricorso al TAR del Lazio in data 22 maggio 2012 contestando la procedura seguita per la approvazione di un progetto non compatibile con la destinazione del Piano Regolatore di Roma a verde pubblico e servizi pubblici di livello locale nonché con i vincoli imposti sul complesso (*) e riaffermando la continuità della battaglia ideale portata avanti dai cittadini per oltre 40 anni per l'acquisizione pubblica dell'intero parco ( la prima destinazione a verde pubblico fu ottenuta nel 1974). 

 

In  data 21 dicembre 2012 sono iniziati i lavori all'interno della villa. Il 1 febbraio 2013 il Comitato Villa Blanc – che ha operato sotto diverse forme fin dal 1973 per la conservazione e la fruizione pubblica della Villa - si è costituito formalmente in associazione.

 

A seguito delle numerose iniziative della cittadinanza, il 27 marzo 2013 è stata approvata all'unanimità in consiglio Comunale una mozione che impegnava il Sindaco e la Giunta a modificare il protocollo d'intesa con la LUISS per assicurare, tra l'altro,  l'apertura della intera area verde al pubblico tutti i giorni dall'alba al tramonto e la revisione dei parcheggi interni al parco non compatibili con i vincoli esistenti.

 

Sempre su pressione del Comitato  è stata votata dal Consiglio del  Municipio II (ex II e III) in data 3/10/2013 una mozione che impegna il Presidente e la Giunta Municipale, tra l'altro, a promuovere e accompagnare l'azione del Sindaco e della Giunta Comunale per verificare il permesso di costruire rilasciato alla LUISS e per ottenere l'apertura della Villa al pubblico dall'alba al tramonto tutti i giorni, in conformità al  dettato del PRG che definisce la sua destinazione a verde pubblico e servizi pubblici locali (art  85 delle NTA ).

 

Infine il 29/10/2013 è stata votata all'unanimità dal Consiglio Comunale  una mozione che impegna il Sindaco a rivedere la procedura con cui è stato autorizzato il progetto LUISS, a procedere alla revisione con il Comune e a mettere in atto i provvedimenti necessari ad assicurare: l'apertura dell'intero parco della Villa al pubblico dall'alba al tramonto; la fruizione pubblica del complesso come previsto dall'art. 85 delle Norme tecniche di Attuazione del Piano Regolatore (verde pubblico e servizi pubblici locali); eliminazione dei parcheggi all'interno del parco salvo una dotazione minima di servizio e riduzione al minimo della viabilità carrabile interna; sostituzione dei previsti muri di cinta con cancellate perimetrali.

 

La sentenza del TAR emessa il 27 novembre 2013 ha respinto il ricorso con una sentenza sommaria che non è entrata a pronunciarsi su molte delle questioni esposte e che ha travisato in particolare la interpretazione delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore, per giustificare la creazione di un centro universitario  ( a cui sono riservate aree di intersse urbano previste dall'articolo 84 ) in una area che invece era destinata espressamente a verde pubblico e servizi di interesse locale ( come previsto dall'art. 85).

 

Contro la sentenza del TAR Italia Nostra e i sette ricorrenti hanno presentato appello al Consiglio di Stato il 26 maggio 2014.

Nell'Ottobre 2014 il Comitato ha presentato un esposto alla Procura contro l'irregolarità delle procedure rilasciate dal Dipartimento tutela ambientale e del verde del Comune di Roma, in base alle quali sono stati abbattuti oltre 71 alberi nel corso degli ultimi anni nel parco di Villa Blanc, nonostante sia protetto dal vincolo di zona boscata. In particolare si evidenziava che nelle autorizzazioni non era richiesto l'immediato reimpianto delle essenze abbattute, come di prassi in tutti gli altri permessi e la mancanza del piano di assetto definitivo del parco, che avrebbe dovuto essere approvato dalla Soprintendenza.  Anche se nel febbraio 2015 l'esposto è stato archiviato, nel Dicembre 2014 la LUISS ha finalmente presentato alla Soprintendenza il progetto di sistemazione del Parco, che, a tutt'oggi, è all'esame della Soprintendenza BAC.

 

Nel gennaio 2015 il Sindaco Marino, a seguito delle pressioni del Comitato, ha scritto una lettera al Direttore Generale della LUISS per chiedere un incontro anche con i cittadini alfine di arrivare ad una soluzione equa del problema di Villa Blanc, senza però ottenere risposta.

 

L'udienza del Consiglio di Stato, fissata al 7 luglio 2015, nella quale il relatore prescelto dal Presidente del Consiglio di Stato per l'esposizione del caso aveva effettuato attività  di docenza in seminari e corsi organizzati dalla LUISS, venne rinviata anche per appurare la possibilità di un efficace intervento della Giunta Comunale a  risolvere il caso, intervento che però non si è mai verificato per le note vicende (dimissioni del Sindaco e della Giunta). In quell'occasione il Comitato Villa Blanc e i ricorrenti hanno lanciato un appello agli esponenti delle Istituzioni e della cultura, in particolare in ambito politico, giuridico e urbanistico, e alle associazioni dei cittadini impegnati attivamente nella difesa dei beni comuni, per  sostenere le motivazioni del ricorso al Consiglio di Stato.

 

Nell'ottobre 2015 il Comitato Villa Blanc ha avuto notizia  notizia che la Soprintendente per il Comune di Roma, arch. Renata Codello, aveva trasmesso un parere alla Regione sul piano di assetto del parco proposto dalla LUISS e ne ha chiesto l'accesso agli atti.

 

Solo nel marzo 2016, dopo aver vinto forti e ripetute resistenze burocratiche, il Comitato è venuto in possesso di tale parere della Soprintendenza, che conferma la suddivisione del parco in due, nonostante sia tutelato come un unicum dai vincoli  di legge imposti sul complesso e annulla di fatto l'applicazione del vincolo di rispetto della situazione preesistente nella zona del parco su cui non insiste direttamente l'Università. In attesa della nuova udienza al Consiglio di Stato, il Comitato ha avviato contatti con la Regione Lazio, per opporsi al rilascio di autorizzazioni per l'abbattimento di numerosi alberi nel parco di Villa Blanc, secondo quanto contenuto nel piano LUISS autorizzato dalla Soprintendenza, in contraddizione con l'esistenza del vincolo di area boscata.

 

 

 

 

 

15 maggio 2016

Comitato Villa Blanc



Presidente- Adolfo Rinaldi

tel 3487840528

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*)Il parco della Villa venne dichiarato di notevole interesse sin dal 1920 (L.364/1909 e  L 688/1912). Il 17.06.1953 il Ministero della P:I. decretò il notevole interesse del parco per la sua pregiata vegetazione nell'ambito urbano (L1497/39). Lo stesso Ministero il 19/05/1976  dichiarò gli immobili della Villa di particolare importanza (L.1089/39). Il 17/671983 il complesso venne dichiarato di notevole interesse pubblico (L.1497/39). Infine il 2.10/1992 tutto il complesso venne dichiarato patrimonio omogeneo da tutelare dal Ministero per i beni culturali e ambientali ( (L1089/39). Nel PTPR della Regione Lazio il Parco  è vincolato come “area boscata”.  

 

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