Cresce di ora in ora l'interesse per salvare Villa Paolina, ed altri edifici storici nel Municipio Roma 2, dall'applicazione estensiva delle disposizioni della legge sul Piano Casa e sue modificazioni della Regione Lazio. Anche oggi ,31 gennaio, Repubblica riporta in cronaca un articolo sull'argomento.
Inoltre giunge notizia in redazione della costituzione spontanea di un comitato di cittadini "Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt" che si è messa subito all'opera inviando un esposto al MIBACT.
CI SEMBRA ORMAI CHIARO CHE I NOSTRI AMMINISTRATORI PUBBLICI SONO STATI TUTTI INFORMATI E CHE LA SPECULAZIONE EDILIZIA NON PASSERA'.
30.01.2018
Al
Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo
Al MINISTRO, On.le Dario FRANCESCHINI
Via del Collegio Romano, 27 -‐ 00186 Roma
Al SEGRETARIO GENERALE
dott.ssa Carla DI FRANCESCO
Via del Collegio Romano , 27 -‐ 00186 -‐Roma
Al DIRETTORE GENERALE ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO dott.ssa Caterina BON
VALSASSINA
Via San Michele , 22 -‐ 00153 -‐Roma
Oggetto: Esposto e Richiesta di tutela per la VILLA PAOLINA DI
MALLINCKRODT
PREMESSO
CHE:
La VILLA PAOLINA DI MALLINCKRODT, localizzata
in Largo XXI Aprile angolo Via Carlo Fea a Roma, è inserita nello storico quartiere Nomentano, ricco di edifici barocchetti dei primi anni del '900,
Dal 1922 al
1997 fu adibita a edificio scolastico sotto la direzione delle Congregazione delle
Suore della Carità Cristiana, fondata dalla beata Madre Paolina di MALLINCKRODT, che ne entro'
in possesso con la sottoscrizione dell’atto di
acquisto il 25 marzo 1922,
Dopo il 1997 e' rimasta sede della Casa Generalizia della Congregazione, fino al recente atto di
vendita agli attuali proprietari, la Società di costruzioni CAM s.r.l di Roma,
L'edificio è un
villino a pianta articolata di tre piani, si presenta in stile barocchetto ed è decorato da finestre ad arco al piano terreno, da lesene dentellate agli spigoli, da finestra serliana e trifora, divisa con colonne su cui poggiano tre archi a tutto sesto, sul lato di via Carlo Fea. È inoltre impreziosito da diversi ornati architettonici come
portici con colonne, scalinate e balconi con balaustre a colonnine, raffinate ringhiere in ferro battuto, e diverse targhe con iscrizione "Villa Paolina di MALLINCKRODT Anno Domini MCMXXII" . Le
decorazioni suddette sono rimaste inalterate come da progetto originario del 1920 (vedi relazione allegata),
La società acquirente ha predisposto l’abbattimento della
Villa Paolina per costruire al suo posto un moderno edificio residenziale di otto piani fuori terra e due interrati, completamente avulso
dal contesto architettonico degli
edifici circostanti e paesaggistico della
zona,
Diversi gruppi istituzionali
e associazioni di cittadini, tra cui il Municipio II, il Gruppo municipale Liberi e uguali di Pietro Grasso, il Comitato Quartieri
Trieste Sallustiano, l’Associazione Italia
Nostra, e molti altri hanno già espresso viva preoccupazione “per
un intervento di demolizione e ricostruzione dall’impatto
visivo e volumetrico assolutamente sproporzionato e
divergente rispetto alle caratteristiche del
contesto in cui vorrebbe essere calato”. Infatti villa Paolina ha alle proprie spalle una schiera di edifici e villini signorili di stile barocchetto che risalgono a prima degli anni Trenta (tra via Carlo Fea, via G.B. de Rossi,
via Marchi, via Guattani, via Antonio Nibby e via Bosio) e che “rappresentano la vera
identità del territorio. Interventi come quello previsto di fatto stravolgerebbero il
volto di questa parte della città”,
ESPONIAMO
le stesse preoccupazioni e riteniamo che la
Villa non
debba essere abbattuta perché
riveste un interesse importante sia artistico che architettonico che
etnoantropologico, in quanto conserva ancora in originale l’espressione dello
stile barocchetto tipico dell’Italia dei primissimi anni del ‘900 e in quanto sede storica di istruzione dall’asilo alla scuola superiore per oltre 70 anni della vita romana.
E CHIEDIAMO
• Che
la Villa Paolina di Mallinckrodt venga tutelata e vincolata, e inoltre, considerando che l’edificio è stato per più di 90 anni, fino alla
recentissima vendita, di proprietà di un ente ecclesiastico riconosciuto, ci
chiediamo se la Villa sia stata sottoposta alla Verifica di Sussistenza, in
base alle disposizioni della Parte II del Codice dei Beni Culturali, modificato dalla L. 124/2017 comma 175 lettera C.
• Qualora non sia stata
correttamente fatta, che la Verifica di Sussistenza venga eseguita al più presto.
• Che venga revisionato il parere della Commissione Regionale del Mibact di due anni fa, che non riconosceva l’interesse artistico e storico richiesto dalla normativa sulla tutela.
Ribadiamo che alcuni
elementi caratteristici del
progetto originario sono altamente qualificanti e rappresentano delle
testimonianze del barocchetto romano del primo 900 che non devono essere assolutamente perdute: la
loro distruzione comporterebbe un sicuro
stravolgimento dell'aspetto del quartiere storico Nomentano.
Restando in
attesa di un vostro cortese riscontro, inviamo i nostri più cordiali saluti,
Comitato “Salviamo
Villa Paolina di Mallinckrodt”
Il Presidente
Prof.
Cristina Rinaldi
e-mail: comitatosalviamovillapaolina@gmail.com
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RispondiEliminahttps://comitatosalviamovillapaolina.blogspot.it/
RispondiEliminaè l'indirizzo per il blog del comitato Salviamo Villa Paolina di Mallinckdort
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso questo esposto. Posso proporlo al Comitato "Piazza Caprera" di cui faccio parte?
RispondiEliminaCome sapete abbiamo un problema analogo con il villino situato proprio in Piazza Caprera. L'accesso agli atti sembra abbia evidenziato il progetto di una parziale demolizione, aumento di cubatura (in particolare sul retro, ma naturalmente visibile da tre lati) e aggiunta di un orrendo tetto verandato.
Potremmo, sulla falsariga del vostro e "mutatis mutandis", inviarlo agli stessi destinatari anche per piazza Caprera, e per altri eventuali progetti di cui si verrà a conoscenza.