11 aprile 2017

OCCUPAZIONE E DIRITTI

                                                   Lavori scomparsi:l'ombrellaio

I dati sull’andamento dell’occupazione si vanno precisando e raccontano una storia che si dipana secondo un trend che fornisce una risposta non lusinghiera alla politica del, lavoro degli ultimi anni.
In questa sede rimango nei confini “accettati” del capitalismo finanziario che governano ovviamente anche la politica italiana.
I dati sono riportati dal Sole24Ore, organo confindustriale,sempre filo governativo e dichiaratamente pro Renzi  
 
Febbraio 2017
Disoccupazione totale            11,5%
Inattività totale                        34,8%
Occupazione totale                57,5
 
Dati destagionalizzati per fascia di età                      15 – 24 anni                            25 – 34anni                 35 – 49anni                        50 – 64anni    
disoccupazione                                                                35,2%                                   18,3%                         9,7%                               6,1%
inattività                                                                            74,7%                                    26,1%                      19,7%                             37,0%
occupazione                                                                     16,4%                                    60,4                         72,5%                             59,1%
 
Per illuminare meglio questi dati, è bene guardare al trend per quanto concerne la classe “over 50”.
            Nel 2004 c’era un occupato su cinque.
Nel 2017 invece uno su tre
 Detto in soldoni, il risultato è che il modestissimo aumento dei posti di lavoro è da attribuire sostanzialmente agli over 50.
Per:
invecchiamento della società
nessuna necessità di addestramento in lavori “a tecnologie non innovative” (in quelle innovative, gli over 50 sono in genere , fuori gioco)
..........
Diventa evidente che:
l’industria italiana è indietro per quanto riguarda lo sviluppo teconologico avanzato
la disoccupazione e la inattività della fascia 15 – 34 sono disastrose, considerando, per di più, l’invecchiamento globale  della popolazione che riduce drasticamente la sua componente giovanile.
Non appare chiaro che la politica di incentivazione delle assunzioni ha fallito?
Non appare che, in un mondo competitivo estremo, che piace al PD (visto che i governi sono sua espressione), i soldi si sarebbero dovuti spendere in altre direzioni?
Quello che mi meraviglia è che gli elementi per valutare la situazione imprenditoriale italiana erano e sono tutti presenti.
Mi sembra che le uniche possibilità per giudicare un così palese fallimento, possano essere soltanto due, perchè l’ignoranza colpevole dei dati che fotografano la situazione sembra impossibile, visto che, pur in una compagine di dilettanti, almeno un tecnico di valore (Padoan) c’è.
L’una peggiore dell’altra:
dilettantismo o incapacità sia tattica che strategica del presidente del consiglio.
Anche questa ipotesi mi sembra poco credibile. Renzi è circondato, fuori dal governo, di professoroni e tecnici, soggetti a errori clamorosi, ma ben al corrente delle debolezze della situazione italiana  e, come detto, ha Padoan al suo fianco.
Rimane allora soltanto la peggiore:
la fregola di instaurare una “luna di miele” con la classe imprenditrice italiana, a qualunque costo, cui ha fatto regali assolutamente inutili al raggiungimento dello scopo dichiarato: l’innesco della crescita occupazionale e il suo sostegno nel tempo.
Una politica del lavoro così avventata e regali così ingiustificati, possono essere giustificati soltanto da una strategia personalistica
A questo proposito, ripeto una cosa già detta:
mi piacerebbe sapere quanto dei miliardi regalati agli imprenditori per assunzioni a “tutele crescenti” (!) sono rimasti nelle aziende, essendo serviti ad assumere personale che nella maggioranza dei casi, avrebbero assunto comunque (o pensami che abbiano assunto persone di cui non avevano bisogno?).
 Umberto Pradella
 
 
  

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