13 dicembre 2016

TEMPI DURI PER I "POETI"

Come si vede, leggendo il post che pubblichiamo in seguito, che lo scrittore Gian Carlo Marchesini si è ampiamente guadagnato l'appellativo di "il poeta". Infatti solo un poeta come lui, che cammina con la testa tra le nuvole immerso nei suoi pensieri e nelle sue fantasie può ancora pensare che la politica sia coerenza, abnegazione, sacrificio e tutto quello che di positivo vi viene in mente.
 Poverino lui ci crede ancora. Non gli sono bastate le amarezze che uno come lui sicuramente ha accumulato  in una vita ed in ordine cronologico quest'ultima del governo fotocopia! Si vede proprio da quello che scrive che ancora crede che le persone oneste vadano avanti e che i manigoldi marciscano in galera o al limite ci vengano risparmiati come amministratori.
Tempi duri per i poeti!!!
D.F.
 
 Gian Carlo Marchesini
 
Ma che senso, che logica c'è nel nominare a ministro della Pubblica Istruzione una persona che della scuola non ha alcuna conoscenza ed esperienza, avendo fatto per gran parte della sua vita la sindacalista degli operai tessili? E perché confermare a ministro della Pubblica Amministrazione la stessa precedente che ha varato la riforma del suo settore, una legge che è stata giudicata incostituzionale? E quale titolo ed esperienza ha il nuovo ministro degli Esteri a svolgere tale impegnativo incarico? La deportazione illegale e coatta di una madre e figlia? Ma lo stesso non si potrebbe dire anche di altri ministeri, quali la Difesa e la Sanità? Ma in che mani siamo, del conte Gentiloni che è stato sconfitto 55% a 10% da Marino alle primarie per scegliere il candidato sindaco di Roma? Dice: ma questo è un governo legittimo perché ha la fiducia del Parlamento! Di quel Parlamento eletto da una legge elettorale giudicata incostituzionale? Forse qui per rimediare e ripulire il tutto un rimedio c'è: abolire la magistratura giudicante.

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