7 maggio 2018

Dai giornali di oggi 7 maggio


Di Maio va in tv e tenta Salvini: “Troviamo un premier terzo” (QN e tutti). Una mossa che divide il centrodestra e rilancia le tensioni tra Salvini e Berlusconi(Corriere e tutti).
Intervistato dalla Annunziata, il leader grillino conferma il proprio passo indietro ma chiede a Salvini e a Berlusconi di fare altrettanto. “Nella Terza Repubblica i cittadini fanno un passo avanti e la politica fa un passo indietro”. Di fronte a un’altra chiusura Di Maio è pronto al voto. Ma se non dovesse andare così “il rischio sarebbe lo spostamento di 11 milioni di persone lontano dalla democrazia rappresentativa”, con il rischio di “azioni non democratiche”. Una mossa che mette Salvini all’angolo ma che dal Carroccio apprezzano: riprende quota l’ipotesi di un incarico a Giorgetti. In serata lo scontro tra Salvini e Berlusconi, indisponibile al passo indietro. Il vertice di Palazzo Grazioli finisce con Berlusconi che ribadisce che non intende restare fuori da un governo con i 5 Stelle e Salvini che dice no a un governo del presidente, preferendo il ritorno alle urne. La Meloni si schiera con Salvini, contraria anche lei a un governo di tregua o del presidente (Corriere, Stampa,Messaggero). Stamattina alle 9 nuovo round tra alleati prima di salire al Colle.
Mattarella stringe i tempi: la posizione del Capo dello Stato non cambia, si possono tentare nuove ipotesi solo se supportate da numeri certi in Parlamento. Oggi nuovo giro di consultazioni poi si prenderà un giorno per riflettere. Per il Messaggero, senza intese tra partiti mercoledì Mattarella potrebbe andare in tv e annunciare la sua squadra di governo, su cui i partiti si esprimeranno in Parlamento. Sarebbe la prima volta che accade nella storia repubblicana, un governo che nasce e giura davanti al presidente senza che prima i partiti si siano espressi o abbiano assicurato la fiducia. Per il Messaggero l’incarico di premier potrebbe andare alla Casellati. La Stampa fa il nome dell’ex ministro Bray, e parla di un governo di tregua fino a fine anno per fronteggiare gli obblighi finanziari e di bilancio. Una simile ipotesi al momento avrebbe però solo il consenso di Pd e Berlusconi e rischia quindi la bocciatura in Parlamento. Gentiloni: dire no al Colle sarebbe come dire no all’Italia (Messaggero). “Di Maio minaccia le elezioni con parole gravi, va al Quirinale come uno che poggia la pistola sul tavolo – dice Rosato (Pd) al Messaggero - Per noi è sciagurata l’ipotesi di elezioni in estate. Noi siamo pronti alla massima collaborazione con il Capo dello Stato. Il Pd è pronto a fare la sua parte”.

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