26 maggio 2018

I CONTESTATORI IN PANTOFOLE











Abbiamo assistito tutti impotenti davanti la barbarie della polizia israeliana che sparava ad altezza d’uomo contro i manifestanti  palestinesi. E’ stata una strage. Un popolo oppresso, chiuso in un recinto come degli animali, senza acqua e viveri costretto a vivere in condizioni indicibili si è ribellato. Una vergogna mondiale senza appello. La scintilla è stato lo spostamento dell’ambasciata USA in Israele a Gerusalemme. Non vogliamo tornare sulle annose vicende condannando l’atteggiamento del governo israeliano. Il popolo israeliano, che conosce il significato della parola persecuzione ma evidentemente l’ha dimenticato, si condanna da solo con questa reazione belluina. E non aggiungiamo altro.
Nei giorni in cui divampava la protesta e le tragiche immagini si alternavano sui video, il popolo dei social era insorto. Era tutto uno sdegno per la repressione israeliana e l’ingiusta sofferenza e sacrificio del popolo palestinese. Per questo l’ANPI , l’ARCI e la CGIL hanno promosso una manifestazione pubblica il 25 maggio  a Piazza della Rotonda (Pantheon). All’iniziativa ha aderito anche Liberi e Uguali.

Voi cosa vi sareste aspettato dopo cotanto sdegno sui social? Una partecipazione non diciamo di massa ma importante. Invece niente. La piazza era semi vuota di manifestanti. Sia bene inteso: c’erano i compagni ( i soliti) ma non in quel numero che ci si sarebbe aspettato. Meno male che c’erano i turisti che in un’immagine dall’alto potrebbero confondersi con i manifestanti.

Poveri Palestinesi se devono far conto per le loro giuste rivendicazioni su questi signori che protestano stando in pantofole davanti alla tastiera del proprio fido pc.

E’ facilmente ipotizzabile la reazione che questo popolo di pantofolai da tastiera avrà nei confronti dei primi provvedimenti che metterà in cantiere il governo che è ormai alle porte. Grandi parole di sdegno , di opposizione dura e pura sui social, ma immaginiamo,  in piazza ci andranno i soliti noti, nel senso conosciuti alla polizia se è vero come è vero che il Ministro degli Interni sarà Salvini, che sulle prime non ci sembra proprio un progressista. Tanto per i pantofolai è sufficiente raccogliere le firme su change.org o lanciare una petizione in rete. E se poi lo sdegno è al culmine, oltre agli interventi al fulmicotone sulle chat,  allora "si sparerà"un tweet. BOOM!!!

Povero popolo Palestinese, poveri noi!!!

Domenico Fischetto

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