7 maggio 2018

Il Marnetto Quotidiano: STALLO



E se lo stallo politico derivasse dallo stallo civile?
Cioè da un Paese che non sa più chi è e cosa vuole?

E' forse questa la chiave di lettura - più profonda - del lungo deterioramento della politica nazionale. Che fa sempre più fatica a trovare soluzioni di governo. Un'involuzione dovuta al fatto che noi cittadini non ammettiamo di essere stati la causa principale del nostro declino collettivo, per mancanza di dedizione civile. Sono gli ideali che tengono insieme un popolo, che lo fanno essere orgoglioso dei propri doveri e geloso dei propri diritti. 

Ma gli ideali non sono innati. Ci vogliono esempi precoci di educatori per accenderli ed esempi maturi di chi ha responsabilità per non farli estinguere. In entrambi i casi, devono provenire da persone credibili. Cioè da chi rispetta impegni e regole (disciplina) e mette l'interesse comune prima del proprio (onore). 

Senza questo patrimonio  diffuso di ideali non c'è coesione. La competizione elettorale si immiserisce ad offerte al massimo ribasso delle tasse e il politico decadente si propone per quelle che ha ridotto, non per quante ne ha fatte pagare ai grandi evasori, per consentire alla Stato di funzionare.
Lo stallo della democrazia inizia quando si vota chi promette di ridurre i doveri e non chi si impegna a rendere effettivi i diritti. E noi ci siamo fino al collo.

Massimo Marnetto
 
 
I commenti in rete
 
 
Loro, Lui, Io, Dio... ma non pigliamoci per il culo. Qui rischiamo la celebrazione liturgico ecclesiastica. Sono dei poveri umani come tutti noi, con i loro pregi e difetti. Si sono convinti - ma non sono certo loro i primi - che il rimedio alla depressione è quello di accaparrarsi con la forza e la violenza di denaro, potere, ricchezze nella misura maggiore possibile. E chi si oppone, ha da crepare. Ma figurati che novità. La Bibbia di queste storie è piena. Ma a ndare a frugare nelle loro mutande come gli si arrizza, e se l'alito gli puzza, e quali zeppe gli vengono messe nelle scarpe per apparire più alti, trovo tutto questo uno spreco di capacità e intelligenza. Ma come ci siamo fatti mettere sotto da questi relitti patetici? Coppola ha fatto del Padrino, grazie a Marlon Brando, un monumento. Per quanto bravo sia Toni Servillo, la figura di Berlusconi nel primo episodio rimane quella di un bambinone viziato, capriccioso, vendicativo. Ecco perché, forse, lui e Renzi vanno tanto d'accordo.
GCM 

 
. Un mq magistrale a mio giudizio. Pone l'accento sulla grave decadenza della società italiana come causa primaria della complessiva decadenza del nostro paese.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Ho visto ieri "Loro" il film di Sorrentino. Mette sotto la lente di ingrandimento l'Italia berlusconiana.                                                                                                                                                                     Se paragoniamo il film di Sorrentino a Don Camillo (1952) di Duvivier possiamo misurare tutta la distanza che dopo sessantadue anni separa l'Italia degasperiana del miracolo economico dall'Italia di oggi,  l'Italia del bunga bunga.                                                                                                                                                                                                                                                                                Io non potrò mai dimenticare che nel 1994 sedici milioni e mezzo di italiani votarono per Berlusconi così come non riesco a capire come mai ancora oggi più di quattro milioni di italiani continuino a votare per lui.

 

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