25 aprile 2018

Dai giornali di oggi 25 aprile

Pd-M5S, primo passo insieme: “Se falliamo resta solo il voto”
(Repubblica p.2). Di Maio scarica la Lega e parte la trattativa con il
Pd (Stampa p.2). “Salvini – dice il leader M5S – si è condannato
all'irrilevanza”. E il reggente dem Martina apre: “Ora sì al confronto”
(su tutti). Ma Renzi non ci sta e resta arroccato sul no (Stampa p.3).
Il Colle pronto a concedere tempo per la trattativa (Corriere p.2). Al
Quirinale si inizia a ragionare sullo “scenario peggiore”: governo
“ponte” per tornare alle urne a settembre (Sole in prima e p.5). Ma per
il Giornale (p.4) il Colle avrebbe un piano B: pronto un esecutivo di
garanzia nel caso fallisse l'accordo 5S-Pd.
Il Pd è nel caos e al Nazareno è guerra via Twitter (Corriere p.2).
Zingaretti, governatore del Lazio e pronto a candidarsi per la
segreteria Pd, al Messaggero (p.7) spiega: “Prove di intesa con il M5S
sono possibili su temi concreti, il Pd deve valutare il nuovo scenario
di un M5S che ha chiuso il forno della Lega”. Ma Giachetti al Corriere
(p.2) dice: “Non possiamo fare un governo con i 5S, hanno bombardato per
5 anni il nostro governo, però trovo incomprensibile l'accanimento
contro ogni sospiro di dialogo”. Ma Fassino al Messaggero (p.3)
rilancia: “Dobbiamo fare un governo, non una retrospettiva. Serve un
tavolo dove ciascuno porti le proprie posizioni e si cerchi una sintesi”.
Elettori M5S sempre più inquieti per la possibilità di un'intesa con i
dem (Corriere p.5). Sul web dilaga la protesta dei militanti, che
preferiscono il ritorno al voto (Messaggero p.9).
Dopo le frasi di Di Maio - “Salvini si condanna all'irrilevanza” -
cresce l'ira del segretario leghista, che replica: “Noi irrilevanti? No,
leali” (Messaggero p.5 e tutti). Salvini si mette in panchina, ma si
dice pronto a tornare in campo (Stampa). Giorgetti, numero due della
Lega, a Repubblica (p.7): “Se 5S e dem fanno il governo dei perdenti il
Nord insorgerà: metterebbero da parte la parte produttiva del Paese per
assistere il Sud che arranca”. Poi attacca l'ipotesi M5S-Pd: “Si
salderebbe la voglia di governo a tutti i costi dei grillini con con la
sete di poltrone del gruppo dirigente Pd”.

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