20 aprile 2018

VILLINI STORICI: Com'è andato il Consiglio Straordinario al Muncipio Roma II del 19 aprile

                                                     Villa Paolina, largo XXI Aprile


Era da parecchio che non assistevamo per una giornata  intera ad un consiglio municipale. Quello di ieri 19 aprile  era uno delle grandi occasioni: un ordine del giorno a firma della maggioranza, più Sinistra per Roma, sulla questione villini storici, prima da abbattere e poi da ricostruire in chiave moderna e decontestualizzata.
E apparentemente c’era tutto: la presidente della Commissione Lavori pubblici, una consigliera di lungo corso del PD , aveva diligentemente messo dentro tutti gli ingredienti, come il lettore può evincere dalla sua lettura a seguire, non tanto però da spingersi a condannare per iscritto l’azione della Pisana a trazione piddina. Si sà le parrocchiette vanno difese !!E allora abbiamo assistito al solito teatrino dello scarica barile : è colpa tua perché quando potevi emendare il Piano Casa e la Legge sulla Rigenerazione Urbana non lo hai fatto, è colpa tua che non hai provveduto a modificare per tempo la carta della qualità…etc. E’ andato in onda il solito teatrino dei  consiglierini del Municipio che difendono l'operato dei Consiglieri con la stessa casacca di livello superiore : in un caso l'operato della giunta capitolina capitanata dall’Eterea, dall’altra la difesa ,dobbiamo dire poco convinta, della Volpe della Pisana e dei suoi sodali. In  mezzo i "fascitelli" di giovane generazione diventati piuttosto "i furbetti del quartierino"  con la complicità colposa  di una presidenza d’aula veramente inadeguata. E’ successo infatti  che un documento, presentato dalla presidente del Comitato Salviamo Villa Paolina e recepita dalla prima firmataria dell’odg  nell’odg stesso, una volta distribuito tra i banchi, cancellata l’intestazione e qualche piccolo dettaglio, è stato fatto proprio dal gruppo di Fratelli d’Italia e il Presidente d’aula l’ha dichiarato ammissibile!!!Cose dell’altro mondo! Confessiamo che in tanti anni ne abbiamo viste delle belle, ma un’operazione di plagio come questa con l’avallo della presidenza dell’aula, mai. Sta di fatto che l’odg della maggioranza è stato votato favorevolmente con alcuni emendamenti tra cui quello di Sinistra per Roma che riprende una decisione assunta da Liberi e Uguali della sezione del Municipio II  in cui formula una proposta di emendamento del " famigerato" articolo 6 della legge7/2017, detta della Rigenerazione Urbana. Mentre l’odg dei Fratelli di “Copilandia” non ha avuto buona sorte grazie all’astensione del gruppo della maggioranza.
A titolo di commento generale quello di oggi era un consiglio molto importante perché il Municipio Roma II dicesse no all’abbattimento e successiva ricostruzione di molti villini storici ma non tutelati dalla soprintendenza nel suo territorio. Un grido di dolore nel deserto se vogliamo, visto che il documento approvato oggi ha piuttosto un valore simbolico che pratico. I veri attori principali che possono incidere sono al Campidoglio e al MIBACT. L’emendamento poi richiesto per l’articolo 6 è un segnale per avvertire dove si annida  il pericolo. Poi quelli che dovrebbero emendarlo veramente sono alla Pisana.
Ma questa è un ‘altra storia.
Domenico Fischetto

 


                                        Villa Paolina di Mallinckrodt  a Largo XXI Aprile



ORDINE DEL GIORNO

TUTELA DEI TESSUTI DEL II MUNICIPIO RICADENTI NELLA CITTA’ STORICA

Premesso che

-          Ampie porzioni del territorio del II Municipio ricadono nell’ambito della cosiddetta Città storica; in particolare, secondo il PRG del 2008 e nello specifico nei tessuti di espansione otto-novecentesca ad isolato (T4) e a lottizzazione edilizia puntiforme (T5), all’interno dei quali, pur essendo possibili interventi di demolizione e ricostruzione, questi vanno realizzati tenendo conto del contesto urbano circostante;

-          a fine 2017 ha suscitato grande impressione e allarme, nella cittadinanza e tra le associazioni impegnate nella tutela del territorio, la demolizione del Villino Naselli, ai margini del quartiere Coppedè. Un evento traumatico per il quartiere, un allarme che tuttavia ha anche consentito di avviare una battaglia, con in prima fila grandi associazioni impegnate per la tutela del territorio come Italia Nostra, che attiene direttamente alla qualità della vita dei cittadini. Il timore, fondato, è che sia a forte rischio – sotto i colpi della speculazione edilizia - un patrimonio storico-architettonico preziosissimo, anche laddove non sia presente un vincolo a norma di legge.

-          Di fatto, l’abbattimento della palazzina sulla base delle previsioni del Piano Casa Polverini ha attirato l’attenzione sulle diverse richieste di pdc presentate tra il 2016 e il 2017, anche poco prima che la proroga del Piano Casa terminasse. Sul II Municipio pendono 9 interventi di demolizione e ricostruzione già autorizzati, e 20 ancora in istruttoria.

-          La Commissione Urbanistica ha esaminato le 20 richieste di pdc in gran parte per demolizione e ricostruzione. In particolare, destano allarme i progetti relativi alla demolizione e ricostruzione di villini – oltre a Villa Paolina – in via Cosenza, via Bartolomeo Eustachio, via Como, via di Villa Patrizi.

-          In generale, la disamina dei progetti ha evidenziato due ordini di problemi, anche laddove non si tratta di demolizione di villini. Il primo riguarda appunto l’abbattimento di villini o edifici che hanno oltre 70 anni di vita, collocati in contesti particolarmente pregiati, anche se non interamente vincolati; in secondo luogo, anche laddove l’intervento non riguardi necessariamente villini di pregio, si tratta di progetti ‘fotocopia’, che impattano fortemente su tessuti urbanistici preziosi e che, se realizzati, ci riconsegnerebbero un territorio senza identità e senza qualità.  

Premesso inoltre che

-          il P.R.G. del 2008 già estendeva la città storica oltre il perimetro delle Mura Aureliane, regolandone le trasformazioni in modo specifico attraverso la classificazione dei suoi tessuti ed introducendo uno strumento di tutela ulteriore con la Carta della Qualità, esteso all’intera città;

-          la legge regionale 21/2009 (il così detto Piano Casa) nella sua definizione originale e nelle sue proroghe, non assume il perimetro della città storica secondo i criteri introdotti dal PRG di Roma, e nello stesso tempo non rinnova i poteri di deroga da parte dei Comuni, nell’applicazione della legge con l'esclusione degli insediamenti urbani da sottoporre a particolare tutela. Sono pertanto rimaste in vigore le delibere della Giunta Alemanno che hanno vietato l’applicazione della legge 21/2009 alla sola città interna alle Mura Aureliane;

-          La stessa Legge Regionale 18 luglio 2017, n. 7 (Disposizioni per la Rigenerazione Urbana e per il recupero edilizio), ripropone tali rischi di aggressione al tessuto edilizio e specificamente a edifici e complessi urbanistici di qualità, con particolare gravità nel caso dell'applicazione dell’art.6 della suddetta legge.

-          Risulta urgente, alla luce dei progetti di demolizione e ricostruzione in istruttoria presso il PAU, la necessità di individuare criteri, insieme con L'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Roma Capitale, che permettano di salvaguardare i tessuti interessati e di intervenire anche nei casi in questione senza contribuire ulteriormente allo snaturamento della qualità architettonica e urbana del territorio del nostro Municipio e della città in generale.

Considerato che

-          La Giunta capitolina, nella Memoria di Giunta n. 14 del 26 febbraio 2018, ha dato mandato all’Assessore all’Urbanistica e al Dipartimento PAU di ‘porre in essere tutte le attività ricognitive propedeutiche per dare avvio a una fase di revisione e verifica degli strumenti attualmente in essere, finalizzata alla individuazione di un quadro pianificatorio e di indirizzo’, allo scopo, di rispondere alle questioni poste dalla Legge regionale sulla rigenerazione urbana che demanda a Comuni la programmazione degli interventi di rigenerazione e l’individuazione del perimetro entro cui agire; la memoria prevede inoltre l’attivazione di un Tavolo permanente di monitoraggio insieme ai Municipi,e di un Tavolo tecnico interdipartimentale per il coordinamento delle istanze provenienti da tutti i settori dell’amministrazione coinvolti;

-          A seguito di un confronto con l’Ufficio Legislativo e l’Ufficio Unesco del MiBACT, la Direzione Generale per l’archeologica le belle arti e il paesaggio, la Soprintendenza Speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma e i rappresentanti locali e nazionali dell’associazione Italia Nostra, il Mibact ha comunicato che verrà avviata l’istruttoria per l’apposizione di vincoli paesaggistici a salvaguardia dei valori urbani e storici delle testimonianze urbanistiche post unitarie e dei primi decenni del XX secolo presenti a Roma, riguardanti in particolare i villini del Novecento nei quartieri più esposti al rischio di demolizione e sostituzione.    

Il Consiglio del Municipio II, nel condividere la preoccupazione di cittadini e associazioni rispetto al pericolo della perdita di un patrimonio storico-architettonico prezioso per il Municipio e per l’intera città; e ritenendo che sia dovere dell’amministrazione difendere e valorizzare la qualità urbanistica della città come elemento di ricchezza e di qualità della vita quotidiana, così come di recuperare, riqualificare, valorizzare quei territori che invece soffrono nell’abbandono, nell’incuria, nell’illegalità

-          Impegna la Presidente e la Giunta del II Municipio

o   ad attivarsi presso l’Assessorato all’Urbanistica e il Dipartimento PAU affinchè siano sospese le procedure per il rilascio di nuovi pdc, nelle more dell’istruttoria avviata dal MIBACT per l’apposizione di vincoli urbanistico-paesaggistici;

o   a proporre al Consiglio e alla Giunta regionale, di modificare il testo dell’art 6 della suddetta legge regionale, reintroducendo per il caso di Roma, la possibilità da parte del Comune di escludere dagli interventi diretti in deroga al PRG, tutta la città storica come identificata dal PRG stesso;

o   a richiedere al Comune di Roma, di procedere tempestivamente all’applicazione della legge regionale 2017/7 di rigenerazione urbana nelle parti in cui è già riconosciuto un potere di regolazione e promozione da parte delle stesso Comune, come negli obbiettivi proposti in particolare nell'articolo n. 3 della medesima: "Nel merito, si ricorda che l’attuazione di tali tipologie di interventi è preceduta da una attività pianificatoria del Consiglio Comunale volta, mediante la procedura di cui all’art. 1, comma 3 della l.r. 36/1987, all’individuazione di specifici ambiti territoriali in cui attuare quanto previsto dalla norma”; di rinnovare lo strumento della Carta della Qualità così come previsto dal PRG vigente; di individuare, attraverso strumenti idonei, aree di intervento nelle quali applicare gli obiettivi della legge 7/2017.

 

Roma, 19 aprile 2018

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