16 aprile 2018

Le riflessioni di Pradella: PASQUINATE

Il nostro caro amico Umberto è nel suo " buen retiro" in Val d'Aosta e,beato lui, discetta su Pasquino.



Leggo e scopro che nei primi anni quaranta del ‘500 ci fu un bestseller ante litteram.
Si è trattato del “Pasquillus extaticus” sempre apparso anonimo, ma scritto  da Celio Secondo Curione, letterato piemontese convertitosi alla riforma e rifugiatosi in Svizzera nel 1542, a Basilea. Sempre lui ha raccolto i testi (le pasquinate) che vi compaiono.
Il pasquillus ha avuto tre edizioni in latino, con numerose varianti e tre in italiano, in due diverse versioni, destinate alla diffusione europea e seguite poi da una edizione in tedesco, seguita più tardi da una olandese.
Pubblicato per la prima volta  a Basilea nel 1541, essendo il suo autore ancora in Italia, in latino.
Subito dopo fu stampata l’edizione italiana, a Venezia.
Oggi la Olschki di Firenze, pubblica , per 38 euro e 314 pagine:
“pasquillus extaticus” e “pasquino in estasi” di Celio Secondo Curione, edizione storico – critica commentata, a cura di Giovanna Cordibella e Stefano Prandi.
Così, come curiosità. In montagna le giornate sono più lunghe, il tramonto arriva molto più tardi che a Roma e la testa va a zonzo.
Umberto  Pradella 

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