24 aprile 2018

W IL 25 APRILE,W I PARTIGIANI, W L'ITALIA ANTIFASCISTA








Domani è il 25 aprile, il 73 anniversario della liberazione dell'Italia dal gioco Nazi-Fascista .Infuocano le polemiche la Comunità Palestinese ,presente nella Capitale desidera partecipare con le sue bandiere ,la Comunità ebraica lamenta che la Comunità Palestinese intenda partecipare con i suoi simboli e le sue bandiere e già minaccia do non voler partecipare . Il Campidoglio sta tentando di mediare tra :ANPI , Comunità Ebraica e Comunità Palestinese ,sembra senza possibilità di successo ,si profila così come già l'anno scorso il tema e la prospettiva di almeno due manifestazioni divise  .Il Capodoglio ha lamentato la strumentalizzazione dell'anniversario che dovrebbe innanzitutto e principalmente essere un momento di impegno ,ricordo nazionale di un passaggio storico drammatico e determinante della Storia e dell'identità nazionale italiana . Mi sembra chiaro che entrambe le posizioni palestinese ed ebraica sono strumentali per finalità estranee al tema ed all' importanza che il 25 aprile riveste nella Storia del nostro Paese . Con la stessa logica altri Paesi ,altre minoranze etniche e religiose potrebbero a buon motivo desiderare partecipare alla manifestazione del 25 aprile con i loro simboli e le loro bandiere . Vi immaginate se il 4 luglio noi italiani partecipassimo alla marcia di Washington con le nostre bandiere per chissà ricordare i nostri martiri caduti nella lotta contro il terrorismo o la Mafia ? Che cosa avrebbe al di là di ricordare delle vittime il nostro dolore con un momento celebrativo della storia di un altro popolo ?  È evidente il tentativo palestinese di strumentalizzare il 25 aprile per pubblicizzare la lotta palestinese per lo Stato di Palestina . I Palestinesi non ricordano tuttavia che la lotta di  liberazione italiana è stata salvo alcuno deprecabili errori una lotta militare sul territorio contro l',oppressore tedesco e la Repubblica di Salò . La resistenza palestinese invece per anni ha insanguinato con azioni terroriste non solo lo stato di Israele ma anche altri Stati come ad es. la Germania Federale o l' Italia che alle rivendicazioni territoriali e nazionali palestinese erano estranee. In questo senso la loro posizione e la loro lotta era ed è diversa dallo spirito e dal contenuto della lotta di resistenza italiana . Allo stesso modo a chi scrive certo non può sfuggire che molti ebrei italiani furono vittime delle violenze inaudite del Nazi -Fascismo. Tuttavia occorrerebbe saper distinguere l'Olocausto dalla politica perseguita dallo Stato di Israele falla sua costituzione fino ad oggi. Cosa dire ad es. dei territori conquistati e mai più restituiti dopo la guerra del 1967 ? Cosa dire ad es. della risoluzione ONU n.242 che ordinava ad Israele di ritirarsi dentro i confini nazionali ante 1967 mai rispettata ? Cosa dire infine,lo dico con amarezza della posizione ,questa volta assunta direttamente dalla Comunità ebraica italiana ,che al referendum costituzionale del 4 dicembre dello scorso anno aveva votato compatta per il Si ,quando invece l' ANPI e tutti i movimenti che di richiamano alla Resistenza ed alla Lotta di Liberazione avevano sostenuto il NO . Come spiegare queste evidenti contraddizioni se non con una strumentalizzazione di parte ? Una strumentalizzazione che con la celebrazione del 25 aprile in realtà non ha niente da condividere . Ma queste brevi considerazioni sono nulla se paragonate ad un tema molto più importante che separa in modo completo e netto la prassi politica che è riconducibile a : Palestinesi ed Israeliani ed in parte alla stessa Comunità ebraica. Il 25 aprile è per l'Italia e per i Paesi che uscirono vivi e liberi dall'oppressione e dalla Tirannide Nazi-fascista il momento storico e celebrativo per ricordare a se stessi ed a tutte le nazioni civili che il Nazionalismo e l'imperialismo e la violenza che esautora lo Stato di Diritto nazionale come Internazionale e quindi l'autorità dell 'ONU oggi come ieri della Società delle Nazioni porta sempre ed immancabilmente a nuove guerre e nuove violenze . In questo senso lo spirito celebrativo e storico della ricorrenza del 25 aprile ,Festa della Liberazione dell'Italia è parimenti distinto e lontano tanto dalla posizione della Comunità Palestinese quanto di Quella Ebraica ed Israeliana . Non dovremmo dimenticarlo e non dovremmo fare confusione su questo .Non dovremmo accettare che questa confusione per loro ragioni politiche e strumentali la facessero neppure queste due Comunità nostre amiche.
Luca Giordano per Tre Righe .

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25 APRILE: COMUNITA' EBRAICA ROMA, NO CONDIZIONI PER CORTEO, ANPI PRENDA POSIZIONE =

      Roma, 24 apr. (AdnKronos) -Nonostante il tavolo aperto dal Comune e
gli sforzi della sindaca Virginia Raggi che ringraziamo per quanto
fatto fino ad ora e per essersi espressa chiaramente sulle
provocazioni che leggiamo in queste ore, non sembra ci siano più le
condizioni per partecipare al corteo del 25 aprile". Lo riferisce in
una nota la Comunità ebraica di Roma.

      "Di fronte al primo cittadino di questa città, al vicesindaco Luca
Bergamo e alla Comunità Ebraica di Roma, l'Anpi ha assicurato che non
avrebbe accettato una presenza organizzata delle associazioni
palestinesi con bandiere e simboli estranei ai temi del 25 aprile -
continua la Comunità ebraica di Roma - A questo punto è necessario che
l'Anpi prenda una posizione ufficiale comunicando che queste
organizzazioni sono fuori dal corteo unitario".

      "Siamo stati entrambi protagonisti di uno sforzo incredibile per
sanare ferite e divisioni, ora però Anpi, se davvero ha a cuore la
presenza della Comunità ebraica, deve dire a questi signori che hanno
sbagliato giorno per manifestare - conclude - Il 25 aprile si ricorda
la Liberazione del nostro Paese e va fatto esclusivamente con bandiere
e vessilli inerenti alla giornat.

      (Sci/AdnKronos)

ISSN 2465 - 1222


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