15 aprile 2018

L'assemblea del Movimento Giovanile della Sinistra

 

                                                          Tommaso Sasso
 
 
 
Il Movimento Giovanile della Sinistra si riunisce a Roma: Che vergogna quelle assemblee regionali per votare le rose di nomi per le liste.

"La sinistra non è e non può essere il pugno alzato e l'intonazione di "Bella Ciao"!"
Questa una delle tante cose sostenute all'assemblea nazionale del Movimento Giovanile della Sinistra riunita oggi a Roma per affrontare l'analisi della sconfitta della sinistra Italiana alle scorse elezioni politiche.
Molte e anche feroci le critiche alla classe dirigente del centrosinistra ed in modo particolare agli attori principali della lista Liberi e Uguali. "Che vergogna quelle assemblee regionali in cui ci hanno fatto votare le rose di nomi per comporre le liste!" Così Tommaso Sasso, volto giovane e molto noto nel mondo del centrosinistra, nella sua relazione iniziale. Un'affermazione che racchiude tutta l'amarezza e anche la rabbia di una generazione che per più di un anno si è messa a lavoro per costruire un progetto politico che non ha dato i suoi frutti.
"La freddezza burocratica di una classe dirigente non legittimata dalla propria base, non è stata scaldata dalla passione", continua Sasso riferendosi alla gestione politicista di coloro che proprio un anno fa decisero di uscire dal Partito Democratico con l'ambizione di costruire un soggetto di sinistra. Ambizione non realizzata, evidentemente.
Tra i giovani intervenuti oggi è palpabile la delusione non tanto dovuta alla sconfitta, quanto all'atteggiamento di chi ha guidato il processo di costruzione di Liberi e Uguali ed oggi sembra tornare sui propri passi. "Si faccia un passo indietro. E qualcuno ci spieghi perché oggi ognuna delle tre forze che compongono LeU si sta preoccupando di ristrutturare e dare forza a se stessa". In un quadro quantomeno incerto, in un quadro politico in cui la sinistra sembra aver smarrito la propria bussola ripiega dosi su se stessa, il Movimento Giovanile della Sinistra ritiene "riduttivo strutturarsi come movimento politico, perché questo presupporrebbe una sorta di dipendenza dall'incapacità e dall'inadeguatezza di quella classe dirigente che ci ha portato a sbattere".
Preferiscono avere le mani libere, i giovani, e non precludersi la possibilità di dialogare e partecipare ad ogni forma di dibattito si sviluppi nel campo del centrosinistra. Finalmente si intravede quell'autodeterminazione di una nuova generazione che sembra non voler più piegare la testa dinanzi ai "dictat" dei politici di mestiere avanzando in modo sfidante le proprie idee e le proprie proposte.

Maura Pisciarelli

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