10 aprile 2018

EMERGENZA AMBIENTALE PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE.

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo


Vista l'attenzione prestata in passato al Parco Archeologico di Centocelle, le sue criticità e le battaglie che il Comitato PAC Libero sta portando avanti per una sua bonifica e messa a disposizione della Cittadinanza, ci fa piacere informarvi che venerdì prossimo 13.4 siamo riusciti ad ottenere che la Commissione Capitolina Controllo, Garanzia e Trasparenza abbia all'odg l'EMERGENZA AMBIENTALE PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE.

Alleghiamo a tale scopo la convocazione della Commissione, nonchè una memoria mandata oggi a tutti i Responsabili delle diverse istituzioni a vario titolo coinvolte nella risoluzione delle criticità del Pac.

In questa memoria, oltre alla ricostruzione dei fatti accaduti fino ad oggi, trovate le domande che porremo alle Istituzioni e i problemi pendenti che ancora non hanno trovato una risposta idonea a rendere il Parco Archeologico di Centocelle un vero e proprio Parco Verde e Musealizzato.


 


 
COMMISSIONE  DI CONTROLLO, GARANZIA E TRASPARENZA DEL
13.04.2018  -EMERGENZA AMBIENTALE PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE
 
 

MEMORIA del COMITATO PAC LIBERO

 
La storia, le vicende attuali e le richieste dei cittadini
 

PREMESSE

L’area in cui sorge il Parco Archeologico di Centocelle (PAC) è sottoposta al vincolo paesaggistico del Comprensorio archeologico “Ad duas Lauros” istituito con Decreto del Ministero Beni ambientali e culturali del 21/10/1995 (tra le aree di interesse archeologico ai sensi dell’art. 1, lettera m della Legge 431/1985) in virtù delle caratteristiche di eccezionale valore paesistico e delle numerose e rilevanti emergenze archeologiche.
Il PAC è stato istituito con Deliberazione consiliare n. 69 del 10/04/2003 del Comune di Roma, ratificata dalla Giunta Regionale del Lazio con Delibera n. 676 del 20/10/2006. 
Tutta l’area del Comprensorio “Ad duas Lauros” è stata inserita nel Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio (Tavola B Foglio 374 – con Delibera di Giunta n. 556 del 25/07/2007 e n. 1025 del 21/12/2007), come area sottoposta a vincolo paesaggistico in virtù dell’art. 8 del PTPR stesso e in applicazione dell’art. 134, comma 1, lett. a, del Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.Lgs. 42/04.
Il primo stralcio, per un’estensione di 33 ettari, è stato concluso nel 2006 ed è attualmente accessibile, sebbene non vi siano nel bilancio di Roma Capitale fondi stanziati per la sua manutenzione. 
Successivamente all’interno degli interventi per Roma Capitale sono stati stanziati 3.300.000 € per il proseguimento delle opere per la realizzazione del PAC (Deliberazione del Consiglio Comunale del Comune di Roma n. 220 del 05/11/2007). I lavori per il secondo stralcio, per un’estensione di 18 ettari di proprietà di Roma Capitale, affidati con trattativa privata per un importo di 394.033 € (ai sensi dell’art. 24 comma 1 lett. b della Legge 109/94 con
Determinazione Dirigenziale n. 20 del 15/01/2007 Dipartimento X Politiche ambientali e delle risorse agricole del Comune di Roma) cominciano nel 2015, ma si fermano dopo pochi mesi in seguito alla dichiarazione di fallimento dell’impresa aggiudicatrice.
Le aree archeologiche sono tuttora recintate e non accessibili. In particolare stato di abbandono e degrado risulta l’immobile denominato “Osteria di Centocelle”, acquisito al Demanio statale nel con D.M. del 21/09/1990 per la cifra di 60.000.000 di £ esercitando il diritto di prelazione ai sensi della Legge 1089 del 01/06/1939 per il sua importanza archeologicomonumentale. Secondo quanto esposto dagli amministratori del V Municipio la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma ha vincolato l’uso dei 2,5 milioni di € stanziati per riportare alla luce le ville romane presenti alla messa in sicurezza e bonifica del sottosuolo (Mozione del Consiglio del V Municipio di Roma Capitale n. 17 in data 11/04/2017 con Prot.
n. 61568 – All. 28), stanziamento che se non utilizzato rischia di andare perso.
Contestualmente il Comune di Roma ha iniziato le pratiche per l’allontanamento delle attività non compatibili con la destinazione d’uso del PAC, con la vincolistica presente e più generalmente con la tutela della salute in un’area così densamente popolata. 
In particolare con Delibera di Giunta n. 451 del 23/12/2009 e n. 181 del 25/06/2014 si provvedeva a disporre l’allontanamento degli autodemolitori, come anche ribadito il 17 dicembre 2013 con Risoluzione n. 27 del Consiglio del V Municipio - in cui si evidenziano la mancata osservanza delle norme sullo smaltimento rifiuti e il conseguente danno ambientale). 
Attualmente, a dispetto delle delibere sopra citate, tali attività sono tutte presenti e operative, con concessione in deroga da parte di Roma Capitale in scadenza il 30/06/2018.

LE VICENDE ATTUALI

a)           il 2 gennaio 2017 i Vigili del fuoco del Comando Provinciale di Roma sono più volte intervenuti a seguito di una segnalazione da parte di cittadini residenti di fuoriuscita di fumi di natura ignota da un canalone posto all’interno del PAC, tra via di Centocelle e via Casilina e nei pressi del condominio di Via Centocelle 3, nel V Municipio di Roma Capitale; nello stesso giorno, con fonogramma n. 217, i VV.F. hanno comunicato alla Polizia Locale di Roma Capitale
(Fonogramma del 02/01/2017 con Prot. 217.02.01.2017) che in questo canalone e nei cunicoli sotterranei, era presente una grande quantità di rifiuti accumulati in combustione, intimando la messa in sicurezza dell’area.
 
b)           A seguito di ciò, la Polizia Locale di Roma Capitale in data 09/01/2017 (Prot. 1140 del 09/01/2017) ha allertato il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale che il 16/01/2017 è intervenuto confermando che i processi combustivi erano ancora in atto, non arrestabili con mezzi ordinari, con conseguente formazione e diffusione nell’aria di fumi “probabilmente tossici” (vedere prot. QL/5087 DEL 27/01/2017 del Dip. Tutela Ambientale.
 
c)           Il 10 febbraio Roma Capitale, con l’Ordinanza del Sindaco n. 22, ordinava:
1)   al Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale di:
      entro 15 giorni dalla ricezione della suddetta Ordinanza, la rimozione dei rifiuti presenti nella rampa di accesso alla rete di cavità sotterranee;
      di predisporre un piano di bonifica complessiva del sottosuolo del Parco Archeologico di Centocelle onde consentire, previa caratterizzazione ed entro 30 giorni dalla ricezione della suddetta Ordinanza, lo smaltimento di tutti i rifiuti presenti nella rete di cavità sotterranee
2)   ad ARPA Lazio di eseguire analisi delle acque di falda dei pozzi ubicati nelle aree circostanti al fine di verificare la presenza di sostanze nocive, in seguito alle quali Arpa Lazio ha rilevato la contaminazione del sito e inviato la procedura prevista dal D.Lgs. 152/06 (art. 242 e 244) facendo le opportune comunicazioni in data 31 marzo a Roma Capitale, Città Metropolitana e Regione Lazio per quanto di competenza (Prot. Arpa Lazio n. 25073 del 31/03/2017), così come appurato dai cittadini mediante accesso agli atti presso l’Ufficio Extradipartimentale Politiche della Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale (Prot. n. 3186 del 04/05/2017).
 
d)           In seguito a Determinazione Dirigenziale (n. 88 del 26/01/2017 del Dip. Tutela Ambientale) l’Ufficio Extradipartimentale Politiche della Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale nel marzo 2017 ha affisso nell’area in questione un avviso in cui notificava alla popolazione di aver interdetto l’accesso all’area del canalone per ragioni di sicurezza e incolumità pubblica.
 
e)           Il V Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale (con Prot. n. 26598 del 19/04/2017 – All. 21) ha diffidato dall’uso dell’acqua dei pozzi per qualsiasi uso il
Condominio di Via Centocelle n. 3, il deposito camper Società LGP di via Casilina 700 e l’attività sportiva ASD Certosa di via Centocelle 246, visto il superamento delle concentrazioni soglia delle contaminazioni riscontrate.  

LE OSSERVAZIONI del Comitato PAC Libero 

a)   In merito all’ordinanza sindacale n.22:
 
      nessun intervento di rimozione è stato messo in atto da Roma Capitale relativamente ai rifiuti nel canalone, che ancora giacciono abbandonati nel medesimo luogo, esponendosi a incendio come accaduto nel corso del mese di luglio 2017 e generando ancora, al minimo, fumi tossici;
      nessun intervento di bonifica complessiva è stato messo in atto da Roma Capitale in merito ai rifiuti presenti nella rete di cavità sotterranee al PAC, la caratterizzazione e la compilazione di un Progetto di bonifica è stata affidata al Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università Sapienza di Roma, ma non se ne conoscono dettagli e tempistiche.
 
b)   In merito alle procedure previste dal D.Lgs. 152/06, il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale, avvisato da ARPA Lazio (Prot. Arpa Lazio n. 25073 del 31/03/2017), sollecitato dai cittadini mediante diffida a provvedere ai sensi dell’art. 328 c.p. in data 22/05/2017 (recepito con Prot. n. QL/2017/0029982) ha risposto di non esserci presupposti affinché Roma Capitale proceda alla caratterizzazione dell’inquinante (Prot. n. QL/2017/0032382), comunque non prima che Città Metropolitana di Roma Capitale accerti le responsabilità della contaminazione del sito.
 
c)   In merito alle procedure previste dal D.Lgs. 152/06, il Dipartimento IV “Tutela e valorizzazione Ambientale” della Città Metropolitana di Roma Capitale, sollecitato dai cittadini mediante diffida a provvedere ai sensi dell’art. 328 c.p. in data 22/05/2017, ha risposto che sebbene rientri nei compiti previsti l’accertamento delle responsabilità della contaminazione, non ci sono limiti temporali per farlo, e che tale compito può essere svolto affidandolo ad altri Enti o all’Autorità giudiziaria, senza nel concreto dare risposta su tempi e modalità. Si tenga conto che solo al termine dell’indagine, indipendentemente dall’individuazione delle responsabilità, è possibile avviare le procedure di caratterizzazione e bonifica. 
 
d)   In merito allo stato attuale del PAC si sottolinea:
      la presenza degli autodemolitori (su un’area di 5 ettari circa), tali attività risultano da letteratura scientifica compatibili con la contaminazione rilevata nella falda da ARPA Lazio, così come la direzione del flusso della falda acquifera così come rilevata nella Carta idrogeologica pubblicata da Roma Capitale, che colloca gli stessi in posizione a monte rispetto all’estensione del PAC, compatibile con la diffusione della contaminazione; la loro presenza è inoltre un pesante rischio per la salute nel caso di incendio, come già verificatosi più volte a Roma e in particolare il 16 luglio 2017 proprio tra quelli presenti nel PAC. La loro presenza è stata prorogata fino a luglio 2018 con Determina Dirigenziale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale n. 519 del 28/06/2017 e le attività di “messa a norma” indicate da Roma Capitale, soggette ad autorizzazioni in virtù della vincolistica vigente, sembra stiano andando nella direzione di un ulteriore occupazione dell’area destinata a Parco, piuttosto che alla prevista delocalizzazione;
      la attuale presenza su via Casilina 890, prossimità via P. Togliatti, di una ex stazione di servizio ENI in disuso, i cui serbatoi si riempiono frequentemente di acque meteoriche, a detta di ARPA Lazio anche essa probabile fonte di contaminazione della falda (Prot. Arpa Lazio n. 25073 del 31/03/2017;
      l’inaccessibilità di più di due terzi del PAC, la presenza di soli due accessi siti su via Casilina, non a norma, nonché la mancata realizzazione del 2° stralcio; le aree archeologiche, tuttora recintate e non accessibili, in quanto la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma ha vincolato l’uso dei 2,5 milioni di € stanziati per riportare alla luce le due ville romane alla messa in sicurezza e bonifica del sottosuolo (Mozione del Consiglio del V Municipio di Roma Capitale n. 17 in data 11/04/2017 con Prot. n. 61568);
      comparsa di insediamenti umani, con situazioni abitative di estrema indigenza, nell’area  dell’ex Casilino 900;
      progetti di espansione dell’area militare da parte del Ministero della Difesa che sembra non tengano nel giusto conto la destinazione dell’area e la vincolistica che insiste sulla stessa.
 

IN CONCLUSIONE

In relazione alla tutela della salute dei cittadini, in particolare per quanto riguarda:
      la possibilità di contaminazione diretta e indiretta per la presenza di contaminanti in falda, nonché di rifiuti non classificati accatastati e interrati nel suolo;
      le condizioni attualmente favorevoli al verificarsi di eventi catastrofici già verificatisi in questo e altri siti in condizioni similari (combustione di rifiuti solidi non caratterizzati, incendi di autodemolitori con conseguente produzione di fumi tossici ad alto contenuto di diossina);
      in generale l’effetto sul benessere fisico e psicologico correlato alla mancata realizzazione di un’area verde finalizzata al rispetto degli standard urbanistici,
 
i cittadini del PAC Libero chiedono a codesta commissione risposte in merito a quanto segue:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Roma, 10 aprile 2018

 
Alla cortese attenzione di:
 
 
Dott. ssa Rosalba Matassa
Dipartimento Tutela Ambientale e del verde di Roma Capitale
 
rosalba.matassa@comune.roma.it
dipartimento.ambiente@comune.roma.it
 
Dott.ssa Laura D'Aprile
Dipartimento Tutela Ambientale e del verde di Roma Capitale
Direzione Rifiuti, Risanamenti e Inquinamenti  laura.daprile@comune.roma.it
 
Dott. Diego Porta, Direttore Ufficio Extra Dipartimentale Politiche della Sicurezza e
Protezione Civile
diego.porta@comune.roma.it
 
Dott. Claudio Parise Presicce, Sovrintendente Roma Capitale claudio.parisipresicce@comune.roma.it
 
Assessore Giuseppina Montanari, Assessorato Sostenibilità Ambientale
assessorato.ambiente@comune.roma.it
 
 Giovanni Boccuzzi, Presidente Municipio V e Dario Pulcini, Assessore all’Ambiente
Municipio V
presidenza.mun05@comune.roma.it
 
dario.pulcini@comune.roma.it
 
Arch. Maria Luisa Mutschlechner
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Comune di Roma
Uff. Tutela Paesaggistica
marialuisa.mutschlechner@beniculturali.it
 
 
 
 
LE RISPOSTE, ANCORA INEVASE, CHE CI ASPETTIAMO DI AVERE….
 
 
Dato che i rappresentanti degli enti di competenza per la risoluzione delle problematiche del PAC parteciperanno a questo incontro, c'è l'occasione per riproporre nuovamente alcuni quesiti a cui ancora i cittadini non hanno avuto risposta, nella speranza di ottenere aggiornamenti avanzati circa le attività di competenza di ognuno:
1)   Dott. ssa Rosalba Matassa e Dott.ssa Laura D'Aprile, Dipartimento Tutela Ambientale e del verde di Roma Capitale
 
a.    A che punto è l'ordinanza sindacale numero 22 del 10 febbraio 2017 che imponeva entro 30 giorni la caratterizzazione e la RIMOZIONE DEI RIFIUTI dal canalone e dalle altre cavità del parco? Quali sono dettagli e tempistiche in merito alla caratterizzazione dei rifiuti e alla compilazione del Progetto di bonifica affidato al Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università Sapienza di Roma?
 
 
b.    A che punto sono le pratiche per l'affidamento della realizzazione del SECONDO LOTTO del Parco?
 
c.    A che punto sono i bandi di MANUTENZIONE del VERDE urbano di Roma
Capitale, con riferimento all'area fruibile del Parco?
 
d.    Come pensate sia possibile completare la realizzazione del Parco se avete prorogato di un ulteriore anno la permanenza degli AUTODEMOLITORI all'interno del Parco stesso? Quale è lo stato dei fatti in merito, perché gli stessi riportano di aver avuto assicurazione di poter restare in seguito ad adeguamenti delle strutture?
 
e.    Perché il Dipartimento non ha dato nessuna risposta in relazione all’Accesso civico presentato dai cittadini in cui si chiedono tutti gli atti relativi alla vicenda autodemolitori da ottobre 2017?
 
2)   Dott. Diego Porta, Direttore ad interim Ufficio Extra Dipartimentale Politiche della
Sicurezza e Protezione Civile
 
a.    In seguito ai numerosi INCENDI di discariche abusive e autodemolitori di questa estate, tra cui il 16 luglio l'autodemolitore di via Centocelle, i cittadini, anche dai dati di Arpa Lazio, hanno respirato diossina per giorni. Quali procedure di Protezione Civile si intende adottare per il futuro in caso di incendio, oltre a raccomandare ai cittadini di chiudere le finestre, considerando anche la recente circolare ministeriale Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare del 15/03/2018 recante le “Linee guida per la prevenzione dei rischi di incendio negli impianti di stoccaggio dei rifiuti”?
 
3)   Dott. Claudio Parise Presicce, Sovrintendente Roma Capitale
 
a. Quale è lo stato attuale dei finanziamenti già destinati al PAC per scavi e musealizzazione dell’area archeologica? Quali sono le attività del suo ufficio in merito alla funzione di tutela del patrimonio storico archeologico dell’area, in particolare in relazione alle procedure autorizzative sulla vincolistica presente sull’area in merito alle opere di adeguamento degli autodemolitori e alle opere proposte dal Ministero della Difesa?
 
4)   Assessore Giuseppina Montanari, Assessorato Sostenibilità Ambientale
 
a.    A che punto sono le trattative in corso con il MINISTERO della DIFESA sull'area del Parco?
 
b.    Sarà garantito da questa amministrazione l'integrità territoriale del Parco e il rispetto della vincolistica che insiste sull’area?
 
c.    Qual’è il piano di Roma Capitale rispetto alla delocalizzazione degli autodemolitori nel Parco alla scadenza dell’ultima proroga concessa (1 luglio 2018)?
 
5)   Sig.ri Giovanni Boccuzzi, Presidente Municipio V e Dario Pulcini, Assessore all’Ambiente Municipio V
 
a.    Attualmente il parco ha un solo INGRESSO, su via Casilina. Oltre a non essere a norma, è pericoloso per la viabilità, taglia fuori la maggior parte dei fruitori del Parco, cosa intende fare il V Municipio soprattutto in considerazione del fatto che in seguito all’intervento della Magistratura è stata liberata un’area e un accesso in v.le Palmiro Togliatti 445?
 
b.    Quali misure saranno prese, con l’ausilio del V Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale, nei confronti delle attività e insediamenti abusivi all’interno del Parco che continuano a rendere il PAC una discarica?
 
c.    I tecnici del Municipio sono al corrente della vincolistica che tutela tutta l’area? Perché in seguito ad un accesso civico ci è stato risposto che non ne sono in possesso. Come fanno di conseguenza a valutare le richieste sull’area? Quali controlli sono in essere in merito alle attività di “adeguamento” realizzate dagli autodemolitori?
 
6)   Arch. Maria Luisa Mutschlechner, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e
Paesaggio del Comune di Roma
 
a.    In quali forme la Soprintendenza sta agendo al fine di garantire l’interesse pubblico dei vincoli rappresentati sul territorio del PAC?
 
Comitato Parco Archeologico di Centocelle Libero
pac.libero@gmail.com www.parcodicentocelle.it
 
 
 
 



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