26 aprile 2018

Referendum Atac: il NO alla privatizzazione di Fulvio Abbate



Fulvio Abbate, un grande compagno, un grande intellettuale, un grande scrittore. Un uomo di Sinistra e un cittadino romano che ha a cuore l'integrità e la missione del servizio pubblico di trasporto, che ha a cuore il destino di un'importante storia sociale, culturale e produttiva di Roma e di tutti i romani. Date ad Atac quello che serve ad ogni azienda di trasporto di una importante Capitale europea ed Atac che ne é  stata deufraudata dai trasversali sistemi politici corrotti e dai manager disonesti, potrà funzionare  molto meglio di prima: certezza dei finanzianenti dal Fondo nazionale trasporti e dalla Regione Lazio; un management capace, onesto e non servo della politica; restituire dignità al lavoro ai lavoratori e alle lavoratrici, operai, amministrativi e autisti onesti,  che subiscono insulti ed aggressioni per colpe altrui; un parco bus che non cada a pezzi o che vada a fuoco una volta a settimana; flussi garantiti nella tempistica dei pezzi di ricambio per le officine; internalizziamo le lavorazioni essenziali come assistenza e manutenzioni su strada e le pulizie e cambiate integralmente il trasporto dalla rete per autobus con una rete per tram, filobus; completate  le linee metro incompiute, bus a trazione elettrica, corsie  ciclopedonali; costruite le corsie preferenziali con sede protetta e priorità semaforica e  non disegnando le striscie gialle sull'asfalfto; non cedete ai privati come vorrebbe la Regione Lazio, la Roma Viterbo e  la Roma Lido; imponete alle FS di Mazzoncini, di ridurre i tempi delle frequenze degli intercity delle 8 FM regionali e di dedicargli la stessa attenzione e qualità che hanno dato ai Freccia Rossa e all'Alta Velocità,  per allieviare costi e i disagi di 1 milione di pendolari che ogni giorno entrano ed escono da Roma; combattiamo insieme ai cittadini, non solo con la repressione, ma anche con il dialogo, l'evasione tariffaria, i disservizi, l'inciviltà  delle auto in doppia e tripla fila e i vandalismi; fermate la straripante invasione del 70% di auto private, bus turistici e veicoli commerciali, che bloccano  la produttività di Atac e il trasporto ad un 30% di utilizzo per i  romani, avvelenando aria e polmoni di tutti. Completate le infrastrutture rimaste in sospeso. Restituite un servizio turistico di Atac che possa fare profitti in una Capitale che riceve 40 milioni di turisti all'anno. Restituite i proventi da traffico dati dalla sosta e dai parcheggi. Questa è  la verità che i Radicali vogliono nascondere con l'inganno della privatizzazione  come cura per tutti i mali mentre in molte altre capitali europee sono tornati al pubblico gestore e pianificatore. Dire No il 3 Giugno e costruire insieme ai cittadini queste condizioni, vuol dire dare ad Atac e a Roma Capitale, tutte le potenzialità economiche per poter offrire, come  già accade in altri paesi europei, almeno per le linee periferiche estreme,  ai piú deboli, ai disoccupati, ai diversamente abili, un servizio gratuito. La liberalizzazione è il sistema subdolo e surrettizio di imporre la privatizzazione. Il 3 Giugno votate No contro la privatizzazione di Atac.

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