11 dicembre 2012

IL CONGRESSO REGIONALE DEGLI ECODEM VISTO DA G.MARCHESINI


Noterelle e impressioni suggerite dalla partecipazione al congresso laziale degli ecologisti democratici.
di Gian Carlo Marchesini

Intanto la sede: una sala ampia, spaziosa, elegante e ben attrezzata messa a disposizione dalla Camera di Commercio di Roma. Colgo al proposito al volo una battuta tra delegati: come si vede che alle prossime elezioni – comunali, regionali, nazionali – il PD e il centrosinistra sono dati per vincenti…

Gli elenchi dei partecipanti previsti riportano 240 nomi. Alla fine conto in tutto una trentina di firme di delegati presenti, più una ventina di ospiti invitati. Tra di essi spicca la triade dei parlamentari, nonché massimi dirigenti di Lega Ambiente, Realacci, Della Seta, Ferrante, più il presidente della Lega Ambiente del  Lazio Lorenzo Parlanti. Partecipano anche alcuni dei candidati PD alle prossime elezioni per il rinnovo del governo della Capitale: Gentiloni, che alle primarie ha votato Renzi ed è considerato molto vicino a Rutelli, Alessandro Bianchi, ex ministro nel governo Prodi; l’ex assessore all’urbanistica della giunta Veltroni Roberto Morassut, Roberto Civita, assessore all’ambiente alla Provincia con Zingaretti. Tutti costoro sono intervenuti con ragionamenti e riflessioni di buon livello che hanno affrontato i temi canonici: traffico e mobilità, Piano Regolatore e modello di sviluppo urbanistico, ville, parchi e agricoltura urbana (Roma è la capitale europea con il territorio comunale a più elevata concentrazione di verde e di terreno agricolo), gestione dell’acqua, inquinamento e trattamento dei rifiuti.

L’intervento più simpaticamente curioso è stato quello di Realacci, che oltre che sottolineare come l’ambiente e la green economy non possano più essere tratttati come capitolo da aggiungere ai tanti, ma come approccio radicale e complessivo di affrontare il governo di Roma, del Lazio e dell’Italia oggi, ha concluso citando letteralmente e a memoria, parola per parola, il testo della canzone Itaca di Lucio Dalla.

Particolarmente interessante anche l’intervento di Alessandro Bianchi, candidato sindaco a Roma, che ha indicato nella questione della mobilità e del traffico la questione romana per eccellenza (Roma è collocata ultima tra le capitali europee come livello di inquinamento dell’aria da un organismo europeo di controllo e monitoraggio ambientale. Al primo posto, per avere negli ultimi anni risolto il problema dell’inquinamento da emissione di gas di scarico, è Berlino).  Bianchi ricorda che Roma annovera dentro i suoi confini oltre due milioni di auto immatricolate, più settecentomila motocicli e motorini: un auto o un motociclo, quindi, per ogni abitante dai neonati agli ultracentenari. Bianchi ha sostenuto che per evitare la paralisi e non morire di inquinamento è necessario dimezzare il traffico privato e raddoppiare quello del servizio pubblico su gomma o rotaia. Questo significa ridurre di centomila i veicoli privati in dotazione e movimento nella capitale in ognuno dei prossimi 5 anni. Ed è ciò che si propone di fare se sarà eletto sindaco. (Mimmo Fischetto, che mi sta seduto accanto e che al congresso mi ha invitato, a quel punto ha commentato: con questo sacrosanto e condivisibile proposito i romani non lo eleggeranno mai sindaco…). Ma come se avesse sentito il commento, Bianchi conclude con ancora maggiore veemenza legando mobilità, inquinamento e questione morale. Se in luogo di attribuirsi 15 milioni di euro ai capigruppo del consiglio regionale per quattro anni, quei sessanta milioni che hanno incassato fossero stati altrimenti spesi, si sarebbero ad esempio potuti acquistare 300 autobus completamente ecologici e non inquinanti. E poi dice che non ci sono i soldi!

Io partecipo al congresso degli Ecodem del Lazio in quanto esponente del Comitato Villa Blanc e autore del libretto sulla sua storia. Il libro è proposto su un tavolino all’ingresso da Serena, segretaria storica degli ecodem romani. Mi è stato chiesto di intervenire su Villa Blanc come primo intervento dopo l’ampia ed esauriente relazione introduttiva del presidente uscente Marco Ciarafoni. Devo dire che della scelta sono stato colpito e reso orgoglioso Il fatto è senza dubbio da attribuire alla sollecitazione di Mimmo Fischetto, ma anche, mi è stato spiegato, al fatto che l’Associazione degli Ecodem ha bisogno di mostrarsi attiva e legata a realtà cittadine che si impegnano nel territorio a difesa dell’ambiente. Insomma, per un fatto o per l’altro, ad avere beneficiato in attenzione e protagonismo è stato il Comitato e la questione della tutela della Villa, ripresa anche in alcuni degli interventi successivi, battaglia citata come esemplare in quello finale di Stella Bianchi. Mimmo ha commentato soddisfatto che era la prima volta che la questione di Villa Blanc, il progetto della LUISS autorizzato dalla Giunta Alemanno, il ricorso al TAR di sette componenti del Comitato più Italia Nostra, veniva così esplicitamente e dettagliatamente raccontato e discusso a una manifestazione e in un consesso di militanti e dirigenti del PD romano.

A latere del congresso ho avuto un interessante scambio con un dirigente degli ecodem del II Municipio, il quale mi ha spiegato come e perché gli esponenti del comitato sorto contro la costruzione di un parcheggio sotterraneo dentro il parco Nemorense abbiano giustamente deciso di denunciare alla magistratura penale quel progetto in quanto ambientalmente devastante, illegale e illegittimo, e ha concluso che l’intera questione dei parcheggi urbani sotterranei e di superficie costituisce questione caratterizzata da logiche speculative nefaste per l’integrità e la tutela del territorio.

Ho trovato ottimo l’intervento di Adami, non vedente e rappresentante del Circolo Alex Langer attivo nel Quadraro, e numerosamente rappresentato al congresso, e un altro intervento di un esponente dei giovani democratici.

Tengo in conclusione a ribadire l’utilità della partecipazione al congresso laziale degli Ecodem, sia perché ha costituito opportunità preziosa per conoscere dal vivo e dall’interno questa specifica associazione ambientalista, sia perché ha consentito di portare alla ribalta in una assise così qualificata l’impegno e la lotta del Comitato per la tutela integrale e rigorosa e la fruizione pubblica di Villa Blanc.

5 dicembre 2012

Lunedì 10 Dicembre a Roma il congresso regionale degli Ecodem


Comunicato stampa del 5 dicembre 2012

Lunedì a Roma il congresso regionale degli Ecodem
“E’ green il Lazio che vogliamo. Oltre la crisi per una nuova stagione dell’ambiente e dell’economia verde”: questo il titolo del congresso degli Ecologisti Democratici del Lazio che avrà luogo lunedì 10 dicembre, presso la Camera di Commercio di Roma, in via De’ Burrò 147. L’assise è una tappa del percorso congressuale degli Ecodem che si concluderà con l’appuntamento nazionale del 18 e 19 gennaio 2013. Il congresso sarà introdotto da Marco Ciarafoni coordinatore regionale Ecodem Lazio e portavoce nazionale.
Sono previsti gli interventi, tra gli altri, diMichele Civita, assessore politiche del territorio e tutela ambientale Provincia di Roma;Stella Bianchi responsabile ambiente, segreteria nazionale Pd; Francesco Ferrante, responsabile politiche energetiche del Pd; Roberto Della Seta capogruppo Pd commissione Ambiente Senato;Roberto Morassut, responsabile urbanistica del Pd; Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd,Giovanni Lattanzi, coordinatore dipartimento ambiente del Pd. Il congresso sarà chiuso dagli interventi diEnrico Gasbarra segretario regionale Pd Lazio e Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti Democratici
Con loro rappresentati di associazioni, comitati, imprese, enti, tecnici ed esperti di tematiche relative all’ambiente, alla sostenibilità dello sviluppo e della green economy a cominciare daArpa Lazio, Ispra ed Enea Casaccia.
Porteranno, tra gli altri il loro contributo,Lorenzo Parlati, presidente regionale Legambiente,Alma Rossi, direttore Parco regionale dell’Appia Antica, Roberto Barcaroli, Comitato Aeroporto di Ciampino, Giancarlo Marchesini, Comitato Villa Blanc,Laura Ricci, professore ordinario di urbanistica università La Sapienza di Roma,Alfonso Pascale, presidente Rete Fattorie Sociali, l’arch. Giuseppe Curatolo e l’ing. Marco Ferrari esperti nei settori della bioedilizia e delle energie rinnovabili.
Significativa la presenza di Martina Giusti in rappresentanza di Policarta srl, azienda che da 150 anni si dedica allo studio e allo sviluppo di packaging per prodotti alimentari e non. Policarta ha vinto il 1° premio sviluppo sostenibile 2012.





 

2 dicembre 2012

BALLOTTAGGIO:PIAZZA WINCKELMANN STRAVINCE BERSANI

Il seggio di Piazza Winckelmann indica in Bersani il candidato preferito che dal 45,1% delle preferenze ricevute al primo turno del 25 novembre passa al 67% al ballottaggio svoltosi il 2 dicembre.In termini assoluti il "candidato"Bersani ottiene 563 voti di preferenza contro i 280 voti che sono andati al suo "avversario" Renzi.
La sessione elettorale si è svolta in maniera regolare e il flusso di votanti è stato continuo con eccezione della pausa post-pranzo.
Vero nemico da combattere per i componenti del seggio è stata l'umidità proveniente dalla vicina Villa Blanc ,come d'altronde testimoniano le foto.




 

26 novembre 2012

PRIMARIE:IL SEGGIO DI P.ZA WINCKELMANN VISTO DA MARCHESINI

Notizie dalla terra delle primarie
di Gian Carlo Marchesini
Ho trascorso gran parte della domenica a fare da piccolo scrivano vicentino al seggio delle primarie del centrosinistra a piazza Winckelmann. Oltre al gran freddo umido che mi sono beccato, già pesantemente raffreddato, specialmente la mattina dalla selva scura della Villa, credo valga la pena di riportare alcuni episodi in parte divertenti, in parte interessanti e significativi.
Intanto, alle 7.45 del mattino ci siamo ritrovati, noi squadra destinata alla gestione del seggio, privi di materiali e attrezzature, per cui abbiamo dovuto darci da fare e provvedere in proprio – Mimmo Fischetto innanzitutto – per procurarci almeno tavoli e sedie.
Cosa analoga è successa la sera verso le 17.00 con l’arrivo delle tenebre. Essendo collocati in un angolo della piazza sotto un lampione come delle peripatetiche, e non potendo neppure procedere con le normali operazioni   di voto, è stato giocoforza tentare di risolvere il problema in proprio prima con un generatore alimentato da benzina, che però non ha voluto accettare di funzionare, poi con l’allaccio volante con il sottostante box del solito provvidenziale Mimmo.
Se è per questo anche le schede elettorali a un certo punto sono terminate, per cui l’ottimo Josi, con il suo Suv da lui garantito come conveniente e risparmioso, si è dovuto precipitare nella sede della Federazione in via delle Sette Chiese.
Che la piena dei partecipanti alle primarie sia stata travolgente e non in questa misura prevista, lo hanno confermato le lunghe code pressoché costanti, accompagnate da molta pazienza ma anche da borbottii e mugugni che a un certo punto si sono anche tradotti nel grido di uno dei votanti in attesa che, osservando dalla fila qualche nostra difficoltà organizzativa di troppo, se n’è sbottato: e voi sareste quelli che noi candidiamo a governare il Paese..!  Ma, così sfogato, se n’è ben guardato di lasciare il suo posto.
Mi è pure capitato di rivolgermi a un dirigente locale del PD, capitato al seggio in qualità di elettore, per chiedergli ad alta voce se poteva procurarmi almeno acqua e un caffè (dopo qualche ora a forza di trascrivere sui registri nomi e indirizzi e di dare spiegazioni, le dita erano intirizzite e doloranti, le fauci secche). Ebbene, colui, davanti a tutti, ad alta voce mi ha risposto gridando che mi avrebbe dovuto querelare per non so bene quale accusa gli avrei rivolto qualche mese fa in qualcuna delle mie consuete cronache delle riunioni e dibattiti che si svolgono all’interno del Circolo.
Ovviamente, malgrado freddo, fatica, inadeguatezze organizzative e rispostacce, non sono affatto pentito del lavoro svolto, Non è stata d’altra parte la prima volta né sarà l’ultima. A parte che durante la giornata ho avuto la soddisfazione di vedere avvicinarsi a votare praticamente tutti gli amici e conoscenti del quartiere, le primarie sono e rimangono una occasione di democrazia attiva ghiotta. Si sta in mezzo e dentro una situazione sociale progressista viva, ci si scrolla di malumori e sensi di impotenza e frustrazione televisiva, ci si conta, ci si guarda negli occhi, ci si scambia opinione e parola.
No sarà la cacciata a calci in culo di chi se lo merita, non sarà la presa della Bastiglia, ma è una occasione importante di sentirsi vivi e attivi, di incontrarsi e contare, di partecipare. E mi dispiace che Grillo, dopo l’ interessante campagna elettorale di full immersion tra la gente fatta in Sicilia, nel suo commento sul Web l’abbia fatta fuori dal vaso lanciando una  sprezzante invettiva verso quella che rimane una bella e importante partecipazione democratica di massa.
Ora bisogna darsi da fare, domenica, per fare in modo che Bersani vinca.
 



 

23 novembre 2012

APPELLO DEGLI AMBIENTALISTI PER BERSANI

                                                                                                                                                                                               Con Bersani, dalla parte dell'ambiente e della green economy

Ci vuole una guida solida e competente per il Paese. Una persona
autorevole, di grande apertura ed esperienza che abbia chiaro il senso
di marcia e sappia dire con nettezza a chi cerca un lavoro in quale
direzione vuole portare il Paese: innovazione, agenda digitale,
efficienza energetica, ambiente per qualificare la produzione.
Possiamo uscire dalla crisi solo percorrendo strade nuove, che
uniscano la lotta ai cambiamenti climatici alla creazione di lavoro,
allo sviluppo sostenibile, alla giustizia sociale, all’eguaglianza
delle opportunità. Ci vuole un nuovo modo di produrre e consumare,
nuove forme di energia, uso efficiente delle risorse, recupero di
materia. Ci vuole una scelta chiara per l’economia verde per
rafforzare la nostra vocazione naturale, dal nord al sud del paese, in
un quadro europeo di investimenti e di sviluppo sostenibile,
dall’energia del futuro al recupero di materia, dalla chimica
all’edilizia, dalla mobilità sostenibile all’agricoltura, dalle città
‘intelligenti’ ai parchi. Puntare sull’economia verde è far sì che
l’Italia torni a fare l’Italia, forte della sua industria
manifatturiera, la sua bellezza, la cultura, la scelta della qualità e
della tipicità. Siamo convinti che Pier Luigi Bersani ha tutte le
qualità per lavorare con efficacia in questa direzione, nella
definizione di politiche industriali integralmente ecologiche, come
proposto nella carta di intenti, e nella centralità dei beni comuni,
primo fra tutti il territorio che va messo in sicurezza anche fermando
il consumo del suolo e dicendo no ad ogni condono. Il rispetto
dell’ambiente come chiave di sviluppo, la riconversione in chiave
ecologica dell’economia sono una priorità da affrontare con competenza.

Per queste ragioni sosteniamo Pier Luigi Bersani alle primarie del
centrosinistra.
Agostino Agostinelli
Alessio Amodio
Fabrizio Barini
Gigi Bellassai
Walter Bellomo
Stella Bianchi
Paolo Bonaretti
Chiara Braga
Annarita Bramerini
Alessandro Bratti
Filippo Bubbico
Vanni Bulgarelli
Luigi Campanale
Alessio Capriolo
Marco Castagna
Andrea Casu
Fernanda Cecchini
Susanna Cenni
Marco Ciarafoni
Michele Civita
Fabio Colombo
Patrizia Di Giulio
Pierino Di Pietro
Emanuele Durante
Stefano Facchi
Riccardo Ferraresi
Antonio Ferrentino
Donato Ferri
Michele Fina
Mimmo Fischetto
Daniele Fortini
Giovanni Furgiuele
Valeria Garotta
Fausto Giovanelli
Renzo Guccinelli
Andrea Lulli
Salvatore Margiotta
Raffaella Mariani
Luca Musumeci
Giancarlo Muzzarelli
Gianmarco Palmieri
Mimmo Pappaterra
Lorena Pesaresi
Gianni Pesce
Michele Petraroria
Gianni Piatti
Massimo Pintus
Vincenzo Pisegna
Concetta Raia
Enzo Reda
Maria Grazia Ricci
Pippo Rossetti
Sergio Santini
Gianni Silvestrini
Maurizio Staffa
Giuseppe Stasolla
Marco Turchetti
Osvaldo Veneziano
Chiara Vicini
Fabrizio Vigni
Silvia Zamboni

14 novembre 2012

PRIMARIE CENTRO=SINISTRA:VENERDI;16 DALLE ORE 10 ALLE 13 SI FIRMA ANCHE A PIAZZA WINCKELMANN



Non avete avuto ancora il tempo di sottoscrivere la vostra partecipazione alle primarie del centrosinistra?Poco male,Il comitato elettorale vi ama perche' venerdi' 16 novembre allestisce un banchetto per la sottoscrizione e il ritiro del certificato elettorale dalle ore 10 alle ore 13 a Piazza Winckelmann angolo via Lanciani.
Un'opportunita' da cogliere al volo: Vi invito anche a comunicarlo ai vostri amici ,parenti e affini.
 

Comitato Lanciani e dintorni per Bersani
Via Lanciani 24
00162 Roma
mail:lancianiperbersani@virgilio.it
tel.3351021523


11 novembre 2012

MAIL SULLE PRIMARIE A MARGINE DI UN PRANZO DI META' NOVEMBRE

Caro Lorenzo e cari tutti,
l'altro giorno a pranzo ho tentato di avere la parola ma sono stato travolto dall'oratoria tua e di altri.Sono malgrado le apparenze un uomo mite e alzo sempre la mano per chiedere la parola.Ritengo che d'ufficio fosse Josi il chairman della seduta ma evidentemente questa incombenza ,almeno questa ,non rientra nella sua sfera.Ciò prmesso avrei voluto dire che sia Renzi ,nel Partito Democratico,sia il Movimento a 5 Stelle insieme alla Gabanelli,che ha avuto il grande merito di dimostrare che il re Di Pietro è nudo,rappresentano per il Paese una grande risorsa di cambiamento.In questo ci metto anche l'esempio di governo di Monti e del suo gruppetto bancario-massonico.In tutto questo, da parte di molti c'è la corsa per dimostrare chi è più pulito degli altri,nel senso della coscienza sia morale che politica.Più avanti degli altri,più sensibile degli altri,più schifato degli altri.Certamente la gran parte di queste persone lo fa in buona fede e perchè animati da sentimenti di riscatto e di aria nuova.Non è il caso ,a mio modesto avviso,di PFDA (Paolo Flores D'Arcais).
Gli intellettuali che hanno la possibilità di poter esprimere il loro pensiero in maniera divulgativa ,indulgono molto spesso ad una specie di narcisismo da protagonista originale,dando letture spericolate ma autenticamente ascrivibili,per citare Fantozzi,alla serie infinita di cacate pazzesche che ci vengono propinate,a noi poveri utilizzatori finali,non nel senso berlusconiano,o se ti piace lettori finali.Si adagiano su queste loro teorie,si pavoneggiano,pontificano dall'alto delle poltroncine a loro prestate nei talk show televisivi.Non ci cascate :loro,PFDA e i suoi emuli,cadranno sempre in piedi.Domani sapranno trovare un'intelligente e condivisibile teoria anche per cambiare idea e proporcene un'altra magari di verso opposto.Quello che dico io:non ci caschiamo,pensiamo con la nostra testa,facciamo tesoro della nostra esperienza per prendere posizione.Grillo e Renzi per qualche verso,sempre a mio modesto avviso, si assomigliano.Vogliono cambiare il management di questo paese,vogliono rinnovarlo,vogliono togliere le incroscazioni che si sono accumulate nel tempo e via elencando.Ma possibile che tutto il resto sia rottamabile ?Possibile che Bersani,che ha tenuto finora malgrado le sollecitazioni e gli sgambetti che gli venivano dall'interno e dall'esterno,e che come un pugile che sta sul ring con un braccio legato dietro la spalla non ha potuto veramente menare sul serio e mettere a terra il suo avversario,ma sta ancora in piedi e combatte e sta arrivando alle ultime riprese ed è in vantaggio ai punti,sia proprio da buttare da mandare a casa?Io penso di no,e penso che Renzi e Grillo lo stanno aiutando a liberare quel braccio legato per vincere non solo ai punti ma mettendo a terra l'avversario.
Dove poi voti PFDA come hai intuito non mi interessa punto.Credo che questo signore si meriti la nostra indifferenza.
Scusate se sono stato un pò lungo.
Ciao
Mimmo


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8 novembre 2012

COMITATO PER BERSANI DI VIA LANCIANI E DINTORNI

Si è costituito in data 8 novembre 2012 il Comitato per Bersani di Via Lanciani e dintorni,per sostenere la candidatura dell'attuale segretario del PD Pierluigi Bersani alle primarie per l'elezione del leader della coalizione,in cui concorrono altri candidati (Puppato,Renzi e Vendola).Il segretario del PD forte del sostegno della base del Partito Democratico e della simpatia e apprezzamento degli elettori del PD, si presenta con un cv di tutto rispetto,avendo ricoperto  molte responsabilità politiche fino ad approdare nel 2009 alla segreteria del Partito Democratico,dove si è distinto per acume politico ed equilibrio,dimostrato in diverse occasioni  dalla costante opposizione serrata al governo Berlusconi come anche non cedendo alle provocazioni interne, per arrivare ai giorni nostri al sostegno responsabile al governo Monti come anche non cadendo nelle provocazioni dei  c.d. rottamatori senza storia (ma con tanta ambizione)
L'indirizzo mail del Comitato è il seguente:
lancianiperbersani@virgilio.it e la sua sede è in via Lanciani 24,tel.3351021523.
Per partecipare alle primarie gli elettori di via Lanciani e dintorni,come anche tutti i cittadini del quartiere Italia-Lanciani,si possono iscrivere recandosi con la propria tessera elettorale e un documento di riconoscimento presso il circolo PD di Via Catanzaro 3,dal lunedì al venerdì con orario  17-20,mentre sabato e domenica con orario 10-13 .
A regiistrazione effettuata,verrà rilasciato un ceritificato elettorale con il quale cittadino,insieme agli altri due documenti, potrà votare per Bersani ,o altro candidato di sua preferenza,la giornata elettorale del 25 presso uno dei gazebi allestiti a cura del Partito Democratico .Gli elettori saranno avvisati con un sms o con una mail del gazebo dove dovranno recarsi a votare.Qualora nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza dei voti,domenica 2 dicembre si replica.
DIAMO FORZA AL PROGRAMMA POLITICO E DI GOVERNO DI BERSANI SOSTENENDO LA SUA CANDIDATURA

1 novembre 2012

FISCHETTO CONFERMATO PORTAVOCE DEL CIRCOLO DEGLI ECOLOGISTI DEMOCRATCI DEL III MUNICIPIO

In apertura  dei lavori del X Congresso degli Ecologisti Democratici,svoltosi presso la sala cittadina il 31 ottobre 2012,   è stato discusso ed approvato all'unanimità il documento programmatico "10 punti per cambiare l'Italia" con un emendamento anch'esso approvato dai presenti.Successivamente è stato presentato dal portavoce uscente un breve consuntivo dell'attività del circolo durante questo ultimo anno.Particolare risalto ha assunto l'attività svolta dal circolo sulle battaglie ambientaliste nel III Municipio.In primo luogo l'impegno del Circolo per Villa Blanc,confermata dal patrocinio dato dagli Ecodem al libro su Villa Blanc scritto da Gian Carlo Marchesini come anche dalla battaglia intrapresa legalmente con la sottoscrizione da parte di alcuni membri del circolo al ricorso presentato al TAR contro il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Roma alla LUISS.L'impegno del Circolo si è inoltre speso per una maggiore attribuzione pubblica di spazi verdi all'interno del territorio Municipale,la campagna di ripiantumazione di alberi, come anche attraverso corsi di educazione ambientale organizzati in collaborazione con alcune scuole.
Al termine del Congresso,Domenico Fischetto è stato confermato all'unanimità portavoce del circolo, e i signori Loredana Marsili,Vincenzo Romeo e Francesco Lambiase delegati al prossimo convegno nazionale degli Ecologisti Democratici.
Al Congresso hanno inoltre  partecipato Giuseppe Giobbe, segretario dell'Associazione Dircit, e Vanda Morbilli del Comitato Decoro Urbano del III Municipio.
L'Assessore all' Ambiente del III Municipio,Francesca Del Bello,ha inviato un messaggio di apprezzamento dell'attività svolta dal Circolo Ecodem nel territorio del III Muncipio.

30 ottobre 2012

X CONGRESSO DEGLI ECOLOGISTI DEMOCRATICI DEL III MUNICIPIO :ROMA 31 OTTOBRE 2012


 

Si terrà il 31 ottobre 2012, a partire dalle ore 18,presso la Sala Cittadina in Via Boemondo, il X Congresso del circolo degli Ecologisti Democratici del III Municipio.
Il congresso è aperto alla partecipazione degli iscritti al circolo e di tutti gli ambientalisti

L’ITALIA CHE VOGLIAMO

 

                 DIECI PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI

 

In che modo si può uscire dalla crisi? Come si fa ripartire l’economia e si crea lavoro? La rotta giusta per uscire dalla crisi, in Europa e nel mondo, è nella crescita di una nuova economia ecologica per uno sviluppo sostenibile. Un new deal ecologico che cammina su due gambe: la rivoluzione industriale e tecnologica legata alla green economy, e un cambiamento culturale verso una nuova idea di benessere e diversi stili di vita. 

 

In questa sfida, un paese come l’Italia ha la possibilità di innestare la modernizzazione ecologica del sistema industriale e manifatturiero su un patrimonio straordinario di civiltà, bellezza, creatività, e sulle vocazioni di territori ad alta qualità ambientale. Una via italiana alla green economy, che potrà tanto più svilupparsi quanto più sarà sostenuta da efficaci politiche industriali, fiscali, ambientali.   

 

L’economia verde è dunque uno dei pilastri fondamentali per la ricostruzione dell’Italia. Le nostre proposte vogliono essere di stimolo all’attuale governo – per le misure più immediate da adottare già in questa fase - ed al tempo stesso obiettivi da mettere al centro di un programma di più lungo periodo per la prossima legislatura. Dieci proposte che disegnano un’idea di futuro.

 

 

1. MODERNIZZAZIONE ECOLOGICA DELL’INDUSTRIA ITALIANA.  E’ una scommessa decisiva per dare alla nostra industria manifatturiera (la seconda in Europa) un ruolo nella nuova rivoluzione industriale dell’economia verde.

      Proponiamo di rilanciare il progetto di politica industriale intrapreso con “Industria 2015” (avviato nel 2006 per rilanciare l’innovazione industriale puntando in particolare su efficienza energetica, made in italy, mobilità sostenibile, e successivamente svuotato dal governo Berlusconi) con un nuovo programma “Industria 2020”, imperniato su politiche di sostegno alla ricerca ed alla innovazione  finalizzate allo sviluppo della green economy nei principali settori manifatturieri (tecnologie e materiali per l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili; industria dell’auto e mobilità sostenibile; nuovi materiali e chimica “verde”; filiere industriali connesse al riciclo ed all’utilizzo efficiente delle materie prime; eco design, ecc.).

Si tratta di sviluppare politiche industriali che, favorendo l’innovazione sia di processo che di prodotto, orientino l’industria manifatturiera italiana verso l’innovazione ecologica, la qualità ambientale, l’uso efficiente dell’energia e delle materie.

Un esempio di attualità è quello connesso alla “rivoluzione” degli shopper: il divieto di commercializzazione e produzione di sacchetti di plastica non biodegradabili, un nostro successo che ha aperto la strada a nuovi prodotti più ecosostenibili promuovendo la chimica verde.

Sull’obiettivo di una modernizzazione ecologica del sistema industriale vanno concentrate le risorse disponibili - a partire da quelle del Fondo rotativo per Kyoto e quelle derivanti dalla quota sui diritti di emissione di C02 - anche riformando il sistema dei sussidi alle imprese  oggi spesso erogati senza adeguati criteri selettivi.

E’ necessario anche sviluppare accordi di programma tra distretti produttivi, poli scientifici e tecnologici, Università e centri di ricerca (a partire dall’ENEA), accordi volontari con le imprese, sistemi di certificazione.

 

2. FISCALITA’ ECOLOGICA. Vogliamo un sistema fiscale più giusto – che promuova una maggiore equità, combatta l’evasione e favorisca il lavoro e la produzione rispetto alla rendita – ma anche al tempo stesso capace di orientare l’economia verso l’innovazione ecologica.

Per questo proponiamo una riforma in senso ecologico del sistema fiscale che, a parità di gettito, alleggerisca la pressione sul lavoro e sull’impresa spostando il carico verso i consumi di energia e di materie prime, incentivi produzioni e consumi ambientalmente virtuosi disincentivando quelli più inquinanti.  La leva della fiscalità ecologica – quanto più possibile coordinata su scala europea ed in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020 -  può dare un contributo importante ad un rilancio “verde” dell’economia.

      Questa strategia deve ispirare anche i provvedimenti più immediati del Governo e del Parlamento, a cominciare dalla attuazione della legge delega di riforma del sistema tributario.

      Proponiamo inoltre in particolare:

      a) l’incentivazione di produzioni che utilizzano materie prime seconde, sviluppando la filiera del riciclo; l’Italia, paese povero di materie prime, può divenire uno dei leader mondiali nell’uso efficiente delle risorse e del riciclo, sostenendo con la leva fiscale il mercato dei prodotti riciclati;

      b) una riforma della fiscalità urbanistica capace di rovesciare la logica perversa che oggi induce molti Comuni, anche a causa delle ristrettezze finanziarie, ad incrementare il consumo di suolo, premiando al contrario la riqualificazione delle città e del patrimonio edilizio esistente;

      c) l’utilizzo della carbon tax, possibilmente in maniera coordinata sul piano europeo, per favorire la costruzione di una economia “low carbon”.

 

3. MADE IN ITALY, AGRICOLTURA, TURISMO, PARCHI: LA SFIDA DELLA QUALITA’. Lo sviluppo dell’economia verde può avere in Italia una declinazione originale e con grandi potenzialità. Se è vero che la sfida della qualità è decisiva per la competitività delle imprese e dei sistemi territoriali, la carta vincente per l’Italia – come già dimostrano esperienze di successo cresciute in questi anni - sta nella capacità di incrociare la modernizzazione ecologica del sistema manifatturiero con la valorizzazione delle vocazioni e dei tradizionali punti di forza del nostro paese, con quel saper fare “le cose belle che piacciono al mondo” che costituisce un tratto distintivo della nostra stessa identità nazionale.
 
Servono perciò politiche per tutelare il patrimonio ambientale, storico, paesistico; promuovere nel mondo il made in Italy, difendendolo da imitazioni e contraffazioni; sviluppare il turismo di qualità; sviluppare le produzioni agroalimentari legate al territorio e le produzioni biologiche; valorizzare il sistema dei parchi e tutelare la biodiversità. 
 
4. CLIMA ED ENERGIA: L’ITALIA PROTAGONISTA.  Dopo gli anni dei governi di centrodestra, che hanno visto l’Italia schierata su posizioni di retroguardia, ora, dopo la Conferenza di Durban, il nostro paese deve tornare ad essere  in prima linea nella  costruzione di un nuovo accordo globale per il clima entro il 2015 e nella attuazione del c.d. “Kyoto 2”, a cominciare dalla assunzione dell’obiettivo su scala europea di una riduzione del 30% delle emissioni  entro il 2020.
L’Italia deve giocare un ruolo di protagonista anche nella rivoluzione energetica, che può rappresentare per il nostro paese un volano per l’occupazione e la green economy, ed al tempo stesso una garanzia di indipendenza e di sicurezza. Solo con un nuovo modello energetico potremo rendere il nostro sistema sicuro, competitivo, sostenibile.
Dopo il referendum che ha sancito il definitivo abbandono del nucleare è più che mai urgente dotare il nostro paese di una nuova strategia energetica. Gli scenari di lungo periodo dipendono anche da decisioni che devono essere assunte nei prossimi mesi. L’Italia, come dimostrano i risultati raggiunti nel giro di pochi anni nello sviluppo delle rinnovabili - ad esempio nel fotovoltaico -  può ancora collocarsi tra i leader mondiali delle energie rinnovabili: occorre però muoversi bene e in fretta. Per questo va convocata  una Conferenza nazionale sull’energia. Essenziale è garantire un quadro certo, chiaro ed efficace di regole per lo sviluppo delle rinnovabili: altrimenti, come dimostra la vicenda dei decreti emanati dal governo Monti, in particolare quello sul quinto conto energia per il fotovoltaico, si rischia di soffocare un settore decisivo per il nostro futuro.
L’Italia, in sintonia con gli obiettivi comunitari al 2020 e con la Roadmap 2050 della Commissione Europea, deve puntare su una strategia di efficienza energetica e sullo sviluppo delle rinnovabili, per arrivare a produrre entro il 2030 almeno il 50% dell’elettricità da fonti rinnovabili ed a ridurre dell’80% le emissioni di gas serra entro il 2050. A tal fine bisogna garantire un sistema certo e adeguato di incentivi fino al raggiungimento della grid parity, adeguare la rete elettrica (smart grid e sistemi di accumulo), rafforzare gli incentivi per l’energia termica da rinnovabili e per l’efficienza energetica.
Una nuova strategia energetica deve prevedere inoltre una riduzione progressiva dei consumi di petrolio e il rafforzamento al ruolo essenziale del gas, completando i processi di liberalizzazione e realizzando le infrastrutture necessarie (rigassificatori, gasdotti, stoccaggi); deve escludere un incremento dell’uso del carbone, sviluppando al contempo la sperimentazione delle tecniche di cattura della CO2.
Proponiamo di:
a) emanare rapidamente i decreti attuativi ancora mancanti per le rinnovabili (energia elettrica e termica) in modo da garantire un quadro certo di incentivazioni;
b) responsabilizzare le Regioni per il raggiungimento degli obiettivi territoriali (“burden sharing”) per le rinnovabili;
c) avviare un programma per l’efficienza ed il risparmio di energia in tutti i settori (industria, servizi, edilizia, trasporti) in grado di ridurre i costi delle bollette e le emissioni di gas serra, di migliorare la competitività delle imprese e creare nuovi posti di lavoro;
d) rendere permanenti le detrazioni fiscali (55%) per la riqualificazione energetica degli edifici privati;
e) avviare piani straordinari – nazionali e locali – per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici (scuole, ospedali, uffici) e per il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, nonchè per la messa in sicurezza antisismica, con l’istituzione di un Fondo di rotazione per l’efficienza energetica.
f) anticipare negli strumenti urbanistici dei Comuni l’attuazione degli obiettivi previsti dalla nuova direttiva europea sugli standard energetici delle nuove costruzioni (verso edifici a consumo “zero o quasi zero”)
g) semplificare le modalità autorizzative per gli impianti di energia rinnovabile, garantendo tempi certi per la loro realizzazione ed un corretto inserimento nel territorio.
 
5. OPERE PUBBLICHE: PRIORITA’ LA DIFESA DEL SUOLO. Nell’Italia delle frane e delle alluvioni, con oltre 5 milioni di persone in pericolo,  la più grande opera pubblica oggi necessaria non può che essere l’insieme di interventi che riguarda la difesa del suolo, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la manutenzione del territorio.
Proponiamo in particolare di:
a) ripristinare quanto più possibile, dopo i drammatici tagli degli ultimi anni, i finanziamenti per la difesa del suolo, destinando comunque a tale obiettivo almeno 1/3 dei fondi Cipe;
b) consentire agli enti locali la deroga al patto di stabilità per gli investimenti in questo settore;
c) adottare un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, considerando che a fronte di eventi meteorologici sempre più intensi occorre anche un aggiornamento della mappa della vulnerabilità del territorio;
d) potenziare il ruolo dell’agricoltura nelle funzioni di tutela del territorio;
e)semplificare e riordinare le competenze istituzionali, oggi farraginose e confuse;
f) intensificare la lotta all’abusivismo edilizio, frenare il consumo di suolo, delocalizzare gli insediamenti a maggior rischio.
Più in generale, se vogliamo che gli investimenti sulle opere pubbliche producano benefici rapidi per l’economia bisogna concentrarsi anzitutto su migliaia di piccole e medie opere, aprendo subito i cantieri per la manutenzione di scuole, ferrovie e strade, per la riqualificazione delle città, per completare i sistemi di depurazione delle acque e di trattamento dei rifiuti.
Per quanto riguarda le grandi infrastrutture di trasporto, dopo la stagione dei roboanti annunci sulle grandi opere ed il fallimento della legge obiettivo, a maggior ragione in una stagione di risorse pubbliche scarse, bisogna cancellare definitivamente dalla programmazione opere sbagliate come il Ponte sullo Stretto, rivedere le priorità puntando anzitutto sul trasporto su ferro e via mare, ricondurre ogni scelta infrastrutturale dentro una coerente politica di modernizzazione ecologica del sistema dei trasporti e di riequilibrio modale.
 
 
 
6. SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Il sistema dei servizi pubblici locali rappresenta un settore fondamentale per la green economy, considerando  le attività già in essere – dall’energia ai rifiuti, dai trasporti all’acqua – e  quelle che potranno essere intraprese.
 
Sono servizi che richiedono al tempo stesso salvaguardia dell’interesse pubblico e efficiente gestione industriale. Devono essere accompagnati – questo è un aspetto particolarmente importante in funzione del rilancio dell’economia – da investimenti per la realizzazione di impianti ed infrastrutture (dalle reti per il gas e l’elettricità agli impianti per il trattamento dei rifiuti, dagli acquedotti ai depuratori),  anche con modalità innovative di finanziamento.
 
Il servizio idrico ha una sua specificità. L’acqua è un bene comune essenziale: questo principio, a maggior ragione dopo il referendum, non può essere messo in discussione. Al tentativo del precedente governo di imporre privatizzazioni forzate abbiamo contrapposto la necessità di una più forte capacità pubblica di programmazione, regolazione e controllo, in modo  che la gestione del servizio garantisca il diritto all’acqua, la tutela delle risorse idriche, la realizzazione degli investimenti necessari per realizzare depuratori, fognature, acquedotti.
 
Ma anche per gli altri servizi pubblici locali, interessati da processi di liberalizzazione, è necessario - senza scordare mai peraltro la sostanziale differenza tra liberalizzazioni e privatizzazioni -  garantire che la concorrenza per l’affidamento del servizio avvenga sempre in un quadro di efficace regolazione pubblica e di promozione della qualità ambientale del servizio.
 
Per i rifiuti, in particolare, non c’è da andare alla ricerca di bacchette magiche, o perdersi in discussioni ideologiche, c’è solo da fare, in ogni parte d’Italia, una buona ed efficace politica, la stessa indicata dalle direttive europee. Primo: ridurli, con misure di prevenzione. Secondo: riutilizzarli e riciclarli, per anticipare quanto più possibile il raggiungimento dell’obiettivo europeo di avvio al riciclo di almeno il 50% dei rifiuti urbani. Terzo: il recupero di energia. Infine, ma solo per la minima parte residua, lo smaltimento in discarica.
 
 
7. MOBILITA’ SOSTENIBILE, CITTA’ ECOLOGICHE ED INTELLIGENTI.
Nel campo della mobilità c’è moltissimo da fare, e ritardi enormi da recuperare.
Investire nella realizzazione di sistemi di mobilità sostenibile - ferrovie locali, tramvie e metropolitane, treni per i pendolari, autobus a basso impatto ambientale, sostegno alla ricerca ed alla innovazione dell’industria automobilistica, passaggio delle merci dalla gomma alla ferrovia ed al cabotaggio, trasporto fluviale -  è una  priorità per la modernizzazione del paese. Può costituire, al tempo stesso, una scelta importante per il rilancio dell’economia.
Più in generale, la sfida dell’economia verde e della sostenibilità ambientale si gioca in modo particolare nelle città, grandi e piccole. Dall’efficienza energetica alla mobilità sostenibile, dalle smart grid alle azioni per il clima, gran parte delle azioni da sviluppare per la sostenibilità ambientale hanno il loro epicentro nelle realtà urbane  e nelle comunità locali.
Lo sviluppo stesso della green economy dipende non solo dalle politiche nazionali, ma anche dalla capacità dei sistemi economici locali di sostenere la ricerca, l’innovazione, gli investimenti. Ciò assegna agli Enti Locali ed alle Regioni un ruolo essenziale.
E’ necessaria dunque una nuova stagione del riformismo urbano, che metta al centro la qualità ambientale e l’economia verde. 
 
8. AMBIENTE E GREEN ECONOMY PER LO SVILUPPO DEL SUD. Economia verde, ambiente, turismo, agricoltura di qualità costituiscono importanti opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Le regioni meridionali sono una naturale piattaforma tra Europa e Mediterraneo con grandi potenzialità di sviluppo collegate alle energie rinnovabili, alla valorizzazione delle risorse ambientali, all’industria agroalimentare di qualità. Su questo obiettivo devono convergere politiche pubbliche e investimenti privati, in uno sforzo di rinascita del Sud.
A tal fine occorre sviluppare la filiera produttiva delle energie rinnovabili, utilizzando al meglio anche le risorse finanziarie dei POR FESR (1,3 miliardi di euro); riconvertire e innovare il tessuto manifatturiero con politiche industriali finalizzate allo sviluppo della green economy; valorizzare l’industria agroalimentare e le funzioni dell’agricoltura connesse alla difesa del suolo, alla tutela del paesaggio, alle agroenergie; sviluppare il turismo facendo leva sulla tutela del patrimonio ambientale, storico e culturale, sui parchi, sui 16 siti Unesco; investire per la manutenzione del territorio, la prevenzione del dissesto idrogeologico, il contrasto alla erosione delle coste;  modernizzare le reti infrastrutturali (energia, acquedotti, impianti per il trattamento e per il riciclo dei rifiuti, banda larga, autostrade del mare e reti ferroviarie).
 
9. PIU’ LEGALITA’, LOTTA ALLE ECOMAFIE, MENO BUROCRAZIA. Affermare la legalità è una condizione indispensabile per la ricostruzione dell’Italia. Lotta all’abusivismo edilizio ed alle ecomafie, contrasto al lavoro nero ed all’evasione fiscale, trasparenza e onestà nella pubblica amministrazione, introduzione dei reati ambientali nel codice penale,  sono al tempo stesso condizioni essenziali anche per la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo dell’economia verde.
Altrettanto importante è procedere ad una riforma del sistema dei controlli ambientali (ISPRA ed Agenzie regionali), garantendone autorevolezza e indipendenza e promuovendo la collaborazione con le imprese per migliorare le loro performance ambientali. Un sistema di controlli adeguati è condizione essenziale per sostenere le imprese di qualità.
Occorre inoltre avviare una azione di forte semplificazione delle norme e delle procedure. Non è vero che più sono complicate le regole e meglio si tutela l’ambiente: è vero esattamente il contrario. Così come è necessario snellire il sistema di procedure autorizzative, che oggi troppo spesso rallenta o paralizza la realizzazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile o l’avvio di una nuova attività imprenditoriale nella green economy.
 
10. LAVORO VERDE.  Creare nuova occupazione – lavoro non precario e qualificato – è una priorità fondamentale, in un paese che ha milioni di disoccupati e nel quale più di 1 giovane su 3 è senza lavoro.
 
Già oggi i dati dimostrano che una parte significativa dei posti di lavoro creati in questi ultimi anni è nei “green jobs”. Riteniamo che puntando sullo sviluppo della green economy sia possibile creare in Italia nei prossimi anni – considerando sia le nuove attività che la riconversione di attività esistenti – almeno un milione di nuovi posti di lavoro.  
 
Per vincere la sfida bisogna però investire di più e meglio sul capitale umano, sulla formazione e sulla ricerca. L’offerta formativa deve corrispondere meglio alle esigenze del mondo produttivo ed agli obiettivi di sviluppo dell’economia verde.
 
 
 
 

25 ottobre 2012

Il Municipio Roma III chiede il fermo delle licenze edilizie a S.Lorenzo

Approvato dalla maggioranza del Municipio Roma III più API,dopo un estenuante consiglio svoltosi il 23 ottobre ( durato circa quattro e mezzo durante il quale ci sono stati momenti di tensione con tentativi di aggressione fisica da parte dei consiglieri del PDL nei confronti del pubblico), un ordine del giorno che chiede la moratoria delle licenze edilizie a San Lorenzo con la contestuale richiesta al Sindaco di Roma di approvare lo strumento del Progetto Urbano S.Lorenzo previsto dal NPRG ed approvato dal Municipio Roma III nel febbraio 2010 ,ma mai portato ,in tutti questi  anni,alla discussione delle Commissioni consiliari competenti nè tantomeno dell'aula Giulio Cesare.
Un ulteriore conferma del dilettantismo politico della giunta Alemanno e  del mancato rispetto delle aspettative dei cittadini.
 
 
ORDINE DEL GIORNO

Concessione edilizia di via dei Sabelli 104 su sollecito adozione procedura di autotutela

 

PREMESSO CHE

nel febbraio 2008 il Comune di Roma ha approvato il nuovo Piano regolatore Generale;

 

nel suddetto PRG per il quartiere di San Lorenzo è prevista l'attivazione di uno strumento urbanistico denominato "Progetto Urbano San Lorenzo", avente l'obiettivo di armonizzare lo sviluppo urbanistico del quartiere, già soggetto in passato a trasformazioni disomogenee;

 

che in data 24 febbraio 2010 il Consiglio del Municipio ha approvato un documento in cui si esprimeva sollecito sull'attivazione del Progetto Urbano San Lorenzo, che ad oggi non è avvenuto;

 

 

CONSIDERATO CHE

 

i cittadini sono preoccupati per gli effetti che tali interventi determineranno, in termini di carico urbanistico, sul quartiere e hanno manifestato, per quanto riguarda l’intervento previsto nell’edificio delle ex Fonderie Bastianelli in via dei Sabelli 104, diverse perplessità sul procedimento amministrativo, non riscontrando, secondo le loro considerazioni, la presenza di tutti i pareri necessari (MIBAC ad esempio);

 

massima è inoltre la preoccupazione dei cittadini:

a) per interventi che stanno trasformando il quartiere storico di san Lorenzo che già presenta un deficit strutturale di standard, così come individuati dal D.M. 1444/1968, dal punto di vista urbanistico, ambientale e sociale, gravando questa parte significativa della città storica con ulteriori e insostenibili carichi urbanistici;

b) per il fatto che tali interventi sono in totale contraddizione ed in difformità con la Risoluzione n.3 sul Progetto Urbano S. Lorenzo approvata dal Consiglio del Municipio Roma III in data 24 febbraio 2010;

c) relativamente al fatto che tali interventi rendono sempre più attuale ed urgente la moratoria su tutto il quadrante di S. Lorenzo, fino a che non venga definito in maniera inequivocabile il Progetto Urbano S. Lorenzo, con particolare attenzione a quanto previsto dagli ambiti di valorizzazione, attraverso la predisposizione da parte del Comune di Roma del conseguente strumento urbanistico la cui discussione non è, né è mai stata ancora portata all’attenzione delle Commissioni e al voto dell’Aula Giulio Cesare;

 

CONSIDERATO INOLTRE CHE

 

il sottosuolo di San Lorenzo è formato prevalentemente da terreno da riporto, che in fase di scavo, per la costruzione dei parcheggi interrati, potrebbero determinare problemi di tenuta statica degli edifici circostanti, come successo in fase di scavo nella ex Vetreria Sciarra;

 

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA III

 

IMPEGNA

IL PRESIDENTE E LA GIUNTA

a richiedere al Sindaco di Roma  e all’Assessore all’Urbanistica di procedere alla sospensione del permesso di costruire di via de Sabelli 104, di cui al prot. n. 61882 del 27.07.2012 del Municipio Roma III, anche in assenza del parere richiesto al Municipio Roma III e non formulato nei tempi previsti,ricorrendo, stante ai considerata precedenti, le condizioni per esercitare il potere di sospendere gli atti amministrativi secondo quanto disciplinato dagli articoli 21 quater, quinquies e nonies della legge 241/90.  Tale legge prevede infatti che in situazioni in cui l’Amministrazione pubblica si accorga di non aver proceduto in modo consequenziale e continuativo al dettato amministrativo, possa riconsiderare il proprio operato

 

IMPEGNA INOLTRE

IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO

A richiedere al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica di verificare puntualmente se il permesso a costruire per via de Sabelli 104 sia stato rilasciato comprensivo di tutti i pareri necessari dalle autorità competenti in materia edilizia ed ambientale sovraordinate (Sovrintendenza, ASL, etc) e se l’acquisito parere espresso dal Comitato per la Qualità Urbana e Edilizia sia stato formulato alla luce dei considerata precedenti sulla natura e sull’età dell’immobile, nella composizione integrata secondo quanto specificatamente prescritto al Comma 14 dell’art. 24 “Approvazione dei progetti delle vigenti NTA del PRG”;

di impegnare il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica, a fronte di quanto prospettato, a ricorrere all’Istituto dell’autotutela nel richiedere la sospensione del sopracitato permesso a costruire;

 

IMPEGNA INFINE IL PRESIDENTE

Di sollecitare un incontro con l’Assessore capitolino all’Urbanistica, in modo da verificare lo stato dei fatti anche in conseguenza a quanto stabilito nell’incontro con lo stesso assessore e sullo stesso argomento in data 11/07/2012;
A riferire al Consiglio sui risultati ottenuti sulla base delle richieste effettuate, in una seduta pubblica da tenersi presso il teatrino della Scuola Saffi il prima