30 novembre 2015

CASO MARINO:I CITTADINI FANNO RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI



                                  Aula della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

VI RICORDATE I 50.000 E OLTRE SOTTOSCRITTORI DELLA PETIZIONE PROMARINO?
VI RICORDATE LE DUE AFFOLLATE MANIFESTAZIONI SEMPRE IN FAVORE DI MARINO?
EBBENE,A RIFLETTORI SPENTI, PENSAVAMO CHE TUTTA QUESTA GENTE FOSSE TORNATA ALLA PROPRIA CASUCCIA,DELUSA E SCONFORTATA ,CONVINTA DI AVER SUBITO UN TORTO E CHE AVESSE BUTTATO GIU' IL ROSPO DI QUESTA ULTERIORE INGIUSTIZIA SUBITA DAI PARTITI ,NON TANTO PATITA DA MARINO MA DA LORO STESSI IN QUALITA' DI ELETTORI ,SOSTITUITI DA UN NOTAIO.
BUONE NOTIZIE:I NOSTRI NON SI SONO ARRESI MA HANNO RILANCIATO.
MOLTI TRA LORO HANNO INFATTI SOTTOSCRITTO UN RICORSO CHE SARA' PRESENTATO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI IN CUI ,IN BUONA SOSTANZA,CHIEDONO CHE MARINO TORNI A FARE IL SINDACO RITENENDO ILLEGGITIMO L'ATTO CON CUI E' STATO DIMISSIONATO.
CHISSA' COSA NE PENSANO DALLE PARTI DI VIA DELLE FRATTE E CHISSA' COSA NE PENSANO QUELLI CHE GIA' SI STANNO APPARECCHIANDO LA TAVOLA IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI A ROMA E CHE ABBIAMO VISTO SFILARE ALLA KERMESSE DI RUTELLI?
SE LA CORTE DOVESSE PRONUNCIARSI A FAVORE DEI CITTADINI ,LA SORTE DI MARINO NON CAMBIEREBBE E SAREBBE SEGNATA LO STESSO PERCHE' A QUESTO PUNTO I CONSIGLIERI CHE SI SONO NASCOSTI NELLO STUDIO DI  UN NOTAIO PER SFIDUCIARLO DOVREBBERO USCIRE ALLO SCOPERTO E FARLO NELL'AULA GIULIO CESARE DAVANTI AI PROPRI ELETTORI .
INSOMMA NON E' ANCORA FINITA PER I CITTADINI,PER LA DEMOCRAZIA.
SEGUIREMO CON ATTENZIONE LO SVILUPPO DELLA VICENDA E NE DAREMO INFORMATIVA AI NOSTRI LETTORI.

Domenico Fischetto

29 novembre 2015

COM'E' ANDATA ALLA KERMESSE DI:A VOLTE RITORNANO:LA DISCESA IN CAMPO DI RUTELLI

Proponiamo ai nostri lettori il post di Marchesini pubblicato su fb,un commento alla rimpatriata di ex e nostalgici della buona politica (??!!) organizzata ieri da Rutelli.Veramente senza parole.


A volte ritornano.
Morassut e Fassina che dichiarano di essere presenti al convegno «perché lì ci sono tante competenze da apprezzare». Marchini che sorride fiero ricordando che è stato iniziato alla politica, ancora ragazzo, proprio da Rutelli. Athos De Luca e Fabrizio Panecaldo che raccontano con l'occhio ancora umido le lacrime versate dai consiglieri PD al momento di apporre la loro firma per sfiduciare Marino. Ileana Argentin che fa outing e dice orgogliosa la sua sul sindaco defenestrato: «Era un puro, ma del tutto isolato. Noi del PD non potevamo che cacciarlo.» Tutto il ceto trasversale e variopinto del generone politicante romano si è l'altro giorno riunito intorno a Rutelli per cercare protezione e conforto. Sono gli orfani della politica come privilegio, del posto sicuro e protetto, quelli che della politica si sono serviti per costruirsi una immagine pubblica, una carriera, un ruolo. Le cronache segnalano che c'erano pure Dagospia con i suoi due cani e l'ex first lady Barbara Palombelli in jeans e piumino. Si è rimesso in moto il mondo/mercato di chi, magari non partecipando attivamente in proprio, ma a Mafia Capitale comunque non si è efficacemente opposto. Ha cioè fatto parte, consapevolmente o meno, del Mondo di Sopra di cui si sono serviti Buzzi e Carminati per le loro imprese criminali. Ne sono stati come minimo gli utili idioti funzionali. A me ricordano i vampiri di Per favore non mordermi sul collo di Polanski. Sono in crisi di astinenza, gli manca la iugulare in cui affondare le zanne. Marino, Pignatone, Sabella e i loro collaboratori fidati sono stati gli specchi ustori capaci di stanarli e smascherarli. Ora, passato il pericolo, tornano famelici all'attacco guidati da chi li ha consegnati sconfitti alla Polverini e ad Alemanno. Rutelli annuncia che non basta a risolvere i problemi di Roma un uomo solo al comando, di uomini capaci ce ne vogliono cento. Infatti, dimenticavo di dire che al convegno ha partecipato pure Paolo Cento, responsabile SEL romano.. Con lui ora possono finalmente girare La carica dei centouno.
Gian Carlo Marchesini

MARCIA PER IL CLIMA








LA MARCIA PER IL CLIMA A MELBOURNE                                                      

Oggi ,come in tutto il mondo,si terrà a Roma la marcia  per il clima.Il corteo partirà da Piazza Campo de Fiori per raggiungere il Colosseo.
Appuntamento per gli amici di Tre Righe alle 14 in via dei Giubbonari davanti al circolo PD.

28 novembre 2015

A VOLTE RITORNANO:LA DISCESA IN CAMPO DI RUTELLI







 REFERENDUM: RUTELLI, VOTO 'SI' SUL NUCLEARE E 'NO' SU ACQUA
 Francesco Rutelli


Si chiama “Prossima Roma” il movimento lanciato da Francesco Rutelli che oggi 28 novembre dalle 10 alle 18 sarà presentato presso il centro Roma Eventi di via Alibert, a due passi da Piazza di Spagna .
Sembra quasi diventato un appuntamento fisso per il Ciccio Bello de Roma ripresentarsi alla città di Roma ogni sette anni dopo i due mandati da Sindaco,interrotti per scalare Palazzo Chigi.Gli andò male quella volta e gli andò male anche nel 2008 quando si contrappose per guidare il Campidoglio a Gianni Alemanno.Già allora apparì ai più una minestra riscaldata,tant’è che i romani al ballottaggio preferirono andare al mare e vinse  il barese Alemanno .Con il senno del poi,dopo le tutte le malefatte della sindacatura Alemanno,se ne sono pentiti amaramente.Ma il vero responsabile, di quella che allora apparve come un passaggio di testimone,fu Walter Veltroni,anche lui,preso dalla fregola di candidarsi a  Palazzo Chigi.Lasciò anzitempo il Campidoglio e incoronò Francesco Rutelli alla sua successione in una mitica riunione all’EUR dove questa decisione fu accolta tiepidamente dai presenti.Ma si sa:la storia non si scrive con i ma e con i se,ma con i fatti reali.
Ma adesso ci sembra proprio un accanimento terapeutico se si ripresenta con un movimento per candidarsi lui stesso o qualcuno a lui vicino.Ma stai attento Ciccio:per candidarsi  si deve passare per le forche caudine delle primarie PD che ormai lo sanno anche i bambini che si possono truccare.
Evidentemente gli ha dato alla testa il rapporto privilegiato che intrattiene con il giovane premier toscano,il ruolo di “consiliori” che si è ritagliato e di cui finora hanno beneficiato i suoi ex collaboratori di quando era Sindaco, fra gli altri ,l’attuale Ministro degli Esteri che allora ricopriva,se la memoria non ci inganna,il ruolo di caposegreteria.E poi c’è l’ottimo rapporto con il Cupolone che lo fa uno dei benianimi della curia d’oltretevere.E  a Roma,e Marino ne sa qualcosa,non si governa senza il Pope Blessing Vaticano.
Tutte qualità e rapporti che gli  hanno dato sicuramente coraggio per ripresentarsi dopo sette anni alla ribalta cittadina e lanciare il guanto di sfida.
Sottovaluta però i suoi concittadini che hanno la memoria lunga e non dimenticano.Potrebbe ricevere un ennesimo  dispiacere che a lui con il tempo ,per quel gran simpaticone che è , sicuramente gli passerà ma che invece rimarrà sulla pelle ,e non solo, dei romani.
Hanno già pagato abbastanza il conto presentato dai vari Buzzi,Carminati,Panzironi e compagnia cantando e non vorrebbero fare il bis.
Raffaele Fischetto

27 novembre 2015

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GHISI GRUTTER "ARCHITETTURA E RAPPRESENTAZIONE ALCUNE QUESTIONI"

imgresda www.donnealtri.it
E' stato presentato nei giorni scorsi all’Università Roma Tre il libro di Ghisi Grutter Architettura e rappresentazione, alcune questioni. Dopo i saluti del Direttore del Dipartimento Prof. Elisabetta Pallottino, la Prof. Ghisi Grütter curatrice e coautrice del libro, ha sintetizzato le motivazioni che l’hanno portata a mettere insieme questi saggi. Due capitoli consistono nelle trascrizioni delle due lezioni/conferenze fatte l’anno scorso nel suo corso di Tecniche di Rappresentazione: il Prof. Franco Purini in una sorta di introduzione al corso ha elaborato un interessante “viaggio nel disegno” mentre il Prof. Vieri Quilici ha parlato dei disegni e dei progetti di Adalberto Libera nella sua esperienza romana e in particolare quelli elaborati per l’EUR. La Prof. Ghisi Grütter ha voluto inserire uno scritto sull’architettura a Roma nel secolo scorso in modo da dare una consapevolezza storica e un senso ai lavori che gli studenti di Architettura di Roma Tre fanno all’interno del tessuto urbano romano. Gli ultimi tre saggi sono legati dal concetto di comunicazione del progetto essendo le ricerche più recenti incentrate sui “disegni definitivi”, per approfondire gli aspetti della “presentazione” del progetto. Sempre di Grütter un saggio che tratta dei 3D artists, giovani abilissimi talvolta con un background architettonico o più spesso provenienti da studi fotografici. Saverio Silli e Michele Gattini sono due giovani architetti laureatisi entrambi all’Università Roma Tre, che lavorano con la Prof. Grütter da vari anni sia alla didattica sia alla ricerca, Gattini più attento agli aspetti bidimensionali, Silli a quelli tridimensionali.
Interviene il Prof. Francesco Cellini che dopo aver notato la grande varietà di tematiche inserite nel libro ne ha colto il fil rouge che le lega e che è il disegno nelle sue infinite declinazioni. Ha apprezzato sia il libro sia il lavoro che la Grütter porta avanti con la sua cura critica del dettaglio e delle composizioni (ad esempio le immagini di Marek Denko), notando anche il suo questo amore per le operazioni artistiche che vanno dall’Op al Pop. Si sofferma anche sul capitolo che tratta di produzioni artistiche delle immagini anche quelle digitali più “commerciali” e maggiormente dirette ad acquisire il consenso della committenza. Cellini ha parlato inoltre dell’importanza che ha avuto il disegno in particolare a Roma specialmente fino agli anni ’60 sia come insegnamento (4 corsi annuali nei primi due anni di corso di laurea in Architettura) sia nella pratica professionale. Ha sottolineato anche la “fisicità” del disegno e di come cambi il segno a seconda anche di caratteristiche fisiche: Franco Pierluisi era mancino, Alessandro Anselmi aveva una mano grande…la presbiopia ecc.. Il mezzo pure condiziona la rappresentazione, non a caso Franco Purini usa il rapidograph che quasi incide e con il quale si deve disegnare lentamente e perpendicolarmente altrimenti non scrive.
«La ‘mano’ è, infatti, quella parola che, riassumendo tecniche, segni e gestualità, serve per relegarle tutte insieme nello spazio segreto della personalità e della fisicità dell’autore (che cosa in fondo ci può essere di più strettamente individuale, caratteristico, corporeo ed irriproducibile?)…come il tratto del rapidograph di Franco Purini, minuto, breve, controllato, ossessivo, ripetitivo e chirurgicamente preciso convenga anche alla sua complessione massiccia, alla feroce energia trattenuta e quasi rallentata dei suoi movimenti; ed ancora come i fulminei tratteggi di Franco Pierluisi (matita, bulino), lanciati in anomale diagonali attraverso lo spazio di tutto il disegno, convenissero con la sua corporea irruenza e con lo stesso fatto banale che era mancino; o, infine, vorrei far notare come i segni di Sandro Anselmi abbiano negli anni perso in nettezza e precisione e guadagnato in robustezza e sintesi, convenendo col fatto altrettanto banale e naturale della sua progressiva presbiopia… Le campiture, i tratteggi e le ombre, che appunto costituiscono uno dei caratteri più distintivi dello stile (basta un centimetro quadrato di disegno per capire se sia di Purini o di Anselmi)».
Franco Purini ha parlato di varie cose; ha iniziato sostenuto l’importanza del disegno nel progetto relegato oggi a un ruolo puramente strumentale. Per Purini il disegno è un “giudizio” sul progetto, ha la forza di un manifesto, ne comunica gli intenti, i principi nella volontà di cambiare il reale. È l’Architettura come Arte.
Ha ripreso lo spunto di Francesco Cellini sull’architettura romana del secolo scorso per ribadire la grande cultura architettonica di questa città in contrapposizione alla mancanza di una scuola unitaria, come invece è esistita ad esempio al Politecnico di Milano dove c’è la scuola del Politecnico illuminista ed europea. Roma non ha avuto una scuola né con Giovannoni né con Piacentini, il primo più attento alla storia il secondo più aperto verso la modernità. Ci ha provato Saverio Muratori, un grande conoscitore del tessuto urbano, che però è rimasto all’interno di una cerchia ristretta di adepti. Ha parlato delle diatribe, dissidenze e competitività a Roma, narrando anche un aneddoto di una gara di disegno tra Libera e Ridolfi. Purini a poi aggiunto alcune considerazioni positive sul lavoro che la Grütter sta svolgendo andando a indagare i disegni di quegli anni ‘20 ‘30 e ‘40 fino alle palazzine, oggi rilanciate all’attenzione del grande pubblico. Ha asserito che tra i disegni a carboncino di Alessandro Limongelli e quelli della Metropolis of Tomorrow di Hugh Ferriss non saprebbe decidere quali siano i più importanti: se si va a New York ci si accorge che tutti gli edifici hanno dei rimandi alla storia, gargoyles sui grattacieli quasi fossero i sogni di Brasini.
L’intervento composito di Quilici ha trattato del “bello” e della dialettica del segno versus l’immagine; ha rimarcato l’importanza dei disegni di Purini come tracciati, frammenti di tracce, fino al “capolavoro” dell’Eurosky. Ha aggiunto delle considerazioni sulla nascita dei quattro poli Universitari negli anni ’80 – gli studenti erano arrivati a 100.000 – in un periodo di corsa alla modernizzazione. Il ruolo che la scuola di Roma Tre, apertasi nel 1992, ha voluto avere è di insegnare la città all’interno della città. L’altro elemento della scuola di architettura di Roma Tre è stato quello di inserire elementi di “originalità” nell’insegnamento come ad esempio i workshop inventati assieme a Cellini sull’ideazione architettonica. La Grütter è stata chiamata apposta per questo ruolo “originale” che la rappresentazione/comunicazione deve svolgere, e ne apprezza il lavoro in tutti questi anni. Tutto ciò fa riflettere sulla mancanza di un corso di storia dell’arte nelle facoltà di Architettura, mentre ai licei c’è una materia che è proprio Disegno e Storia dell’Arte. Ha ricordato i temi scritti che venivano svolti sotto Ludovico Quaroni in particolare uno da lui elaborato sul Disegno di Architettura fin d’allora. Conclude con un apprezzamento sia nei confronti del libro sia del tipo di insegnamento portato avanti dalla Prof. Grütter.
Intervengono tra il pubblico: Cristiana Bedoni che ha ribadito l’importanza del disegno del suo “senso” e della sua costruzione facendo un paragone con gli scrittori e le loro “costruzioni delle frasi”; Laura Farroni ha sostenuto il digitale di cui oggi si apprezza ancora solo il valore meccanico e non quello espressivo, ricordando che dietro ci deve essere un pensiero rigoroso e ha concluso gli interventi Filippo Lapadula che, per sostenere l’importanza del disegno, ha raccontato tre aneddoti di altrettanti architetti famosi (Oscar Niemayer, Carlo Scarpa e Attilio Lapadula)

LABORATORIO POLITICA TRASPARENTE:COME FUNZIONA IL PD,1 DICEMBRE

  L'operazione trasparenza continua:il 1 dicembre alla Città dell'Altra Economia saranno ospiti del Laboratorio per una Politica Trasparente e Democratica due dirigenti PD di calibro,Fabrizio Barca e Matteo Orfini.Spiegheranno ad una platea non certo addomesticata ed acquiescente come funziona il PD e sicuramente non si sottrarranno a domande "indiscrete" sul caso Marino.Ad onor del vero Tre Righe ha pubblicato un post di Orfini che su questo caso   spiega la sua posizione ma con qualche dubblio ed ombra.Fabrizio Barca autore del famoso dossier su i circoli romani del PD forse spiegherà cosa vuol fare da grande,essendo sicuramente tra i dirigenti PD quello più apprezzato per rigore morale,serietà e preparazione.Possibilità più unica che rara:i cittadini avranno la possibilità di inviare domande ed inteventi.

Una piccola nota di plauso all'organizzazione che rivela parecchia esperienza sugli argomenti trattati e sui personaggi invitati,nonchè un sapiente e navigato modo pratico di procedere e di relazionarsi sia con  la platea che con gli  "attori" che vanno in scena,non lasciando spazio a blandizie ed inutili perdite di tempo ma andando direttamente al cuore del problema.

D.F.

Laboratorio Politica Trasparente: come funziona il PD, 1 dicembre

locandina incontri partiti
Il 1 dicembre alle ore 16.30 presso la Città dell’Altra Economia , il Laboratorio per la Politica trasparente e democratica incontra il Partito Democratico, con la partecipazione di Fabrizio Barca e Matteo Orfini.
Lo scopo non è quello di discutere  di programmi per Roma, né di avanzare proposte ai futuri candidati. La nostra è un’ “operazione trasparenza”,  per  far conoscere ai cittadini, al di là della propaganda elettorale che presto sommergerà ogni dibattito e ogni memoria, come funzionano davvero i vari partiti, soprattutto rispetto al confronto democratico che dovrebbe essere alla base della scelta dei candidati. E ai responsabili dei partiti non chiederemo  i soliti impegni del “dopo voto” – le strade dell’inferno sono lastricate di buoni programmi elettorali – ma di applicare, fin dal primo giorno  e per tutta la campagna elettorale, regole precise, in grado di garantire un vero rinnovamento della classe politica della Capitale.
Classe politica che, per i partiti  tradizionali,  ha dimostrato da tempo tutti i suoi limiti, culminati nel coinvolgimento di molti suoi esponenti nelle inchieste giudiziarie. Ma pensiamo che  anche   le nuove realtà che si sono affacciate da pochi anni  sulla scena romana debbano  offrire  ai cittadini elettori garanzie sui propri valori  e sulle modalità  con  cui intendono farsi espressione della propria base  e dei  territori.
E il nostro obiettivo finale è quello di riportare i cittadini a ragionare di  politica, a non lasciarsi sopraffare  dal disinteresse e dal senso di impotenza che scivola verso l’astensionismo, e  a compiere  scelte consapevoli, magari unendosi a noi nel chiedere ai propri partiti di riferimento di  aprire una nuova stagione politica, che scelga  la centralità  dell’interesse collettivo e non, come le cronache spesso ci hanno tristemente confermato, gli  affari, la corruzione, le mafie.
A breve la scaletta dell’incontro.
MANDATE LE DOMANDE
I frequentatori delle iniziative come la nostra lo sanno bene: le domande del pubblico spesso  sono domande retoriche – con una premessa che è praticamente  un intervento –  se non  interventi veri e propri, che sottraggono  spazio alle altre domande e soprattutto alle risposte. Per questo, per utilizzare al meglio il poco tempo che abbiamo a disposizione per affrontare temi piuttosto complessi, abbiamo deciso di chiedere a chi è interessato di inviarci le domande per email o – nel corso dell’incontro – con un sms al numero che sarà comunicato (domande concise). Sarà nostra cura raggrupparle e inserirle nei punti della scaletta e proporle ai relatori. Siamo comunque a disposizione per pubblicare già da ora sul nostro sito contributi più articolati che ci verranno inviati sui temi dell’incontro. Scrivere a laboratoriocarteinregola@gmail. com OGGETTO: domanda (o contributo) INCONTRO PD (indicando Nome Cognome e possibilmente un recapito telefonico)
#Peruna Politica TrasparenteDemocratica Tutto quello che gli elettori non sanno e non hanno mai osato chiedere

IN EDICOLA IL NUMERO DI NOVEMBRE 2015 DI TRE RIGHE

La Lupa Capitolina
Oggi, 27 Novembre,  è in distribuzione gratuita il numero di novembre 2015 di "Tre Righe le notizie e i protagonisti" presso le seguenti edicole e librerie:

EDICOLE
Piazza Bologna
Largo Lanciani
Viale XXI Aprile/Nardini
Piazza Tommasini
Via Nomentana fronte S.Agnese
 Piazza Salerno
Piazza Istria
Viale Eritrea (Piazza Annibaliano)
Viale Libia (Piazza Emerenziana)
Viale Libia (Piazza Gimma)
LIBRERIE
Spizzichi d'autore Via Boldetti


Se esaurito ,richiedetelo scrivendo alla redazione :trerighe3@virgilio.it

 

 


25 novembre 2015

UN ESEMPIO DI PARTECIPAZIONE ATTIVA:IL CASO DEL LABORATORIO CAVALLEGGERI ALL'AURELIO

Pubblichiamo la relazione sull'incontro tenutosi il 23 novembre presso il Laboratorio di quartiere Cavalleggeri,che si riunisce in un'aula nella scuola 2 ottobre e si incontra tutti i lunedì pomeriggio,predisposta dal vicepresidente del XIII Roma Aurelio Stefano Zuppello.
Un esempio di partecipazione attiva dei cittadini alla vita del proprio quartiere che un'amministrazione attenta "usa"per governare meglio e risolvere insieme i problemi.
Un esempio per molti degli altri Municipi,dove spesso vige il centralismo dirigista.
D.F.


                                                         Bandiera ufficiale




Al Comitato di Quartiere “Laboratorio Cavalleggeri”
Bruno Cupioli
Giorgio De Santis


OGGETTO: Incontro del 23.11.2015. Relazione.

Con riferimento al nostro incontro indicato in oggetto, di cui ringrazio nuovamente per l’invito, invio un promemoria delle tematiche affrontate e delle criticità emerse nell’incontro stesso nonché le relative azioni intraprese o che devono essere avviate.
A tal proposito, qualora il prospetto sotto riportato fosse incompleto, o se riteniate ci siano altre criticità da inserire, vi chiedo di comunicarmelo al più presto.

CANTIERE VIA DEL CROCEFISSO/VIA INNOCENZO III
-        inviata richiesta alla Direzione Tecnica del Municipio XIIII per chiedere la sospensione dell’Occupazione Suolo Pubblico del cantiere almeno durante l’anno giubilare e per sapere se ad oggi sono state pagate i dovuti tributi. (lettera consegnata brevi mano il 23.11.15 prot. cs/98333/2015)
-       Richiesto all’Avvocatura al Dipartimento PAU e al Commissario straordinario, se le richieste avanzate dalla Soc. Euro 2000 SrL di proroga del termine per la fine dei lavori ad ottobre 2018 sia legittima. (lettera consegnata brevi mano il 23.11.15 prot. cs/98)
Naturalmente vi terrò informati non appena riceverò notizie in merito.

LAVORI FINANZIATI PER IL GIUBILEO
-       Riqualificazione di Piazza della Stazione di S. Pietro, Via della Stazione di S. Pietro, Via Innocenzo III (progetto consegnato il 23 nov.);
-       Progetto: Riqualificazione Via delle Fornaci, Piazza di Porta Cavalleggeri;
-       Riqualificazione del percorso pedonale “B” Stazione San Pietro - San Pietro;
-       Riqualificazione del percorso pedonale “G” Largo Micara – San Pietro;

Tutti i progetti dovrebbero iniziare il 30 novembre e terminare entro il 31 gennaio 2016

AREA EX RISTORANTE GIARDINACCIO
Vi confermo che, come già comunicato durante l’incontro, nella riunione sul Tavolo Municipale sulla Sicurezza, è stata affrontata nuovamente la questione della messa in sicurezza del luogo. A seguito di quella riunione è stato deciso che preliminarmente la Polizia Locale farà un nuovo sopralluogo a cui seguirà celermente un incontro specifico con tutti gli uffici competenti e il Gabinetto del Commissario per coordinare gli interventi che si renderanno necessari.

MURA AURELIANE
Come già anticipato nella riunione del 23 novembre u.s., è stato richiesto un intervento per la messa in sicurezza presso il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza Capitolina. (nota prot. cs/97586). Inoltre è stato chiesto all’AMA un intervento di pulizia della Via delle Mura Aureliane (nota cs/97349)

            Inoltre, per le tematiche di seguito elencate il Municipio ha prodotto una serie di atti, (Memorie di Giunta e lettere specifiche), finalizzati alla soluzione delle varie questioni:
  1. Decoro Urbano e Rifiuti;
  2. Abusivismo commerciale: Occupazione suolo Pubblico maggiore rispetto a quello autorizzato nonché Attività Commerciali abusive (nota del 16.06.2015)
  3. Controllo del territorio: della Polizia Locale su pullman turistici e soste vietate;
  4. Divieto di penetrazione in citta dei Bus turistici (ad esclusione di quelli adibiti ad trasporto esclusivo di persone diversamente abili) con conseguente potenziamento del trasporto su ferro Stazione Aurelia – Stazione San Pietro;
  5. Sicurezza: Presenza delle Forze dell’Ordine in strada e sulle attività ricettive;
  6. Via Gregorio VII: corsia preferenziale in stato di massimo degrado (nota al SIMU prot. cs/93659)

Tutte le richieste sopra menzionate saranno sollecitate dal Presidente nell’incontro previsto con il sub commissario delegato a seguire il Municipio XIII.
Pertanto, nel rimanere a disposizione per eventuali integrazioni ed osservazioni che vorrete apportare alla presente relazione, vi comunico che vi terrò informati sulle novità ed evoluzioni di tutte le questioni trattate.
Cordiali saluti.

Il Vice Presidente
Stefano Zuppello

COME SI GOVERNA ROMA:IL MANIFESTO PER UNA POLITICA TRASPARENTE E DEMOCRATICA

Come si governa Roma

Si è svolto il 20 novembre l’incontro alla Città dell’Altra Economia “Come si governa Roma” organizzato dal Laboratorio per una Politica trasparente e democratica

                                            Walter Tocci,nel corso del suo intervento

Manifesto per una Politica trasparente e democratica

a cura del Laboratorio per una Politica trasparente e democratica

Si torna a votare. Le macchine elettorali dei partiti scaldano i motori. I giornali lanciano i nomi dei papabili. Gli intellettuali elaborano documenti sulla Roma che vorrebbero. I cittadini indignati organizzano liste civiche. Altri  cittadini indignati organizzano altre liste civiche. I cittadini delusi pensano all’astensione.  I comitati di quartiere compilano liste di richieste ai candidati.
Il Laboratorio per una Politica trasparente e democratica  non scrive documenti programmatici, non pensa a liste civiche, non prepara richieste.
Perché il tempo è pochissimo,  e vogliamo  utilizzarlo per cambiare davvero le cose.
Cambiare, ma  non come  ripetono da sempre tutti i programmi elettorali, che fanno  promesse tutte uguali. Mobilità sostenibile.
Cambiare, ma non  dopo, quando  chi  ha  avuto i  voti  dei cittadini non risponde  più ai cittadini,  ma  a chi  l’ha candidato o gli ha procurato i voti.
Noi vogliamo cambiare le cose prima.
I partiti sono lo strumento che permette  ai cittadini di indirizzare le scelte di chi governa.
Noi vogliamo cambiare il modo in cui i partiti  –  tutti i partiti – si propongono  ai cittadini, perché i cittadini hanno diritto a un’offerta politica di qualità.
Vogliamo che  i partiti  agiscano nella totale trasparenza. Che rispettino le regole  che si sono dati e che adottino  il  confronto democratico come base di  ogni decisione.
Vogliamo che i partiti vadano nei quartieri e  nelle periferie, a cercare quel dialogo con la  società civile da troppo tempo interrotto. O  troppo spesso sostituito dalle  intermittenti  iniziative dei comitati elettorali o dalle persistenti  attività dei  comitati d’affari.
Vogliamo che i partiti scelgano candidati che possano dimostrare  ai cittadini un  impegno sui territori, nella società, per i diritti. E che non siano indicati dai capibastone – o dai commissari o dai segretari –  ma   attraverso  la discussione degli iscritti e anche dei simpatizzanti. E che siano scelti per le loro capacità, non per i voti che possono portare, nè per  le correnti, i parenti, i clienti.
Vogliamo che i candidati ci diano tutti gli  indicatori con cui valutano la situazione della città,  in modo che gli elettori  possano  vedere  man mano i progressi e i risultati del loro lavoro
Vogliamo candidati  che parlino chiaro e dicano la verità. Su chi sono, da dove vengono, come finanziano la loro campagna elettorale.
E tutto questo vogliamo che i partiti e i candidati  lo facciano subito, e lo facciano ogni giorno.
Noi ci prendiamo l’impegno di   andare a  chiedere ai cittadini una nuova speranza e una nuova fiducia. Di non cedere  alla tentazione del è tutto un magna magna. Di ritrovare la forza della partecipazione e del voto. Ognuno per il partito che rispecchia i suoi valori.
E ci assumiamo  il compito di raccontare ai cittadini – agli elettori – quello che sta succedendo, quello che succederà e quello che non è successo.  Perché se qualcuno l’avesse fatto da tempo, forse non avremmo letto il mesto diario delle indagini di Mafia Capitale che si va componendo  da un anno a questa parte.
E lo diciamo chiaramente: finora nei partiti, in tutti i partiti tradizionali,  abbiamo visto ben pochi segnali che facciano pensare a un cambiamento radicale, il solo modo per   allontanare   il rischio che si ripeta ancora una volta la stessa storia.
Noi non ci rassegniamo: mandare al governo di  Roma una classe politica nuova, fatta di persone che si distinguono per onestà, impegno e  competenza,  è  da ora  la nostra principale battaglia.
La mafia e la corruzione si combattono con la Buona Politica. Insieme  ai cittadini.

Manifesto del Laboratorio per una Politica Trasparente e democratica

LOGO ARCO E MATITA-definitivo

Il 1 dicembre il Laboratorio per la Politica trasparente e democratica incontra il Partito Democratico, con la partecipazione di Fabrizio Barca e Matteo Orfini. Seguirà il 10 dicembre l'incontro con il Movimento Cinque Stelle, poi dal 12 gennaio,  SEL/Sinistra Italiana, Lista Marchini, Forza Italia, Radicali Italiani,  Fratelli d'Italia e altri.

24 novembre 2015

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE




Giornata mondiale contro la violenza sulla donne
Mai più complici
Mercoledì 25 novembre 2015 - ore 10.30
Aula Magna Rettorato
Piazzale Aldo Moro 5, Roma


Mercoledì 25 novembre, Sapienza Università di Roma aderisce alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” con un evento di riflessione e condivisione, proposto dal Comitato Unico di Garanzia.
L’Ateneo supporta inoltre la campagna internazionale di sensibilizzazione “Orange the world: end violence against women and girls”, promossa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, con l’illuminazione di color arancione della Fontana della Minerva e dei Propilei situati all’ingresso principale della Città universitaria.
Parte integrante della manifestazione sarà la pièce teatrale di Cristina Comencini “L’amavo più della sua vita”, regia di Paola Rota.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Info:
Settore Eventi celebrativi e culturali
Area Supporto Strategico e Comunicazione
Sapienza Università di Roma
Tel. 0649910656  Fax 06 49690360



LE DELEGHE DEI SUBCOMMISSARI AL CAMPIDOGLIO

 da Carte in regola

Ecco le deleghe dei sub commissari

CAMPIDOGLIO MARCO AURELIO LIGHT
(foto AMBM)
Il Commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, ha assegnato ai sub Commissari i compiti nelle materie di competenza di vari dipartimenti comunal, così distribuite tra  i  5 funzionari del ministero dell’Interno, più un tecnico del Ministero Economia e Finanze: a Ugo Taucer, fedelissimo di Tronca e già capo di gabinetto del prefetto a Milano, vanno urbanistica e lavori pubblici; a Livio Panini D’Alba,  viceprefetto  del capoluogo lombardo, che lo stesso Tronca dedicò a Expo, vanno Cultura,  Turismo e Sport; a  Iolanda Rolli, viceprefetto del Viminale e capo staff dei Vigili del Fuoco,  Polizia locale e personale. I tre subcomissari hanno in comune con il commissario Tronca l’appartenenza per un periodo (*) al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.  Clara Vaccaro, viceprefetto alla Provincia di Roma, già sub commissario della Provincia quando Zingaretti diventò presidente della Regione,  si occuperà di Politiche sociali e abitative e Periferie; Giuseppe Castaldo, vice prefetto di Salerno  che è stato il commissario di Reggio Calabria, quando, primo capoluogo, venne sciolto per mafia,  sono affidate le Attività produttive e il  Lavoro e la Formazione professionale; infine Pasqualino Castaldi, della Ragioneria generale dello Stato, si occuperà delle politiche economiche, finanziarie e di bilancio. Il commissario straordinario Tronca tiene quindi  per sè i compiti  più importanti e “delicati”, come Trasporti e Mobilità, Ambiente, Rifiuti, Verde pubblico, Decoro Urbano, Punti verde qualità, Organismi partecipati, Patrimonio e Beni confiscati, oltre ai Rapporti interistituzionali e ai Rapporti con la Commissione bilaterale Italia-Santa Sede per il Giubileo; Tronca sarà anche il  Referente per il Municipio I.(AMBM)
LE DELEGHE in dettaglio
sub Commissario Iolanda Rolli Polizia Locale – Personale – Relazioni sindacali – Avvocatura – Referente per i Municipi IX e XI
sub Commissario Giuseppe Castaldo  Anagrafe e Stato civile·- Servizi demografici ed elettorali-   Attività produttive – Lavoro, Formazione professionale, Educazione e problematiche giovanili-  Innovazione tecnologica – Referente  per i Municipi XII, XIII e XIV
sub Commissario Clara Vaccaro Politiche sociali e abitative· Periferie –Immigrazione -Protezione Civile -Referente  per i Municipi IV, V e VIII
sub Commissario Livio Panini d’Alba -Cultura· Turismo e Sport -Relazioni internazionali -Relazioni  comunitarie –URC Referente  per i Municipi II, VI e VII
sub Commissario Ugo Taucer Urbanistica· Lavori pubblici e Infrastrutture – Contratti, Appalti e Rapporti con ANAC Referente per i  Municipi III, X e XV
sub Commissario Pasqualino Castaldi Politiche economiche, finanziarie e di bilancio· Razionalizzazione della spesa -Piano di Rientro -Coordinamento strategico finanziario degli organismi partecipati – Coordinamento delle attività economico-finanziarie e di bilancio per tutti i Municipi
Rimangono attribuiti al Commissario Straordinario i:
  • Rapporti interistituzionali;
  • Rapporti con la Commissione bilaterale Italia-Santa Sede per il Giubileo;
nonché i compiti propositivi, di indirizzo, di coordinamento e di controllo in materia di:
  • Trasporti e Mobilità;
  • Ambiente, Rifiuti, Verde pubblico, Decoro Urbano, Punti verde qualità e Servizi cimiteriali;
  • Organismi partecipati;
  • Patrimonio e Beni confiscati.
Il Commissario Straordinario sarà Referente per il Municipio I.

LA PAROLA A MATTEO ORFINI




 Pubblichiamo ,con un pò di ritardo ma che non lo rende meno interessante,questo post di Matteo Orfini,che dà ,dall'alto del suo incarico di commissario PD della Federazione Romana,la sua versione dei fatti non solo sui rapporti con Marino e il suo definitivo allontanamento dal Campidoglo,ma anche su altri fatti,primo fra tutti Mafia Capitale.Un post a tutto tondo che ,secondo l'autore,dovrebbe fare chiarezza e tranquillizzare gli elettori e i simpatizzanti del suo partito..
Fatica improba,ma almeno ci ha provato!
D.F.



                                     Matteo Orfini



Post di Matteo Orfini del 31 ottobre 2015.

Sarà un lungo post, ma è bene ripristinare qualche elemento di verità. Roma aveva e ha miliardi di problemi. Quando quasi un anno fa sono diventato commissario del Pd era stata travolta dallo tsunami Mafia Capitale. I problemi erano sotto gli occhi di tutti: un’amministrazione colpita dall’inchiesta, i romani infuriati per una città che non funzionava, un sistema dei partiti inadeguato. Il Pd romano che non si era accorto di niente e in cui pochi erano disponibili a riconoscere l’esistenza di un problema. Anzi, la reazione più diffusa era alzare le sopracciglia e minimizzare la portata dell’inchiesta. Con questa lettura e questi atteggiamenti ho fatto a capocciate da subito, perché erano la dimostrazione che il Pd era parte del problema e non la soluzione. E ho dato a quel partito alcuni obiettivi nuovi, primo tra tutti aiutare Marino. Ho detto che era un baluardo della legalità e che chiederne le dimissioni era la linea della mafia. Vedo che oggi qualche buontempone mi chiede conto di questa dichiarazione. La differenza tra oggi ed allora sta nel lavoro di quest’anno che ci ha consentito di costruire regole e strumenti che hanno messo in sicurezza Roma. Che oggi, come certificato dalla scelta del governo di non sciogliere il Comune, proprio grazie a quegli interventi non è una città mafiosa. Fermarsi prima di averli messi in campo era esattamente quello che i delinquenti speravano avvenisse. E che noi abbiamo impedito. Ma vinta quella partita si è chiusa una fase e serviva un salto di qualità nella capacità di risolvere i problemi quotidiani della città. Gli appassionati ricercatori di vecchi tweet e dichiarazioni non faticheranno a trovarne in cui spiego queste cose.
Aiutare Marino è stato il mio principale obiettivo. Gli ho fatto da scudo umano; ho convinto persone di spessore a venire a dargli una mano, ne ho giustificato inadeguatezze ed errori. Molti di quelli che oggi mi accusano di averlo scaricato, fino a qualche settimana fa mi accusavano di difendere l’indifendibile. Sono convinto di aver fatto bene allora e di aver fatto bene ora. Perché prima di interrompere l’esperienza di una amministrazione scelta dai cittadini, un partito le deve provare tutte. E io le ho provate tutte. Ma c’è un punto oltre il quale non si deve mai andare: se continuare significa danneggiare la città occorre fermarsi. Ed è quello che abbiamo fatto. Perché la perdita di credibilità e autorevolezza del sindaco –di cui solo lui è responsabile- non la possono pagare i cittadini.
Era tutto sbagliato dunque? No, Marino ha fatto cose buone e importanti che gli vanno riconosciute. Ma il racconto autoassolutorio che nel momento dell’addio ha offerto rabbiosamente alla città è semplicemente ridicolo. Perché la vera discontinuità c’è stata dopo mafia capitale, quando in giunta è arrivato Sabella e quando il Pd è stato commissariato. E se a volte siamo arrivati tardi non è stato per responsabilità del Pd. Perché ci sono voluti mesi a cambiare quei dirigenti che dal primo giorno avevo suggerito di cambiare? Perché è dovuto arrivare uno da Torino per accorgersi che per 5 anni in Atac si facevano solo appalti senza gara? Perché oggi siamo costretti a segnalare alla corte dei conti decine di milioni di euro di discutibili somme urgenze fatte nei primi anni di questa consiliatura? Sono solo alcuni esempi. E poi sono arrivati gli ultimi mesi, segnati da una interminabile serie di errori, sottovalutazioni. E bugie.
Avremmo dovuto continuare nonostante tutto? In questi mesi ho provato a dimostrare che un partito può essere qualcosa di diverso da quello che questa città ha conosciuto. Non è necessario chiudere gli occhi di fronte a errori e comportamenti discutibili solo perché il protagonista è un tuo compagno di partito. In questi mesi non ci siamo fermati mai per “opportunità politica”. Questo ci ha consentito di arrivare prima della magistratura. E’ successo ad Ostia dove la lotta ai clan comincia quando arriviamo io e Esposito, non quando si insedia Marino (anzi è sconcertante che per due anni nessuno si fosse accorto di nulla).
Un partito serio fa così, perché prima pensa all’interesse generale e poi alla convenienza di parte. Questo è il principale insegnamento che viene dalla storia della sinistra italiana e che mai dobbiamo dimenticare.
Ieri questo abbiamo fatto. Non dal notaio, ma in Campidoglio. Si sarebbe potuto discuterne in aula, come avevamo proposto al sindaco. Bastava non ritirare le dimissioni prima e riunire subito il consiglio. Marino non lo ha voluto e non può scaricare altrove anche questa responsabilità. La sua era una esperienza finita e stava a lui prenderne atto e chiuderla responsabilmente. Ha scelto un’altra strada e quella responsabilità se la sono assunta al posto suo i consiglieri del Pd. Che hanno dimostrato coraggio, serietà e amore per la città. Rinunciando al loro seggio hanno consentito di voltare pagina e ripartire. E hanno mostrato che il Pd era unito e consapevole del proprio ruolo, con buona pace dei retroscena creativi di questi giorni.
Qualcuno si lamenta perché ho assunto questa scelta autonomamente, senza discuterne. Mi fecero le stesse critiche quando sciogliemmo Ostia. Se allora avessi messo ai voti quella decisione, non l’avremmo mai assunta. Probabilmente è proprio grazie a quella scelta che Roma ha evitato l’onta dello scioglimento per mafia (lo riconosceva anche Marino, prima di immergersi nella narrazione fantasy di queste ore).
Un commissario serve per questo: assumere quelle decisioni che un partito non è in grado di prendere autonomamente perché ostaggio dei propri problemi. La scelta è stata mia e la rivendico perché l’ho fatta nell’interesse esclusivo della città. Che ora grazie all’impegno del governo e al lavoro del commissario e di chi lo affiancherò potrà ripartire. Ai romani non prometto niente, perché è tempo di fatti. E siamo già al lavoro per realizzarli.
Al mio partito, ai circoli e ai tanti militanti che sono comprensibilmente colpiti da una situazione come questa dico che il lavoro di questi mesi non si fermerà. E che non ho alcuna intenzione di cominciare oggi a fare il commissario come qualche capocorrente vorrebbe, ripristinando caminetti e vecchi riti. Quando ho commissionato a Barca il rapporto, nessuno si aspettava che sarebbe stata una cosa seria. E invece lo era. Quando ne ha presentato i risultati, nessuno si aspettava che ne avrei tenuto conto. E invece i circoli finti oggi sono chiusi. Se qualcuno ha nostalgia del partito di prima, di quello che non si accorgeva di Mafia capitale, che sapeva solo chiudersi nei circoli a litigare, che vincolava le proprie scelte al mantenimento degli equilibri tra le correnti, si rassegni: non tornerà.
Ieri il Pd ha fatto una scelta difficile, ma coraggiosa. Dolorosa, ma indispensabile. Dicevano che saremmo andati avanti in eterno per paura del voto. Non è andata così. Perché un partito che si chiama democratico non ha e mai avrà paura del giudizio degli elettori. A noi sta costruire un progetto vincente intorno a un'idea di cambiamento della città.
E un partito che di questa sfida si faccia interprete.