30 giugno 2018

NAUFRAGIO da fanpage

Avevano solo un anno, sono morti perché nessuno li ha salvati: vogliamo davvero diventare questo?
  


 
    Ci sono almeno tre bambini tra i morti del naufragio di questa mattina al largo delle coste della Libia. Il barcone, carico di circa 120 migranti, è affondato a est di Tripoli. Più di cento persone risultano disperse e solo sedici sono state salvate. I tre bambini recuperati senza vita avevano meno di un anno e mezzo. 
 
  

 
  
  
 
  
   
   
   
   
  
  
        29 giugno 2018   
   
       
        20:30   

   
     di
    
       Francesco Piccinini
    
   
    
       
         
           Avevano un anno o poco più, sono morti nell’ennesimo naufragio avvenuto a est di Tripoli. I migranti dispersi (a questo punto potremmo dire deceduti) sono oltre cento. Siamo diventati questo, degli habitué del più grande olocausto del XXI secolo. Non ci indigna che uomini muoiano in mare, non ci indigna che bambini neonati muoiano perché nessuno li ha salvati. Nessuno li ha salvati perché la politica definisce chi salva le vite "tassisti del mare". Come se quelle imbarcazioni portassero "acqua" e non vite umane. Come se portassero pacchi e non persone in carne e ossa che muoiono sul fondo del Mediterraneo. Secondo il sito Alwasat l’imbarcazione è affondata a sei chilometri dalla costa. Sei chilometri, niente. Sono morti perché nessuno li ha percorsi quei sei chilometri. Una distanza risibile, la stessa che separa San Pietro da Termini. Eppure nessuna nave è arrivata. Perché quando parliamo della " Guardia costiera libica" parliamo di questo: di niente. Di qualcosa che non esiste. Di un corpo militare che fa capo a una parte politica che controlla solo una porzione di paese. Di un corpo militare che non in grado neanche di intercettare un'imbarcazione a sei chilometri dalla propria costa.
E così ci abituiamo a leggere il bollettino ufficiale che parla del ripescaggio “dei corpi di tre bambini”. Lo leggiamo e passiamo oltre come se fosse normale, come quell'olocausto non stesse avvenendo a pochi chilometri da casa nostra. Stiamo voltando la testa come molti all'inizio del secolo scorso. No, io non ci sto. Non voglio girare la testa, non voglio leggere di un sopravvissuto yemenita – paese oggetto di una guerra – che racconta della morte di venti donne e dieci bambini e far finta di niente. Voglio continuare a provare ad accendere un faro su chi muore in mare. Su chi, pur di sfuggire alla guerra e alla fame, sale su “una barca di legno rovesciatasi perché vecchia”. Non posso stare zitto mentre il mio paese chiude i porti e lascia che che si muoia in mezzo al mare. Non posso accettare che, solo nel 2018, oltre mille persone abbiano perso la vita mentre cercano di cambiare il proprio destino. Non posso accettarlo perché in 653 sono deceduti sulla rotta del Mediterraneo centrale tra l'Africa del nord e l'Italia. Non posso accettarlo perché non posso immaginare di vivere in un paese che si commuove davanti "La vita è bella" e gira la testa dinanzi a tutto ciò. Non posso accettarlo perché voglio restare umano.

Presentazione libro :ROMA BRUCIA 19 LUGLIO 1943 di Rolando Galluzzi





ROMA BRUCIA. 19 luglio 1943. Ore 11,03. Il primo bombardamento sulla Capitale
di Rolando Galluzzi
Edizioni P.S.
È nelle librerie “Roma brucia. 19 luglio 1943. Ore 11,03. Il primo bombardamento sulla Capitale” di Rolando Galluzzi, un volume di storia e memoria del primo bombardamento sulla Capitale durante la Seconda guerra mondiale.
Il libro, che sarà presentato il prossimo 17 luglio, si compone di un dettagliato approfondimento storico sulle ragioni che portarono al tragico evento, la vita che conducevano i romani alla prese con la fame. Inoltre, un racconto autobiografico di Armando Gioberti, testimone diretto del 19 luglio di settantacinque anni fa e di altre decine di testimonianze inedite ne completano la narrazione.
Nella prima parte del libro la dinamica di quel bombardamento, tanto inaspettato quanto nefasto, descritto con dovizia di particolari da Rolando Galluzzi, collaudato autore di pubblicazioni relative a quell’evento. La narrazione delle difficoltà dei romani alle prese con la fame di tutti giorni: dagli orti di guerra, ai razionamenti attraverso le tessere annonarie, al mercato nero.
Nella seconda parte le testimonianze dei superstiti. Narrazioni lucide e vibranti che rendono attuale le emozioni, la disperazione, la volontà di riscatto dei romani che settantacinque anni sono stati le vittime innocenti della follia della guerra. Tra questi un racconto lungo e inedito di Armando Gioberti, bambino di sei anni nel 1943, sorpreso dalle esplosioni nel popolare quartiere di San Lorenzo. Completa il libro una ricca antologia fotografica, tra cui alcuni documenti inediti. Un volume unico nel suo genere per multidisciplinarietà. In appendice due brani di grande letteratura tratti da “La Storia” di Elsa Morante” e da “Quella mattina di luglio” di Corrado Augias. Un volume consigliato a chi vuol approfondire la storia della Capitale attraverso la trasmissione della memoria popolare.
LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“Roma brucia! 19 luglio 1943. Ore 11,03. Il primo bombardamento sulla Capitale sarà presentato al pubblico e alla stampa giovedì 17 luglio alle ore 18 presso la Biblioteca comunale Tullio De Mauro (Via Tiburtina, 119, all’interno di Villa Mercede). Interverrà l’autore Rolando Galluzzi, Armando Gioberti, superstite e testimone, Roberto Morassutt, scrittore e deputato, Francesca Del Bello, presidente del II municipio, Ernesto Petrucci, Referente Biblioteca e Fondazione Ferrovie dello Stato, e Luigina Tranti, responsabile della biblioteca.  L’incontro sarà moderato da Aldo Luciani, esponente dell’Anpi. Al termine della presentazione l’autore firmerà le copie del libro.
L’AUTORE
Rolando Galluzzi,classe 1955, esperto di storia e memoria dei quartieri romani, è autore di vari libri tra cui “Mamma, quando sono guarito ti compro un bel vestito” (ed. Ponte Sisto, 2004); “Il carrello della nonna” (2005) “Quaderni di agricoltura sociale” (Provincia di Roma, 2011); Coautore con Rossella de Salvia di “San Lorenzo: luoghi, storia e memorie” (ed. Ponte Sisto, 2015); Coautore con Elvira Tomassetti di “19 luglio. Cadono le bombe. Cronaca familiare, storia e memoria a San Lorenzo” (ed. Ponte Sisto, 2016) Coautore con Armando Ottaiano di “Il Verano: Paradiso degli Artisti” (ed. Ponte Sisto, 2017). Autore dei docufilm “Tempo al tempo” (2002) e “Il carrello della nonna” (2006).
 




Dai giornali di oggi 30 giugno

Dai giornali
ITALIA-ECONOMIA
Su manovra bis e decreto dignità tensioni nel governo tra Lega e M5S (Messaggero, Corriere). Salvini liquida come “fantasie” l’ipotesi di una correzione dei conti da 9 miliardi evocata da Confindustria, la vice ministro Castelli non la esclude. Idem il premier Conte, che si riserva di valutare con Tria. Cottarelli parla di una correzione necessaria da almeno 4-5 miliardi. Salvini esclude ogni ipotesi di tassa patrimoniale, ribadisce la volontà di “smontare” la riforma Fornero e punta alla flat tax già nel 2018 per dare “un primo segnale a privati e professionisti, per poi dedicarci alle famiglie”.
Perde pezzi il “decreto dignità”: via il fisco, ritornano i voucher (Repubblica, Messaggero). Probabile che il pacchetto fiscale venga stralciato e rinviato: sbarazzarsi dello split payment che nel 2017 ha portato 11,1 mld nelle casse dello Stato e nel 2018 doveva portarne un miliardo e mezzo in più è un problema. Idem la soppressione anticipata dello spesometro: e ora c’è l’ipotesi di un rinvio a febbraio.
Problemi anche sul pacchetto lavoro, duramente contestato dalle imprese. Stirpe (Confindustria): “E’ un incredibile ritorno al passato” (Sole). “Le imprese così non assumono. L’unico effetto che avrà questo decreto è rendere ancora meno attrattivo il nostro Paese all’estero. Ma chi verrà a fare investimenti in Italia?”.  “Le imprese voglio avere mano libera, voglio poter ricattare all’infinto i l lavoratore e tenerlo sotto schiaffo” dice alla Stampa Piergiovanni Alleva, il giuslavorista consigliere di Di Maio, contrario anche alla reintroduzione dei voucher: “Impossibile evitare la degenerazione, e poi è una finzione guardare alle singole prestazioni come se fossero a se stanti: deve essere chiaro che ogni volta che c’è programmazione c’è un rapporto di lavoro. Quindi vanno usati i normali strumenti contrattuali”.
Anche sul lavoro le posizioni di Lega e M5S sono lontane. Ieri al Festival del Lavoro di Milano è andato Salvini e non Di Maio, smontando il suo decreto-dignità: “Capisco la voglia di limitare il lavoro precario ma attenzione a non danneggiare gli interessi dei lavoratori e delle imprese costringendoli al nero. I voucher sono stati cancellati ipocritamente per scelta politica”, dice Salvini. E il ministro dell’Agricoltura Centinaio rilancia: “Siamo pronti per reintrodurli almeno in agricoltura per combattere il lavoro in nero e rendere più efficaci i controlli”. Col diretti e Confesercenti applaudono: “La cancellazione era stata troppo frettolosa” (Stampa). Libero e Giornale parlano di “decreto imbecillità” smontato da Salvini. Fa invece un passo avanti il tavolo ministeriale per i rider: su Corriere, Messaggero e Sole l’annuncio di 4 società del settore di una carta dei valori del rider con le misure che le aziende si impegnano a introdurre a favore dei dipendenti. Foodora, Foodracers, Moovenda e Prestofood porteranno la loro piattaforma lunedì al tavolo ministeriale: tra le proposte cococo per i fattorini (con le tutele Inps e Inail), assicurazione contro i danni a terzi, un compenso equo e adeguato con una base oraria e una componente variabile legata alle consegne. Dalle aziende anche l’impegno a non utilizzare gli algoritmi su base reputazionale. Su Repubblica parla Gianluca Cocco (Foodora): “La nostra è una cornice per dare dignità al lavoro di collaborazione. I cococo già c’erano ma proporre un equo compenso orario per noi è uno sforzo molto rilevante”.

ITALIA-POLITICA
La Lega supera quota 31% e toglie consensi anche al M5S: sul Corriere (p.6) il sondaggio di Pagnoncelli evidenzia l'ulteriore crescita del Carroccio, che arriva al 31,2% anche prosciugando gli alleati di centrodestra. Ancora in calo il M5S, anche se rispetto a due settimane fa perde solo lo 0,1% ed ora è al 29,8%. Recupera qualcosa il Pd, che è al 18,9%.
Berlusconi, intervistato dal Giornale (in prima e p.6) spinge sul tema della legittima difesa: “La nostra legge è certamente la miglior tutela dei cittadini, spero che Salvini riesca a imporre alla maggioranza il disegno di legge che abbiamo presentato. Il veto del M5S conferma che non sono una forza adatta a governare un sistema liberale”. Poi il leader di Fi parla del centrodestra e del rapporto con Salvini, con il quale ha avuto ieri un incontro: “Abbiamo buoni rapporti ma rimaniamo fermamente all'opposizione, convinti che questo governo, non votato dagli italiani, non sia all'altezza delle esigenze del nostro Paese”. Salvini al Corriere (p.5) racconta della “solita chiacchierata amichevole con Berlusconi” a proposito dell'incontro di ieri. “Gli ho raccontato cosa sto facendo al Viminale, con la Libia, la Tunisia. Mi ha dato qualche consiglio. FdI e Fi reputano un fallimento il vertice europeo? Chi è fuori sa soltanto una parte. Le opposizioni, è giusto che facciano le opposizioni”.
Su Repubblica (in prima e p.8) parla il capogruppo dem Delrio: “La sconfitta delle amministrative è chiarissima ma non siamo morti: per salvarci dobbiamo essere uniti e puntare su facce nuove. Serve un percorso di fatica comune che si manifesti”. Libero (p.10) intervista Francesco Boccia: “Il Pd perde perchè è fuori dalla realtà”.
Camere ferme: 2 decreti in 3 mesi (Messaggero p.8): avvio a rilento per la nuova maggioranza, i cui primi mesi sono stati condizionati dalla lunga gestazione del governo e dalle difficoltà di mettere in moto le commissioni. La prossima settimana un'unica seduta e dal 9 agosto partono le ferie. “Conta l'efficacia delle nome, non il loro numero” dice il 5S D'Uva al Messaggero. Mentre Mara Carfagna: “Hanno illuso con le loro promesse e adesso non sanno come uscirne”.
QN (in prima e p.4) intervista il ministro della famiglia Fontana: “Un Paese che non fa figli non ha futuro. E noi vogliamo garantire alle coppie la libertà di poter desiderare un figlio senza preoccupazioni. Non servono interventi spot ma programmazione strategica: un sistema fiscale 'family friendly', una drastica semplificazione tributaria, una rete di sostegno ai genitori, la valorizzazione dei consultori, un rafforzamento dei sussidi”.

ESTERI
Migranti, caos sull'accordo (su tutti). Fallito il tentativo di esternalizzare nei Paesi africani gli hotspot, intesa al vertice Ue sulla creazione di nuovi centri di identificazione nei Paesi europei, ma solo su base volontaria.  Francia, Belgio, Olanda e Austria non ne vogliono sentir parlare: nessuno accoglierà i profughi arrivati in Italia (Stampa p.2). Subito gelo Macron-Conte. “Non in Francia, i centri di accoglienza vanno fatti nei Paesi di primo ingresso” ha detto il presidente francese. “E' stanco, sbaglia” ha replicato il premier italiano. Per Repubblica (p.2) Macron imbroglia Conte e l'Europa si accorda, ma adesso l'Italia ci ripensa. “Quote, rimpatri e centri: Parigi e Berlino hanno spiazzato Roma” (Stampa p.2). Saltano le quote di ridistribuzione dei migranti tra i Paesi Ue e il gruppo Visegrad esulta. Sbloccati 500 mln di fondi Ue per l'Africa, sancito lo stop alle navi delle Ong nel Mediterraneo. Solo un “auspicio” il superamento del regolamento di Dublino. Accordi bilaterali di Spagna e Grecia con la Germania sui “movimenti secondari”, l'Italia si rifiuta e ora deve affrontare il nodo dei 70 mila “rientri” dall'Europa (Sole in prima e p.3).
Salvini al Corriere (in prima e p.5): “Oltre a un rinnovato peso italiano in Ue, otteniamo il successo sullo stop alle Ong: le navi straniere finanziate in maniera occulta da potenze straniere in Italia non toccheranno più terra. L'obiettivo era cambiare Dublino, ma aver messo nero su bianco che chi viene salvato in acque maltesi e italiane non necessariamente finirà in Italia è qualcosa che ci aiuta non poco”. Molti reputano insufficienti gli esiti del vertice. Berlusconi al Giornale: “Nessun impegno a collaborare davvero da parte degli altri Paesi. Tanto rumore per nulla: abbiamo minacciato il veto per riportare a casa pochissimo”. “Una beffa per l'Italia” titola la Stampa. Non cambia nulla (Fatto). “Solito documento per permettere a chiunque di raccontare la sua mezza vittoria” dice l'ex ministro Frattini ad Avvenire (p.7). “Ci hanno fregato” (Giornale). Libero attacca: “Nessun passo avanti. Conte è un pollo: si è fatto infinocchiare”. L'ex ministro Minniti a Repubblica (p.2): “Patto fragilissimo che punisce le Ong. L'Italia era andata per suonare il piffero ed è tornata suonata: si chiedeva maggiore condivisione e si è tornati scambiando l'obbligatorietà con la volontarietà. Se i volontari cominciano a sfilarsi sugli hotspot e l'Italia accetta sarà un suicidio politico. Inoltre la revisione di Dublino è su un binario morto”. Di diverso avviso Carlo Marroni (Sole in prima e p.2), secondo il quale Conte non torna a casa a mani vuote.
Intanto, nuova strage sulle coste libiche: un gommone si ribalta. Oltre cento di dispersi, tra le vittime accertate 3 bambini (su tutti).

GIUSTIZIA PER ANGELO VASSALLO di Gian Carlo Marchesini


In Italia,tra  i tanti delitti eccellenti irrisolti dove spesso le indagini degli inquirenti si scontrano contro un muro di omertà  ,c' è quello di Angelo Vassallo,il Sindaco pescatore di Pollica ,ammazzato freddamente e vilmente in un agguato.
Anni sono passati e gli assassini sono ancora rimasti impuniti. 
Vive nella sua memoria e nel suo esempio la sua comunità e la sua famiglia che non ha mai smesso di credere nella giustizia.


Ho incontrato Luisa Vassallo nel suo agriturismo Il Mulino di Cannicchio, Pollica, Cilento. Alle nove di sera Peppe, suo marito, essendosi alzato la mattina alle cinque per scendere al porto e affrontare la pesca in mare aperto, è già a letto. Luisa è la regina del luogo: accompagna e riprende al porto il marito, che guida con perizia la barca ma non sa guidare l'auto, cura orto e allevamento ricco di animali domestici, gestisce il ristorante aiutata dal figlio ventenne e da una collaboratrice rumena. Luisa è di origine amalfitana ma nel Cilento ben inserita: i risultati si vedono nei piatti semplicemente magnifici che escono dalla cucina. Alla fine della cena Luisa mi confida che l'essere riusciti a mantenere aperta l'indagine sull'uccisione di Angelo Vassallo, che risale a otto anni fa, è stata una vittoria. Pur non essendo stata raggiunta alcuna certezza, almeno la porta della verità non è stata definitivamente chiusa. Un agriturismo sulle colline di Pollica. Una trattoria dove assaporare il meglio della cucina cilentana. Una barca in porto per pescare e imbandire con il risultato la mensa. Una battaglia giudiziaria tenace e dura che dà senso alla vita e tiene alta la bandiera della politica giusta.

Liberi e Uguali:RIPARTIRE DA SINISTRA, CON CORAGGIO.I NOMI DEL COMITATO PROMOTORE NAZIONALE

 






Se il 4 marzo non fosse bastato, le amministrative e i ballottaggi sono stati una dolorosa conferma: la sinistra in questo Paese sta sparendo, il centro sinistra (stretto, largo, larghissimo) fatica a vincere anche nelle terre un tempo date per scontate.
Sento dire da molte parti che bisogna cambiare tutto e ripartire dai territori, che prima dei nomi occorre riflettere sul profilo politico delle forze di sinistra, che sia necessario cambiare la classe dirigente e aprirsi ad altri mondi che in questo momento si sono allontanati dalla politica.
Noi di Liberi e Uguali siamo talmente d'accordo con queste analisi che già lo scorso 26 maggio l'Assemblea nazionale ha deciso di avviare un percorso costituente largo e partecipato, in due fasi.
Il momento che viviamo è particolarmente amaro. Da poche settimane c'è un governo in carica che peggio non poteva iniziare. In questi giorni abbiamo sentito parlare di navi da crociera, di pacchia, di condoni fiscali, di scorte ma non dei problemi reali, non di reddito, non di tasse, non di lavoro, non dei temi che possono migliorare la vita dei cittadini.
Anzi, il Decreto dignità è sparito dai radar dello stesso ministro Di Maio, che si è appena accorto che lo Stato è una macchina un filino più complessa di una diretta Facebook. Sanno di non poter mantenere le promesse e giocano a spararla sempre più grossa, per nascondere dietro le polemiche il fatto che in queste settimane il governo non ha ancora fatto praticamente nulla.
Per il Movimento 5 stelle in questo momento è difficile trovare parole che non siano di rabbia e di commiserazione: sono passati dall'invocare Rodotà e Gino Strada come presidenti della Repubblica a fare i megafoni del peggior leghismo, dai convegni con l'amico Nino Di Matteo al silenzio complice e alle scuse ridicole – "non è nel contratto" – con chi minaccia di togliere la scorta a Saviano.
Sono stati scaltri in questi anni, sono il primo a riconoscerlo, hanno saputo intercettare il desiderio di protezione e la drammaticità della condizione economica e sociale dei nostri concittadini.
Il nostro compito sarà sfidare le forze di governo. Lo faremo sui temi che toccano la vita dei cittadini: il diritto al lavoro, la lotta alla precarietà, il contrasto alle diseguaglianze, la sanità pubblica, il superamento della Legge Fornero, un piano verde di investimenti pubblici, i temi dell'ambiente, della sicurezza, della giustizia e i diritti civili e di cittadinanza.
Anche per questo abbiamo deciso di iniziare un cammino. Il cammino di Liberi e Uguali. Lo abbiamo fatto, nonostante le resistenze di pochi ma col sostegno di molti, per esempio dei 5.000 che hanno lanciato e sottoscritto la petizione "Coraggio da LeU".
Ed effettivamente, in questo momento, per ripartire ci vuole coraggio.
Nonostante il deludente risultato del 4 marzo, dai territori, dai militanti e dagli elettori è salita una spinta forte e consapevole ad andare avanti, coscienti del ruolo che questa comunità di poco più di un milione di persone potrà svolgere nelle città e a livello nazionale, mischiando le appartenenze e impegnandosi in un progetto davvero comune e aperto
Liberi e Uguali ha scelto, democraticamente, di avviare un percorso costituente, di scrivere le regole del proprio stare insieme. Non è un cammino facile, ci sono molte resistenze e l'istinto di molti di aspettare per vedere cosa si muove alla nostra destra e alla nostra sinistra, senza accorgersi che non si muove quasi nulla.
In un momento in cui tutti rimandano, in cui si fanno iniziative "di area" al solo scopo di capire se l'area esiste o meno, bisogna che qualcuno inizi. E possiamo essere solo noi di Liberi e Uguali, che siamo una forza piccola, che non abbiamo niente da perdere (perché abbiamo già perso abbastanza) e che possiamo cambiare tutto perché ancora non abbiamo regole e classe dirigente comune.
Oggi presentiamo il nostro Comitato promotore nazionale, che avrà il compito di fornire spunti al dibattito per tesi che sarà il cuore della prima fase, al termine della quale avremo il Manifesto di Liberi e Uguali. Solo dopo ci occuperemo della classe dirigente, perché quello che servono sono nuove idee e nuove proposte.
Voglio sottolineare alcune caratteristiche del Comitato: la parità di genere, una distribuzione per età sicuramente molto più bassa dello standard demografico nazionale e soprattutto la presenza di competenze specifiche, dalla politica territoriale (tra cui alcuni dei sostenitori di "Coraggio da LeU", perché quell'appello mi ha colpito e commosso, da un lato, e dato nuova energia dall'altro) alle professioni, dal diritto pubblico alla sanità, dalla pace ai nuovi diritti, dall'economia alla lotta alle diseguaglianze.
Li voglio innanzitutto ringraziare e, sulla scorta dei contatti che anche personalmente ho curato, posso affermare che mi conforta una condivisione del progetto sicuramente più ampia delle disponibilità acquisite; ma il Comitato sarà un luogo aperto a cui, per esempio, si potranno inviare riflessioni e vorremmo che fosse il "motore" di un processo culturale e politico coinvolgente, che si apre alle associazioni, alle professioni, alle competenze, al paese. C'è un mondo intorno a noi che chiede di ritrovarsi, di camminare insieme, di riaccendere la passione per l'impegno politico: questo Comitato dovrà recepirne gli stimoli.
L'ho già detto: io non ho sigle di appartenenza. Il 3 dicembre non avevo una casa ma l'ho scelta. Quella casa si chiama Liberi e Uguali. L'ho pensata come realmente spalancata alle esperienze della società civile e dell'associazionismo, l'ho sognata aperta al contributo e alla valorizzazione dei militanti; l'ho desiderata come alternativa nelle forme e nei contenuti a ciò che ha reso la sinistra inconsistente nel dibattito pubblico e incapace di connettersi sentimentalmente ai cittadini, alle loro esigenze e alle loro paure. E ho scoperto in questi mesi di non essere solo.
Continuiamo a lavorare per realizzare quel progetto visionario che ci ha entusiasmato il 3 dicembre scorso. Sono sicuro che, insieme, renderemo Liberi e Uguali un soggetto politico all'altezza delle sfide di questi difficili tempi.
Componenti del Comitato promotore nazionale:
Gaetano Azzariti, Nico Bavaro, Angelo Broccolo, Peppino Buondonno, Cecilia Carmassi, Tiziana Cignarelli, Andrea Core, Umberto De Giovannangeli, Maurizio De Giovanni, Nerina Dirindin, Martina Draghi, Lorenzo Falchi, Ottorino Ferilli, Rosa Fioravante, Antonio Floridia, Sandra Gesualdi, Marco Grimaldi, Bianca Guzzetta, Daniela Lastri, Betty Leone, Antonello Licheri, Tino Magni, Salvatore Monni, Gian Guido Naldi, Mattia Orlando, Fabio Perrone, Sara Prestianni, Silvia Prodi, Michele Prospero, Nicoletta Rocchi, Shukri Said, Simone Siliani, Serena Spinelli, Anna Starita, Franco Uda.

29 giugno 2018

Un Senato di sorteggiati? di Luca Giordano

 Ieri  Beppe Grillo , indossate le vesti di Leader dei Cinque Stelle , ha fatto questa sortita- provocazione . Dice Grillo :" la democrazia non funziona , il potere non è nel Parlamento ....riformismo quindi una Camera , trasformiamo il Senato da quello che è stato, ed è ,nella disciplina della Costituzione in una chambre di sorteggiati IlIl Pae non ha bisogno di politici.Ssostituiamoli con dei Signor Nessuno.....non cambierebbe nulla...."
Per chi non lo avesse capito è una becera boutade....uno strascico volgare di campagna elettorale . Il Comico Grillo ,recuperato dall' armadio le vesti di leader si rende conto che i Cinque Stelle al governo in quattro e quattro otto,si logorano e perdono consenso ,all'orizzonte già si avanza il disastro di Torino e Roma I Cinque Stelle ,pensa quindi Grillo,,hanno bisogno di un " Volano" ,occorre sia pure stando al governo ,poter dire quelle panzane che questo tipo di forze politiche ,riescono a dire benissimo e con grande successo stando all'opposizione e quindi avanti con le battute a chi le spara più grosse " venghino ,venghino ....diceva Fantozzi .....c'è spazio per tutti ,belli e brutti ......." quella di Grillo ,più comico che leader, ,è una battuta idiota. Richiamare come vorrebbe far lui il meccanismo costituzionale dell'antica Grecia è una soap opera ..  Quella era una Società semplice e giovane ,quella di oggi dopo secoli di storia e di sviluppo politico, costituzionale ,sociale economico e tecnologico è una società umana ,molto ,molto più complessa ed articolata .Immaginare che si possa fare a meno della cultura politica che si apprende con lo studio ,la partecipazione e sbagliando ed imparando di continuo dalla esperienza è un " non sense " . Come può una persona sparare una cretineria così grande ....?già me lo chiedo ..  Temo che Grillo, abbia più di un problema , un problema personale di gravi lacune culturali .Già ,spesso si "sorvola per essere politicamente corretti ,sulle lacune culturali altrui ,spesso di chi fa o vorrebbe far politica ....." ecco nel caso di Grillo tutta la sua pochezza culturale in una proposta quale quella testé fatta ,viene a galla . Il Grillo culturalmente parlando è " zero carbonella " ,non si tende affatto conto e ragione di quello che dice e propone . È come dire se al posto di ingegneri a far i ponti e medici negli ospedali a curar le persone ,volessimo mettere dei sorteggiati ....non di può, non è possibile . In Grillo però ci sono altre ragioni che lo inducono a dire le sciocchezze che dice . Grillo è stato aggregato alla Casaleggio & associati che è una strana bestia che ha per obiettivo l'abbattimento della Democrazia repubblicana e come tale  l'abbiamo conosciuta .Alligna in quel convivio un sentimento in realtà anti moderno ,direi reazionario che persegue sogni anti democratici puntando tutto sullo svilimento e sulla denuncia delle carenze e delle disfunzioni della macchina democratica repubblicana . Si tratta di un piano ,folle ma diabolico , a cui purtroppo molti cittadini e cittadine per bene hanno abboccato . La difesa che i Cinque Stelle fecero della Costituzione repubblicana il 04 dicembre del 2017 era strumentale e posticcia . Essi come la Lega infatti ,l'ho detto molte volte ,sono anche due forze qualunquiste ,due involucri politici vuoti ,due involucri politici con cui è possibile alla bisogna fare delle politiche illiberali e reazionarie ,atteso che sia a livello individuale e formativo dei loro adepti sia a livello politico partitico ,non hanno cultura politica che sia tale e non hanno valori di pensiero politico e filosofico ed etico , queste forze politiche non hanno nulla e sono composte da individualità soggettive senza arte né parte ....sono soltanto una iattura . Il male assoluto l'ignoranza ,la iattanza e la stupidaggine al potere ....peggio di così, difficile immaginare . Qualcuno vorrà correggermi e dirà  :  l'idea del Senato eletto a sorteggio è stata l'idea anche di un costituzionalista progressista tipo Anais .....è vero ma proprio a queste ignoranti che letteralmente " ignorano " non è assolutamente chiaro che Anais intendeva denunciare un degrado della politica per mettervi riparo non per distruggerla ! Beata ignoranza .....beata stupidità ......siete il nemico più difficile da sconfiggere, vincere sempre . Diceva il grande Allen ,il regista americano in una battuta di un suo film di successo :" è tempo sprecato tentar di convincere uno stupido ....Ti porterà sempre sul suo terreno ed avrà più successo di di te". Abbandono quindi l'idea di confutare le boutade di persone che parlano di cose, di cui non sanno assolutamente nulla .
Luca Giordano per Tre Righe .

Dai giornali di oggi 29 giugno

Dai giornali
ITALIA-ECONOMIA
Manovra per il 2019, il ministro Tria punta a far calare il deficit (Corriere p.9): l'Italia si trova in una terra di nessuno – scrive Fubini -: né in pericolo, né in sicurezza. L'obiettivo del titolare dell'Economia è quello di fare sintesi tra le esigenze delle forze di maggioranza, sulla base si una priorità: far si che anche nel 2019 il deficit pubblico scena in proporzione al Pil per prevenire una tempesta finanziaria. Ma per permettere la realizzazione del programma di governo implica trovare dei risparmi o nuove entrate. “La prudenza è una virtù di Tria – assicura Salvini a Libero (p.7) -. Il rispetto dei vincoli Ue va bene e cercheremo di mantenerlo, ma solo finchè ci consentirà di crescere come economia: la vita reale è più importante dei numeri”. Poi sui provvedimenti, spiega: “Partiamo dalla pace fiscale, che può portarci 10 mld. Poi abbattimento delle tasse e superamento della Fornero con l'introduzione di quota 100. Ma vorrei dare entro un anno anche un segnale sul reddito di cittadinanza”. Sul reddito di cittadinanza il M5S tira dritto: “Ma sarà solo per gli italiani” (Repubblica p.9). Di Maio non vuole rinunciare alla misura anche se le coperture sono difficili. Ma sarà solo nel 2019 e non sarà finanziato con la patrimoniale.
Intanto, dalla Bce arriva altolà all'Italia sulle pensioni (MF p.4, Sole p.6, Corriere p.8): “gravi rischi” per la tenuta dei conti pubblici in caso di modifica della legge attuale. Intanto, le stime sulla crescita, indicano numeri inferiori rispetto alle attese.
Delocalizzazioni, verso vincoli più soft (Sole in prima e p.6): sarà discusso probabilmente lunedì in Cdm in decreto dignità, nel quale potrebbero essere rivisti alcuni provvedimenti, come la stretta anti-delocalizzazione, che potrebbe vedere scendere da 10 a 5 anni il limite di mantenimento degli investimenti in Italia per non perdere gli incentivi. Possibile anche l'esclusione delle operazioni intra-Ue, confermate invece le restrizione sugli iperammortamenti previsti da “Industria 4.0”.  Ma è scontro tra Di maio e la Ragioneria sul costo del provvedimento: dietro il rinvio il braccio di ferro sulle coperture per far fronte allo stop di split paument e agli sport sul gioco d'azzardo (Messaggero p.7). Giornale (p.9) attacca il decreto dignità, che potrebbe comportare la cancellazione di 36mila posti di lavoro per l'abolizione del “soft leasing” degli assunti con le agenzie interinali.

ITALIA-POLITICA
Salvini a tutto campo su Libero (in prima e p.7): “Con il M5S stiamo lavorando bene, ho trovato persone coerenti e positive. L'esecutivo durerà 5 anni”. Dopo le rassicurazioni sulla durata, guarda ai provvedimenti: “Il governo è solo all'inizio, ma presto arriveranno le misure: daremo motovedette alla Libia per fermare i gommoni, pagheremo gli straordinari ai vigili del fuoco e gli arretrati alle forze dell'ordine, vareremo il decreto 'spiagge sicure', taglieremo le spese per l'accoglienza. E stiamo preparando un pacchetto di iniziative contro le droghe”. Poi sul tema dei campi rom, dice: “Quelli irregolari saranno spianati, mentre su quelli regolari faremo dei controlli”.
Vitalizi
Parlamento diviso sui tagli ai vitalizi (su tutti). Il M5S attacca: “Privilegi rubati”. Ma Palazzo Madama frena, ed è ira dei 5S (Repubblica p.12). “Nessuna riserva, ma serve una soluzione che abbia fondamento giuridico – spiega alla Stampa (p.10) la presidente del Senato Casellati -. Ne faccio una questione di carattere tecnico sull'applicabilità della proposta rispetto alla norme attuali”.  “La prossima settimana voteremo la delibera alla Camera, poi spetterà alla presidente del Senato Casellati convocare l'ufficio di presidenza, ma rispettiamo la sua indipendenza – dice a Stampa (p.9) e QN (p.2) il ministro Fraccaro -. L'approvazione del taglio dei vitalizi sarà una vittoria storica del M5S, che siamo contenti di condividere con la Lega, e mi auguro che ci sia un convergenza molto larga. Class action degli ex parlamentari? Ci vuole coraggio”. Poi il ministro avverte: “Dopo i vitalizi, passeremo agli stipendi dei parlamentari”. Calderoli a Repubblica (p.12): “Camera e Senato vadano avanti insieme per cancellare questo privilegio, le istituzioni ne uscirebbero rafforzate. L'azione dovrebbe estendersi a dipendenti e membri di Senato e Camera, Palazzo Chigi, Consiglio di Stato, Corte dei Conti. Si vada fino in fondo”.  Plaude al provvedimento Cottarelli, che al Fatto (p.4) dice: “C'è una sproporzione palese tra vitalizi erogati e contributi versati. Le cifre non sono enormi, ma danno una segnale alle persone. Misura incostituzionale? I diritti acquisiti sono i soldi incassati, che nessuno toccherà, mentre difendere le pensioni ancora da incassare assomiglia a un privilegio ingiusto”.

ESTERI
Vertice Ue sui migranti, l'Italia minaccia il veto: Conte ha negato l'approvazione delle conclusioni nella prima parte del Consiglio dei capi di Stato e di governo  Bruxelles (Corriere in prima e p.2 e tutti). “Senza aperture dagli altri Paesi niente conclusioni condivise” ha avvertito il premier italiano. Macron perde la calma - “non funziona così” - ma durante la notte diventa il mediatore (Corriere p.3). La lite Conte-Macron dà una svolta alla trattativa (Messaggero p.3). E si apre la strada dell'intesa (Sole p.2): spunta l'ipotesi di centri europei di protezione su base volontaria. Roma insiste sulla “condivisione degli oneri” da inserire nel testo. Conte gioca di sponda con Merkel per convincere Macron e la Spagna: la Merkel ha spinto per far accettare a Madrid e Parigi l'accoglienza delle barche e la distribuzione dei profughi (Stampa p.3). Intanto, intesa Italia-Malta per bandire dal mare le navi delle Ong: la prima a subirne le conseguenze è la Open Arm della spagnola Proactiva (Corriere p.2).
Salvini a Libero (p.7): “Finalmente si discutono le proposte italiane, mentre finora ci limitavamo a dire sì a quelle degli altri. Sento Tusk e Merkel dire parole mai sentite. L'obiettivo è sancire il diritto alla protezione delle frontiere esterne Ue e fermare gli arrivi con uomini sul continente africano”. Poi l'attacco alla Francia: “Dobbiamo spendere soldi in Africa e creare sviluppo. Non con il neolonialismo di Macron, il presidente francese vuole trasformare il Sud Italia in un campo profughi comprandoci con una mancia, ma l'Italia non è in vendita”. Sul rapporto con l'ungherese Orban, il vicepremier dice: “Siamo in sintonia: il problema non è ridistribuire gli immigrati, ma non farli partire. La nostra minaccia di non finanziare più Erdogan è reale. Ma io non litigo con l'Ue, la sto ricostruendo, con l'obiettivo di cambiare gli accordi sia sugli immigranti che su banche e agricoltura”.
Lettera di Berlusconi al Corriere (p.5): “La capacità dell'Ue di dare una risposta unita al dramma delle migrazioni definirà l'avvenire del sogno europeo. Saremo pronti in Parlamento ad appoggiare le decisioni volte a chiedere e ottenere che l'Ue sia finalmente solidale, unita e lungimirante. Ma se può essere giusto battere i pugni sul tavolo, la politica estera del nostro Paese non può ridursi ad un'esibizione muscolare che non saremmo in grado di sostenere. Senza l'Ue i problemi si aggravano e sarebbe ingenuo pensare che possano essere nostri alleati i Paesi del gruppo Visegrad o la Csu tedesca, che vogliono solo la difesa delle loro frontiere nazionali e non quella delle frontiere europee”.

Municipio Roma IV: Piediperterra Casalbertone, 5 luglio



Piediperterra a Casal Bertone     

locandina Piediperterra CasalBertone

Giovedì 5 luglio 2018 ore 17.30 – 20  Piediperterra a Casal Bertone 

esplorazione urbana con associazioni e comitati di quartiere nel tardo pomeriggio con aperitivo finale
Appuntamento alle ore 17.30 all’ Asilonido L’Altalena (Via A.Pollio, 29) (davanti a  Auchan)
Aperitivo insieme alle ore 20.00 al Bar La Calavera
Noleggio radiocuffie 3 euro
Ogni esplorazione urbana consiste in un percorso da fare a piedi con un gruppo di persone (30/60 elementi) ciascuna dotata di radiocuffie, costruendo  un racconto in movimento,  portato avanti da ospiti e partecipanti che si avvicendano al microfono. La durata è di circa 2 ore, per un tragitto di circa 4/6 km con più “stazioni”, corrispondenti ad aspetti del territorio che si intendono approfondire. L’iniziativa è organizzata insieme ad associazioni e comitati  che preparano delle schede su criticità ed eccellenze del quartiere. Alla fine del percorso un pranzo o un aperitivo tutti insieme

Mappa Piediperterra CasalBertone

Zingaretti e i quattro presidenti di Municipio a Piazza Santa Maria in Trastevere. di Domenico Fischetto

Si è svolta ieri sera, 28 giugno, a Piazza Santa Maria in Trastevere l'attesa assemblea pubblica " Roma puo' cambiare"con Nicola Zingaretti e i quattro presidenti di Municipio di centro sinistra ,di cui due neoeletti nella recente tornata elettorale .

                                                                    

Nicola Zingaretti , a margine dell'evento ha analizzato la vittoria nei due municipi di Roma, il III e l'VIII (ed in alcuni comuni del Lazio)  e ha sposato  il "manifesto Calenda". Così il presidente della Regione Lazio. "Nei momenti difficili si può vincere. Siamo qui per rispettare chi ci ha dato fiducia. La sinistra ha vinto e ricostruito una speranza senza presunzione né modelli. Adesso concentriamoci sulle regionali. Occorre recuperare la voglia di stare insieme, avere programmi chiari, stare vicini alle persone e restare uniti. E se posso permettermi, meno rabbia e più passione. Le elezioni si vincono con un'alleanza. Questo governo è in sintonia con gli umori del paese ma molto scarso a livello di azioni. Serve un PD nuovo, forte e una grande alleanza per essere competitivi. Calenda? Ho letto il manifesto. Lo ritengo un contributo interessante e utile. È tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Di idee per rilanciare il partito democratico senza renderlo superato". (Luigi Pellicone/alaNEWS)


Proprio nel momento in cui stava per iniziare il suo discorso dal palco della festa per la vittoria del centrosinistra nei municipi III e VIII, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è stato contestato da alcune persone presenti per la vicenda della Fondazione Piccolomini.

"Abbiamo convocato un nuovo cda che ripristinerà la legalità nella Fondazione, perché non si fanno favori a nessuno, neanche agli amici", ha detto Zingaretti. E a una contestatrice che affermava di averlo votato, il governatore ha risposto: "Dovresti sapere, visto che credo nella democrazia, che non si interrompono le manifestazioni democratiche. La prossima volta vota a destra"

Erano presenti sul palco i presidenti di Municipio protagonisti di questo "nuova stagione che verrà" : Sabrina Alfonsi Municipio I, Francesca Del Bello Municipio II, Giovanni Caudo Municipio II  Amedeo Ciaccheri Municipio VIII.
"Di politica non bisogna parlarne troppo, bisogna pensarla, progettarla, farla. Noi non bastiamo, questo è solo una tappa, un inizio”. Ha affermato  Giovanni Caudo
Dopo la vittoria del Municipio Roma VIII e del Municipio Roma III e le drammatiche sconfitte in molte città italiane, è arrivato il momento di iniziare a confrontarci sull'alternativa possibile, così ha dichiarato Sabrina Alfonsi presidente del I Municipio .
Anche Ciaccheri e la Del Bello hanno sottolineato il significato di questa vittoria  e le grandi attese di rinnovamento che essa ha suscitato, non nascondendo le difficoltà e gli ostacoli che sicuramene ci saranno.
La strada comunque sembra segnata. Bisogna lavorarci e crederci. Prendersi la guida del Comune di Roma insieme a quello più ravvicinato della Regione Lazio sono i prossimi obiettivi che ci si deve dare. E  poi quello nazionale che dai primi passi sembra già in difficoltà e non solo per certe affermazioni e comportamenti razzisti di alcuni  suoi membri.
L'attuale governo imploderà  .Bisogna lavorare per creare un' alternativa possibile :l'unica è un'alleanza di  centro sinistra. che restituisca dignità e valore al nostro Paese.
Domenico Fischetto




Il commento di Gian Carlo Marchesini


Ho ascoltato con la dovuta attenzione l'intervento di Giovanni Caudo ieri a Piazza Santa Maria in Trastevere. Alcune cose mi hanno particolarmente colpito. Ad esempio il suo ribadire che bisogna uscire dalle sedi dei partiti e delle istituzioni, andare per le strade, le case, le piazze mettendosi dalla parte dei deboli. Come non condividere? Forse però finora, specialmente nei primi tre Municipi, il problema è che il PD si è messo dalla parte dei più forti con scelte che hann...o troppo spesso favorito l'elite dei ricchi e benestanti e penalizzato i comuni cittadini. Specialmente in ambito di gestione del patrimonio immobiliare pubblico, dell'urbanistica contrattata, dei piani casa. Altrimenti non si spiegherebbe la fioritura di comitati e l'impegno di associazioni con le tante vertenze aperte proprio nei confronti di queste politiche che hanno favorito il privato a danno del pubblico. La vicenda dei Punti Verdi Infanzia ne sono un esempio, per non parlare della manomissione e distruzione di villini d'epoca a favore della moltiplicazione delle cubature per trarne lucro. La parte debole è stata finora la parte di tutti, quella avvantaggiata una minoranza di potenti privilegiati. E' su questo che bisogna fare autocritica e cambiare politica, altrimenti le esortazioni rischiano di rimanere pura retorica.







28 giugno 2018

UN COMMENTO AL MANIFESTO POLITICO DI CALENDA di Luca Giordano







Desidero dare atto a Carlo Calenda di aver ufficialmente aperto con il " suo manifesto politico " l'ora della riflessione costruttiva non solo a Sinistra ,ma addirittura a tutto campo .Questa riflessione rivolta a tutte quelle persone che hanno a cuore il benessere e lo sviluppo del nostro Paese. Calenda ha un percorso personale ,tutto particolare . Viene da Confindustria , già allievo di Luca di Montezemolo , diventato Ministro dell'Industria ,ha dato una buona prova di sé, suscitando molto consenso intorno al suo operato . Di recente ha "pubblicamente " chiesto ed ottenuto la Tessera del P.D.  La sua analisi ,che troverete pubblicata sul quotidiano " Il Foglio" è interessante e non posso riportarla per intero qui ,adesso  atteso che non sarebbe sufficiente lo spazio. Colpisce tuttavia qualche punto del suo dire sia in positivo che in negativo . Partiamo dal positivo....Nota Calenda che sicuramente ha alla mano dati econometrici ,provenienti dai Centro Studi, che oggi nei Paesi Occidentali a causa della Globalizzazione ,la redistribuzione della ricchezza tra i cittadini sia tornata ai livelli degli Anni Venti dello scorso secolo. La classe media si è fortemente impoverita , si è acuita la divisione tra " vincitori e vinti ". Le Società Occidentali che avevano idealizzato e perseguito un " mondo piatto" tutto: multiculturalismo, mercati aperti, abbattimento Stati Nazionali, quale ricetta da perseguire dopo la fine dell'esperienza del Comunismo in chiave di aumento della prosperità e mobilita sociale ,sono oggi a Pezzi. È aumentata in modo geometrico l'esclusione sociale , la Democrazia liberale nella quale siamo cresciuti è entrata in grave crisi e di ora in ora invece si vanno affermando in tutto l'Occidente forme di democrazia limitata e populista . Afferma così Calenda :" la storia è tornata prepotentemente sulla scena del mondo occidentale ".  In Europa è accaduto un duplice fenomeno l'Unione politica U.E. è andata ad un inaccettabile rilento l'economica Euro Zona invece ha scelto una Governance finanziaria rigida che ha spaccato l'intesa e la solidarietà e la fiducia tra Nord e Sud. Le Sinistre europee ma non solo non sono riuscite a guidare questo stravolgimento .Globalizzazione ed innovazione tecnologica sono stati narrati come fenomeni unicamente positivi . La realtà invece si è premurata di smentire tali analisi ottimistiche . Le classi sociali provate e spaventate hanno perduto fiducia nelle forze politiche della Sinistra che in contro tempo invece ,sbagliando , rappresentavano la realtà , proponendosi come :" i rappresentanti di chi vive il presente con soddisfazione e vede il futuro come un'opportunità .....". Calenda ,conclude questa prima parte della sua Analisi ,che io ho sintetizzato affermando una circostanza che mette i brividi sulla schiena ,solo ad ascoltare , egli afferma :" i prossimi 15 anni saranno probabilmente i più difficili ,che ci troveremo ad affrontare ,da un secolo a questa parte........" dice infatti " invecchiamento popolazione. Insostenibilità sistema previdenziale sarà un lavoratore per un pensionato . È esplosa la paura degli elettori e dei cittadini .La loro paura è stata abilmente intercettata dalle Destre ,dai Populisti . Da qui verso il 2030 dice  Calenda spariranno il 30% dei lavori che oggi conosciamo ,sarà una debacle ,sarà una tragedia . Se non verrà fatta una politica sociale adeguata ,le nostre fragili democrazie ,non potranno sopravvivere ad un secondo shock . Questa è la prima parte dell'analisi di Calenda che trovo corretta e condivisibile . La seconda parte ,quella che contiene invece l'agenda dei buoni propositi mi sembra invece più debole e meno convincente . Quando mi dichiaro scettico sulla ricetta "per la salvezza nazionale " ,proposta da Calenda ,non mi riferisco alla sua idea di potenziare scuola ,ricerca ,digitalizzazione,deburocratizzazione .Questi programmi invero sono patrimonio comune anche delle forze più moderate liberali . Quello che ad oggi non mi convince del Manifesto di Carlo Calenda riguarda da un lato il ruolo attivo e neo attivo dello Stato . Calenda in sostanza ,mi sembra di capire ,chiede sì l'intervento dello Stato ma "a la carte  ". Io personalmente credo ci sia bisogno di molto di più . Calenda in fin dei conti rimane un ottimista ,crede che possa essere rinsaldata l'Unione Europea e quindi l'Eurozona con un reciproco e corale atto di volontà . Io non sono così ottimista come riesce ad esserlo Carlo Calenda . Il suo pur apprezzabile sforzo mi appare fin troppo moderato . Qualcuno potrebbe dire che appare coerente ed in linea con le politiche socialdemocratiche condotte in questi ultimi anni senza successo che hanno invece sollevato impopolarità e spinto gli elettorati verso le Destre ed i populismi. Vedi ad es la triste parabola dei Socialisti di Hollande ad es. Penso ci voglia più coraggio ,più determinazione . L' orizzonte è nero ,il mare in tempesta ,il fasciame della nave scricchiola ,le vele strappate .....gli animi devono essere forti ,le menti lucide ,il coraggio ,tanto ,la fortuna molto .
Luca Giordano per Tre Righe .

Dai giornali di oggi 28 giugno

ITALIA-POLITICA
Avvenire (in prima e p.6) intervista il vicepremier Di Maio, che a proposito della percezione che il governo sia guidato da Salvini, spiega: “E' un complesso che non ho e quindi non mi procura fastidio. Vedo il lavoro del governo, ascolto le richieste dei cittadini che vogliono tornare a vivere nel Paese più bello del mondo. L'attivismo di Salvini sui migranti? Subiamo da troppo tempo il peso di un fenomeno che coinvolge l'Europa ma che ricade solo in campo a noi. Abbiamo aperto il dibattito e si inizia a discutere a livello europea della questione”. Salvini, seguito per un giorno da Parorama, parla del governo giallo-verde: “Stiamo cercando di cambiare davvero le cose. Voglio essere al centro del cambiamento. Io il vero premier? No, vi sbagliate. Cero, siamo un governo e un'alleanza strana. Ma abbiamo uguali oneri e onori”.
Stop ai vitalizi, si taglia metà della spesa, ma gli assegni non si cancellano (Stampa). In dirittura d'arrivo alla Camera la riforma. Ma ci sono di dubbi della presidente del Senato Casellati: “Si toccano i diritti” (Corriere e tutti). E Giornale avverte: il vero obiettivo sono le nostre pensioni. Gli ex deputati annunciano la class action.
Legittima difesa. “Paese più sicuro ma c'è voglia di pistole facili”: il rapporto del Censis evidenzia come, nonostante calino i reati, il 39% degli italiani sia favorevole a regole meno stringenti per possedere un'arma (Avvenire, QN e altri). Il centrodestra spinge la riforma in Aula che afferma il criterio della “reazione sempre lecita al tentativo di violare il domicilio” (Giornale e altri). Il ministro della Giustizia, Bonafede, al Corriere: “C'è una zona d'ombra su cui bisogna intervenire. Le indagini su chi spara si devono fare sempre, ma non può essere che un cittadino debba affrontare tre gradi di giudizio perchè la norma non è del tutto chiara”. L'ex procuratore Antimafia Roberti al Mattino: “La norma sulla legittima difesa prevede ogni singolo caso e garantisce una proporzionalità della risposta. Se salta questo principio resta solo la legittimazione di sparare a chiunque abbia violato il domicilio”.
Centrosinistra, polemiche sulle 5 idee di Calenda per superare il Pd. Parte la levata di scudi: “Non ci sciogliamo” (Stampa). Padoan e Pinotti apprezzano, ma arriva l'ironia dei renziani, Orfini evoca Marx (Corriere). Intanto, dubbi sull'assemblea del 7 luglio: da capire se si darà il via al congresso o sarà confermata la reggenza di Martina. E spunta l'ipotesi di un leader “pieno” ma a tempo fino alle primarie (Repubblica). Il Tempo rivela il piano di Zingaretti: prendersi il Pd e lasciare la Regione.
Prosegue la serie di interviste ai nuovi ministri. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede al Corriere annuncia il suo progetto di riforma: “Per la lotta alla corruzione la magistratura non ha sufficienti strumenti: servono agenti sotto copertura e il Daspo per i corruttori. E l'aumento delle pene. Intercettazioni? Dopo aver stoppato la riforma Orlando ci stiamo occupando di modificarla”. Stop anche alla riforma delle carceri: “Mina alla base il principio di certezza della pena”.
Su Repubblica  parla il titolare dell'Istruzione Bussetti, che sul tema del precariato, che torna sull'eliminazione della chiamata diretta dei prof da parte dei presidi: “Era troppo discrezionale – spiega – e con inefficienze. Ora abbiamo criteri oggettivi di mobilità e assegnazione dei docenti”. Ma l'addio alla chiamata diretta divide i presidi (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Allarme imprese: “Il Pil rallenta oltre le attese” (Corriere), plausibile una manovra da 9 miliardi (Sole). In primo piano su Corriere e tutti le previsioni del Centro Studi Confindustria, che vede un rallentamento globale dell’economia e in Italia una frenata delle esportazioni e degli investimenti. Pil rivisto al ribasso: salirà dell’1,3% quest’anno e dell’1,1% nel 2019. Pesano dazi, tensioni geopolitiche e rallentamento dell’export. Confindustria crede poco alla possibilità che Bruxelles conceda flessibilità a Roma e prevede una manovra da 9 mld per quest’anno e da 11 il prossimo. Boccia: “Basta parlare solo di migranti. E’ ora che il governo pensi a giovani e lavoro” (Stampa). “Così la crescita si spegne” (Messaggero). Il Corriere parla di luna di miele con gli industriali mai iniziata e ricorda i punti di frizione: le sanzioni fino al 200% per chi delocalizza, i contributi più elevati sui contratti a termini e il nodo delle infrastrutture.
Intanto Tria trova la sponda della Lega e fa saltare il “decreto dignità” (Stampa). Di Maio nega misteri: “Il decreto sta facendo il giro delle sette chiese ma è pronto, deve essere solo vidimato”. Ma per la Stampa e il Messaggero la faccenda è più complicata: a stopparlo sarebbe stato il ministro Tria per le coperture, giudicate dalla Ragioneria insufficienti e inadeguate a cominciare dall’abolizione dello split payment. Problemi anche nel merito delle misure, specie quelle che impattano sul mercato del lavoro.
“Dichiaro guerra al precariato” dice Di Maio ad Avvenire, confermando per l’inizio della prossima settimana il varo del “decreto dignità”. “Voglio debellare il tempo determinato all’infinito. Oggi si può arrivare a proroghe fino a 72 mesi: noi vogliamo che si utilizzi il tempo determinato per brevi periodi e per esigenze aziendali. Dopo il primo rinnovo il costo del tempo determinato aumenta perché se un’azienda vuole investire su un lavoratore lo può assumere a tempo indeterminato”. Di Maio conferma la lotta a slot machines e videolottery, un freno alla liberalizzazioni delle aperture – “8 giorni di festività all’anno chiusi credo sia una scelta di buon senso” – e conferma il reddito di cittadinanza: “Le coperture ci sono e saranno inserite nella prossima legge di Bilancio”.
Non per Repubblica, secondo la quale sarà una manovra povera: niente reddito di cittadinanza e Flat tax solo per pochissimi. I margini quest’anno sono ristrettissimi ed è già partita una trattativa riservata con la Commissione europea per rimandare al 2021 il pareggio di bilancio e farsi accordare una quota di flessibilità deficit-pil per il 2019. Nel quadro tracciato la legge di Stabilità dovrebbe attestarsi intorno a 18 mld, 12,5 per disinnescare le clausole Iva, 5,5 per il resto. Il calo della crescita e il rialzo dello spread non aiutano.
Sulla Stampa intervista al ministro dell’Agricoltura Centinaio: “Sui dazi Di Maio e Salvini fanno un ragionamento giusto sul piano politico ma sbagliato dal punto di vista tecnico. I dazi chiamano dazi e noi dobbiamo evitare che vengano messi a nostro danno. Quando ci sarà occasione, se mi verrà chiesto, spiegherò cosa è meglio fare per proteggere i nostri prodotti. Il metodo migliore è quello della reciprocità tra Paesi: controlli severi e garanzie sanitarie su quello che arriva nei nostri porti”.

ESTERI
Duello a Bruxelles (Avvenire): clima rovente alla vigilia del Consiglio Europeo, al via da oggi. Per Ue e Merkel sono i giorni del giudizio, scrive il Sole. Conte pronto a giocare la carta del veto all’eurosummit:”Niente accordo senza aiuti sugli sbarchi” (Stampa, Sole). A dispetto del discorso pronunciato alla Camera, senza spigoli né toni aggressivi, sui quotidiani rimbalza l’indiscrezione che l’Italia sarebbe pronta a una iniziativa clamorosa: mettere il veto e bloccare la conclusione del Consiglio Europeo se non otterrà la co-gestione sia degli approdi che della distribuzione dei migranti. Se questo concesso passasse, Roma sarebbe pronta anche a riprendersi indietro i migranti già transitati altrove, per esempio in Germania. Anche per il Messaggero Roma sarebbe pronta a riprendersi i migranti “filtrati” a Berlino ma in cambio del superamento del regolamento di Dublino e di nuova flessibilità sui conti ; o, in subordine, sulla possibilità di utilizzare fondi europei per finanziare la riforma dei centri per l’impiego e l’introduzione del reddito di cittadinanza. Per Repubblica i “paletti” dell’Italia alla Ue sono altri: riscrittura delle regole sugli sbarchi e soldi all’Africa, ma sottobanco ci sarebbe anche la flessibilità sui conti pubblici, sempre in cambio di aprire al rientro in Italia degli immigrati andati in Germania. Tutto per andare in soccorso alla Merkel, messa in grave difficoltà dal suo ministro, il Cdu Horst Seehofer (Messaggero e altri). Il Fatto parla invece di un piano Conte per aprire hotspot in Albania e Kosovo. Libero: sveglia Conte, oggi in Europa tocca menare
Sulla Stampa il piano di Vienna per la Ue: “Fuori tutti i migranti dai confini”. Una linea dura figlia della “destabilizzazione” portata dai migranti nei Paesi europei. Il paper austriaco propone un completo cambio di paradigma, per arrivare all’arresto dell’immigrazione illegale in Europa, con lo stop agli ingressi, arresto immediato per i clandestini e rimpatri. Il progetto prevede un potenziamento di Frontex e campo in stati extra Ue dove inviare i migranti espulsi dalla Ue.
Intanto la Lifeline arriva a Malta (Corriere): i 233 migranti a bordo distribuiti in 8 Paesi (Repubblica). Berlino: non da noi (Messaggero). Salvini canta vittoria: “Nuovo successo del governo italiano”. Di Maio: “D’ora in poi non vale più il principio che è il Paese di sbarco a sobbarcarsi gli sbarcati: se vale per Malta deve valere anche l’Italia”. Sami (Unhcr) a Repubblica: “Ora Bruxelles stabilisca un meccanismo che regoli questi sbarchi”

INFIORATA STORICA ROMANA :VIII edizione 29 giugno





Con il Patrocinio di Regione Lazio e Municipio Roma I Centro, venerdì 29 giugno si terrà l’VIII Edizione dell’Infiorata storica di Roma in occasione della festa patronale dei SS. Pietro e Paolo. Da Via della Conciliazione fino all’ingresso di Piazza San Pietro in Piazza Pio XII i maestri infioratori realizzeranno 15 quadri d’arte sacra con i petali dei fiori. Una festa storica nata nella prima metà del XVII secolo da un’idea di Gian Lorenzo Bernini e che conserva intatta ancora oggi la sua bellezza nel tripudio di colori e nell’esaltazione dell’arte. 
Fedeli e visitatori potranno ammirare la bellezza variopinta di un'antica celebrazione caratterizzata dall’esposizione di quadri realizzati con petali di fiori freschi, fiori secchi, trucioli di legno e altri materiali naturali: una vera e propria mostra a cielo aperto di fronte alla Basilica di San Pietro, che accompagnerà i fedeli durante la Santa Messa e l’Angelus recitato da Papa Francesco.
Dalle ore 18 del pomeriggio di giovedì 28 giugno gli infioratori provenienti da tutta Italia lavoreranno per l’intera notte alla realizzazione dei quadri, per presentare ai visitatori tutta la bellezza dei tappeti floreali ultimati per le ore 9 del mattino, quando la manifestazione sarà ufficialmente inaugurata.
L’infiorata storica di Roma organizzata dalla Pro Loco Roma Capitale per la prima volta diventerà l’infiorata delle Pro Loco d’Italia grazie al coinvolgimento dell’UNPLI, l’Unione Nazionale Pro Loco Italiane e vedrà protagoniste le associazioni di promozione turistica di Piccoli Comuni di 15 diverse Regioni.
L’iniziativa ha l’intento di mostrare le diversificate esperienze artistiche di tappeti di Arte Effimera, di difenderne la secolare tradizione e promuoverne la peculiarità nel mondo. Una meravigliosa kermesse da non perdere.
 
La Pro Loco di Roma Capitale è membro del Consorzio Tiberina dal 2011, mentre l’UNPLI era già fra i Consorziati Fondatori nel 2008.
La Pro Loco di Roma Capitale ha anche sottoscritto il “Contratto di Fiume” del Tevere a Roma di cui a https://www.comune.roma.it/web/it/municipio-i-progetti.page?contentId=PRG134159, con una “scheda progetto” del Programma d’Azione che punta a creare una rete di solidarietà ecologica monte-valle, che “protegga Roma” coinvolgendo il mondo delle Pro Loco della regione Tiberina (il bacino idrografico del Tevere) in azioni di sensibilizzazione e vigilanza ambientale.
 
Dai numerosi Concessionari membri del Consorzio Tiberina, sottoscrittori del “Contratto di Fiume”, molteplici nuove iniziative nel 2018, incluse nel “Contratto” stesso, compresi momenti di dibattito e sensibilizzazione sul fiume. Info in prossimi comunicati.
 
Domenica 1 luglio reportage sul Tevere a Roma alle ore 7.10 su http://www.radio24.ilsole24ore.com/, con repliche successive e archivio on-line tramite podcast.
 



LA DEMAGOGIA NON PAGA di Massimo Frana






La linea di Salvini sugli immigrati ad oggi è stata assolutamente fallimentare e disastrosa per l'Italia. Non solo non verrà rivisto il trattato di Dublino, ma l'Italia si dovrà impegnare a riprendersi gli immigrati che si sono spostati dal nostro Paese in altri europei, a contrastare il cosiddetto "secondo sbarco", cioè a impedire che gli immigrati arrivati in Italia lascino il nostro territorio. Non ha ottenuto nulla in Libia. Ha creato una situazione di forte contrasto con la Francia, ha perso qualsiasi possibilità di creare assi con Spagna e Grecia. Se questo è il risultato di poche settimane, non voglio pensare a cosa sarà nel lungo termine qualora questo personaggio dovesse continuare nella sua azione. Certo, nel breve termine, Salvini ha lucrato voti, inventandosi una emergenza, quella degli immigrati, che semplicemente non esiste. Ma nel lungo termine, quando il re sarà nudo e gli italiani comprenderanno quanta demagogia, opportunismo e cinismo c'è dietro quello che Salvini va dicendo e facendo, si prospetta il crollo del castello di carta montato da questo nuovo demagogo.

Massimo Frana

La sinistra e il malessere della società

Così si potrebbe intitolare un articolo che, avesse la presunzione ( non poca...!) di investigare un attimo su questo tema . L'occasione me l'ha fornita una Cara Amica che ,guardandosi intorno con intelligenza e sensibilità, coglieva un malessere materiale e psicologico ,distribuito a pioggia e  mi chiedeva se  il malessere sociale ed individuale del tempo in cui viviamo, fosse una caratteristica del nostro tempo o se invece fosse una costante storica della società e della Famiglia Umana . La povertà materiale ed il malessere psicologico ed esistenziale individuale come si coniugano con l'intero corpo sociale ? La politica può fare qualcosa di concreto per aiutare le persone a stare meglio materialmente e psicologicamente ?  È esperienza purtroppo condivisa di tanti che ogni famiglia abbia tra i propri cari vicini ed affini ,uno o più familiari con problemi materiali di sussistenza e lavoro che spesso si intrecciano con problemi di malessere psicologico ,che finiscono per minare la salute ed il benessere di quelle persone . Per rendersene pienamente conto basta ed è sufficiente aprire qualsiasi cronaca di news ,per ascoltare storie tristi e  dolorose . Gli studiosi ci informano che il fenomeno del malessere individuale e sociale ,psicologico e materiale non è una costante del tempo. Non è un fenomeno connaturato in modo naturale ed immanente al genere umano .Il malessere cresce e diventa fenomeno sociale quanto più  la Società diventa complessa e tanto più ruoli ,funzioni ,economia , diventano complessi . Ad es. una società umana che avesse un enorme problema di sopravvivenza materiale ,primario per assenza di genere di sostentamento avrebbe soltanto un problema materiale ma non psicologico individuale ,perché per questo secondo aspetto non ci sarebbe per l'appunto spazio . In questo caso i due malesseri ,materiale e psicologico individuale ,sarebbero inversamente proporzionali , al crescere esponenziale del primo, il secondo decrescerebbe per l'appunto in modo corrispondente ed inverso . La realtà tuttavia è diversa ,oggi la Società è contraddistinta almeno in tutto l' Occidente ma non solo da un generalizzato malessere materiale e psicologico che affligge la vita di milioni di persone . La Storia ad es. ci fornisce utili esempi di questo tipo di sofferenza . Che cosa è stato infatti il tramonto del paganesimo materialista e cinico e l'avvento del Cristianesimo nel mondo antico ,se non un lungo e complesso fenomeno di catarsi sociale ed individuale ,tesa a realizzare sulla terra a quel tempo una migliore e più giusta società umana e contemporanea mente a proporre anche un percorso di "salvezza e benessere individuale " per la persona ? alla persona ? Come infatti interpretare e spiegare diversamente il Pensiero e l'azione e l' insegnamento ad es. di Sant. Agostino ?  Ci avete mai pensato ? Oggi la Società e le Persone continuano a stare male . Questo come direbbe taluno è un dato fattuale ....cosa può fare la Politica ? Già qual parte della Politica ,innanzitutto ? La Sinistra ,solo la Sinistra con il suo sistema di valori e le sue caratteristiche Visionarie ,può aiutare la Società e le Persone . Sul piano sociale occorre promuovere uno sviluppo sostenibile ed equo che dia ed assicuri una possibilità concreta a tutti . Tutti hanno bisogno della possibilità di coltivare un lavoro ,una attività utile agli altri ,un risparmio ,di costruire e conservare per se ed i propri cari ,qualcosa . Sul piano culturale e valoriale e comportamentale ,credo che la Sinistra non debba smettere di pensare e rifondarsi . Occorre pensare a delle dimensioni di pensiero e di essere e di corredo valoriale che siano laici, solidali ,inclusivi , equi e che tendano alla valorizzazione della persona umana e della sua personalità in quanto tale ,non guardando ad altro che la unicità ed irripetibilità  della persona in quanto tale . Oggi diversamente che dal passato  questo è possibile  occorre solo la determinazione e la serenità per volerlo realizzare . Io spero che ciò possa avvenire presto e migliorare il destino personale e collettivo di milioni di persone che chiedono soltanto di essere aiutate .

Luca Giordano per  Tre Righe .

27 giugno 2018

Articolo 21 : 3 luglio giardino della Casa Internazionale delle Donne

Anche quest'anno Articolo 21 vuole condividere con amiche e amici l'inizio dell’estate. Per questo ci ritroveremo   martedi' 3 luglio dalle 19 nel giardino della Casa internazionale delle Donne, in via della Lungara 19, a Roma, un luogo simbolo dell'autodeterminazione delle donne, diventato anche un grande laboratorio che intreccia accoglienza, aiuto, ma anche un archivio storico sul movimento femminista unico nel nostro Paese e che rischia la chiusura per la miopia di alcune istituzioni locali. Per questo intendiamo  dare   un premio alla Casa internazionale delle Donne.

Ma Articolo21 assegnerà il suo   premio annuale per la libertà di informazione  anche ad altre figure che si sono distinte per la difesa dei valori racchiusi nella nostra Costituzione.   Saranno presenti  per ritirare il premio   Aboubakar Soumahoro, l’italoivoriano dirigente sindacale Usb che si batte per i diritti dei braccianti; il conduttore di “Propaganda Live”   Diego Bianchi (Zoro)  e il direttore di La7   Andrea Salerno  che hanno acceso i riflettori sulle baraccopoli di San Ferdinando dove è stato ucciso Soumaila Sacko;   Tina Costa, staffetta partigiana e presidente vicario dell’Anpi di Roma che ha dato in questi decenni un alto contributo nella lotta al fascismo vecchio e nuovo;   Nello Scavo, giornalista di Avvenire e autore recentemente del libro “The Fake Pope”, sugli insulti e le calunnie contro Papa Francesco.   Mariangela Gritta Grainer  già presidente dell’Associazione Ilaria Alpi a pochi giorni dalla scomparsa della madre Luciana e in attesa del pronunciamento del Tribunale di Roma sull’archiviazione.

IL PROGRAMMA (e le prime adesioni) sul sito www.articolo21.info 
 
VI INVITIAMO DA SUBITO A PRENOTARVI RISPONDENDO DIRETTAMENTE A QUESTA MAIL 
 
Vi aspettiamo! Grazie

PAC (Parco Archeologico di Centocelle) LIBERO:VIA GLI AUTODEMOLITORI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Buongiorno,
il prossimo 30 giugno scadranno le ulteriori proroghe agli autodemolitori concesse dal Comune di Roma lo scorso anno. 
Rinnovando l'esposizione della SALUTE PUBBLICA del Quadrante Roma est ai pericoli connessi alla presenza di queste attività, censite nell'Albo delle Attività Rischiose.

I romani dei quartieri contigui al Parco (Quadraro, Centocelle, Cinecittà, Don Bosco, Torpignattara, Labaro, Casilino) hanno espresso chiaramente la loro volontà NO AL RINNOVO DELLE PROROGHE O CONCESSIONI ALLE ATTIVITA' DI AUTODEMOLIZIONI. VOGLIAMO LA DEFINITIVA DELOCALIZZAZIONE.

Vi inoltriamo il comunicato stampa con il testo completo della petizione che verrà inoltrata oggi alla Sindaca Raggi, l'Assessore all'Ambiente Montanari e ai tre Presidenti di Municipio su cui ricade il PAC, con preghiera di dargli visibilità affinchè il supporto mediatico ci aiuti nella bonifica del Parco.

Grazie per la collaborazione 
Comitato Pac Libero
 

NO al rinnovo delle proroghe o concessioni alle attività di autodemolizione del PAC il prossimo 30 giugno.

 
Circa 2.000 le firme raccolte con la petizione on line lanciata per chiedere la definitiva delocalizzazione delle attività di autodemolizione che insistono sull’area del Parco Archeologico di Centocelle.
Tanti i romani che hanno chiaramente espresso la volontà di avere un un’area verde adibita a Parco, ma anche numerosi esponenti di autorevoli realtà attive nella tutela dell’ambiente, dal WWF a Legambiente, a Arpa Umbria, a significare la rilevanza che riveste il problema.
 
La petizione verrà inoltrata oggi alla Sindaca Raggi, all’Assessore alle politiche ambientali Pinuccia Montanari e ai Presidenti dei 3 Municipi su cui ricade il Parco, nella speranza che la Giunta capitolina dia finalmente senso concreto alle tante promesse sull’Ambiente fatte in campagna elettorale, dopo che invece lo scorso giugno ha rinnovato le proroghe per un altro anno.
 
Il 30 giugno 2018 è la prossima scadenza delle proroghe concesse alle attività di autodemolizione di Roma, che per normativa, sia europea che italiana, vanno localizzate preferibilmente in aree industriali non certo in pieno centro urbano e rispettare la normativa antincendio. Alla rischiosità  delle attività in sé, si aggiungono i continui roghi tossici del Quadrante di Roma Est, alimentati, anche, dai pneumatici obsoleti riversati nel PAC.
 
La delocalizzazione permetterebbe agli autodemolitori stessi - a cui si riconosce il ruolo importante di gestione e riciclo dei materiali derivanti dalle auto dismesse – di liberarsi dalla precarietà in cui sono costretti da anni a lavorare, avviando quindi investimenti definitivi per la messa a norma delle loro attività. Roma otterrebbe al tempo stesso la tutela della SALUTE PUBBLICA e dei POSTI DI LAVORO delle persone addette a queste attività.
Il Comitato PAC Libero non demorde dalla difesa di un bene comune di  126 ettari, destinato a verde pubblico e con vincoli archeologici e paesaggistici.
 
 
 
Di seguito il testo integrale della petizione:
 




 
 
 
“Il 30 giugno 2018 scadono le proroghe concesse alle attività di autodemolizione di Roma, censite nell'albo delle attività RISCHIOSE che non possono stare in centro urbano, come normato nel  D.Lgs. 24 giugno 2003 n. 209 “Recepimento della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso” e nella normativa antincendio ex D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 e D.M. 1 luglio 2014 del Ministero degli Interni. Chiediamo di  NON rinnovare le concessioni e/o le proroghe di tutti gli autodemolitori dentro Roma (tra i 70 e i 100) perchè sono un vero e proprio pericolo per la SALUTE PUBBLICA, bombe ad orologeria come abbiamo visto la scorsa estate in occasione dell'incendio dell'autodemolitore di Via Battistini e poi di Via di Centocelle. In particolare, quelli che insistono sul Parco Archeologico di Centocelle, oltre ad esporre a rischi la salute di quasi 500.000 romani, rubano terreno (5 ettari) ad un'area verde del Quadrante di Roma Est con vincoli paesaggistici e archeologici ( comprensorio archeologico “Ad duas Lauros” istituito con Decreto del Ministero Beni ambientali e culturali del 21/10/1995) e destinazione a verde pubblico, come da deliberazione consiliare n. 69 del 10/04/2003 del Comune di Roma, ratificata dalla Giunta Regionale del Lazio con Delibera n. 676 del 20/10/2006.
Vogliamo un Parco e non una sfilata di autodemolitori (circa 20).
Vogliamo quindi la definitiva DELOCALIZZAZIONE, ben vista anche dagli autodemolitori stessi - a cui si riconosce il ruolo importante di gestione e riciclo dei materiali derivanti dalle auto dismesse - che potranno così fare investimenti definitivi per la messa a norma delle loro attività, liberi dal singhiozzo del rinnovo anno per anno.”
 
 
 
 
 
Roma 27 giugno 2018
Comitato PAC Libero
Fb: PAC Libero
www.parcodicentocelle.it