6 luglio 2011

VILLA BLANC:RESOCONTO CONVEGNO DEL 4 LUGLIO

Castro Laurenziano Roma- 4 Luglio 2011
La mostra / convegno su Villa  Blanc svoltasi il ,4 luglio 2011, presso la sala Bianchi Bandinelli nello splendido giardino del Castro Laurenziano, ha visto la partecipazione di associazioni (Legambiente,Comitato Decoro Urbano,ANPI,Ecologisti Democratici,Associazione Pietro De Laurentiis) e cittadini preoccupati e sollecitati dalle ultime notizie che riguardano la Villa.
E’ noto che la LUISS,proprietaria dell’intero complesso di Villa Blanc ,ha presentato per l’approvazione presso il Comune di Roma a tutti gli enti pubblici interessati un progetto che prevede una scuola di Business Management con relativo restauro conservativo delle varie opere di pregio presenti all’interno della Villa stessa e degli altri (8 ) edifici che sostituiscono l’intero complesso. Tale richiesta nella prima conferenza dei servizi è stata bloccata dall’osservazione da parte del rappresentante del III Municipio che il Parco della Villa nel NPRG è stato classificato zona N ,Parco Pubblico, incompatibile con i servizi universitari.
Preso atto di questa incontestabile osservazione, i tecnici della LUISS hanno ripresentato il progetto rimodulando la sua finalità in una successiva seconda conferenza dei servizi. Anche in quest’occasione da parte del Municipio è stata avanzata la stessa obiezione ma, questa volta, da solo ,vista che la Sovrintendenza, che la prima volta si era schierata con il Municipio, questa volta si è allineata agli altri enti dando parere favorevole.
Nel frattempo è intervenuta una lettera ufficiale del Sindaco di Roma al Presidente del Municipio III che ,ribadendo che nelle casse comunali non ci sono fondi per acquisire la Villa, invita il Municipio III a trovare una soluzione di compromesso con la LUISS per superare lo stallo,ventilando anche il superamento del vincolo a zona N che scade i primi mesi del 2013. Si legga:o  tu  trovi una soluzione o comunque io ti tolgo il vincolo e la LUISS procederà lo stesso,senza magari avere quel piccolo risultato che potresti ottenere per il tuo territorio adesso.
Stante così le cose ,il Municipio ha organizzato questa mostra convegno dove, oltre ad esporre il materiale documentale del professor Gurgone in cui si possono apprezzare i dettagli artistici della Villa, era sua  intenzione chiamare a raccolta i cittadini su questo tema e saggiarne la disponibilità per una contrapposizione con la LUISS che potrebbe avere degli sviluppi anche di una certa rilievo.
Relatori sono stati Vanna Mannucci,vicepresidente di Italia Nostra,Nino Gurgone,professore associato presso la Facoltà di architettura di Roma, e il Presidente del Municipio Dario Marcucci.Ha introdotto e coordinato i lavori del convegno,Domenico Fischetto, presidente della commissione lavori pubblici ed urbanistica del Municipio III.
La vice presidente di Italia Nostra, Vanna Mannucci nel suo intervento ha evidenziato l’importanza del valore artistico ambientale della Villa che non ha mai avuto giustizia e che non è mai stata sufficientemente valorizzato,è anzi vero il contrario. Ricorda che il Comune di Roma,in particolare con la gestione Minnelli, assessore al Patrimonio, abbia avuto un atteggiamento molto morbido nei confronti della LUISS, e che se si fosse agito  veramente nell’interesse pubblico probabilmente si sarebbe dovuto richiedere alla LUISS una compensazione, per esempio Villa Blanc.
Il professor Gurgone ha  in maniera molto suggestiva ricordato tutti quelli che negli anni passati sono stati i protagonisti della Villa,Antonio Cederna,Pietro De Laurentiis,Giacomo Boni e altri, e che ora non ci sono più. Ha letto e commentato alcune pagine della vita di Giacomo Boni,in cui si possono  apprezzare lo spirito e l’entusiasmo  con cui ha lavorato il Boni appoggiato dal proprietario,il Barone Blanc, e dove sono descritti i dettagli e  la qualità dei materiali utilizzati per creare  opere artistiche irripetibili.
Il Presidente Marcucci ha evidenziato come la battaglia di Villa Blanc venga combattuta dal Municipio III in solitaria, senza che questa venga sostenuta dal Comune di Roma e dai gruppi di opposizione al Campidoglio. Si dà atto al presidente della commissione cultura del Comune di Roma  di aver trattato l’argomento, ma senza comunque addivenire a una qualche soluzione perché comunque la lettera del Sindaco Alemanno non lascia speranza. Conferma che da parte del Municipio si manterrà la posizione assunta nelle precedenti conferenze di servizio e che l’obiettivo deve essere quello di garantire la fruizione pubblica dell’intero complesso attraverso la sua acquisizione da parte dello Stato o del Comune,per costruire un polo museale-culturale insieme a Villa Torlonia
Interessanti gli spunti che sono arrivati dal dibattito che ne è seguito,da cui in generale emerge la forte volontà di  mobilitazione e  non lasciare che la Villa venga “usata” a un finalità che la snaturerebbe .
Gian Carlo Marchesini,dell’ANPI, ricorda il caso di Villa Nitti che ,se pur acquisita al patrimonio del Comune  di Maratea nel 1974, a tutt’oggi non è fruibile ed è un cantiere a cielo aperto. Ricorda come molte volte battaglie che potrebbero sembrare perse in partenza,come quella di Villa Torlonia negli anni ‘70,per arrivare all’occupazione del Cinema Palazzo in questi ultimi mesi, siano degli esempi che dimostrano che quando c’è una volontà precisa e l’obiettivo è condiviso dalla cittadinanza si possono raggiungere risultati insperati.
Severoni,Allulli e Fortunato del Comitato Villa Blanc, hanno ricordato come la tensione sullo stato della Villa si svolga a corrente alternata e che è mancata una forte comunicazione sugli avvenimenti che la riguardano e che avrebbe comunque pre allertato la cittadinanza sui progetti che stavano per essere attuati dalla LUISS. Non bisogna rassegnarsi ad una sorta di ineluttabilità della realizzazione del progetto ,ma bisogna contrastarlo anche attraverso una puntuale contestazione del progetto stesso che al suo interno contiene dei grossi punti critici, sia per quanto riguarda la sistemazione della parte a verde incompatibile con quelli che sono dei viali di attraversamento veicolare interno sia per quanto riguarda il restauro conservativo Sollecitano inoltre che il Municipio sostenga con forza la posizione assunta e si faccia promotore di un consiglio straordinario al Comune di Roma sulla Villa e sul suo futuro ,rispondendo inoltre alla lettera inviata dal Sindaco in cui si dica chiaramente di non essere d’accordo sulla linea da lui prospettata, sottolineandone  l’intervento che falsa addirittura i rapporti tra la parte pubblica,Municipio III, e la parte privata,Luiss.
Nina De Laurentiis, dell’Associazione Pietro De Laurentiis, ricorda le lotte che sono state sostenute per impedire che il complesso della Villa fosse assegnata all’Ambasciata Tedesca , e i vari vincoli che sono stati attribuiti alla Villa,tra cui quello monumentale che non possono non essere rispettati da alcuno tantomeno dalla LUISS.
Massimo Bernardini di Legambiente si dichiara d’accordo per una Villa a destinazione pubblica. Si dice preoccupato per il restauro conservativo e sollecita una forza reale che si schieri per sostenere tale azione magari anche con la costruzione di una vertenza cittadina che riguardi tutte le Ville storiche presenti sulla Nomentana.
Guido Capraro, Assessore ai Servizi Sociali e Sicurezza del Municipio III, ribadisce  la sua proposta ,già presentata in altre sedi politiche e non, che bisognerebbe portare un risultato utile alla cittadinanza,come il parco aperto 7 giorni su 7 e una struttura per aprire un asilo nido. Tutto il resto gli appare velleitario e francamente senza prospettive. Ricorda le colpe passate dei governi capitolini di centro sinistra e anche quelli attuali. Propone infine una più massiccia  mobilitazione a settembre con il coinvolgimento delle scuole. Propone inoltre di  invitare la LUISS a presentare il progetto alla cittadinanza e al Municipio (come ha fatta la CNA e di richiedere un Consiglio Comunale straordinario su Villa Blanc
In  conclusione Domenico Fischetto sottolinea che l’obiettivo che il Municipio si era prefisso per sollecitare la cittadinanza sul tema di Villa Blanc, almeno dagli interventi dei presenti, sembra ampiamente raggiunto.
Sottolinea che il Municipio ribadirà la posizione fin qui assunta nelle sedi ufficiali, con la conferma che il vincolo del Parco non permette l’ utilizzo auspicato dalla Luiss. Pur tuttavia bisogna lavorare per sollecitare l’opinione pubblica e tutte le associazioni su quanto accade a Villa Blanc con un’informativa più capillare. Il Municipio,attraverso il suo Presidente, si farà promotore di un Consiglio straordinario del Comune di Roma su Villa Blanc, come anche saranno invitati e coinvolti in incontri mirati tutti i consiglieri che appartengono ai partiti di opposizione in Campidoglio. Non esclude infine l’organizzazione di manifestazioni di un certo rilievo mediatico, come sit -in in Campidoglio o davanti alla sede Luiss

28 giugno 2011

Villa Blanc:4 luglio incontro pubblico


Il Sindaco Alemanno ha ufficialmente comunicato al Municipio Roma 3 che il Comune di Roma non può inserire l'acquisizione di Villa Blanc,nell'ambito di Roma Capitale, per mancanza di quattrini.La palla è passata al Municipio che se la deve vedere con la Luiss .Ora bisogna trovare una soluzione:il Municipio ha due strade o bloccare il  progetto della Luiss,con le buone o le cattive,  per far diventare Villa Blanc  una business school of management oppure scendere a patti e trovare un compromesso.Il Municipio ha bisogno di tutti in questa battaglia.Gli ecologisti democratici del III Municipio sono sempre stati molto vigili e presenti su Villa Blanc, e non rinunceranno mai a cedere alle lusinghe della Luiss per un piatto di lenticchie.
Quindi chiamiamo  a raccolta tutti gli ambientalisti perchè sostengano il III Municipio in questa battaglia che si prevede forse l'ultima in cui si segnerà definitivamente il futuro della Villa.
 

                    Municipio Roma III

VILLA BLANC:
IL GIOIELLO NASCOSTO
4 luglio 2011
Sala Bianchi Bandinelli,Castro Laurenziano
Via Antonio Scarpa (parallela Viale Ippocrate) 20
Ore 17,00   Inaugurazione Esposizione di documenti su Villa Blanc
 (sunto delle ricerche del Prof. Gurgone)
Ore 18,00 Conferenza con:
Vanna Mannucci Vice-Presidente Italia Nostra
Nino Gurgone       Fac.tà di Architettura Roma
Dario Marcucci   Presidente del III Municipio
 LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

Municipio Roma III Via Goito 35  -  00185 Roma -Tel. 06. 69603201Fax. 06. 4450689- dario.marcucci@gmail.com

20 giugno 2011

Convocazione riunione Ecodem III Municipio:22 giugno 2011

E' convocato un incontro degli ecologisti democratici del III Municipio per mercoledì 22 giugno alle ore 18,00 presso la sede degli ecodem in via Lanciani 24.
 
Ordine del giorno:
Discussione sui risultati referendari
Villa Blanc
Programmazione attività circolo
 
Un caro saluto
 
Mimmo Fischetto
Coordinatore Circolo Ecodem III Municipio

17 giugno 2011

Lavori sospesi ex campi da tennis di via Como:Verbale Commissione Lavori Pubblici ed Urbanistica





MUNICIPIO ROMA III


VERBALE DELLA COMMISSIONE CONSILIARE III (Lavori Pubblici e Urbanistica)


Nell’anno 2011, il giorno 8 del mese di giugno, alle ore 09.10 nella sede del Municipio Roma III, sita in Via Goito, 35, si è riunita la Commissione III, formalmente convocata per le ore 09.00 tramite sms, per discutere i seguenti punti all’o.d.g.:

  1. Audizione Assessore Lavori Pubblici su Via Como;
  2. Varie ed eventuali.


Sono presenti:

Il Presidente: Domenico Fischetto - h. 09.00
Il Cons
. Il Cons.
Il Cons.

Sono altresì presenti:

L’Assessore ai Lavori Pubblici
Il Presidente Fischetto, constatato che il numero dei Consiglieri presenti è sufficiente ai fini della validità della seduta, apre i lavori alle ore 09.10 e pone in trattazione il 1° punto all’o.d.g. concernente l’audizione dell’Assessore Monticelli su Via Como.
Il Presidente Fischetto fa presente alla Commissione di essere venuto a conoscenza dal sito del Comitato cittadino di Via Como di una lettera inviata dal Presidente e dall’Assessore, da cui si evince che le posizioni raggiunte sono modificate.
L’Assessore interviene per specificare che la lettera in questione è stata inviata al Comitato solo per conoscenza, avendo come destinatario l’Assessore alla Mobilità del Comune di Roma e ne mostra l’originale alla Commissione.
Il Presidente chiede all’Assessore di acquisire copia della lettera per allegarla al presente verbale e costituirne parte integrante.
Alle 09.20 prende parte ai lavori della Commissione il Cons.
Riprende la parola l’Assessore per chiarire ogni equivoco sul contenuto della lettera, ripercorrendo le tappe della complessa situazione di Via Como.
È noto a tutti che i lavori su via Como sono fermi ormai da due anni. Il Presidente e la Giunta hanno colto che le preoccupazioni dei cittadini nel vedere incompiuti i lavori su Via Como avevano ormai raggiunto un livello insostenibile, con il rischio oltretutto che quanto fin qui realizzato vada in malora, per incuria ed usura. La lettera, quindi, come riportato nel suo contenuto, risponde ad un mandato del Consiglio del Municipio Roma III - O.d.G. n. 11 verbale n. 76 del 09/07/2010. Il Consiglio si esprime e dà mandato alla Giunta di procedere. L’unico punto su cui potrebbero essere sollevate critiche è che si è forse aspettato troppo tempo per muoversi. Ciò che è mancato, sottolinea l’Assessore, è la rilevazione di quanto si è speso, una rendicontazione, ritenendo che possa darsi luogo ad un accertamento di responsabilità per la situazione che si è determinata di cui si evidenziano i punti salienti:
-       è necessario venire a conoscenza di quali siano con precisione gli oneri concessori, con cui si stabiliscono oneri e onori in capo al soggetto costruttore che ha realizzato i box, sottoscrivendo una Convenzione con l’Amministrazione Pubblica;
-       è stata quindi modificata la Convenzione del 25/10/2007 con atto del 24/09/2009 che revoca gi oneri di manutenzione delle opere di superficie e cancella l’ultimo comma dell’art. 21, consentendo al concessionario di stipulare gli atti di cessione dei box.
Tuttavia, il contratto definitivo di utilizzo dei box per 90 anni potrà essere stipulato dai cittadini solo dopo il collaudo delle opere in superficie, opere che devono essere realizzate con gli oneri concessori. Il versamento da parte del costruttore di una congrua somma di denaro, determinata anche in funzione della zona in cui si trova, è dovuto in ragione del bene che il costruttore alienerà. Ora, con la revoca dei commi d) ed e) della Convenzione mediante l’Atto modificativo sopra citato, il costruttore non ha più l’obbligo di mantenere le opere di superficie, mentre può completare gli atti di assegnazione dei box.
-       è altresì noto che, in corso d’opera, c’è stato il rinvenimento di reperti archeologici, che la Sovrintendenza ha reputato beni storici da tutelare, richiedendo la realizzazione nel sito di un’area museale. Il costo per la sua realizzazione viene detratto dai circa 1.600.000 € in oneri concessori destinati alla realizzazione dell’impianto sportivo, che quindi non sono più sufficienti e non si capisce chi debba reintegrarli. Non si sa, in pratica, chi debba realizzare l’impianto.
Nell’approvazione del Progetto del P.U.P. da cui scaturisce la Convenzione, gli impianti sportivi risultano in allegato, non costituendo parte del Progetto. Quindi, sarebbe stato rilasciato il permesso a costruire solo per i box, da cui si giustificherebbe la mancanza di rendicontazione di quanto fin qui speso.
Solo dopo l’approvazione del Progetto esecutivo, che deve contenere il computo metrico è possibile risalire ai costi al dettaglio. Ma non c’è, perché il Progetto esecutivo non è stato approvato. Nel dicembre 2008, il Municipio, a firma del Presidente Marcucci, ha scritto una nota al Dipartimento per chiedere conto della mancata approvazione del Progetto definitivo in relazione agli impianti sportivi, facendo seguito alle legittime manifestazioni di preoccupazione ed alle sollecitazioni dei cittadini e chiedendo di realizzare anche la piccola palestra con gli impianti allegati, per offrire un luogo per fare sport alle scuole pubbliche del territorio che ne sono privede
Chiede ed ottiene la parola il Cons., il quale evidenzia che occorre ottenere dati precisi sui costi sostenuti per la realizzazione dell’area museale e sulle maggiori spese per la realizzazione delle strutture portanti della piscina. Quindi, occorrerà integrare gli oneri concessori con un contributo pubblico o privato, mediante affidamento di concessione. Senza recriminare sulla realizzazione dei 280 posti auto, si deve però richiedere la contestuale realizzazione degli impianti sportivi.
Il Presidente Fischetto, rivolgendosi all’Assessore, chiede come si può quindi procedere.
L’Assessore risponde che la linea che il Municipio intende seguire è quella riportata sulla lettera inviata dal Municipio, in cui si chiede di acquisire dati certi sulla cifra fin qui spesa.
Il Presidente Fischetto chiede, inoltre, se salterà la realizzazione della palestra.
L’Assessore ritiene di sì e fa menzione di un Verbale di Giunta del 2008, sotto la Presidenza di del precedente presidente del municipioi) in cui si è espresso parere favorevole alla realizzazione dell’area museale, in cui, peraltro, si fa anche richiesta del reintegro della somma decurtata dagli oneri concessori.
Il Cons. ingrazia l’Assessore per l’esposizione esauriente della situazione, affermando che risulta evidente che sin dall’inizio del P.U.P. risultano alcune anomalie, o “furberie”  e questo già dal primo Atto del Consiglio del 2007. Ma la cosa grave è che nel 2009, con la revoca dei due commi dell’art. 2 della Convenzione, si capisce che c’è stata una furberia da parte di chi ha la responsabilità. Si capisce che le cose pubbliche non funzionano ed ecco perché ci si affida poi al privato. Si evince l’assenza totale, a distanza di quasi un anno dalla richiesta di chiarimenti da parte del Municipio, di una risposta da parte dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Roma. È giusto, pertanto, nei confronti di chi dovrebbe ascoltare e si dimostra invece sordo, richiedere una rendicontazione puntuale delle spese fin qui sostenute e, in mancanza, anche rivolgersi agli organi competenti affinché la verità torni a regnare.
Alle ore 09.50 prende parte ai lavori della Commissione il Cons. …
Il Cons. …prende la parola e commenta che il problema di cui si discute riguarda sia l’aspetto tecnico che pratico della realizzazione del Progetto da parte del Comune di Roma. Innanzitutto, il cambiamento dei termini della Convenzione ha dato la possibilità di interrompere i lavori. È vero che non c’è un progetto esecutivo approvato. Negli accordi tra Comune e Impresa concessionaria si conviene che gli oneri concessori permettono di mettere a posto la superficie con un centro sportivo. Nella prima Convenzione c’era l’accordo con la Ditta per realizzare i lavori e la possibilità di migliorare i lavori fino ad una somma di circa 1.200.000 € di oneri concessori. Il Museo fa andare via un campo da tennis. Il tutto ricade nell’accordo per cui tutto doveva contenersi nella cifra di 5.000.000 €, anche se la ditta costruttrice aveva chiesto 5.200.000 € e tutto si è bloccato. La ditta costruttrice presenta un progetto, che però non è stato approvato. Ad oggi non sappiamo come va a finire. La Ditta però ha un contratto in essere con il Comune di Roma. Occorre ora dare una risposta ai cittadini, anche a fronte delle lamentele per le infiltrazioni di acqua riscontrate nelle strutture. Il Cons. …chiede soprattutto una maggiore condivisione delle idee.
L’Assessore suggerisce di attivarsi per cercare di ottenere il finanziamento con risorse pubbliche del Progetto e concludere quanto prima la questione.
Il Presidente Fischetto condivide la necessità di intervenire nei confronti del Comune di Roma, chiedendo quanto prima il finanziamento necessario.
Il Presidente Fischetto ringrazia l’Assessore per il suo intervento ai lavori della Commissione, chiedendo, tuttavia, un aggiornamento della stessa per l’indomani, 9 giugno, alle ore 12.00 per riprendere ed approfondire l’argomento in questione, dovendo a breve prendere parte alla Conferenza dei Capigruppo. Dopo aver dato lettura del verbale della Commissione del 25.05.2011, che viene approvato e sottoscritto, alle ore 10.10 toglie la seduta.

Il Segretario verbalizzante                                             Il Presidente della Commissione III
                                                                                              Domenico Fischetto

14 giugno 2011

L’Italia s’è desta


L’Italia s’è desta

Proprio quando sembrava tutto perduto, quando l’arroganza dei potenti sembrava aver preso piede definitivamente, l’Italia s’è desta.
Grazie !!!!!!!!!!!!
Avevo quasi perso le speranze ma i risultati delle amministrative e lo straordinario successo dei referendum mi hanno fatto ricredere.
Ora bisogna vigilare:bisogna evitare che quello che è stato  bloccato e che entrasse dalla porta principale, non entri invece dalla finestra.La vera bocciatura del nucleare deve passare attraverso una convinta politica sulle rinnovabili, che può partire anche dal basso attraverso l’installazione di pannelli solari sulle nostre case. E poi bisogna vigilare sull’acqua. La bocciatura avvenuta con i due referendum è proprio il caso di dire che ha lasciato a bocca asciutta bocche assetate di profitti ,che non si daranno vinte e che sicuramente tenteranno altre strade.
E poi il legittimo impedimento:bisogna che Il nostro cavaliere insieme alla  sua corte di nani e ballerine si convinca:la legge è uguale per tutti e che le patrie galere si debbono aprire anche per i manipolatori delle leggi, se riconosciuti colpevoli.
Si metta pertanto il cuore in pace  e soprattutto , con il curriculum che si ritrova, di pensare a scalare le vette del Colle.
Con l’augurio di una buona giornata

REFERENDUM “Splendida vittoria, una svolta per l’Italia”


“E’ una splendida vittoria, una pagina storica”: esultano gli Ecologisti democratici per il risultato dei referendum. Con queste parole il presidente Fabrizio Vigni commenta i risultati: “Dopo sedici anni si torna a superare il quorum, con una valanga di Sì: è la conferma di uno straordinario risveglio civico e di un cambiamento culturale e politico che già si era manifestato nelle elezioni amministrative. Un’altra bruciante sconfitta per Berlusconi e Bossi che avevano puntato tutto sull’astensionismo. La bocciatura del legittimo impedimento rappresenta un segnale inequivocabile; si sta davvero aprendo una pagina nuova per l’Italia”.

“Ma il valore politico di questi risultati non deve oscurare il merito dei referendum - prosegue Fabrizio Vigni – a cominciare da quello sul nucleare. Per la seconda volta in 25 anni gli italiani hanno fatto una scelta chiara, dicendo di no ad una tecnologia troppo pericolosa e costosissima di cui il nostro paese può e deve fare a meno. Non ha vinto la paura, ma l’intelligenza. Ora l’Italia deve rapidamente darsi un nuovo piano energetico che metta al centro l’efficienza energetica e le rinnovabili. Il nostro paese può essere, come la Germania, in prima fila nella rivoluzione tecnologica delle energie pulite, in una formidabile scommessa sull’innovazione e sulla ricerca dalla quale dipende l’economia del futuro. Mentre il risultato dei referendum sull’acqua dà più forza alla necessità di una riforma del servizio idrico integrato per tutelare un prezioso bene comune e garantire una efficiente gestione del servizio”.

“Da questi referendum viene anche un altro segnale importante: tra gli italiani è cresciuta una forte sensibilità ecologista – conclude il presidente nazionale Ecodem – e il centrosinistra è tanto più forte e credibile, nella costruzione di una alternativa di governo, quanto più mette al centro i temi dell’ambiente e della green economy”.

Fabrizio Vigni ,Presidente degli Ecologisti Democratici,sul raggiungimento del quorum al referendum

11 giugno 2011

BUONE PRATICHE PER RAGGIUNGERE IL QUORUM

QUANDO SI VOTA

Domenica 12 giugno dalle 8.00 alle 22.00
Lunedì 13 giugno delle 7.00 alle 15.00

DOCUMENTI NECESSARI

 Tessera elettorale e Carta di Identità

 COME SI VOTA

 per cancellare la norma: fare una CROCE sul SI
  
 VALIDITA' REFERENDUM: COS'E' IL QUORUM?

 Il referendum sarà valido se partecipano alla votazione il 50% più uno degli aventi diritto al voto, ovvero se si raggiunge il cosiddetto quorum.
Tra gli aventi diritto sono contemplati anche gli italiani residenti all'estero.

 I QUATTRO QUESITI - VOTA 4 SI

 n.1 - ACQUA PUBBLICA - SCHEDA ROSSA

 Abrogazione dell'affidamento dei servizi pubblici ad operatori privati.

 L'acqua è un bene primario non si può affidare al mercato. Se la gestione pubblica non funziona è meglio lavorare per renderla più efficiente.


 n.2 - ACQUA PUBBLICA - SCHEDA GIALLA

 Abrogazione del calcolo della tariffa in base all'adeguata remunerazione del capitale investito.


 n.3 NUCLEARE - SCHEDA GRIGIA

 Abolizione delle nuove norme che consentono la produzione di energia nucleare.

 Anche i paesi attorno a noi prima o poi smantelleranno le centrali nucleari. Meglio puntare su energie meno pericolose e costose.

 n.4 - LEGITTIMO IMPEDIMENTO - SCHEDA VERDE

 Abrogazione della norma che consente al Presidente del Consiglio e Ministri di non presentarsi ai processi a loro carico.
Dobbiamo essere tutti uguali davanti alla legge.


 TESSERA ELETTORALE SMARRITA

 In caso di smarrimento la tessera elettorale può essere richiesta presso l'ufficio elettorale (di norma ubicato presso l'Ufficio Anagrafe) del proprio Comune.
L'Ufficio elettorale sarà aperto per legge negli stessi orari e date dei referendum.
Viene rilasciata in pochi minuti, inoltre NON serve fare la denuncia di smarrimento della vecchia tessera.

 
 ALCUNE IDEE PER AUMENTARE I VOTANTI

 1. Metti subito un CARTELLO NELLA TUA AUTO bene in vista invitando la gente al voto.

 2. Sabato mattina manda un SMS a tutti i contatti della tua rubrica.

 3. Manda subito un'EMAIL a tutti i tuoi contatti di posta elettronica.

 4. Scrivi a tutti i tuoi amici su FACEBOOK e invitali a votare.

 5. TELEFONA a chi potrebbe astenersi dal voto invitandolo a fare il proprio dovere.

 6. Chiama i NONNI o i parenti anziani offrendo loro un passaggio per portarli ai seggi.

 7. Invita tutti a votare e poniti l'obiettivo minimo di CONVINCERE ALMENO CINQUE PERSONE a recarsi alle urne.

 8. Invita i favorevoli incalliti al nucleare e privatizzazione dell'acqua a votare NO (serviranno per alzare il quorum).

 9. Stampa i VOLANTINI presenti nei siti per i referendum e distribuiscili tra i tuoi vicini di casa.

 10. Fissa l'appuntamento con i tuoi amici per la PARTENZA AL MARE, alle ore 8.00 di domenica 12 giugno, davanti la tua sezione elettorale.

 11. Lunedì 13 giugno al posto della pausa pranzo scrivi e chiama chi ancora potrebbe non aver votato.

 12. Lunedì mattina chiedi a chi ti sta attorno se ha votato, in caso contrario mandalo a votare.
 
Il referendum è uno dei pochi spazi rimasti a nostra disposizione per esercitare la democrazia senza intermediari, non sprechiamo questa occasione,
diamoci da fare.
SUBITO.

ATTENZIONE!!!!!!, fate un passaparola,
le schede dei referendum sono di tipo "carta copiativa" ; se le sovrapponi, si segnano anche quelle sotto, così poi vengono annullate.
 Sapevate già?
 Diffondiamo!!




10 giugno 2011

“Nucleare, un mare di Sì per portare l’Italia nel futuro”

“Nucleare, un mare di Sì per portare l’Italia nel futuro”


“Ci sono referendum che hanno segnato la storia d'Italia: con il loro voto gli italiani hanno scelto tra Repubblica e Monarchia, hanno difeso leggi di civiltà come quelle sul divorzio o sull'aborto. L’appuntamento delle urne del 12 e 13 giugno può essere di nuovo uno spartiacque decisivo, in grado di aprire una pagina nuova, se vi sarà una larghissima partecipazione ed una vittoria del Sì nel referendum sul nucleare”: questo l’appello al voto del presidente nazionale Ecologisti Democratici Fabrizio Vigni.

“Non c'era bisogno del disastro di Fukushima per scoprire i rischi della tecnologia nucleare. Da sempre siamo convinti che l'Italia possa e debba farne a meno: a maggior ragione ora che in tutto il mondo si è aperto un profondo ripensamento. Sarebbe una follia per l'Italia decidere di salire su un treno dal quale altri grandi paesi europei come la Germania stanno scendendo. La vittoria del Sì – conclude Fabrizio Vigni – significa non solo fermare definitivamente il piano nucleare del governo, ma anche scegliere per l'Italia un futuro fatto di fonti rinnovabili, efficienza energetica, tecnologie pulite e sicure, economia verde”.


L’appello al voto di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecodem

7 giugno 2011

Comunicato Ecodem Corte Costituzionale referendum nucleare


“Nucleare: Corte Costituzionale affossa definitivamente i trucchi del governo”

“La decisione unanime della Corte Costituzionale sulla ammissibilità del quesito referendario riformulato dalla Cassazione affossa definitivamente i trucchi del governo per evitare il pronunciamento popolare. Ora finalmente non ci sono più dubbi: gli italiani hanno nelle loro mani, il 12 e il 13 giugno, la possibilità di fermare il nucleare e di costruire un futuro fatto di fonti rinnovabili, efficienza energetica, innovazione tecnologica, seguendo l'esempio della Germania”: questo il commento di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti Democratici.

2 giugno 2011

Nucleare: vinciamo il referendum, per fare come la Germania

Viene da dire: le furbizie hanno le gambe corte. La Cassazione, accogliendo l’istanza presentata dal PD, ha smascherato l’inganno del governo. Ora gli italiani hanno nelle loro mani la possibilita' di decidere sul futuro dell'energia in Italia: da una parte la scelta sbagliata di tornare al nucleare, tecnologia pericolosa e costosissima di cui il nostro paese puo' e deve fare a meno; dall'altra una politica energetica tanto concreta quanto lungimirante che  ha come pilastri, anzitutto, l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Esattamente come ha deciso di fare un grande paese industriale come la Germania. Il governo di Angela Merkel, dopo l’incidente di Fukushima, ha deciso di uscire dal nucleare, chiudendo gradualmente entro il 2022 le sue 17 centrali. E’ una decisione di valore storico, che segna la fine di un’epoca. E’ la conferma che del nucleare si può fare a meno: se anche il paese più industrializzato d’Europa lo abbandona, anche per i più strenui sostenitori del nucleare diviene difficile sostenere che un’altra politica energetica non sia realisticamente  possibile.
Vale la pena, proprio per questo, di guardare con attenzione alla sfida intrapresa dalla Germania. I suoi 17 reattori hanno fornito fino ad oggi circa 150 TWh/anno, pari al 22% dei consumi di energia elettrica. Il governo della Merkel ha annunciato di voler coprire questa quota moltiplicando gli sforzi nella produzione di energie rinnovabili e  attraverso il contenimento dei consumi, con un piano straordinario per l’ efficienza energetica. Tutto ciò, si badi bene, in un paese che peraltro è già è all’avanguardia in questi settori, e più in generale nei processi di innovazione ecologica connessi green economy. L’industria verde tedesca ritiene possibile arrivare a coprire  il 47% del fabbisogno di energia elettrica, con le energie rinnovabili, entro il 2020. Contestualmente, la Germania indica anche l’obiettivo ambizioso di ridurre entro questo decennio del 40% le emissioni di gas ad effetto serra. Dietro i numeri, c’è una politica coraggiosa e lungimirante. C’è una visione del futuro che scommette sulla accelerazione della rivoluzione energetica, sulle tecnologie pulite, sullo sviluppo dell’economia verde in tutti i settori produttivi e manifatturieri. Viene da chiedersi: c’è davvero ancora qualcuno in Italia, a questo punto, così folle da voler salire su un treno dal quale gli altri stanno scendendo?
Quello della Merkel è un governo di centrodestra: ma quale abissale differenza con l’Italia, con  le ambiguità e le contraddizioni del governo Berlusconi. Un governo che ha cercato nei mesi scorsi di soffocare le politiche di incentivazione per le rinnovabili e per il risparmio energetico –dal conto energia per il fotovoltaico alle detrazioni fiscali del 55% per l’edilizia ecologica -  e si ritrova ora senza uno straccio di piano energetico. La vittoria del Si nel referendum diviene a questo punto ancora più importante per mettere la parola fine al velleitario tentativo di tornare al nucleare, in nome di una politica energetica che scommette sul futuro.
Fabrizio Vigni Presidente degli Ecologisti Democratici

1 giugno 2011

NUCLEARE :SMASCHERATA TRUFFA DEL GOVERNO

“Nucleare: smascherata truffa del governo, ora vincere referendum”


"Vien da dire: le furbizie hanno le gambe corte. La Cassazione ha smascherato il tentativo del governo di aggirare il pronunciamento popolare sul nucleare. Ora gli italiani hanno nelle loro mani la possibilità di decidere sul futuro dell'energia in Italia. Da una parte la scelta sbagliata di tornare al nucleare, tecnologia pericolosa e costosissima di cui il nostro paese può e deve fare a meno. Dall'altra una politica energetica concreta e lungimirante che investa prima di tutto sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. Esattamente come ha deciso di fare un grande paese industriale come la Germania, che esce dal nucleare e raddoppia l'impegno sulle energie pulite. A pochi giorni dal voto, bisogna ora intensificare gli sforzi per raggiungere il quorum e per la vittoria del Sì”: questo il commento di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti Democratici, sulla decisione della Cassazione che ha ammesso il quesito referendario sul nucleare.



Comunicato stampa  Ecodem del 1 giugno 2011

31 maggio 2011

ANCORA AVANTI!!!!

Abbiamo giocato bene e abbiamo vinto. Siamo rimasti vicino ai problemi della gente , siamo stati coerenti ,non abbiamo demonizzato il “nemico “ e abbiamo vinto. Ma abbiamo vinto una battaglia,dura ,feroce ma non la guerra. L’avversario è stato vinto ma non cacciato via. E’ sempre lì circondato dai suoi figuranti,dalla sua corte dei miracoli che ammette la sconfitta ma,forte dei suoi numeri in Parlamento,vuole continuare a governare a modo suo,umiliando il suo Paese.
Bersani se la gode e insieme al suo amico Prodi festeggia a Piazza del Pantheon. Se la ride il nostro segretario ,liberando con questa risata una tensione accumulata da mesi,forse da anni, da quando nel 2009 è diventato il segretario del nostro Partito. Nessuno gli ha fatto sconti:né i suoi avversari né coloro che lo dovevano appoggiare,compagni di partito o alleati. Quell’accoppiata ieri sera non era casuale. Tra i due c’è un’intesa che và al di là di un’alleanza politica,un’intesa a pelle,di sentimenti .Sono due teste dure,che non mollano la presa,che sanno benissimo che, se vuoi ottenere una vittoria ,nessuno te la regala, te la devi sudare e devi mettere in conto tutta una serie di ostacoli che devi superare per andare avanti.
E ieri siamo andati avanti un bel po’. Grazie a Pisapia,a De Magistris,a Zedda e a tutti quei magnifici candidati che ci hanno regalato questa vittoria. E grazie anche a coloro che hanno perso: a testa alta e con dignità. Penso al nostro giovane candidato a Catanzaro che ha lottato fino all’ultimo e che ha un sacco di energie ancora da spendere e che certamente una sconfitta non può aver esaurito.
Una serata indimenticabile come quella che noi anziani vivemmo nel 1993 che aprì la stagione dei Sindaci. Ora proprio l’esperienza di questa stagione ci deve insegnare che alle belle vittorie devono seguire i fatti e che governare e riavere il consenso,cioè passare dalla fase dell’entusiasmo a tirarsi su le maniche e risolvere i problemi complessi che l’amministrazione di una città comporta non è semplice. Non sarà semplice per tutti:con vari gradi ma non sarà semplice. Soprattutto per De Magistris ha saputo concentrare nella sua persona un entusiasmo senza precedenti che non bisogna spegnere , che non bisogna deludere.
Buon lavoro a tutti!

30 maggio 2011

LA GERMANIA RINUNCIA AL NUCLEARE!


“E' una decisione di valore storico. La scelta della Germania di uscire dal nucleare segna la fine di un'epoca. E' la conferma che del nucleare, tecnologia troppo rischiosa e costosa, si può fare a meno. Se anche il paese più industrializzato d'Europa abbandona il nucleare, significa che un'altra politica energetica è possibile”: queste le parole di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecodem, all’annuncio del governo tedesco.

“Viene da chiedersi: c'è davvero ancora qualcuno in Italia, a questo punto, così folle da voler salire su un treno dal quale gli altri stanno scendendo? E giù il cappello di fronte al coraggio ed all'onestà del governo tedesco: mentre quello italiano ricorre a trucchi e mezzucci per aggirare il referendum con una moratoria temporanea, il governo della Merkel compie una scelta netta e irreversibile. La verità è ormai davanti agli occhi di tutti – conclude Fabrizio Vigni –: il futuro non è nel nucleare, ma in una politica che sempre più mette al primo posto l'efficienza energetica e le rinnovabili”.

Comunicato stampa Ecologisti Democratici

NIENTE SOLDI PER VILLA BLANC!

Con una lettera  inviata in data 23 maggio 2011 al Presidente del Muncipio Roma III, il nostro ineffabile Sindaco comunica che il Comune di Roma non può acquisire Villa Blanc, come richiesto dal Municipio Roma III, per un motivo semplice semplice:non ci sono soldi in cassa.
Questa in effetti non è una novità:a questo punto però vorremmo sapere da dove ha preso il     Nostro  i 12 milioni di euro per acquistare un edificio occupato da Casa Pound.!
Il boccino ora passa al Municipio che dovrà scegliere tra una negoziazione con la Luiss oppure una vera e propria dichiarazione di guerra alla Luiss.
Nel frattempo i cittadini si organizzano come anche il Municipio: per il 31 maggio alle 18,30 è previsto un incontro sull'argomento alla Scuola Winckelmann,organizzato da una non meglio specificata associazione, mentre il Municipio sta organizzando un incontro sulla Villa per il 23 giugno.Tra le due date ci sarà sicuramente un altro incontro ancora in fase di definizione.Tutto questo per definire quale  mandato dare  al Municipio.
Se  si dovesse sceglliere  la strada della negoziazione,una possibile linea di compromesso , potrebbe essere rappresentata dalla proposta di permettere che il Parco sia aperto tutti i giorni al pubblico,con orario uguale alle ville storiche del Comune di Roma, la concessione in uso gratuito di una costruzione, quella più prospiciente a Piazza Winckelmann e per quanto ne so io, una delle meno rovinate, per aprire un asilo nido pubblico (di cui il territorio ha un bisogno incredibile) e realizzare così il progetto di un comprensorio scolastico che comprenderebbe oltre l'asilo nido anche le altre scuole presenti in piazza e via Lanciani.
Vedremo gli sviluppi di una vicenda a dir poco complicata.

29 maggio 2011

Il “rinascimento atomico” di Pierluigi Adami

Centrali nucleari: perché sono pericolose e antieconomiche
Il “rinascimento atomico” 
e la truffa anti-referendum
di Pierluigi Adami*




Con un tempismo e una sfrontatezza senza pari, nel giorno della ricorrenza dei 25 anni dal disastro di Cernobyl, Silvio Berlusconi ha pubblicamente ammesso che l’emendamento del Governo di abrogazione delle norme che consentono il ritorno delle centrali nucleari in Italia, va inteso come soluzione temporanea e strumentale, con l’unico fine di sabotare il referendum. In tal modo, mentre il referendum, a detta dello stesso primo ministro, avrebbe sancito la fine del cosiddetto “rinascimento atomico” italiano, il Governo spera di poter riaprire il capitolo del nucleare una volta passata la bufera causata dall’incidente di Fukushima Dahichi. Diciamo subito che tale speranza è assai flebile: anche prima del disastro giapponese, al di là dei proclami governativi, l’effettivo rilancio del nucleare in Italia era ostacolato dalle tante, ragionevoli motivazioni che ritengono il nucleare troppo costoso e – semplicemente – inutile per il nostro Paese.Quando poi la centrale di Fukushima-Dahichi ha scoperchiato il vaso di Pandora contenente gli orrori del nucleare, ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica la questione sicurezza in maniera così drammatica che difficilmente il Governo troverà negli anni a venire lo stesso sostegno – o quanto meno indifferente accondiscendenza – che aveva nel 2008, quando iniziò il percorso di rientro nell’energia atomica.Quel “rinascimento nucleare” in realtà aveva fondamenta fragili, essendo basato su presupposti labili, tra i quali, appunto, un’opinione pubblica meno ostile, i bassi livelli dei tassi di interesse, che incidono pesantemente sui giganteschi costi del nucleare, l’aumento dei consumi elettrici e del prezzo del petrolio e del gas.Oggi la situazione è radicalmente mutata: i cittadini non vogliono il nucleare – e l’effetto-Fukushima continuerà, visti purtroppo i danni a lungo termine che la centrale impazzita continuerà a causare, i tassi di interesse sono in rialzo, rendendo improponibile l’investimento sul nucleare, i consumi, a causa della crisi economica, sono tornati indietro di dieci anni, e il prezzo del gas, il più temibile concorrente del nucleare, è destinato a sicura diminuzione dopo la scoperta dei cosiddetti “giacimenti non convenzionali” di metano che costituiscono un tesoro energetico d’immensa portata.Ma procediamo con ordine.   
Sono tanti i gravi, irrisolti, problemi dell’energia nucleare. Qui riporto i quattro motivi più importanti:  
i costi delle centrali nucleari e dell’energia prodotta;                                        
i rischi d’incidente e il pericolo di contaminazione dell’ambiente;     
la questione delle scorie radioattive; 
lo sviluppo delle rinnovabili e l'efficienza energetica.

  1. 1.           I costi delle centrali nucleari  
Nucleare, ma quanto ci costi? Ormai è condiviso da molti esperti che il peggior nemico del nucleare è la sua stessa tecnologia: troppo complessa, con rischi intrinseci che richiedono imponenti e costosi sistemi di sicurezza e tempi lunghissimi di costruzione. Al contrario di quanto avviene in tutti gli altri settori tecnologici, il costo del nucleare è in continuo aumento: secondo il MIT (2009, [1]) sono addirittura raddoppiati dal 2005: da 2000 a 4000 dollari al MWe (mega-watt elettrici) di potenza.        
Nei paesi a libero mercato dell’energia, il nodo dei costi del nucleare è venuto al pettine e infatti dal 1979 non c’erano più stati ordinativi di nuove centrali nucleari in Occidente. Poi, nel 2002 è arrivata Olkiluoto, in Finlandia, che doveva rilanciare il nucleare europeo. Il risultato è un disastro, tecnologico e finanziario. Il reattore non sarà attivo prima del 2013, e i costi sono più che raddoppiati rispetto alle previsioni. Da fonti ufficiali (governo canadese, Nrc Usa) sappiamo che il costo del reattore francese Epr – quello che il Governo vorrebbe impiantare in Italia - è compreso tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Il costo del capitale dell’investimento nucleare è altissimo, così come il suo rischio, a causa anche degli interminabili anni di costruzione. A questi livelli, si ottiene un prezzo del kilowattora non competitivo, superiore del 20-30% rispetto alle altre fonti energetiche, eolico incluso; ciò accade nei paesi già dotati di impianti atomici e di tutta la filiera industriale relativa, figuriamoci in Italia, dove si dovrebbe ripartire da zero (
[2])([3]). Altro che “il nucleare conviene agli italiani”!   

2. I Rischi di incidente e contaminazione
Fukushima ha mostrato agli occhi sgomenti del mondo quanto fossero labili le certezze dei tecnocrati sulla sicurezza delle centrali nucleari. In realtà, come tutte le tecnologie, anche il nucleare ha i suoi punti deboli, il più critico dei quali è il sistema di raffreddamento. Tutti i più gravi incidenti della storia del nucleare, da Majak (Urss, 1958), Lucens (Svizzera, 1969), Three Mile Island (Usa, 1979), Cernobyl (Urss, 1986) e Fukushima-Dahichi, sono stati causati da guasti nei circuiti di refrigerazione. In Francia, nel 2005, 34 impianti da 900 Mw di Edf sono stati dichiarati “non conformi” per difetti gravi proprio sui sistemi di raffreddamento. Produrre il combustibile atomico, sia esso uranio arricchito o il più pericoloso Mox, che contiene plutonio, è operazione pericolosa e molto costosa, e il suo trasporto dalla sede di produzione (solo pochi paesi lo producono) sino alle centrali, è comunque a rischio.  Anche le normali operazioni di manutenzione, di lavaggio, e di cambio del combustibile esausto, sono estremamente critiche, trattandosi di impianti che trattano materiali radioattivi. A Tricastin, in Francia, nel 2008, sono stati riversati nei fiumi, per un errore durante una fase di manutenzione, centinaia di chili di uranio in soluzione. Danni enormi per la pesca, l’agricoltura, il turismo.
Oltre a Fukushima, molte volte la furia della natura ha messo a repentaglio la sicurezza di impianti nucleari, e possiamo qui ricordare l’alluvione che nel 1999 mandò in tilt i sistemi di sicurezza della centrale di Blayais in Francia; nel 2007 il precedente terremoto in Giappone aveva mandato un terribile messaggio premonitore, danneggiando la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa con fuoriuscita di acqua contaminata; nel 2010 un gigantesco incendio fece decretare lo stato di emergenza alla centrale nucleare di Serov e nell’impianto di Majak in Russia.
Ma anche quando non ci sono problemi di grande portata, i tanti incidenti, anche piccoli, che si succedono nella vita di un reattore producono inquinamento e contaminazione ambientale.            
L’autorevole studio epidemiologico dell’Ufficio Federale per la Radioprotezione della Germania (BfS
[4]), pubblicato nel 2008, ha dimostrato che il rischio di contrarre cancro e leucemia è significativamente più alto (+60% per il tumore, + 117% per le leucemie) nei bambini cresciuti nei territori dove è presente un impianto nucleare. Il caso più inquietante è quello della centrale di Krümmel, vicino ad Amburgo, intorno alla quale risultano i tassi tra i più alti al mondo di leucemia. Lo studio epidemiologico non affronta le cause scientifiche di tali effetti, che restano ancora poco chiare: deve però prevalere il principio di cautela che salvaguardi la salute e la vita stessa di migliaia di persone che vivono in prossimità delle centrali nucleari.
3. La questione delle scorie
Le scorie sono il più grave e insoluto problema del nucleare. In nessun paese al mondo si è trovato il modo per stoccare le scorie ad alta attività, mentre per quelle a bassa-media attività i cosiddetti depositi geologici si sono rivelati costosi (miliardi di euro) e inaffidabili, come è accaduto per il deposito in Germania, invaso dalle acque, o quello del Monte Yucca in Nevada, deliberato nel 2002 e già dichiarato inadeguato e da chiudere dal Presidente Usa. In Finlandia, Svezia e in Francia sono in progetto depositi geologici, tuttavia il dibattito sulla loro reale sicurezza è molto forte, e i costi sono ingentissimi: il deposito francese costerà ai contribuenti d’Oltralpe 50 miliardi di euro, e non basterà neppure per stoccare tutte le scorie esistenti oggi. Per il resto, le scorie sono conservate nei pressi delle stesse centrali, in modo precario e con livelli di sicurezza inadeguati. Eppure è un problema critico: le scorie più pericolose dimezzano la loro radioattività dopo decine di migliaia di anni. Nessun contenitore, nessun luogo può garantire il loro stoccaggio così a lungo. Le centrali attuali e quelle in costruzione nel prossimo futuro (di generazione III+) lasciano ai posteri tale pericolosa eredità.
4. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica
La grande crescita tecnologica delle fonti rinnovabili sta cambiando radicalmente gli scenari e le previsioni fatte solo pochi anni fa.     
Il costo degli impianti delle fonti rinnovabili è molto diminuito negli ultimi anni, fino a giungere al clamoroso “sorpasso” a luglio 2010 (
[5]): secondo lo studio della Duke University, il solare fotovoltaico, sceso sotto i 16 cent di dollaro al kilowattora, costa meno del nucleare, che dunque diviene la fonte più costosa in assoluto.       
Oggi, studi molto seri a livello europeo (
[6]), ritengono fattibile uno scenario di produzione elettrica tutta da fonti rinnovabili entro il 2050, almeno per l’Europa.    
La costruzione di centrali nucleari in Italia ostacolerebbe il raggiungimento degli obiettivi europei previsti dalla direttiva 20 20 20. Sul piano della riduzione delle emissioni di CO2, l’elettricità prodotta da centrali nucleari avrebbe un effetto irrilevante. Infatti, una centrale nucleare contribuirebbe solo a poco più dell’1% del fabbisogno energetico nazionale (che include anche la mobilità, il riscaldamento ecc.), e i tempi di costruzione andranno, realisticamente, ben oltre il limite fissato dalla UE al 2020.   
Inoltre, l’inserimento del nucleare comporterà comunque un ostacolo alla diffusione delle energie rinnovabili. Sul piano economico, il nucleare avrà un effetto pesante sull’investimento energetico nazionale: se si va in quella direzione si toglieranno spazi e risorse che potrebbero invece sostenere lo sviluppo delle energie pulite. 
Il problema, soprattutto, è che l’elettricità prodotta da nuove centrali nucleari non serve al nostro Paese: gli ultimi dati, dopo la crisi, prevedono un fabbisogno elettrico al 2020 da 360 TWh. Questo fabbisogno si può coprire con le centrali esistenti (produzione netta 320 TWh al 2009) e il previsto e già in atto aumento delle rinnovabili, che negli ultimi tre anni sono cresciute al tasso di 10 TWh/anno. Si tratta di una crescita imponente, equivalente alla costruzione di tre centrali nucleari.
In questi anni, inoltre, si stanno introducendo tecnologie sempre più efficaci per il risparmio energetico. Dai nuovi elettrodomestici, alle lampade e agli schermi Led, a motori, server e apparati a consumi ridotti. L’efficienza energetica sarà la chiave per garantire un futuro sostenibile, non il nucleare (
[7]). 
Se infine consideriamo che, per effetto delle politiche dei governi italiani dal 2001 a oggi sono in costruzione, già cantierate o autorizzate, varie centrali a gas, se ne ricava che l’introduzione del nucleare produrrebbe solo un inutile eccesso di produzione elettrica.        
A meno di non limitare le rinnovabili per far posto al nucleare: in Spagna, a febbraio 2010, sono stati costretti a fermare 800 Mw di eolico che producevano energia pulita, perché in conflitto sulle stesse linee elettriche dove operano centrali nucleari.      
È evidente invece che il futuro energetico è nelle rinnovabili e nell'efficienza energetica, non nel nucleare: di conseguenza, investire oggi su una tecnologia costosa, pericolosa, tecnicamente obsoleta e sostanzialmente inutile per l'Italia, sarebbe un grave errore per il nostro Paese.

27 maggio 2011

MUNICIPIO III :Municipio Denuclearizzato

Mi fa piacere ormai alle soglie del referendum ricordare che il Municipio III è stato dichiarato Municipio Denuclearizzato grazie ad un odg presentato in consiglio nel febbraio 2010 e votato a maggioranza come si evince dal verbale riportato sotto.(verbale n.15 dell'8/02/2010).
Interessante il dibattito che ne era scaturito, specialmente per rendersi conto delle varie "sensibilità"presenti in aula.
Un piccolo  documento per un grande un messaggio di civiltà che la maggioranza che governa il Muncipio ha voluto dare.
VERBALE N. 15


SEDUTA PUBBLICA DEL 08 FEBBRAIO 2010


L’anno 2010 il giorno 08 febbraio alle ore 11,05, presso la sede del Municipio in via Goito 35, si è adunato il Consiglio del Municipio ROMA III in seduta pubblica, di II convocazione, ai sensi e per gli effetti degli artt. 35 e 36 del Regolamento del Municipio, per l’esame degli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno.

Il Presidente: Emanuele GISCI.

Assolve le funzioni di Segretario la dr.ssa Elisabetta PATRIZI.

Il PRESIDENTE dispone che si proceda all'appello per la verifica degli intervenuti (sono le ore 11,06).

Sono presenti n. 16 Consiglieri e cioè: ALEMANNI Andrea, ARMILLEI Massimo, CARASSITI Claudio, FABIANO Rosario, FISCHETTO Domenico, FRAGALA’ Cristian, GABRIELLI Francesca, GISCI Emanuele, GIUNTA Vittorio, GIZZI Angelo, LIBURDI Andrea, MADIA Sabrina, PERRELLI Emma, PROVENZANO Giovanni Battista, SPOSITI Alfredo e ZINGARETTI Alessandro.

Sono assenti i Consiglieri: COCUZZOLI Vittorio, COLA Enrico, GIANCOTTI Mario, LEONE Riccardo, MARCUCCI Dario, PALMIERI Adamo, PAOLO Holljwer, ROMANI Aristide, SALVATORI Maria Rita; nonché il Cons. Aggiunto MAVELIL James John.

Il PRESIDENTE, constatato che il numero dei presenti è sufficiente per la validità della seduta agli effetti deliberativi, dichiara aperta l’adunanza e designa quali scrutatori i Consiglieri GIUNTA, FRAGALA’ e SPOSITI.

E’ altresì presente l’Assessore Valentina GRIPPO.

Il PRESIDENTE pone in trattazione il primo punto all’ordine del giorno avente per oggetto: <O.d.G. “Municipio Roma III: Municipio denuclearizzato”>.

Il Cons. FISCHETTO illustra il seguente O.d.G., sottolineando come il documento nasca dall’esigenza di sensibilizzare il Municipio sulla problematica che deriverebbe dal ritorno  del nucleare:


“PREMESSO CHE

- L’attuale Governo Italiano ha deciso il ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell'energia elettrica dall'atomo. Per arrivare a questo obiettivo l'Italia dovrebbe localizzare e costruire sul territorio nazionale 8 reattori come quello attualmente in costruzione in Finlandia (il più grande al mondo);

- Il nucleare – che non entrerebbe in esercizio prima del 2025 - non serve a raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “20-20-20” (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno energetico);

- Se l'Italia decidesse di puntare sul nucleare, dirotterebbe sull'atomo anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo delle fonti rinnovabili e al miglioramento dell'efficienza energetica, abbandonando di fatto le uniche soluzioni praticabili per ridurre in tempi brevi le emissioni climalteranti, innovare profondamente il sistema energetico nazionale e costruire quella struttura imprenditoriale diffusa che garantirebbe la creazione di molti posti di lavoro;

- Solo con una seria politica nazionale e locale, che escluda il nucleare, promuova l'innovazione e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l'elettricità e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli edifici e produciamo beni, riusciremo a rispettare le scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire da quella europea del 2020;

CONSIDERATO CHE

- Il primo sito potenzialmente candidato ad ospitare una centrale nucleare, la più grande del mondo secondo i dati forniti da Enel, sarebbe proprio Montalto di Castro, a due passi da Roma.
- La tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quella di "terza generazione" che non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni. Insomma l'Italia si sta candidando a promuovere una tecnologia già vecchia.
- Una centrale nucleare bireattore come quella eventualmente costruita nel Lazio, richiederebbe per il suo funzionamento il trasporto da un paese estero di quasi 100 tonnellate all’anno di uranio arricchito, producendo una rilevante quantità di scorie, da stoccare in un sito ancora non definito – tutto ciò essendo materiale altamente radioattivo e tossico che necessariamente dovrà percorrere le strade della nostra regione. 

- Anche un Municipio di Roma, sia pur non direttamente prescelto come possibile sito nucleare, si può trovare coinvolto, per vicinanza all’impianto nella regione o come possibile area di transito, in fenomeni di inquinamento radioattivo che possono arrecare danni alla popolazione.

- La scelta nucleare avrebbe sostanziali impatti economici, con conseguenze sulle politiche di incentivo alle rinnovabili dopo il 2010, e quindi compromettendo anche per i Comuni e i Municipi la scelta di procedere ad una progressiva, virtuosa, trasformazione degli edifici pubblici “a emissioni zero” grazie all’uso del solare e del fotovoltaico e comunque di energia da fonti rinnovabili.

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA III
 impegna

- di dichiarare il "territorio del III Municipio denuclearizzato", contrario quindi alla produzione di energia nucleare;
- di vietare su tutto il territorio municipale l'installazione di impianti per la produzione di energia atomica;
- di vietare su tutto il territorio municipale l'installazione di siti di stoccaggio, anche temporanei, per i rifiuti e sottoprodotti radioattivi derivanti dalla produzione di energia da centrali ad energia atomica, inclusi quelli derivanti dalle centrali dismesse dopo il referendum del 1987;
- di garantire, nei confronti della cittadinanza, la massima partecipazione ai processi decisionali , trasparenza ed informazione, nel caso che trasporti di rifiuti o combustibili, derivanti o destinati a centrali ad energia atomica debbano attraversare il territorio comunale o transitare dalla Stazione Tiburtina;
- di apporre la dicitura di “Municipio denuclearizzato” su di un cartellone pubblico posto all’ingresso del Municipio in prossimità della linea ferroviaria sotto Ponte Lanciani e all’inizio della Via Tiburtina, dopo il Ponte di Portonaccio;
- di impegnare il Municipio a favore di buone pratiche di risparmio ed efficienza energetica e per la diffusione della produzione energetica da fonti rinnovabili, proseguendo la diffusione degli impianti solari e fotovoltaici negli edifici pubblici, a iniziare dalla sede municipale e dagli edifici scolastici”.
            Il Cons. ZINGARETTI per richiamo al Regolamento, chiede chi siano i sottoscrittori del documento.

Il PRESIDENTE precisa che i Consiglieri sottoscrittori sono Fischetto, Romani, Madia e Fabiano.

            Il Cons. ZINGARETTI ritiene l’O.d.G. generico e che il Municipio dovrebbe occuparsi delle reali problematiche del territorio. Non comprende, inoltre, le ragioni della rinuncia ai benefici energetici derivanti  dal ritorno al nucleare, quando le conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari - poste ai confini - ricadrebbero comunque sul nostro Paese.

A questo punto sono presenti i Consiglieri PAOLO e SALVATORI.

Il Cons. GIZZI sottolinea come alla base della presentazione di questi documenti vi siano logiche di carattere politico. Mette in evidenza, inoltre, come l’Italia acquisti a costi elevati da altri Paesi energia elettrica generata delle centrali nucleari e come te stesse rappresentino comunque un pericolo, essendo ubicate ai nostri confini.

A questo punto è presente la Vice Presidente del Municipio DEL BELLO ed è assente la Cons. Perrelli.

Il Cons. FABIANO evidenzia come il documento abbia un intento preventivo. Sostiene, inoltre, che si dovrebbero sfruttare maggiormente le energie rinnovabili, piuttosto che realizzare delle centrali nucleari senz’altro più costose e pericolose.

A questo punto sono presenti i Consiglieri PALMIERI e ROMANI; sono assenti Provenzano e Spositi.

Il Cons. FRAGALA’ chiede di chi sia l’ultima firma apposta sul documento.

Il PRESIDENTE precisa che la firma è della Cons. Madia.

Il Cons. ARMILLEI sottolinea l’importanza del documento. Si dichiara contrario alle centrali nucleari, in quanto sono pericolose e costose, alimentando, inoltre, speculazioni nel territorio; mentre si dichiara favorevole allo sviluppo di fonti di energia alternative.

A questo punto sono assenti l’Assessore Grippo e i Consiglieri Gabrielli, Giunta e Gizzi.

Il Cons. ROMANI come sottoscrittore del documento ne evidenzia l’importanza anche alla luce di un personale approfondimento dei danni derivanti dallo smaltimento delle scorie radioattive delle centrali nucleari. Auspicherebbe, quindi, per il bene dell’umanità, una convergenza comune contro il nucleare, in quanto permangono ancora situazioni irrisolte di pericolo.

A questo punto è presente il Cons. COLA.

Il Cons. PAOLO considera inutile trattare una tematica che non rientra nelle competenze del Municipio, il quale dovrebbe invece occuparsi della risoluzione dei problemi del territorio. Sostiene, inoltre, che i vantaggi e i risparmi economici, derivanti dalla costruzione delle centrali nucleari, non sono considerati per una presa di posizione puramente politica.

Il Cons. LIBURDI concorda con il Cons. Paolo, in quanto il documento tratta un tema che non rientra  tra le competenze del Municipio. Invita, pertanto, i Colleghi del P.D.L. ad abbandonare l’Aula prima della votazione.

Il Cons. ZINGARETTI preannuncia che abbandonerà l’Aula prima della votazione.

Il Cons. ROMANI ribadisce l’importanza di tutelare la salute dei cittadini, ricordando come le scorie radioattive determinino un’incidenza dei tumori. Sostiene, quindi, che si debba impedire il transito delle scorie nel territorio, mediante vettori ferroviari.
Il Cons. COLA ritiene che questi problemi non possono trovare una soluzione nel Municipio, che dovrebbe occuparsi della qualità della vita dei cittadini. Preannuncia che abbandonerà l’Aula prima della votazione.

A questo punto sono assenti i Consiglieri Liburdi e Zingaretti.

Il PRESIDENTE ricorda ai Consiglieri che sono ammessi interventi per dichiarazione di voto.

A questo punto è presente l’Assessore GRIPPO.

Il Cons. PAOLO preannuncia il proprio voto contrario, ribadendo che il documento non è di competenza Municipale.

A questo punto è assente il Cons. COLA.

Il Cons. FISCHETTO si compiace del dibattito, evidenziando come il Municipio sia contrario al “nucleare” non solo per ragioni economiche, ma soprattutto per i danni e i disagi, che ricadrebbero sulla cittadinanza. Preannuncia il voto favorevole del proprio Gruppo.

Il PRESIDENTE, comunica che è pervenuta la richiesta di votazione per appello nominale, di cui primo firmatario il Cons. Fischetto; sostituisce, poi, in qualità di scrutatore il Cons. Spositi con il Cons. Palmieri e il Cons. Giunta con la Cons. Gabrielli.

A questo punto è presente il Cons. ZINGARETTI.

Lo stesso PRESIDENTE, pone in votazione, nei modi voluti dalla legge, per appello nominale, il surriportato O.d.G.; alla “prima chiama risultano 10 voti favorevoli (Alemanni, Armillei, Carassiti, Fabiano, Fischetto, Gisci, Madia, Palmieri, Romani e Salvatori) 2 contrari (Fragalà e Paolo) e il Cons. Zingaretti non partecipa alla votazione.

            A questo punto è presente il Cons. LIBURDI.

Dopodiché il PRESIDENTE, procede alla “seconda chiama” alla quale risponde il Cons. Liburdi,che dichiara di non partecipare alla votazione.

Il PRESIDENTE, infine, assistito dagli scrutatori FRAGALA’, PALMIERI e SALVATORI, pone in votazione, nei modi voluti dalla legge, per appello nominale, il surriportato O.d.G.:

Proclama, poi, l’esito della votazione, che è il seguente:

PRESENTI:                      14                  

FAVOREVOLI:                 10                   (ALEMANNI Andrea, ARMILLEI Massimo, CARASSITI Claudio, FABIANO Rosario, FISCHETTO Domenico, GISCI Emanuele, MADIA Sabrina, PALMIERI Adamo, ROMANI Aristide e SALVATORI Maria Rita);


CONTRARI:                      2                    (FRAGALA’ Cristian, PAOLO Holljwer);

ASTENUTI:                       /                   

            I Consiglieri Liburdi e Zingaretti dichiarano di non partecipare alla votazione.

Il PRESIDENTE dichiara che l’ O.d.G. è stato approvato ed assume il n. 2.

Il Cons. ZINGARETTI, per richiamo al Regolamento, vorrebbe conoscere l’iter procedurale e amministrativo del documento approvato.

Il PRESIDENTE, ritenuto il richiamo al Regolamento del Cons. Zingaretti non pertinente ed esauriti gli argomenti in discussione all’O.d.G., dichiara tolta la seduta (sono le ore 12.18).


   Il PRESIDENTE                                                 Il SEGRETARIO

                           Emanuele GISCI                                               Elisabetta PATRIZI