31 maggio 2018

Anni di piombo:Un museo antifascista in casa di Valerio Verbano



_31 mag 18:53 - Dire_
*ANNI PIOMBO. UN MUSEO ANTIFASCISTA IN CASA DI VALERIO VERBANO, OK AULA*

UNANIMITA` PER MOZIONE FASSINA, IMPEGNO PER RAGGI AD ACQUISIRE IMMOBILE DA REGIONE(DIRE) Roma, 31 mag. - Un museo dell`antifascismo a casa di Valerio Verbano, nel cuore del Tufello, storico quartiere popolare del quadrante Nord della Capitale. L`Assemblea capitolina ha approvato all`unanimita` con 25 voti favorevoli una mozione presentata dal consigliere di Sinistra X Roma, Stefano Fassina, che impegna la sindaca Virginia Raggi e la Giunta ad attivarsi per scongiurare la vendita della casa di Valerio Verbano in via Monte Bianco, nel III Municipio di Roma, e lavorare con la Regione Lazio per la cessione gratuita dell`immobile al patrimonio di Roma Capitale, con l`obiettivo di realizzare un Centro di documentazione e archivio storico antifascista nell`abitazione di Valerio, studente e militante di sinistra ucciso nel febbraio del 1980 a 19 anni.  (Mgn/ Dire18:53 31-05-18 .

Ore di confusione e ripensamento


L'ultima partita tra di Maio e Salvini sul tema per formare un Governo per il Paese, sembra ,dice la stampa che si sia chiusa con un vantaggio per Salvini . Se adesso si andasse a votare la Lega avrebbe un incremento di consensi ,mentre i Cinque Stelle ,registrerebbero una flessione, addirittura qualcuno ,afferma che verrebbero asfaltati . È comunque un fatto che dal 04 marzo l'Italia è senza un Governo ed attende di essere governata. Cosa sarebbe meglio adesso per il Paese ? Non è facile rispondere ad una domanda di questo tipo,su due piedi . Credo che ,occorrerebbe distinguere tra : breve ,medio periodo e lungo periodo . Sul breve un esecutivo del Presidente tipo un governo Cottarelli snello ed operativo ,sarebbe meglio se dovesse affrontare le emergenze di gestione e riassetto dei conti pubblici . Il tema aggiuntivo interessante sarebbe quello di mettere in cantiere la prossima legge di Bilancio ,che comunque vada non ha in grembo doni e regali ma una revisione e una stretta razionalizzazione del rapporto Spese/entrate e conti pubblici . Sul lungo periodo invece la questione è più complessa . Pensare di rimanere fermi ,mentre intorno a noi ,tutto cambia ,rectius è già cambiato, non ha invero molto senso . L'abbiamo visto, l'abbiamo detto dall'introduzione dell'euro: il Paese non cresce ,stenta la forbice tra Debito Pubblico ,Monstre e crescita economica non ha mai sotto svariati governi di matrice politica diversa ,assunto toni e caratteristiche per noi favorevoli . Quindi servirebbe un governo di ampie intese per porre innanzitutto davanti gli italiani e quindi davanti i nostri partner europei che cosi ,Noi , l 'Italia non possiamo più procedere ,andare avanti . Tuttavia una cosa mi è chiara . I nostri problemi attuali devono essere visti e pensati nella cornice e nella prospettiva del tema attuale di fondo . L'inasprirsi e l'allontanamento tra i partner della Alleanza Atlantica ed in particolare tra : USA e Germania . Gli uni e gli altri stanno svolgendo rispettive politiche per "asservire " il nostro Paese alle loro rispettive strategie . Non sappiamo cosa accadrà in futuro . Non sappiamo neppure se la Germania in realtà non stia già segretamente lavorando ad un suo piano B ) per abbandonare la divisa comune europea . Il Q.E. di Draghi che ha fatto galleggiare Eurolandia in questi anni di difficoltà ,immettendo liquidità nel sistema ci ha indubbiamente aiutato ma , ad oggi la Germania vanta un credito miliardario verso la BCE ,Italia e Spagna hanno invece un corrispondente debito enorme . Quindi si è aperta sulle nostre spalle una sfida a" singolar tenzone", più grande e molto più complessa di quella che percepisce l'uomo della strada . A nessuno giova una debacle finanziaria dell' Italia , il terzo Paese di Eurolandia , il secondo manifatturiero ed il quinto manifatturiero del mondo ma , sicuramente gli USA da una parte e la Germania dall'altra ci proporranno di stare ciascuno per proprio tornaconto dalla loro parte . Noi dovremmo a mio modesto avviso, perseguire unicamente l'interesse nazionale ,ricordando quindi che la questione di quale maggioranza ,quale Governo e per fare cosa e con chi non si riduce soltanto ad : " adesso proviamo questi qui e vediamo cosa sono in grado di combinare ma implica scelta molto, molto più profonde ,strategiche e piene di insidie e conseguenze . In tal senso l'endorsement non palesato con sufficiente chiarezza per la Russia di Putin dal Salvini non è la scelta politica più razionale ed accorta , anzi .....
Luca Giordano per Tre Righe.

Dai giornali di oggi 31 maggio


Lega e M5S riaprono le trattative, ultima chance per fare il governo (Stampa e tutti). In serata, a  fare la mossa che riapre uno spiraglio per una soluzione politica alla crisi è Di Maio: “Un altro nome per il Tesoro, ma Savona resta in squadra. Ora dipende dalla Lega”. Salvini: “Valutiamo, la porta non è chiusa. Stiamo ragionando su una squadra forte per un progetto forte” (Messaggero e tutti). Un passaggio, scrive il Foglio, che segna la tregua tra grillini e Colle, che fanno sponda per convincere Salvini a non tornare a votare. Sul Messaggero le condizioni di Savona: farò un passo indietro solo se lo chiede la Lega. Cottarelli resta in attesa: il Colle vuole una risposta rapida o manderà in campo lui (Repubblica). Sul Corriere, nell’analisi di Breda, i ripensamenti di Mattarella, condivisi su Cottarelli, dopo il martedì nero in Borsa: meglio tornare sul governo politico. A chiamare Di Maio per riaprire la via a un governo Lega-M5S sarebbe stato lo stesso Mattarella,  a patto di non ricevere una lista-fotocopia del governo Conte. Il riferimento era alla casella del Tesoro. Ieri il faccia a faccia con il leader grillino, civile e sereno, ma comunque interlocutorio, non potendosi impegnare anche per il leader della Lega, in giro per comizi. Intanto Cottarelli tiene pronta la squadra, ma in Parlamento non lo voterà praticamente nessuno. Renzi conferma l’astensione del Pd e avverte: “Se Cottarelli non prende la fiducia le Camere devono essere immediatamente sciolte, altrimenti c’è davvero il rischio impeachment” (Corriere, Messaggero). La giornata numero 87 della crisi resta in bilico tra le due opzioni del governo neutrale del presidente o di quello politico formato da Lega e Cinque Stelle. Governo politico dove, per il Corriere, Savona potrebbe essere spostato agli Esteri, Salvini all’Interno, Di Maio al Lavoro e allo Sviluppo Economico. Per l’Economia voci (smentite) di coinvolgimento di Pierluigi Ciocca, vicedirettore della Banca d’Italia ai tempi di Ciampi. Ora la palla è nelle mani di Salvini: per la Stampa la discussione nella Lega è aperta e il leader del Carroccio sarebbe pronto ad accettare. “Ma deve essere chiaro che è stato Luigi a piegarsi”. Anche il Corriere parla di Salvini pronto a rilanciare: “Farò una proposta più forte perché nasca un governo, aperto anche a Giorgia Meloni”. Fdi ci starebbe. Il Giornale a riguardo parla di fuga in avanti della Meloni: “Siamo pronto a dare una mano”.
L’incognita è Salvini: è già in campagna elettorale, scrive il Corriere, e ora il bersaglio è Mattarella, e se non si trovasse un accordo, Salvini punterebbe a elezioni a metà settembre, non escludendo la corsa in solitaria. Repubblica avanza invece l’ipotesi di un patto Lega-Meloni, una lista sovranista in caso di elezioni a breve, che superi i 5 Stelle relegando ai margini Berlusconi. Ma il Giornale parla di telefonata i chiarimento tra Berlusconi e Salvini, con le rassicurazioni del leghista: “Agisco nel centrodestra”. I due d’accordo sul voto solo dopo l’estate.  Il Corriere registra i primi dubbi nel Carroccio sul “Capitano”. Repubblica rimarca invece le giravolte di Di Maio, “statista improvvisato”, a sua volta nel mirino dei parlamentari 5 Stelle. Anche su Corriere e Messaggero il “processo” a Di Maio scattato tra i Cinque Stelle: “Ti sei fatto fregare da Salvini, se si vota ci asfaltano”.
In subbuglio anche la sinistra, dopo l’intervista di Calenda ieri al Corriere per lanciare il Fronte repubblicano, un nuovo soggetto europeista con a capo Gentiloni. Leu si sfila, scettico anche il Pd. Prodi favorevole. (Giornale). Su Repubblica parla Veltroni: “Il momento è drammatico, il popolo è ingannato da Lega e Cinque Stelle: un delirio di colpi di scena ha indebolito l’Italia, la democrazia e le tasche dei cittadini. La sinistra, immobile come una statua di sale, ha grandi spazi. La guidi Gentiloni per ricostruire l’identità di un partito che oggi litiga su tutto e rimetta insieme una coalizione vera”.

Il cinema invade la città






Dopo otto deliranti mesi di lavoro è uscito il programma della  manifestazione “Il Cinema in Piazza”.


 
 
 
 
 
 

Presentazione libro: IL VERANO, Paradiso degli Artisti




Rolando Galluzzi e Armando D'Ottavio presentano il 1 giugno la riedizione aggiornata della loro opera " Il VERANO, Paradiso degli Artisti" Un'opera preziosa che ci accompagna lungo il cimitero monumentale del Verano nei luoghi dove riposano tanti artisti, luoghi sconosciuti ai più dove ci si può raccogliere in meditazione e col pensiero ritornare alle tante emozioni che ci hanno donato. Dobbiamo ringraziare gli autori che con la loro ricerca ci hanno restituito la memoria di quanti hanno scelto il Verano come ultimo luogo di riposo.
In questa riedizione molti sono gli artisti che sono stati aggiunti.Uno per tutti , Rate Furlan ,un   artista polivalente che ha regalato a noi che particolarmente gli siamo stati vicini, momenti indimenticabili. ( http://www.mymovies.it/biografia/?r=4533, https://www.lim.it/it/opere-collettive/2232-il-fondo-rate-furlan-presso-la-scuola-di-musica-di-testaccio-8870960501.html )

D.F.

Fronte repubblicano



Senza retorica e con sincera onestá vi domando: come si può fare un fronte repubblicano a difesa delle istituzioni quando le istituzioni repubblicane e il patto democratico su cui fondano, la stessa costituzione, sono state profondamente e ripetutamente tradite con la restrizione della sovranità popolare, politiche antisociali che hanno impoverito e umiliato il nostro paese, pratiche di governo sempre più autoritarie? Con quale credibilità possono proporlo quelli che stanno in ascolto dei mercati più che dei cittadini, che hanno votato il pareggio di bilancio in costituzione, che hanno promosso il jobs act, buona scuola, lo sblocca italia, che hanno regalato miliardi alle imprese in decontribuzione e alle banche per salvataggi, ma non hanno avuto la stessa premura (per fare un micro esempio) per i ricercatori precari delle università?
Mi pare che ci siano due ordini di problemi.
Il primo di lettura del presente. Le istituzioni repubblicane vanno rifondate e rilegittimate perché sono state percepite come nemiche e ostili. Perché il sistema di compatibilità incardinato sul progetto neoliberale, che governa in modo straordinariamente bipartisan da diversi decenni, ha massacrato il nostro paese e incrinato profondamente il rapporto di fiducia tra cittadini e stato, fratturando per sempre le famiglie e le categorie politiche del passato.
Il secondo è una piccola osservazione di buon senso: chi è stato corresponsabile della frattura di quel patto di fiducia, con quale faccia, dico con quale faccia, oggi si candida a ricostruirlo  ?

R.M.

30 maggio 2018

Roma 6 giugno: Quanto Eri Bella Roma


_30 mag 20:32 - Omniroma_
*Omniroma-COMUNE, PELONZI-FASSINA-CELLI: FRONTE PROGRESSISTA SOSTERRÀ*

SINDACATI(OMNIROMA) Roma, 30 MAG - "Giunta immobile città ferma. Una situazione di incertezza e assenza di programmazione affligge ogni settore dell`amministrazione. Le società capitoline, determinanti nel fornire servizi essenziali ai cittadini soffrono una crisi di indirizzo senza precedenti che determina una ricaduta qualitativamente negativa verso i cittadini. Roma paga tasse altissime per servizi sempre più insufficienti.La responsabilità, a due anni dell`insediamento della giunta Raggi, non può essere scaricata solo su inefficienze burocratiche. Saremo in piazza del Campidoglio il 6 giugno, accogliendo come consiglieri e singoli cittadini, senza simboli di partito, l`appello di Cgil, Cisl e Uil In Assemblea Capitolina presenteremo una mozione unitaria sul rilancio delle aziende partecipate". Così in una nota i Presidenti dei gruppi capitolini del PD, di Sinistra per Roma è della lista civica, AntonGiulio Pelonzi, Stefano Fassina, Svetlana Celli."Roma non merita l`umiliazione cui assistiamo ormai quasi quotidianamente. La giunta e la maggioranza capitolina non possono ignorare gli appelli e i richiami che da più parti li sollecitano ad uscire dell`immobilismo. Dai rifiuti ai trasporti,  dal sociale al lavoro, dalla cultura alle infrastrutture, la città è in forte sofferenza e i cittadini attendono risposte. Roma deve ripartire. L`amministrazione comunale non può continuare a chiudersi nel  bunker Campidoglio, serve dialogo e confronto. Si  ascoltino le categorie sociali e produttive. L`abbandono è diventato l`aspetto prevalente di una capitale che lascia  soli i più deboli e senza sostegno le forze produttive".red  302032 MAG 18

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I fatti del Belgio

Ieri 29 maggio in Belgio una orrenda aggressione a sfondo terroristico . Un giovane di religione musulmana con precedenti criminali comuni di recente radicalizzato e non ancora noto alle forze dell'ordine ha brutalmente aggredito con un coltello alle spalle due donne poliziotto  quindi derubate delle loro pistole di ordinanza ,mentre le due poverette agonizzavano per terra le ha finite a colpi di pistola .Datosi alla fuga ha incrociato un giovane di appena 23 anni appena diplomato pedagogo e lo ha fulminato con le armi in pugno . Le due donne vittime della cieca violenza ,lasciano una due gemelle orfane già di parte di padre ,l'altra un figlio di 25 anni . Il Belgio che in questi anni sta pagando un altissimo e drammatico contributo di sangue non è un Paese che ha invaso o combattuto contro la grande " Umma Musulmana ",non è la Francia ,la Gran Bretagna e tantomeno gli USA . Allora è chiaro che questa offensiva contro le istituzioni ed i rappresentanti dell'ordine e degli stessi cittadini comuni ,nasce con le sembianza dell'odio religioso ed etnico da altre cause ,altre ragioni . Quali potrebbero essere queste ragioni o presunte tali ? Forse da un malessere di molti giovani di origine musulmana che non riescono ad integrarsi nella società mitteleuropea ,che vivono talvolta in condizioni disagiate ,più spesso non integrati sul piano occupazionale ,culturale ,sociale ed identitario. Tuttavia fatti tragici come quello accaduto in Belgio ,vanno oltre il tema della " Umma Islamica " o presunte ragioni politiche se pure estremistiche e radicali . Non credo di essere lontano dalla realtà e dalla verità se avanzo l'idea che questa violenza insensata ed orrenda abbia una precisa causa originante in un malessere profondo degli individui . Credo per rimanere soltanto alla storia contemporanea più recente che per capirci qualcosa ,occorra ritornare alle conseguenze che sulle coscienze e sull'Io razionale delle persone ebbe la prima guerra mondiale . Da quella tragedia senza senso nacque il disagio che portò alla nascita dei totalitarismi  ad un nuovo conflitto con ancora maggiori barbarie ,morte desolazione ,dolore . Queste esperienze di morte e dolore collettivo, che in un modo od in un altro sono pervenute fino ai nostri giorni ,dalla caduta del muro è stata una lunga guerra ,"la terza guerra  mondiale ,combattuta a pezzetti ,Papa Francesco" hanno prodotto un "vulnus " nelle coscienze individuali ,creando e concorrendo a creare un malessere psicologico che ancora oggi ,non abbiamo ancora compreso a pieno e che ha contaminato le nostre vite ,rendendole ,afflitte da un profondo malessere . La crisi economica di questi ultimi venti anni e poi la slatentizzazione della crisi economica clou ,nata nel 2008, hanno completato il quadro del malessere psicologico generale ed individuale non solo nel continente europeo ed in Occidente. Per esempio è come avrete visto degli ultimi giorni la crescita esponenziale dell'uso di psicofarmaci tra gli italiani ,secondo trend e curve e diagrammi sociali ed economici già visti e studiati in altri Paesi . Un grande male sta scuotendo le nostre vite ed infettando le nostre esistenze . Cosa sarebbe possibile fare ? Beh! sono convinto che a livello sociale ,a livello nazionale ,occorra fare delle scelte razionali ,utili di buon senso, pacifiche ,inclusive, di rilancio della ricchezza nazionale ,di recupero dell'ambiente di recupero di forme di partecipazione e convivenza democratiche , rispettose dello Stato di Diritto e della migliore civiltà basata sulla prospettiva della solidarietà e la giustizia sostanziale e formale . Sul piano personale e soggettivo ,occorre proporre e sostenere un piano sanitario pubblico di aiuto e sostegno a tutte quelle persone che hanno un disagio  ,un disturbo psicologico della personalità . In questo senso un grande impegno ed un ruolo responsabile civico e civile ,dovrebbe gravare sui medici di base ,a cui abbiamo demandato la prima organizzazione sul territorio tra Sistema Sanitario Nazionale e cittadini . Non vedo altre soluzioni se non vogliamo contribuire a costruire nel tempo delle nostre vite una società che sembri sempre di più una prigione piuttosto che un prato verde dove correre e respirare a pieni polmoni . Pensate un attimo al ruolo  dell'arte, pensate un attimo ad es. al famoso quadro di Matisse "La Danse" . La sensibilità artistica ha già percepito il problema ,adesso tocca ad altre discipline ed alla politica ,quella vera ,capace e responsabile non quella degli Idioti ,beceri e barbari che già hanno straripato oltre il " Limes" e che minacciano di mettete a ferro e fuoco le nostre Libertà e la nostra Dignità . Luca Giordano per Tre Righe .

Roma: l'utilità degli animali

Buongiorno nuove proposte per Roma. Il Comune di Roma  ha proposto di far mangiare alle pecore e alle capre l'erba alta dei prati che è  ormai fuori controllo.  Per i prati più estesi si useranno i mezzi pesanti: le mucche.  Si è gia iniziato dalla Caffarella. Pare possa funzionare anche se parliamo di oltre 40 milioni di metri quadrati di verde pubblico. Alla potatura degli alberi ci penseranno le giraffe del Bioparco mentre per la raccolta della spazzatura in esubero si utiluzzeranno i macachi che sono velocissimi a salire e scendere dai mezzi dell'AMA. Agli incroci selvaggi al posto dei vigili verranno impiegati i gufi. Occhio al giallo che i gufi vedono a 360° e fioccano multe. Gli elefanti si occuperanno di livellare le strade e coprire le buche con un nuovo tipo di asfalto intestinale che ha un odore un po'  forte olma è  ecologico. Un esercito di marmotte si occuperà degli scavi della metro C e Godzilla  delle demolizioni.  Solo non si vedono  i 2 liocorni ma ... obiettivattivamente... che c... gli fai fare ai 2 liocorni?
M.C.

FANTAPOLITICA

 
 
 

Non so se la realtà superi la fantasia, ma non potrebbe succedere?
Mattarella ha detto, nel suo messaggio con cui dichiarava che avrebbe dato un incarico per un governo di emergenza, che questo governo – se in parlamento una maggioranza avesse dichiarato di essere pronta a governare – si sarebbe immediatamente dimesso e un nuovo governo avrebbe preso forma.
Cosa succederebbe se Lega e M5S, dichiarassero di voler formare un nuovo governo?
Sarebbe quasi una pochade, ma non vedo la ragione per cui non potrebbe succedere.
Certo qualcuno dovrebbe dire che Savona non è un più un problema.
Se però non succederà, visto che la stessa maggioranza che c’era, c’è, mi viene da pensare che forse chi sostiene che Savona sia stato un pretesto perchè Salvini potesse rinunciare al governo (con troppe promesse, troppe difficoltà e troppe coperture da trovare) , salvando la faccia e gridando allo scandalo, qualche ragione ce la ha.
Umberto Pradella
 
 

Dai giornali di oggi 30 maggio


Governo, Cottarelli in stand-by (su tutti): non ha i voti e s'è perso pure i ministri (Fatto). Si riaprono i giochi tra M5S e Lega (Messaggero e tutti): il premier incaricato non scioglie la riserva, oggi atteso un nuovo incontro con il capo dello Stato. Intanto, dal M5S Di Maio annuncia: “Pronti a rivedere le posizioni”. E FdI si dice pronta ad entrare in maggioranza con grillini e leghisti. Verderami (Corriere) segnala le tre possibili opzioni: governo tecnico per formalizzare un ritorno al voto non più tardi di settembre-ottobre; esecutivo guidato da Salvini o Giorgetti a trazione centrodestra, che dovrebbe cercare di non essere battuto alle Camere; infine il ritorno dell'asse Lega-M5S, a cui si aggiungerebbe FdI. Quest'ultima è la soluzione più accreditata, anche se resta il problema del ministro dell'Economia. E i 5S propongono Moavero Milaesi per affiancare Savona e tranquillizzare l'Europa (Stampa). Mattarella pronto a dialogare con Lega e M5S: serve un esecutivo vero (Messaggero). Secondo Repubblica per la Lega sarebbe Giorgetti a mediare e dialogare con il Colle, ma Salvini frena sulla ripartenza immediata con il governo giallo-verde: starebbe valutando come far nascere l'esecutivo Cottarelli. Per il Fatto c'è un'altra opzione che Carroccio e grillini starebbero valutando: governare senza governo, realizzando in Parlamento il programma, attraverso le commissioni. Ma Fraccaro (M5S) al Messaggero: “Bisogna risolvere una crisi insostenibile e far partire l'esecutivo del cambiamento. Altrimenti si torni alle urne”.
La pressione del voto a luglio scatena una giornata di follia (Giornale). Si vota, anzi no: colpo di teatro e salta l'ipotesi del voto a luglio (Avvenire). Per alcune ore è stato il rischio del voto in piena estate ad agitare le acque, ora l'opzione appare più lontana (Stampa). Secondo le previsioni, votare a luglio porterebbe l'astensione su del 10%. Secondo i sondaggisti nessuno ci guadagna (Messaggero). “Si rischierebbe un voto falsato” avverte Tajani al Corriere.
Su tutti i quotidiani la bufera su Oettinger, commissario europeo al Bilancio, che ieri ha detto: “Dai mercati monito agli italiani su come votare”. “Il solito crucco” attacca Libero (p.10). Pd, Lega e M5S chiedono le sue dimissioni, in serata arrivano le scuse. E Juncker dice: “Parole sconsiderate”. E Bruxelles prova a frenare le polemiche: “Rispettare l'Italia” (Giornale).
 Per quanto riguarda leu, il manifesto segnala la disponibilità della boldrini che si accredita come la leader della sinistra “buona” e l’intervento di D’Alema

29 maggio 2018

EURO



 Affrontiamo il tema ,accantonando un attimo il tema ,che è insorto in queste ultime ore ,l'attacco contro il Presidente della Repubblica ,reo agli occhi di alcuni di aver preteso per la stabilità finanziaria ,economica del Paese che non fosse nominato super Ministro dell'economia uno studioso di spessore come il Prof. Savona. Se mettessimo un attimo da parte la querelle politica ed istituzionale che intossica tutto lo scenario ,potremmo cercare di capire un tantino meglio il cuore del problema . È da venti anni che l'economia italiana rantola. Destre ,Sinistre ,Governi Tecnici ,tutti si sono arenati nel fatto che l'economia italiana non è più ripartita dall' ingresso nella divisa europea ed il quadro dell'indebitamento pubblico si è con curva costante deteriorato . Alcuni studiosi hanno fatto rilevare che l'euro si concilia con un'economia  altamente produttiva come quella tedesca ma non con quella italiana . Un rialzo dell'euro sui mercati internazionali del regime dei cambi annulla ed ha annullato qualsiasi sforzo di rilancio dell'economia del nostro Paese. Dopo una crisi mortale per il nostro sistema Paese ,si è sperato negli ultimi anni ,anche ad es. con il Dicastero Renzi di negoziare accordi più vantaggiosi e generosi per il nostro Paese sul tema dei parametri europei ,per rilanciare la crescita . Sebbene l'Italia sia un Paese con uno dei maggiori risparmi mondiali ,ha un forte indebitamento pubblico .Lo Stato italiano deve cercare ogni anno svariate miliardi di euro sul mercato mondiale dei titoli pubblici per finanziare il settore pubblico : sanità ,Giustizia. Scuola ,Università ,Sicurezza ecc.ecc. Con una crescita asfittica non è possibile dranare le risorse per abbattere il debito corrente e strutturato . I Partner europei pretendono che noi si faccia una politica di austerità per risanare il  nostro enorme debito pubblico . Le politiche di austerità hanno fiaccato ancora di più la domanda interna ,ridotto la ricchezza ed il benessere delle famiglie e delle persone ed indotto una crisi strutturale dal quale il Paese, non si riesce ad rialzare . L'euro senza unione politica e senza politiche di solidarietà tra Stati Europei ,come preannunciato da autorevoli premi nobel dell'economia non è sopportabile . È al nostro orizzonte fare la fine della Grecia . Condannare il Paese per i prossimi venti anni o più ad una vita di stenti e di marginalizzazione. Il progetto della moneta unica europea era un sogno ,bellissimo ,accompagnato al sogno dopo duemila anni di sangue e morte di un'Europa finalmente unita . Purtroppo a causa di alcune ideologie neo- liberiste che di sono insediate nella Governance di molti Paesi Occidentali ,l'idea di un continente quello europeo unito ,solidale e benestante è entrato in crisi e sembra un orizzonte oramai tramontato . Sono convinto che se le forze politiche italiane ,volessero sul serio pensare e proporre al Paese di abbandonare l'euro ,sarebbe indispensabile prevedere un governo di salute pubblica ,di salvezza nazionale per affrontate questa difficile strada che corrisponde ad affrontare e perdere una rovinosa guerra . Rimane e spero vogliate concedermelo un pensiero triste che mi travolge . Quelli come me che avevano appena trentacinque anni ,quando venne introdotto l'euro sono stati una cavia di un esperimento nel quale la nostra Governance dell 'epoca si gettò ad occhi chiusi direi ebbra e stordita . Siamo oggi una " lost Generation " un male enorme ed indicibile al quale, diciamoci la verità ,non avevamo pensato ,avendo fiducia nelle nostre élites e classi dirigenti . È stato un fallimento drammatico . Per il futuro ,siamo tutti avvisati ,per il bene dei nostri figli e dei nostri cari, impariamo a non dare più cambiali in bianco a nessun leader ed impariamo ad essere partecipi e protagonisti .
Luca Giordano per Tre Righe .

Dai giornali di oggi 29 maggio


Governo, incarico a Cottarelli, ma non ha i numeri: elezioni dopo
l'estate (Messaggero p.2). L'economista al lavoro per formare un
esecutivo snello. Pronti 12 ministri per 4 mesi (Stampa p.2): oggi la
lista, domani si giura. Fi non darà la fiducia, anche il Pd verso il
“no” o l'astensione: in arrivo un record di “no” alla fiducia. E il Sole
(p.5) avverte: senza fiducia più vicino l'aumento Iva, per evitarlo
serve un accordo tra i partiti e una procedura ad hoc. Per la squadra di
governo, ipotesi Tronca all'Interno e Belloni agli Esteri (Messaggero).
L'Economia potrebbe andare allo stesso Cottarelli, per la squadra di
governo di fanno i nomi anche di Cantone e Moavero (Corriere p.6). Ma
torna l'ipotesi di elezioni in agosto, che comporterebbero il rischio
dell'esercizio provvisorio (Repubblica p.4). L'agenda corta
dell'esecutivo Cottarelli: stop all'Iva, tagli e nomine (Messaggero
p.3). In un decreto estivo potrebbero essere anticipate le misure
urgenti, come il blocco delle aliquote dell'imposta anche solo per 3-6 mesi.
Intanto, Lega e M5S mobilitano la piazza (su tutti) e parte l'assedio a
Mattarella, nei partiti è rebus sulla data delle elezioni (Sole p.4). Di
Maio chiama gli italiani a manifestare contro il Colle nella festa del 2
giugno (su tutti), il primo giugno manifestazione a favore di Mattarella
del Pd: clima da guerra (fredda) civile (Messaggero). L'ira dei sindaci
leghisti, che rimuovono le foto del presidente e restituiscono le
tessere elettorali (Stampa p.5 e tutti).  Il Colle, deluso da Di Maio:
“Da lui la fiera delle bugie” (Stampa p.3). E liquida l'impeachment: un
boomerang (Messaggero p.4).
Di fronte a quanto successo e allo scontro con il Colle, il garante del
M5S, Beppe Grillo, scrive sul Fatto (in prima e p.5): “Stiamo calmi, è
solo la Politica e finalmente si torna a parlarne”. Intanto, Di Maio
sceglie l'alleanza con la Lega. E ordina: “Non parlate male di Salvini”
(Stampa p.6). Prosegue l'asse giallo-verde, mentre arriva la frenata
sull'impeachment (Messaggero p.6). In caso di patto M5S-Lega nei collegi
uninominali sarebbe “cappotto”, e secondo l'Istituto Cattaneo avrebbero
il 15% dei seggi in più (Corriere p.10). “Con la Lega difenderemo
l'Italia” dice Massimo Bugani al Fatto (p.5). Toninelli al Sole (p.4):
“Al voto con la Lega? Prematuro parlarne, avevamo fatto un lavoro serio
per dare un governo al Paese, ma pensato di uscire dall'euro”.
Salvini tentato dall'intesa con il M5S, prepara il divorzio a destra e
propone condizioni capestro per Berlusconi (Stampa p.6). Il contratto di
governo con il grillini resta valido, così come il nome di Savona per
l'Economia. Anche se per il Messaggero (p.7) si va avanti anche con il
fronte moderato per tenere agganciata Fi. Il numero due della Lega,
Giorgetti al Corriere (p.8): “Governeremo dal Parlamento”. E a
Repubblica (p.10) prosegue: “Non credo il Colle abbia fatto mai il mio
nome per l'Economia. Savona rappresentava il dna di questo governo, ma
la strategia non era di uscire dall'euro”. Repubblica (p.3) attacca la
Lega e parla di “grande inganno” di Salvini, che ha spinto per il
fallimento pilotato che copriva il piano No euro. Intanto, Savona a MF
(p.3) si difende: “Sono stato messo sotto accusa per qualcosa che non ho
detto. Da parte del capo dello Stato ho subito un grave torto”. A
Repubblica (p.11) è Giuseppe Conte a parlare: “Ho avuto un colloquio con
Savona, da cui sono uscito rassicurato: era funzionale al nostro
progetto politico, ma di uscita dall'euro non si era mai parlato”.
Sondaggi, in caso di ritorno alle urne, le rilevazioni Swg per il
Messsaggero (p.11) vedono l'ascesa al 27% della Lega, mentre il M5S
sarebbe al 29%. Pd in lieve crescita, mentre Fi crollerebbe all'8%. Il
sondaggio su Cottarelli premier vede il gradimento solo del 40% degli
italiani, mentre il 60% non è d'accordo con la scelta di Mattarella su
Savona. Per Mannheimer (Giornale p.6) 6 italiani su 10 criticano
l'operato del Colle.
Della posizione di Leu su Cottarelli parla il Manifesto, in un articolo sul Pd della Preziosi: parla di una discussione aperta sulla fiducia, alla fine da per probabile un'astensione. Mdp spinge per la coalizione di sinistra. La Preziosi non dice con chi
La Meli sul Corriere parla dell'idea di Calenda del "Fronte repubblicano". Al quale dovrebbe partecipare anche "la parte più moderata di Leu". Paolo Cento dichiara che se ci fosse l'alleanza M5s Lega non direbbe di no nenache a Berlusconi.

Le riflessioni di Pradella: cena di primavera

 
 
 
L’altra sera, alla cena di primavera, chiacchierando, abbiamo espresso la nostra opinione sulla possibilità che il governo M5S/lega nascesse.
Ho detto che il governo sarebbe nato. Giò ha invece detto che vedeva nuvole nerissime addensarsi sul tentativo di Di Maio e di Salvini, per l’interposta persona del prof. Conte, di formare il “governo del cambiamento”.
Giò ha visto meglio di me quello che stava per succedere.
E’ difficilissimo – e sono d’accordo con josi – guardare a quello che sta accadendo, liberandosi dalle proprie inclinazioni.
L’unica è dichiararle: le mie sono apertamente e fermamente contrarie alla visione politica della lega di Salvini e non credono ci sia una visione politica  univoca nel movimento delle stelle. Considero d’altronde il sistema finanziario liberista, crudele e inumano
Detto questo cercherò senza annoiare troppo, di valutare la situazione in cui ci siamo cacciati noi, in Italia, e in Europa e nel mondo
Ci troviamo di fronte, in ogni caso e comunque la si pensi, a una crisi istituzionale devastante.
La crisi è “storica”, nel senso che travalica le questioni di “diritto” e incide profondamente proprio là  dove maggiore è la discrepanza tra le regole del governo e la realtà del potere.
Si stanno addensando contemporaneamente le tensioni e gli scricchiolii della globalizzazione finanziaria e della inadeguatezza della sovranità nazionale. 
La profonda rivoluzione  innescata dalla tecnologia, sta scardinando il mondo fondato sul vecchio modo di produrre beni e servizi,  insieme drasticamente riducendo la capacità di governo legata agli ambiti nazionali cui è ancora costretto il potere politico (non solo per l’Italia, ovviamente).
La difficoltà crescente di costruire uno stato europeo – dovuta alla speranza di riuscire a fondare uno stato federale partendo dall’alto, cioè da stati di lunga tradizione,contando su poche radici comuni e sulla paura di un reciproco annientamento scampato,  che spontaneamente trasferiscono potere al nuovo soggetto politico – alimenta al contrario, il rigurgito nazionalista.
La prima vittima di questa profonda trasformazione in atto (arroccamento del liberismo finanziario creatore di crescenti e insopportabili disuguaglianze, ancora per molto dominante a livello mondiale e la contemporanea inadeguatezza della politica territoriale nazionale) è stata la dicotomia del riformismo di sinistra, teso a moderare invano gli eccessi della finanza,  contrapposto alla destra cosiddetta “moderata”, strumento politico dell’individualismo globalizzante.
Entrambe avendo accettato (l’una “obtorto collo” e l’altra con arroganza trionfante)il sistema capitalistico – finanziario, come paradigma stabile della convivenza sociale (scenario da “fine della storia”), sono state sconfitte dalla crescente precarietà della vita delle popolazioni.
Poichè la storia non presenta ricette pre-confezionate, ma le distilla in un processo continuo, la strada del cambiamento è piena di errori costosi e dolorosi.
Assorbita quasi del tutto la scomparsa della dicotomia destra –sinistra, la ricerca di una via d’uscita a ogni costo, da una situazione insopportabile di massa, mette in discussione questioni che fino ad ora si davano per scontate: democrazia, rappresentatività, regole e costituzioni, sovranità, suffragio universale,territorio,....
Se la globalizzazione ha portato precarietà; se la costruzione di uno stato federale acuisce le insofferenze nazionali, se i “poteri egemoni” non si curano della qualità della vita dei popoli....
Allora sarà vero il contrario: evviva la sovranità nazionale; abbasso le regole della economia che sembrano fatte apposta per sudditi e non per cittadini; abbasso le regole in cui le vecchie oligarchie costringevano i popoli....
Soltanto che i popoli non parlano che con la voce delle moltitudini e hanno bisogno di capaci portavoce; che le sovranità nazionali cozzano contro la tecnologia che le rende obsolete; che i portavoce – come nelle aziende a azionariato diffuso – diventano i veri padroni; che la cornice capitalistico – finanziaria non è intaccata da questi sussulti e li ignora, non avendo preferenze per nessun insieme di regole politiche e tutte le accetta, se le sue regole sono rispettate....
Il marasma globale si accanisce come sempre sulle aree di debolezza.
Lo sviluppo scriteriato del dogma capitalistico ha innescato una spirale perversa ambientale e sociale che accelera cambiamenti, spostamenti di popolazioni, paure e sciovinismi, difese identitarie e lotte esistenziali che contrappongono miserie insopportabili a quelle che ancora si credono difese dal peggio.
Così in Europa la crisi di regole della convivenza e della trasformazione, colpiscono con più forza le aree del sud. Non esiste più l’Europa sognata ma almeno tre Europe che non si amano ma si sopportano e che, ciascuna per conto proprio, sta facendo i conti con le proprie difficoltà e con i dubbi sociali sulla  validità dell’esistente, rischiando strade dove si incontrano uomini della provvidenza.
L’Europa di Visegrad, quella a trazione tedesca e quella del sud. Sono tre europe (tutte deboli) collegate da zone di sovrapposizione che fungono da cartilagini, che prima o poi evolveranno in un senso o nell’altro.
Per rimanere in casa, a me sembra evidente che lo scontro riguardi oramai le basi costituzionali della convivenza, che trovano radice nel subbuglio che coinvolge tutta l’Europa e in certi modi, tutto l’occidente.
La nostra Costituzione, avanzatissima nella enunciazione democratica dei principi e normale nella definizione dei poteri istituzionali, non appare più come la legge fondamentale dello Stato e non può esserlo, perchè contiene in sè due principi contrastanti: il diritto di scelta  del popolo sovrano e la sua mitigazione secondo regole estranee al dominio popolare assoluto, secondo la visione violentemente populista della Lega e a quella oscillante, ma formalmente solida,di assemblearismo del M5S .
La crisi istituzionale nasce dal braccio di ferro preteso da Salvini e da Mattarella come prova di forza.
Sarebbe stato possibile abbandonare la pretesa di Savona ministro, o sottoscriverla. Nessuna delle due parti poteva accettare questo risultato. Le istanze di Mattarella e di Salvini (non di Di Maio che, secondo me, avrebbe accettato ogni soluzione)sono contrapposte: Mattarella deve difendere le regole di una oligarchia italiana che ha sposato quella  dominante. Salvini, utilizzando la visione di un potere assoluto della volontà popolare, vuole la nascita di una oligarchia diversa.
In tutto questo, come al solito, il popolo non c’entra e alla fine andrà di mezzo.
Umberto  Pradella

Recensione film: KEDI-LA CITTA' DEI GATTI ,regia di Ceyda Torun





 Con Bülent Üstün, Turchia-USA del 2016. Fotografia di Alp Korfali e Charlie Wuppermann. Montaggio Mo Stoebe, musiche di Kira Fontana.

 


        
                                                 

La regista Ceyda Torun, che ha lasciato Istanbul a undici anni, evidenzia la presenza di questi felini nella sua città. Qui i gatti sono molto rispettati perché si dice che Maometto fu salvato dal morso di un serpente proprio grazie a un gatto. Sono centinaia di migliaia che vivono liberi e felici nella metropoli, interagendo con gli umani da partner paritari.

Istanbul è stato sempre un porto di estrema importanza nella storia e le navi, che venivano da tutte le parti del mondo, usavano imbarcare gatti a bordo perché cacciassero i topi. Così nei secoli sono arrivati a Istanbul vari tipi di gatti, dai pelosissimi norvegesi ai soriani, dai certosini ai ginger-cat e così via. I gatti di questa città sono poi saliti alla ribalta quando il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, nel viaggio in Turchia del 2009, fece visita a Santa Sofia e vide un bel micione tigrato - il famoso gatto Gli – camminare indisturbatamente tra navate e gallerie millenarie sotto gli occhi del premier turco Erdogan. Sembrerebbe che nel solo monumento bizantino viva una colonia felina di una ventina di esemplari. Da quel momento ci si è accorti che i gatti in città sono dappertutto, anche del Gran Bazar, diventando una sorta di simbolo della città per tutti gli stranieri. Perfino gli organizzatori dei campionati mondiali di basket nel 2010, hanno scelto come mascotte l’immagine di un gattone chiamato Bascat. Così afferma Ceyda Torun: «I gatti sono integrali all’identità di Istanbul tanto quanto i suoi monumenti, il Bosforo, il tè, i ristoranti di pesce e raki».

Kedi (in turco vuol dire “documentario”) non è un film sui gatti domestici che si possono vedere nel proprio cortile, ma un documentario sulle centinaia di migliaia di gatti che vagano liberamente nella metropoli da migliaia di anni che vanno e vengono nelle vite degli uomini tra il selvaggio e l’addomesticato. I gatti e i loro cuccioli sono portatori di felicità e forniscono un’occasione di riflessione agli uomini sulla propria vita, quasi fossero un loro specchio. Così dichiara la regista: «Spero che questo film faccia sentire lo spettatore come se gli si fosse posato un gatto sulle ginocchia inaspettatamente, facendo le fusa, costringendolo – perché impossibilitato a muoversi senza lasciar andare quella morbidezza – a pensare alle cose a cui non ha il tempo di pensare normalmente».

La presenza del gatto, inoltre è terapeutica, il prendersi cura di queste bestioline in strada fa ritrovare la gioia in molte persone che narrano la fuoriuscita da una depressione grazie alla gioia di vivere e all’edonismo dei gatti. Alcuni recenti studi hanno perfino riscontrato che le vibrazioni delle fusa hanno un potere rilassante.

Attraverso la storia di sette gatti, la regista mostra una Istanbul estremamente affascinante. Dopo due mesi di riprese con “macchine fotografiche per gatti” e droni, in modo da avere sia scene in soggettiva sia viste panoramiche sui tetti, visitiamo strade e vicoli con guide d’eccezione. Le immagini alternano una vista dall’alto a un percorso in mare su traghetto, ad alcuni scorci delle suggestive stradine su per la salita. Ognuno dei gatti presi in considerazione da Ceyda Torun, abita una zona urbana diversa e ha un carattere particolare, differente dagli altri. Nel giardino del quartiere Nisantasi, nel distretto di Sisli, ci sono perfino una serie di cassette che servono da alloggio per gli amici a quattro zampe.

Ogni abitante di Istanbul può raccontarvi una storia di gatti, di cui alcuni sono più paurosi, altri più socievoli, altri ancora più “spirituali”. Le vicende narrate nel film parlano di Sari, la soriana bianca e rossa che ha partorito da poco, che aspetta ore davanti a un negozio fissando i clienti, per ottenere cibo che poi porta ai suoi cuccioli. Mentre Bengü ha un buon carattere e fa le fusa a tutti gli operai della zona industriale, Aslan Pasçasi, soprannominato “Little Lion” per la sua criniera, vive tra i locali di ristorazione sulle rive del Bosforo dove svolge il compito di cacciatore di topi e, in cambio, mangia dell’ottimo pesce fresco. Psikopat invece è la gatta matta del quartiere, vive in una delle zone più antiche, è gelosissima e possessiva nei confronti del suo compagno, entrambi bianchi e neri. Deniz ama molto giocare ed è la mascotte del mercato biologico, mentre Gamsiz si arrampica sugli alberi e da lì attraverso i balconi entra nelle case di Citangir, il quartiere degli artisti situato tra Piazza Taksim e Kabatas, caratterizzato da molte stradine, affollate da diversi piccoli caffè. Duman è il gattone grigio educatissimo che aspetta fuori al negozio delicatessen la sua porzione di tacchino affumicato e formaggio leggero (per non ingrassare…) in una zona elegante di Istanbul.

Kedi la città dei gatti” da un lato celebra il mistero, dall’altra mette in evidenza le analogie di questi animali con gli umani. Nel film trovano spazio voci di persone semplici che raccontano le storie dei vari gatti, di quanto cambino quando diventano genitori, e custodiscono grandi verità come: «Se sei capace di apprezzare la compagnia di un gatto, di un fiore o di un uccellino, allora il mondo è tuo». Se noi ci prendiamo cura di loro, loro lo faranno di noi, insegnandoci ad apprezzare i valori della libertà. Il film è piuttosto godibile, da suggerire anche a coloro che non hanno una particolare predilezione per i gatti.

 

 

Ghisi Grütter

28 maggio 2018

Cottarelli? Proprio no,grazie!!!!




Sta per tenersi la riunione dei gruppi parlamentari di LeU, per decidere se votare la fiducia a Cottarelli.

Dopo il mutismo, la scomparsa dai radar che ha caratterizzato il gruppo dirigente di LeU e con esso degli eletti che appartengono ad Articolo 1, di cui sabato scorso Grasso si è scusato pubblicamente al Marriott, adesso è arrivato il Rodano. Dobbiamo saltare.

Sulle vicende degli ultimi giorni sottoscrivo interamente le posizioni di Massimo Villone (Manifesto del 27 maggio), Marco Revelli (Fatto quotidiano 27 maggio), Stefano Fassina e Lucrezia Ricchiuti (Facebook, 28 maggio). Non occorre aggiungere altro.

Quanto ai prossimi passaggi parlamentari, lo scrivo chiaro: dare la fiducia – in un abbraccio di responsabilità istituzionale con il PD – sarebbe francamente disperante e suicida.

L’attacco violento e sconclusionato delle destre e del Movimento 5 stelle a Mattarella non può distoglierci dalla posta in gioco: Cottarelli rappresenta il vecchio sistema dell’austerity che contrasta politiche sociali avanzate e progressive.

LeU e Articolo 1 sono per l’intervento dello Stato nell’economia, per politiche pubbliche attive, per gli investimenti produttivi e strategici e per reintrodurre le garanzie del lavoro.

Cottarelli non rappresenta questi valori.

Guai a noi se qualcuno pensa che vi sia qualcosa di recuperabile a livello nazionale con il Partito democratico, per esempio con Cuperlo e Andrea Orlando.

Ricordiamoci sempre, tutti i giorni e tutte le ore, che si tratta delle persone che ci hanno accusato di essere scappati e di non aver fatto la lotta “da dentro”.

Il PD è un partito morto e noi dobbiamo starne lontani. Renzi è colui che ci ha portato sul ciglio di questo baratro. E guai se qualcuno pensa di conservare un posticino in lista con il PD. Sarebbe peggio di un crimine, sarebbe un errore. Nessuno di LeU che si presentasse con il PD sarebbe rieletto.

La nostra missione è invece dire che se la politica serve è perché progetta un cambiamento in meglio e costruisce una prospettiva.  

Noi dobbiamo tornare tra le persone a parlare di scuola e università, di sanità pubblica, di diritti come l’aborto negato (a proposito, perché nessuno di noi ha salutato con la soddisfazione che meritava la vittoria storica in Irlanda?), di morti sul lavoro, di ambiente.

Cottarelli? Proprio no, grazie!!

Giorgio Fanti

 

Cottarelli for President





E' questo lo scenario che oggi si presenta davanti i nostri occhi. Cottarelli ha scritto un libro molto chiaro nel quale in modo  semplice spiega quali sarebbero le conseguenze se il Paese uscisse dall' euro. Al momento "ceteribus paribus " le conseguenze sarebbero devastanti . Politicamente parlando ,se davvero il Paese, il Sistema Italia ,ritenesse uscire dall'euro ed incrinare i rapporti diplomatici e politici strategici con la U.E. questa scelta che corrisponderebbe ad un contemporaneo Otto Settembre ,forse anche peggio, andrebbe deciso da un Governo di Unità Nazionale come se il nostro Paese fosse stato invaso ed il nemico minacciasse le nostre vite e quelle dei nostri Cari . Chi si tirerebbe indietro ? Chi direbbe io NO, io non combatterei e sacrificherei me stesso per i miei figli ,per i miei cari ,chi ? Di Maio e Salvini ,non ci hanno proposto e chiesto questo ! Non si sono rivolti a tutte le forze politiche italiane ,non hanno proposto un governo di Salute Pubblica ,di Salvezza Nazionale . Essi volevano più prosaicamente fare un "papocchio italiota " .Essi erano e sono degli sprovveduti , spacconi e degli irresponsabili . La Politica è un'altra cosa ,la Politica è responsabilità ,la Politica è senso dello Stato  ,rispetto delle Istituzioni , Sacrificio , Impegno . Viene un momento in cui ,anche se vorresti ,non ti puoi girare dall'altra parte , non puoi dire io No.  La sfida è oggi un'altra . Rilanciare la crescita , salvaguardare il potere di acquisto, tutelare i diritti ,negoziare trattati iniqui ,pretendere di sviluppare la costruzione politica della U.E. Non è pensabile una moneta unica ,senza unione politica . La U.E. deve tornare ad essere l'Europa dei Popoli e non l'Europa delle Banche e della verticalizzazione capitalistica . Un grande mercato delle opportunità e dei Diritti ,della Giustizia ,della Solidarietà .
Luca Giordano per Tre Righe .

Alcune agenzie sulla decisione di Mattarella



[28/5, 13:10] Mimmo: Governo, Fassina: Impeachment surreale, no fiducia a Cottarelli


Roma, 28 mag. (LaPresse) - "La richiesta di impeachment del Presidente Mattarella è surreale. M5S e FdI si fermino. Il conflitto va spostato dal terreno istituzionale al terreno politico. Sul terreno politico, è stato un errore il no a Paolo Savona", scrive Stefano Fassina sulla sua pagina Fb. "Si è venuta a definire un'alternativa esiziale tra europeismo liberista e una nazionalista uscita dall'euro. Non sarebbe dovuto essere necessariamente così, in particolare dopo la nota di ieri del prof Savona. Ora, è inevitabile il ritorno rapido alle urne dove noi, LeU, dobbiamo far vivere una credibile alternativa al mortale bipolarismo europeismo liberista versus nazionalismo: la strada del patriottismo costituzionale, ossia il primato della nostra Costituzione sui principi dei Trattati europei con essa contraddittori. In coerenza con tale prospettiva politica, la mia posizione è di votare no alla fiducia al Governo Cottarelli", chiude il suo post Fassina.
[28/5, 13:12] Mimmo: GOVERNO: VAROUFAKIS, DA MATTARELLA REGALO A SALVINI =

      Roma, 28 mag. (AdnKronos) - Sulla crisi politica in corso interviene
anche l'ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis,
protagonista nel recente passato di duri scontri con la Germania e
l'allora ministro tedesco, Wolfgang Schaeuble. "Il presidente
Mattarella ha commesso un grave errore tattico. In breve, è caduto
nella trappola di Salvini. La formazione di un nuovo governo 'tecnico'
presieduto da un ex funzionario dell'Fmi è un regalo fantastico a
Salvini".

      Salvini, prosegue Varoufakis, "segretamente ha l'acquolina in bocca al
pensiero di nuove elezioni, alle quali parteciperà non in veste di
misantropo e populista divisivo quale è, ma come difensore della
democrazia contro l'establishment profondo".
[28/5, 13:13] Mimmo: Governo: Grasso, prerogative Capo Stato garanzia cittadini =
(AGI) - Roma, 27 mag. - "Le prerogative del Presidente della
Repubblica sono garanzia per il Paese e per i cittadini, e non
possono essere messe in discussione dall'irresponsabilita' dei
partiti, anche quando non se ne condividono le decisioni.
Salvini e Di Maio rileggano la Costituzione". Cosi' il leader di
Leu ed ex presidente del Senato, Pietro Grasso. (AGI)Bal
272332 MAG 18
[28/5, 13:18] Rosa Maria: *"DEMOCRAZIA"* E *"DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE"*.
Nella profonda ignoranza e confusione mentale che li ottenebra, alcuni non riescono a comprendere l' *abissale differenza* che intercorre tra *due concetti molto diversi tra di loro*:
*1)* La *"democrazia" allo stato puro*, la quale, più correttamente, dovrebbe essere chiamata *"dittatura della maggioranza"*; quale, per esempio, *una assemblea di 5 leoni e 3 gazzelle, che devono decidere "a maggioranza" cosa mangiare per colazione."*
*2)* La *"democrazia" costituzionale"*, nella quale *il potere decisionale della maggioranza è limitato dal potere attribuito a taluni organi di garanzia*; le cui *decisioni non possono essere forzate, solo perchè non corrispondono ai desideri della maggioranza* (a prescindere dai contenuti di tali decisioni).
*Chi ha orecchie per intendere, intenda!*🤗

CONSIDERAZIONI PRAGMATICHE SULL'ASSEMBLEA DI LIBERI E UGUALI




                                                                       Pietro Grasso

Non so se il documento finale approvato dall’Assemblea nazionale di LeU ieri al  Marriott (concordo con Fischetto, luogo quanto mai infelice) sia soddisfacente per tutti.
Di mio, so che poteva essere migliore ma anche molto peggiore.
Vi si stabilisce che il progetto va avanti. Che dobbiamo innervare il percorso con iniziative sul territorio che sostengano la presenza e la battaglia parlamentare. Che si arriverà a un partito, entro il 2018.
Poteva andare meglio? Certo. Si potevano eleggere subito gruppi dirigenti pienamente legittimati. E si potevano fare commissioni tematiche, con persone formalmente investite della relativa responsabilità. Ma Sinistra italiana e Possibile hanno tirato il freno, cosa – diciamolo con franchezza, purtroppo – non del tutto sgradita a chi, in Articolo 1, spera ancora di tornare alla casa madre PD, quando cadrà Renzi (speranza del tutto vana, se ne convincano, perché il PD E’ Renzi, non ha alternative).
Ma poteva andare peggio.
Potevamo non sentire analisi interessanti sugli estremismi che dobbiamo combattere - sovranismo gretto e nazional-fascista versus falso europeismo  liberista - (Fassina, Turci e Casarini); esortazioni concrete e sensate – necessità di costruire un partito organizzato e di fare buona e tempestiva comunicazione a partire dalle esigenze reali delle persone - (Guerra, Ricchiuti e Fornaro); testimonianze dai territori incoraggianti e un tocco esatto: facciamo politica, non commentiamola (Fratoianni).
A questo proposito sarebbe necessario che l’organismo provvisorio che dovrà presiedere al processo di consolidamento di LeU in un partito cominciasse a indicare le campagne che vogliamo fare, con iniziative sul territorio e sui social media (visto anche che dai media tradizionali, stampa e TV siamo stati premeditatamente cancellati e questo è un problema di democrazia, ma ne tratteremo un’altra volta).
Nel II municipio sappiamo come si fa: lo abbiamo fatto con villa Paolina.
Dovremmo insistere sulle delocalizzazioni, sui morti sul lavoro, sulla gig economy, sulla mafia a Roma e a Ostia, sulla violenza sulle donne (perpetrata da uomini italiani); e chiamare su iniziative tematiche i parlamentari. E poi c’è la comunicazione, lo accennavo poc’anzi.
LeU ha una radio (www.radiofondamenta.org) a disposizione e vari siti Internet, a cominciare da quella di Articolo 1 (https://articolo1mdp.it), e varie testate on line. Perché non costituire un centro di coordinamento unico, che faccia conoscere a tutti questo network?
Berlusconi è nato e si è affermato con le TV; Grillo con Internet; Salvini con milioni di euro investiti sulla sua presenza su FB e Twitter.
Noi vogliamo dire ancora che la comunicazione non conta niente?  
Paolo Toschi

Dai giornali di oggi 28 maggio



Salta il governo Salvini-Di Maio, ora è corsa verso il voto (Corriere e
tutti). Mattarella sfascia tutto, scrive Libero: il presidente si piega
agli ordini dell'Europa “No a Savona all'Economia, non posso subire
imposizioni di ministri anti-euro: i mercati contano più delle elezioni”
(Fatto, Libero e tutti). Conte lascia, rivolta Lega-M5S: il capo dello
Stato pronto a varare un esecutivo suo, oggi potrebbe essere il giorno
di Cottarelli al quale verrà dato l'incarico di formare il governo
(Giornale, Libero, Stampa e tutti). Di Maio, considerato dal Giornale
“il vero sconfitto”, agita le piazze di Fiumicino e Torino e chiede a
gran voce l'impeachment: “Matteo ci ha usato per tornare al voto”
(Stampa). Anche FdI accusa Mattarella e la Meloni twetta: “Non esiste
alcuna norma della Costituzione che consente al presidente il rifiuto
alla nomina di un ministro solo perchè non ne condivide le idee
politiche: alto tradimento”. Ora è scontro istituzionale (Messaggero,
Giornale e tutti). Il capo del Carroccio: “Non possiamo far scegliere i
nostri ministri alla Merkel” dice Salvini. “Al voto coi grillini?
Possibile” (Repubblica). Berlusconi, preoccupato, difende Mattarella:
“Impeachment, da irresponsabili chiederlo” dice, spiegando che “Forza
Italia, ove necessario sarà pronta al voto” (Giornale). Il Pd si schiera
compatto col Colle: “Minacciare Mattarella è indegno: pronti a
mobilitarci per la democrazia” (Stampa).
Le reazioni. Martina (Pd): “Lega e M5S stanno usando minacce e parole
inaudite”. L'ex premier Gentiloni: “Nervi saldi e solidarietà a
Mattarella, ora salviamo il nostro grande Paese”. Salvini: “Sono ancora
incazz... di impeachment non parlo, ma dopo settimane di lavoro ci hanno
detto no”. Meloni (Fdi): “Mattarella troppo influenzato da interessi
stranieri: chiediamo messa in stato d'accusa”. Berlusconi (Fi):
“Irresponsabile chi parla di impeachment, primo dovere tutelare il
risparmio degli italiani”. Di Maio (M5S): “Se torniamo al voto e
vinciamo, non ci fanno fare il governo” (Stampa).
Tra le interviste, in primo piano quella di Salvini sul Corriere: “Il
voto è uin referendum, non so se tornerà il vecchio centrodestra”. Il
leader leghista: “Subito la data o andiamo a Roma. Avevo già un'agenda
precisa per il Viminale: sbarchi, rimpatri, riordino della polizia
locale. Cottarelli? E' una presa in giro nella presa in giro. Cosa
voteremo? Chi vuole l'Italia libera e chi la vuole schiava”.
Il leghista Fontana, vicepresidente della Camera, afferma: “Il popolo
non si riconosce nelle istituzioni: non accetteremo ingerenze esterne,
né interne. No a soluzioni tecniche che tradiscono il voto dei
cittadini, ora la divisione è tra Paese reale ed elite, che si è venduto
a loro” (Messaggero). Sibilia, deputato M5S: “Alle urne, alleati
naturali della Lega – dice – Mattarella? Ci sembrava impossibile che
potesse stoppare un ministri per motivi ideologici, una cosa che non
rientra nelle prerogative del Quirinale”. Luca De Siervo, ex presiente
della Consulta, alla Stampa: “Rispettati i poteri del Capo dello Stato:
la reazione di Lega e M5S è un'intimidazione”.
Attesa per la reazione dei mercati: stamattina le Borse come reagiranno?
Basterà l'incarico al “tecnico” per evitare attacchi? (Fatto e altri).

Radio Fondamenta: Palinsesto da lunedì 28 a mercoledì 30 maggio





Palinsesto lunedì 28 maggio 2018

- dalle 15.00 alle 16.00
speciale musica con i protagonisti della musica contemporanea a cura di Enrico Capuano.
Intervista a Francesco Baccini
                 
- dalle 16.00 alle 17.00
 "Cinema qua, Cinema là" replica dell' appuntamento del lunedì con Giulia Urso.  -

Dalle 17.00 alle 18.00 Ivan Davoli intervista il professore Fabio Talarico dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro sul tema " Quanta arte e quanta scienza per un restauro ".                         

Palinsesto di martedì 29 maggio.               

     Ore10 -11speciale musica: Enrico Capuano presenta i protagonisti della musica contemporanea.         
 Ore 11-12 Speciale elezioni municipali in Sicilia : Andrea Secci intervista Flavia Timbro, candidata per art 1 al comune di Messina.                     
  Ore 12-13 Cantiere municipio : Mimmo Fischetto intervista Antonella Bocci e Samuele Marcucci candidati per Liberi eeUguali all'ottavo municipio di Roma.

             Ore13-14 Andrea Secci intervista dirigenti di art 1 sul nuovo governo e la posizione di LEU. 
     
 Palinsesto Mercoledì 30 maggio.

Ore 10-11 speciale musica Enrico Capuano presenta i protagonisti della musica contemporanea.         
 Ore 11-12 gionalisti per la  legalità,la libertà di  informazione e la solidarietà: Roberto Pagano portavoce del terzo settore intervista Marino Bisso de la Repubblica #no bavaglio, Giuseppe Giulietti presidente Fnsi, Federico Ruffo,Rai reportage, Paolo Borrometi presidente art 21 collaborare agenzia AGI, Francesca Danese di Repubblica e un altro gionalista della stampa estera a  Roma. 

Ore 12-13 , Mimmo Fischetto intervista Riccardo Agostini già consigliere regione Lazio di art 1 sull' attuale situazione politica a Roma e nel Lazio.                              Buon ascolto.                 www.radiofonfmrnta.org
palinsesto lunedì 28 maggio 2018

- dalle 15.00 alle 16.00
speciale musica con i protagonisti della musica contemporanea a cura di Enrico Capuano.
Intervista a Francesco Baccini
                 
- dalle 16.00 alle 17.00
 "Cinema qua, Cinema là" replica dell' appuntamento del lunedì con Giulia Urso.  -

Dalle 17.00 alle 18.00 Ivan Davoli intervista il professore Fabio Talarico dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro sul tema " Quanta arte e quanta scienza per un restauro ".                         

Buon ascolto
www.radiofondamenta.org.

27 maggio 2018

Affaire Savona: perché Mattarella sta sbagliando




Se passa il principio che si possono cambiare tutti i governi che si vogliono ma che mai si possono cambiare le politiche che quei governi faranno è la fine della democrazia come labbiamo conosciuta finora!
Penso che questo tema dovrà essere al centro della fase costituente di Leu. Di qui passa la possibilità di costruire una  discontinuità reale, non solo a parole, con gli ultimi venticinque anni.

Trovo straordinario che in questo Paese negli ultimi 30 anni nessuno, tantomeno il Colle, abbia mai messo in discussione l'incarico a Presidenti del Consiglio pluripregiudicati, Ministri plurinquisiti, Ministri che sdoganavano perfino la  mafia e ridicoli presidenti di Camera ebbene oggi si ponga il veto su Paolo Savona ex Ministro, cattedratico di fama internazionale, solo perchè esprime forti perplessità sulla attuale gestione dell'euro e dell'Europa. Perchè si stenta a capire anche da parte nostra che in discussione non ci sono M5s e Lega ma i principi di Sovranità Popolare e Autodeterminazione dei Popoli? Perchè si stenta a capire che lo scontro è più profondo di quello che Repubblica e Corriere tendono a propinarci?Se passa il principio che la Sovranità non e più nel Popolo e nel voto democratico a suffragio universale ma nelle compatibilità economiche decise dai mercati è finita la Democrazia altro che svalutazione e spread!
Anelio Corsi

Dai giornali di oggi 27 maggio


ITALIA-POLITICA
Governo, lista dei ministri pronta: resta lo scontro con il Colle (Sole
e tutti). Savona tra i ministri indicati da Salvini, il premier
incaricato forse oggi al Quirinale. Repubblica parla di sfida M5S-Lega
al Colle, con Salvini che avverte: “Savona ministro o si torna alle
urne”. Ma Di Maio teme il voto e tratta: il leader grillino prova invano
a spostarlo di ministero o sostituirlo con Giorgietti. Per il Fatto
l'ultima speranza passa dalla mossa di Di Maio, che propone un “vice” di
peso all'Economia per frenare Savona. Si punterebbe su un nome filo-Ue e
gradito al Colle. Tra i nomi sollevati dal Fatto ci sono l'ex Bankitalia
Ciocca, Stefano Micossi, che dirige l'associazione delle Spa, e Marcello
Messori, ex presidente di Ferrovie. Per il Messaggero servirebbe un
segnale forte di Savona per convincere Mattarella. E il prof annuncia:
“Garanzie? Sono prono”. Per il Messaggero  Savona sarebbe disposto a
spiegare le sue posizioni sull'Europa se lo chiedesse il Colle.
L'economista al bivio tra chiarimento al Colle o ritiro (Giornale). Il
presidente emerito della Consulta, Mirabelli ad Avvenire: “Savona valuti
il passo indietro”.
Al Quirinale nessun cambio di rotta sul nodo Tesoro, la crisi politica
precipita verso lo scontro istituzionale. E rispunta l'ipotesi di un
governo neutrale: si fa strada lo scenario di un esecutivo del
Presidente che porti il Paese a elezioni a settembre (Stampa).
Intanto, sulla squadra di governo, si riapre il nodo Esteri: Giansanti o
Massolo per la Farnesina. Mentre sui Servizi segreti delega al premier
(Messaggero). Intanto, la Lega ottiene le Infrastrutture per Candiani,
Giorgetti vice alla Presidenza.
Reazioni internazionali alla situazione politica italiana. Tensione
Roma-Berlino dopo che lo Spiegel ha dato degli “scrocconi” agli
italiani, suscitando la dura reazione dell'ambasciatore italiano
Benassi: “E' stato offeso un intero popolo” (Messaggero e altri). In
caso di ritorno alle urne, Salvini pronto a far pesare il
fattore-Germania in campagna elettorale (Giornale), leader della Lega
accusato dalla Spiegel di legami con gli estremisti tedeschi di Pegida
(Stampa). Libero durissimo con Mattarella: “Sul Colle abita il Don
Abbondio della Merkel, appoggiando le proteste tedesche, rischia di
trascinare il Quirinale nella contesa politica: sarebbe una grave
responsabilità”. Intanto, Marine Le Pen alla Stampa spiega: “Dall'Italia
mi aspetto che partecipi a quella battuta d'arresto che i popoli
vogliono dare a questa Ue carceraria”. Ieri il presidente francese
Macron ha chiamato Conte per fargli gli auguri per la formazione del
governo (Messaggero e tutti). Macron alleato e Ue morbida, per il Fatto
il vero ostacolo dei gialloverdi è Trump, visto che la Casa Bianca ha
bisogno dell'Italia, ma vuole capire se il nuovo esecutivo sia autonomo
da Putin.

Di leu parla il manifesto con un articolo abbastanza neutrale. Ci mette in pagina con pap: quattro colonne a noi, due a pap

Liberi e Uguali: verso il partito di sinistra




All' assemblea di Liberi e Uguali di ieri 26 maggio circolavano molti malumori tra i militanti che da tutta Italia erano accorsi al Marriot hotel.Una location non proprio facilmente raggiungibile ma purtuttavia militanti da tutti Italia erano accorsi ad un appuntamento che sembrava decisivo per il futuro di questa nuova aggregazione politica composta da Articolo Uno,Sinistra Italiana e Possibile dopo la batosta elettorale del 4 marzo.
Pietro Grasso ,che ha preso la parola per primo ,ha usato una parola che difficilmente i politici usano: ha chiesto SCUSA.Ha chiesto scusa ai militanti,ai presenti per questi settanta giorni di silenzio.Ha chiesto scusa per i tanti errori commessi ,anche rispetto alle candidature.Ha detto che il percorso unitario e' l' unica possibilità per il Paese di avere una forza di sinistra .Diversamente ci sarebbe la scissione dell' atomo.E poi ha dato il via a togliere il suo nome dal simbolo.Non male.L' avesse fatto solo un mese prima,come abbiamo avuto occasione di dirgli,ci saremmo risparmiati non poche ansie e mal di pancia.
Purtroppo dopo di lui ha parlato Laura Boldrini che è stata accolta freddamente dal popolo del Marriott.Ancora  a LeU non hanno capito che questo duo Grasso Boldrini deve essere sciolto .Sulla scia della relazione di Grasso si sono espressi Roberto Speranza,Cecilia Guerra,Anna Falcone e Lucrezia Ricchiuti e Roberta Agostini.In particolare Fassina riferendosi a De Magistris, che ha recentemente costituito una nuova forza politica,lo ha invitato ad aderire al progetto di LeU.
Anche Fratoianni si è espresso sulla stessa linea.
La neo segretaria di Possibile ,Beatrice Brignone,che è stata eletta al posto del dimissionario Civati,ha invece frenato su questa ipotesi.Ha infatti sottolineato che in questa fase si debba riflettere sugli errori commessi piuttosto di passare alla costituente di una nuova formazione politica.
Sta di fatto che il documento letto a conclusione da Grasso e che pubblichiamo a seguire ha avuto anche il suo o.k.


TESTO DEL DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DI #LiberieUguali +++

L’Assemblea di Liberi e Uguali assume l’orientamento di proseguire il percorso unitario iniziato a dicembre 2017. A tale scopo i soggetti promotori si impegnano a promuovere una fase costituente aperta e democratica, attenta al coinvolgimento dei territori, del mondo dell'associazionismo, delle forze sociali e delle esperienze civiche. Tale processo dovrà prevedere:



1. La costituzione di un organismo provvisorio nazionale che rispetti la parità di genere e il pluralismo e sia aperto all’apporto anche di singole personalità;
2. La costituzione di analoghi organismi provvisori a livello territoriale;
3. La realizzazione del percorso in due fasi: la prima da concludersi entro il mese di settembre 2018, di definizione del profilo politico-culturale di fondo, mediante il voto su tesi degli aderenti al percorso; la seconda, come vera e propria stagione congressuale da concludersi entro il 2018, che individui linea politica e organi dirigenti di Liberi e Uguali;
4. L’attribuzione della piena titolarità del simbolo di Liberi e Uguali alle decisioni democratiche della fase costituente.
5. La realizzazione di campagne politiche nazionali e tavoli tematici che rilancino il progetto, ispirando e supportando l'attività parlamentare.
La fase costituente iniziata il 26 maggio avrà un suo momento di verifica a settembre e si concluderà a dicembre 2018.





 
Gli interventi in particoòare
Assemblea Nazionale Liberi e Uguali

   

 
 

GRASSO Ricorda la I Assemblea Leu quale momento di apertura di una nuova FASE, premessa per un progetto plurale, innovativo. La II Assemblea ( 7gen.) ha visto la condivisione di linee programmatiche , la predisposizione di liste, etc… “ Le rose sono appassite al tavolo nazionale ?”  : da qui le ragioni della sconfitta , il suo chiedere scusa a tutti gli iscritti e militanti, il riconoscere le responsabilità del gruppo dirigente, le sue responsabilità in primis. Bisogna rimettersi in gioco, i rischi sono enormi, dobbiamo di nuovo essere pronti a mischiare le appartenenze per una lista comune  Leu. Ci si chiede come allargare le forze di Leu, senza incorrere nel paradosso di respingere nuove energie o in quello di vecchie nostalgie di ritorno al PD. Riconoscimento di essere stati incapaci di connotare le nostre proposte in modo chiaro e innovativo, di essere stati vissuti come “parte integrante del sistema”, non gli innovatori che volevano cambiare il sistema. Non abbiamo però ceduto a proposte populiste. Discutiamo tempi, regole, per mettere le radici di un nuovo soggetto della sinistra. Si parta da una definizione “libera” del nostro profilo politico, senza tattiche, liste, verticismi, etc. Crono-programma definito per completare il lavoro entro l’anno: alla fine dell’Assemblea, Grasso legge un documento di apertura di una fase costituente, articolata in due fasi e improntata alla discussione interna e alla partecipazione. Documento votato per acclamazione.

 

BOLDRINI  Il 4 marzo ha segnato un passaggio d’epoca: l’avvio di un bipolarismo spaventoso, di un arretramento drammatico rispetto a quel pensiero “progressista” che aveva reso l’Italia un paese all’avanguardia. Adesso occorre un’opposizione dura; dobbiamo anche rimetterci in sintonia con quelle realtà che non si sono sentite rappresentate. La presenza nel nostro Paese di cultura progressista non va sottintesa: bisogna unire le forze e creare quella partecipazione atta a  ricominciare in un modo radicale. Un “Big Bang”, una rigenerazione di tutte le componenti sociali e politiche, capace di tenere aperta una prospettiva democratica per il nostro paese.

 

GUERRA  Occorre uscire dall’Assemblea con un’idea precisa di cosa faremo dopo. Dare risposta alle domande che il paese fa, vogliamo darla insieme o no? La sfida è la “sfida comune” di dare risposte ( Es. cosa fare con l’Europa?). Proposta: si stabiliscano tempi certi, liberiamo “il Simbolo”, l’impegno di Leu deve essere un progetto da costruire insieme sui contenuti, un progetto rappresentato da persone, legittimate da un processo democratico.

 

SPERANZA  Si è chiuso il vecchio cerchio politico di centrodx e centrosx, le vecchie categorie politiche non ci sono più. Il nuovo governo è un governo inedito e noi saremo fermamente all’opposizione. Gravi e preoccupanti questioni sul tavolo: la flat tax con le conseguenti ripercussioni sul welfare, il sistema sanitario pubblico, le questioni sociali…. Tale governo nasce perché chi poteva impedire questa saldatura politica non l’ha fatto. Ci troviamo pertanto di fronte a  nuovi bipolarismi: sistema/antisistema, Europa/Antieuropa. La nostra deve essere una prospettiva totalmente alternativa, necessita costruire una NUOVA FORZA SOCIALISTA di questo tempo; va riletto il processo della globalizzazione nell’Unione Europea, della subalternità della sinistra al neoliberismo. Un pensiero nuovo di un nuovo europeismo possibile. Noi siamo la nuova forza politica della sinistra e del lavoro nel nostro paese, così come recita l’art 49 della Costituzione sul diritto di associarsi in un partito, strumento che concorre a determinare la politica nazionale. Necessita una costituente aperta, plurale, basta con i verticismi, “una testa, un voto”.Bisogna sciogliere i nodi politici anche grossi che ci sono; deve partire un percorso costituente che preveda: di liberare subito il simbolo a livello nazionale e sul territorio; di stabilire un percorso certo, con una data di inizio ed una finale; di assumere l’impegno/proposte di liste Leu  alle elezioni europee.

 

FRATOIANNI   Situazione inedita ed inquietante del nostro paese: questo programma di governo, il contratto, segnala uno spostamento sempre più evidente a destra. L’impianto di Leu per tale motivo è quello di una nostra collocazione forte all’opposizione, non solo in termini di parole, pratiche, ma anche di “corpi”: ricostruire la politica nel senso di capacità di iniziativa politica (es n iniziativa Leu nei prossimi giorni per proposta di legge sulla questione morti sul lavoro). Da oggi si apre un percorso largo, democratico, collettivo: al centro della discussione va messo quello che ci ha diviso. Condivide l’idea della necessità di un partito della sinistra politico, un partito che sia però anche UN’IDEA, non uno sforzo volontaristico, né una conta elettorale fra gruppi dirigenti. Voglia di discontinuità: un partito non basta, bisogna costruire un’idea forte, un sogno, una passione.

 

AGOSTINI Roberta  Processo di radicalizzazione sociale che si sovrappone a quella politica: la sx non ha fatto pertanto il suo lavoro. L’opposizione a questo governo va fatta costruendo UN’ALTERNATIVA , un’altra strada per dare risposte ai bisogni degli italiani compromessi da politiche di austerità, legate alla presenza di partiti sovrannazionali. Partito quale “laboratorio” politico. Dove costruiamo, allora, la nostra discussione politica? Bisogna uscire dalle stanze chiuse dei gruppi dirigenti, dare fiducia agli iscritti, ai militanti, scegliere una strada e percorrerla con il massimo dell’apertura democratica:

 

FASSINA  La nostra Costituzione prevede sovranità popolare e cooperazione con gli altri popoli. Si deve andare avanti in modo aperto, coinvolgendo quello che si muove davanti a noi. Il simbolo è a disposizione del percorso democratico che ci apprestiamo a fare: usciamo con un o.d.g. chiaro di costituzione di Leu.

 

BRIGNONE  (Unica voce fuori del coro…..)     Spiega la ragioni di dissidenza, i distinguo, le distanze che hanno anche portato alle dimissioni di Civati. Per la segretaria di Possibile non si può partire con un discorso congressuale che “cristallizzi tutti gli errori fatti”.


Domenico Fischetto