Passaggi
quotidiani e piccoli impagabili privilegi.
di Gian Carlo Marchesini
L’altra sera mi sono sentito privilegiato come un
pascià. Grazie a Mimmo Fischetto e al III Municipio ho goduto di un
concerto e di un sontuoso rinfresco organizzato dalla Repubblica di Cipro in
una splendida sala affrescata dal Vasari al Palazzo della Cancelleria. A
intrattenerci per la prima ora un gruppo di adolescenti violiniste cipriote.
Uno se ne sta in giacca e cravatta comodamente seduto a contemplare alle pareti
e ai soffitti scene di corte tra principi e papi, e intanto viene allietato da
sei donzelle cipriote che suonano divinamente Bach, Mozart e Khachaturian. E poi, per completare alla perfezione
l’opera, un buffet che avrebbe potuto saziare anche soltanto limitandosi a
guardare. I ciprioti sono ospitali e
gentili, e così conversando con qualcuno di loro e leggendo opuscoli e depliant
ho finalmente potuto colmare, della conoscenza di Cipro, quello che per me in
testa era un vuoto e un buco. Il III
Municipio che, come si sa, tiene dentro realtà dell’importanza della Sapienza e
del Policlinico, e poi quartieri come San Lorenzo con le stazioni Termini e
Tiburtina, fa una buona politica di promozione, rappresentanza e alleanza. Il
presidente Marcucci, tra un sorso di vino e un pasticcino, mi informava del
progetto in cantiere con l’addetto alla cultura del presidente Hollande per un
programma di scambi e iniziative culturali prossime venture. Poi, per smaltire il troppo di bellezza,
cibo e musica, con Mimmo ci siamo goduti una passeggiata notturna tra il
Portico di Ottavia e l’Isola Tiberina, congratulandoci a vicenda per la fortuna
di vivere nello splendore di una città come Roma. Infine, ieri pomeriggio, per bilanciare il
troppo accumulato di agio e privilegio, abbiamo insieme volantinato a Piazza
Marucchi per protestare contro la decisione di Alemanno di trasformare quella
piazza, dopo i lavori della metropolitana, non in giardino con panchine comode
per nonni e bambini, ma in un ennesimo volgare e puzzolente parcheggio. Abbiamo
distribuito un centinaio di volantini a passanti frettolosi e anche piuttosto
incazzati, spiegando, illustrando, e raccogliendo spesso in risposta sfoghi e
mugugni, e poi siamo rientrati per la normale cena ai nostri rispettivi
domicili. Così, per raccontare qualcuno
dei nostri quotidiani passaggi e piccoli impagabili privilegi.
Nessun commento:
Posta un commento