Su Villa Blanc la Luiss sceglie il mazzo di carte, detta le regole del gioco, decide il cosa, il come, il quando. Novecento manager di aziende di un mercato finanziario senza confini, che ha mostrato oramai a sufficienza i suoi limiti e disastri, verranno a studiare economia e finanza dentro il parco e gli edifici di Villa Blanc appositamente predisposti allo scopo dai tecnici della Luiss. Il Piano Regolatore Generale e i vincoli vigenti prevedono invece e impongono che Villa Blanc sia nel suo parco regolarmente accessibile ai cittadini, e che l’utilizzo degli edifici corrisponda ai servizi scolastici primari – cioè della scuola dell’obbligo – del quartiere.
Il progetto di Business School della Luiss non è, in evidenza, finalizzato a questo scopo, e il verde del parco viene reso fruibile la domenica e i giorni festivi compatibilmente con le attività didattiche della Luiss.
Pierluigi Celli nel suo intervento di oggi su La Repubblica rimbrotta i voli lirici di Marco Lodoli, che lamentava domenica scorsa, sempre su La Repubblica, Villa Blanc perennemente chiusa, elencando le concessioni che la Luiss è disposta a fare al quartiere e ai cittadini. Ecco quindi i 4000 mq di parco della Villa trasformati in area giochi per bambini; l’ accesso pubblico al verde della Villa la domenica per i cittadini; gli sconti a chi del quartiere intendesse frequentare il master.
La verità è che la Luiss vuole trasformare i 4 ettari di verde della Villa e i suoi storici e artistici edifici in luogo attrezzato per accogliere 900 manager per un master che non ha nulla da spartire con la storia e la natura della Villa, né con i bisogni del quartiere: poiché la costruzione di otto parcheggi, foresterie e ristorante dove erano le artiche serre, al quartiere porteranno solo ulteriore inquinamento e congestione nel traffico, e l’estromissione di fatto della città dal possibile godimento del parco e del suo magnifico verde.
Forse la verità è che dopo 15 anni di letargo causato da avvicendamenti interni e orientamenti diversi ai vertici di Confindustria, ora la Luiss ha fretta perché l’anno prossimo scadono alcuni vincoli, e poi ci sono le elezioni comunali che potrebbero bocciare l’attuale Giunta “amica”.
Celli nel suo modo di argomentare esprime bene il punto di vista e l’interesse della proprietà privata, così generosa da concedere perfino qualcosa alla parte pubblica. Forse dimentica che identità, storia, natura artistica peculiare di Villa Blanc, e quanto i vincoli in vigore dispongono e ciò che detta il Piano Regolatore, non sono dalla sua parte.
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