La grande Italia e le pianificazioni strategiche per ogni ordine e grado
Via
libera ai prestanome
Urbe
vuota e cassonetti dell’immondizia pieni. Nei quartieri di Roma si mangia ancora
e si consuma. Non siamo alla fame ma in odore di assoluta insoddisfazione.
Le
ferie si riducono, le vacanze si accorciano, qualche gita fuori porta, i saldi
non contano, i soldi sì e soprattutto quelli che non circolano! La stagnazione
è autentica, le frottole di ripresa, quelle pure! Dopotutto anche l’Europa, con
la Germania in testa, soffre, e persino la Francia!
La
società è multietnica, effettivamente, ogni tanto qualcuno se ne accorge! Ma le
difficoltà reali del nostro belpaese, sono dirette
discendenze di una immaginosa politica, riversata senza arte, nelle già fragili
economie d’una collettività che a stento sopporta, e fin troppo dignitosamente,
tutto il peso sulle sue spalle.
Parolai
di professione, che ciarlano di lotta alla falsificazione, con annunci di mezza
estate del tipo piano spiagge, ignorano l’amara delusione d’una nazione
sopraffatta dalle cure palliative e dai rimedi rabberciati all’ultima ora.
Bianchi,
verdi, bruni, rossi, siamo ciascuno nel nostro colore che mai, dovrebbe collimare
con la più becera assonanza di appellativi generici o usuali e invece…
Mestieranti,
incapaci di illustrare che c’è un tempo per le ricerche di settore, che si
avanza per stadi, che lungo il cammino programmatico si incontrano difficoltà
di specie, sono loro gli imbonitori, stretti nei ruoli di fondamentali cariche
istituzionali, inadatti alle pesanti incombenze di Stato, veri artefici d’una
Italia che arretra in ogni suo spicchio.
La
cittadinanza non è infastidita dalle distinte tonalità di colore, ma dalle fandonie,
dagli sbeffeggiamenti continui alle intelligenze individuali e complessive. I
cittadini sono lontani anni luce dai giochi senza frontiere tirati in ballo col
solleone, semplicemente perché vivono nella quotidianità le effettive partecipazioni
comunitarie.
Dovremmo essere noi italiani i primi naufraghi da salvare e invece…
Fin
quando si disporrà a dovere, ciò che si può e che non si deve fare, usando
tutte le prudenze con le ragnatele a noi equivoche, e per loro ben chiare… le potenti
protezioni rimarranno in forze, continueranno a garantire e… il posto a tavola,
è l’assicurazione! Una polizza per la vita, insomma!
Siamo
Uomini o Caporali? chiedeva Totò in una delle sue celeberrime opere
cinematografiche, per proseguire poi con il distinguo dell’Umanità in due
categorie di persone… Or dunque, alla fin fine, di colonnelli senza gradi e
finti fanti, ne siamo pieni zeppi, ci mancano i Generali veri, quelli efficaci
e validi per tutti.
Qualcuno
avverte ‘a pelle’ le reali panzane di questi impuniti, altri le fiuta.
Chi
fa spesa a Roma, s’accorge presto che molti venditori al dettaglio di frutta,
verdura e quant’altro, non hanno di certo la nazionalità nostrana.
Di
contro a tale evidente degenerazione, chi volesse avviare un’attività
commerciale, comincia a contare i fogli di carta bollata da produrre, le
dichiarazioni da rendere alla società onorata, gli anni di fatiche e di
unguenti di cui vuole essere cosparso lo stato
maggiore, e allora? Bel sistema, unto e bisunto! Non sono gli italiani che
non hanno voglia di lavorare! Sicuramente il ripiego c’è, la Rivoluzione ma, meglio
andare al mare, cò li pesci in mezzo
all’onde! Sì, proprio in quel mare
nostrum così artificiosamente e strumentalmente replicato.
Se
urge una fotocopia nei centri di servizi e punti internet, nessuno alla cassa è
di madrelingua italiana; sbirciando nelle cucine dei ristoratori in e fuori area
storica, cuochi e subalterni, appaiono agli occhi di patria lontana.
Offresi
impegno regolarmente concesso,
vendesi
rose a ogni passo del centro,
bolle
di sapone sparate addosso e giochi di luce puntati sull’innocenza dei bimbi,
marroni
abbrustoliti e incartocciati in ogni tempo, per ogni angolo,
ricercasi
stagionali di provenienza vantaggiosa per la raccolta di pomodori
e prestazioni occasionali di vario tipo…
Per il
non già illustrato, per tutto quanto oltre non si riesce a vedere, né sapere,
né capire, si rimanda ciascuno alla propria immaginazione!
Eppure
a sentire loro, i nostri rappresentanti, pare proprio che siano partiti con lance spuntate, frecce
edulcorate, mortaretti, tricche tracchi e castagnole, armi potenti… per ogni
stagione!
Alessandra Mastronardi
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