4 agosto 2015

Recensione film:IL FIDANZATO DI MIA SORELLA di Tom Vaughan





Locandina Il fidanzato di mia sorella






L’estate romana…2015

 

Spinta da un insano desiderio di andare al cinema e trovando moltissime sale chiuse a Roma (nei giornali sono addirittura scomparsi i nomi delle sale cinematografiche!) mi sono rifugiata all’Adriano dove, per espiare i sensi di colpa di un prezzo più alto, viene inclusa nel costo del biglietto una bottiglietta di acqua minerale (ma il Comune di Roma non le distribuisce gratis ai pellegrini da anni?) o in alternativa un bicchiere di Coca Cola.
Ho scelto così di vedere “Il fidanzato di mia sorella”, del regista scozzese Tom Vaughan: un filmetto allegro, ho pensato. Il film presenta un cast d’eccezione: Pierce Brosnan, ex 007 ma ancora in forma nonostante la pancetta dei suoi 62 anni, è l’improbabile professore di letteratura inglese specializzato nel romanticismo e Malcolm Mc Dowell (ossia il protagonista del celeberrimo “Arancia Meccanica”) è il ruvido e stravagante padre anch’esso professore universitario. Le due sorelle in questione sono interpretate dalla piuttosto inespressiva Jessica Alba e dall’eccessivamente focosa Salma Hayez (protagonista di Frida Khalo).
Ma quanti attori sprecati per un film la cui banalità è veramente imbarazzante! Tutti i luoghi comuni tra Vecchio e Nuovo Mondo e le ovvie contrapposizioni tra l’Inghilterra e la California trovano posto nei dialoghi del film il cui doppiaggio non fa che peggiorare la situazione. Si sprecano le storielle idiote, demodé e un po’ “da caserma” a scapito delle donne del tipo: D.
«Perché gli uomini aprono la porta alle donne per farle passare prima? » R. «Per poterne vedere meglio il culo…»
Le battute continue senza soluzione di continuità impediscono anche di “apprezzare” la vicenda di un dongiovanni rimessosi in sesto per l’amore del figlio (non mi risulta sia mai avvenuto nel mondo reale…), la comprensione umana del padre in punto di morte, il trionfo dell’affetto tra sorelle-amiche…(anche questi fatti piuttosto rari)
Certo se questo è ciò che offre l’estate
romana del 2015, forse è meglio fare una fuga magari in qualche piccola località balneare.
 

Ghisi Grütter

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