5 agosto 2015

VIA CUPA

 
La redazione di Tre Righe è in Via S.Ciriaca,via parallela a Via Cupa.Ogni giorno incrociamo l'umanità di uomini,donne e bambini che popolano il Centro di accoglienza Baobab e spesso abbiamo portato il nostro piccolo contributo.In particolare un componente della nostra redazione ,che ha vissuto per un anno come volontario in Etopia, è particolarmente attivo nel sotenere questi immigrati..
In questo periodo di vacanza non si è spezzato il filo con la città di Roma ma sicuramente si è allentato.Le vacanze sopratutto.Loro stendono i poveri panni sulle cancellate,trascorrono il tempo seduti per terra in piccoli gruppi,parlando animosamente al cellulare di cui parecchi sono provvisti,oppure assiepandosi in un bar etnico nel centro commerciale Crociate.Sono in attesa ....
Leggiamo quello che scrive a proposito Marchesini
D.F.
 
Via Cupa
Seduti per terra i migranti somali ed eritrei aspettano il soccorso di chi li veste e sfama. I ragazzini giocano con una palla, le donne stanno sedute in cerchio a proteggersi e farsi compagnia, gli uomini sono semisdraiati ognuno per sè, muti per l'afa e l'inedia. Sono in attesa di qualcuno che li accudisca, offrono l'immagine di una dipendenza inerte e arresa. E' un pezzo di un villaggio d'Africa approdato tra il Verano e San Lorenzo. Da qualche parte, lontano, c'...
è stata una catastrofe, un bombardamento che ha provocato l'esodo. Il romano che si avvicina, me compreso, viene osservato con attenzione per capire se porta un aiuto, acqua e cibo, un vestito, un qualche ristoro. Ma non si cerca, non si manifesta alcuna voglia di dialogo e incontro. La lingua certo non aiuta, e troppo è il caldo e lo sconforto. Anche la carezza, il sorriso a un bambino in quel contesto così fortemente, miseramente connotato suona inadeguato e quasi provocatorio. Fuori, sulla Tiburtina, romba il traffico ostile e rabbioso.
Via Cupa è un approdo di sussistenza e sopravvivenza minimo. Ma in assenza di un percorso di inserimento serio rischia di diventare cronico. Un bivacco e un lazzareto a cielo aperto. Intanto buona parte dei romani, incolonnati in autostrada con i loro Suv, sono partiti per raggiungere la seconda casa al mare, in campagna o in montagna. O qualche ospitale albergo, agriturismo o bed&breakfast. Le vacanze sono sacre. I corpi abbandonati, gli sguardi vuoti, l'odore di miseria forte e tenace, il silenzio spettrale di Via Cupa possono aspettare

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