Il 17 febbraio alle ore 17 presso la Sala Margana si è svolta l'assemblea di Progetto Roma.
Il Presidente Alessandro Bianchi ha aperto i lavori confermando i punti già affrontati nella sua relazione della passata riunione del 7 dicembre 2013 :presa di distanza dal PD ,partito ancora messo peggio dall'inarrestabile avanzata del suo neo segretario,critica nei confronti dell'amministrazione Marino,non più da far passare sotto silenzio data l'inconsistenza degli atti finora prodotti puntellati da vari pubblici incidenti di percorso.Inoltre Bianchi ha sottolineato che l'associazione dovrebbe allargare il suo campo d'azione comprendendo quello nazionale in quanto risulta imprenscindibile, occupandosi di Roma di non dover prendere posizione sui problemi nazionali che coinvolgono non solo la nostra città ma tutto il Paese.
A seguire è stata la presentato da Carlo Buscalferri un documento,sottoscritto da diversi soci dell'associazione,che riportiamo in seguito,che ha posto l'accento sull'azione di Progetto Roma che dall'esperienza delle recenti elezioni amministrative deve passare ad una più incisiva azione politica sia in campo cittadino che in campo nazionle.I gravi problemi che attanagliano la città di Roma e l'Italia devono chiamare in campo le forze sane del Paese che si devono mettere a disposizione con slancio e generosità.L'attuale panorama politico mostra ancora una volta un desolante panorama in cui il partito di maggioranza relativa mette in scena miserabili esibizioni di scalata al potere rappresentate dal suo neo-segretario che non si vergogna a deporre il presidente del consiglio della suo stesso partito per proporre se stesso come alternativa.Ci vuole un cambio di passo nella politica italiana ,ci vuole una sinistra che dia rappresentanza e voce ai tanti ormai che non si sentono più rappresentati e che manifestano il proprio dissenso o non andando a votare o buttando via il proprio voto appoggiando movimenti velleitari e demagogici.Progetto Roma,secondo questo documento,deve contribuire o almeno ci deve provare,aggiungiamo noi,responsabilmente a lavorare per raggiungere questo obiettivo.La gravità della situazione lo richiede.La coscienza di ciascuno di noi lo reclama.
Tale documento è stato accolto dall'assemblea con condivisione da parte di alcuni e con opposizione da parte di altri che non hanno gradito in particolare le critiche dirette e non velate nei confronti del PD.
Messo ai voti è comunque stato approvato a larga maggioranza.
Per quanto riguarda la composizione del nuovo direttivo,Bianchi ha proposto di mantenere in carica quello attuale, formalmente fino al 2015, e di lavorare alla revisione dello statuto .In seguito alla proposta di nuovo statuto da sottoporre all'assemblea ,verrà presentata anche una proposta di nuovo Consiglio Direttivo.E' stato invece confermato il revisore unico,ed è stato approvata dall'assemblea,su proposta di Bianchi, la decisione di affidare a Mimmo Fischetto il coordinamento di tutte le attvità di comunicazione.Alle ore 20,00 l'assemblea ha concluso i suoi lavori.
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DOCUMENTO
PRESENTATO ALL’ASSEMBLEA DI PROGETTO ROMA
DEL
17 FEBBRAIO 2014
Noi crediamo che Progetto Roma abbia rappresentato un momento significativo
nella politica romana: un gruppo di persone si sono ritrovate attorno alla
candidatura di Alessandro Bianchi a Sindaco di Roma, lavorando sul territorio e
portando avanti idee innovative con passione, competenza ed onestà intellettuale.
Siamo ogni giorno più convinti
che lo spirito, che ci ha animato in quello straordinario periodo che per tutti
noi ha rappresentato la recente campagna elettorale amministrativa, sia un
patrimonio comune che non vada assolutamente disperso.
Anzi, vogliamo che Progetto
Roma riprenda il percorso intrapreso con ancora più convinzione, con ancora più
passione e con una prospettiva sia geografica che temporale ancora più
ambiziosa.
Riteniamo infatti, senza mezze
parole, che chi attualmente amministra Roma Capitale non si sia rivelato
all’altezza delle aspettative che aveva fatto nascere.
Ci siamo opposti in campagna elettorale
all’aspirante Sindaco Ignazio Marino non condividendo né il metodo utilizzato
per la selezione della sua candidatura né il merito del suo evanescente
programma elettorale.
Nel rispetto che il voto
popolare esige, Progetto Roma fino ad oggi
ha atteso fiduciosa che l’amministrazione dispiegasse la propria azione
politico-amministrativa, non praticando fin da subito un’opposizione serrata e
puntuale.
A ormai otto mesi di distanza
dall’insediamento in Campidoglio di Marino, occorre rilevare che i molti e
gravi problemi della nostra città o non vengono affrontati o vengono affrontati
con inadeguate capacità sia di analisi che di proposta. Viviamo ancora in una
città sporca, caotica, insicura, devastata dal cemento, una città non governata
in cui si respira un clima di arbitrio
assoluto, nel quale nessuno sente il dovere di far rispettare le più elementari
regole di convivenza civile.
Il fallimento dell’attuale
azione amministrativa ci impone di riprendere con determinazione il cammino
interrotto.
Dobbiamo quindi riorganizzarci,
attualizzare la nostra piattaforma politica, sintonizzarci nuovamente con i
nostri concittadini e riproporci, fin da adesso, quale alternativa al governo
di Roma Capitale.
Nel contempo non possiamo
rimanere inerti di fronte a una situazione nazionale che si presenta drammatica
dal punto di vista socio-economico, politico, etico: è a rischio la tenuta
economica e sociale del Paese, è a rischio la tenuta delle stesse
istituzioni.
Ancor più non possiamo
assistere alla drammatica paralisi e deriva della politica senza reagire: un
governo inefficace ed ostaggio di partiti le cui politiche in realtà risultano
inconciliabili, una destra che si sta sempre più arroccando intorno a un leader
pregiudicato e dalle pericolose tendenze destabilizzatrici per il sistema
democratico; un Partito Democratico in balia di lotte intestine e guidato da un
segretario passato ora , con una manovra di
palazzo, a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio che non convince per
la sua confusa proposta politica, per le sue idee sull’economia, intrise di
neoliberismo, privatizzazioni ed ulteriore precarizzazione del mercato del
lavoro, per il suo modo insidiosamente personalistico di guidare un partito che
ormai di sinistra non ha più nulla.
L’incredibile apertura che ha
fatto nei confronti di un individuo condannato in via definitiva, espulso dal
Senato e in attesa di essere recluso ai domiciliari o assegnato ai servizi
sociali, dà la misura del suo livello morale e della sua statura politica.
Noi riteniamo, inoltre, che sia
un gravissimo errore politico proporre una riforma elettorale che mantiene la
scelta dei candidati nelle mani delle segreterie e che punta all’omologazione
del pensiero politico inibendo di fatto l’ingresso in Parlamento ai partiti
minori e premiando la coalizione vincente con un premio di maggioranza
eccessivo.
Ci preoccupa, infine, l’idea di
modificare la Carta Costituzionale, che ha una sua intima coerenza che rischia
di essere compromessa se gli equilibri istituzionali che sono stati
attentamente studiati dai padri costituenti venissero spostati con analisi
affrettate e superficiali.
All’opposizione il Movimento 5
Stelle che ha saputo intercettare il diffuso malcontento post-ideologico,
traducendolo in voti in occasione delle elezioni nazionali, ma che altresì non
ha saputo tradurre in programma e in azione politica la protesta, tradendone le
aspettative, e una sinistra divisa, rissosa, velleitaria, obsoleta, incapace di
trovare una sintesi comune.
Un quadro assolutamente
desolante.
Ma di fronte al quale è
doveroso reagire: è tempo di elaborare una politica di respiro nazionale. E’
tempo di porre in atto quanto l’Assemblea di Progetto Roma del 7 dicembre
scorso ha deliberato all’unanimità: dobbiamo porci quale “calamita” politica, elaborando
e comunicando una proposta capace di attirare e di aggregare il maggior numero
di soggetti possibili, preferibilmente singoli cittadini.
Se infatti riteniamo
assolutamente auspicabile ed anzi proporremo un confronto dialettico con gli
altri soggetti politici alla sinistra del PD in modo da scongiurare il rischio
di una sterile autoreferenzialità, altresì siamo fermamente convinti che tale
confronto dovrà essere affrontato pragmaticamente sui contenuti e quindi sui
programmi, preservando la nostra azione
politica dall’arenarsi nelle secche delle vecchie diatribe ideologiche che
troppo spesso hanno caratterizzato la sinistra contribuendo alla
desertificazione dell’opposizione sociale nel nostro Paese.
La nostra forza dovrà quindi
essere principalmente nei contenuti che
sapremo prima progettare e poi comunicare: quanto più essi saranno comprensibili ed appetibili, tanto più vasto
sarà il consenso alla nostra proposta politica.
Per fare questo è necessario
che Progetto Roma si organizzi a livello nazionale, con una struttura che
sappia radicarsi sul territorio, su tutto il territorio nazionale, e che sappia
ascoltare e convincere le tante donne e i tanti uomini di sinistra che non si
riconoscono più in alcuno dei partiti politici e che chiedono la dignità del
vivere grazie al proprio lavoro, l’equità sociale, servizi adeguati, istruzione
e cultura, effettive politiche per la famiglia, la salvaguardia e la tutela
dell’ambiente, trasparenza, efficacia ed efficienza della pubblica
amministrazione.
Ci piace pensare che sapremo
dare loro una speranza.
Firme dei sottoscrittori
Carlo BUSCALFERRI,Mauro
POMPEI,Cristiana AMBROSI,
Domenico (Mimmo) FISCHETTO,Antonio LANZA,Francesco
LAMBIASE,
Aldo ABENAVOLI