13 febbraio 2014

MONTE MARIO:LE ORIGINI DEL DISASTRO AMBIENTALE DI OGGI



Riceviamo e pubblichamo una lettera di un nostro lettore,che ci ricorda puntualmente le origini del disastro ambientale di oggi di Monte Mario.Non certo per scagionare le responsanbilità politiche di oggi,ma per ricordarci che i danni procurati da amministrazioni dissennate,focalizzate sul proprio tornaconto,riverberano i disastri delle loro azioni negli anni .Purtroppo questo modo di governare Roma  dagli eccessi ricordati dal nostro lettore fino alle ultime amministrazioni non  è cambiato.Il potere forte dei cd "palazzinari" si è fatto sentire con tutte le amministrazioni  che si sono avvicendate al Campidoglio sia di destra che di sinistra,fino ad arrivare a quella attuale con la minaccia di un ulteriore assalto dell'agro romano.Finchè non si deciderà di cambiare rotta con un indirizzo politico che dica forte e chiaro parole d'ordine come consumo del suolo zero, moratoria del piano regolatore,efficienza energetica degli edifici,pubblici e privati, loro messa in sicurezza,in primisi gli edifici scolastici e gli ospedali,ci sarà sempre spazio perchè la pressione di questa lobby,esercitata attraverso varie leve da quella occupazionale a quella economica,si faccia ascoltare nell'aula Giulio Cesare.
Domenico Fischetto
 





"Quello che sta accadendo a Monte Mario non e' ovviamente la conseguenza di un destino cinico e baro o della fatalita'.
Il quartiere Monte Mario cosi' come oggi lo vediamo e dove io abito dall 'ormai lontano 1964 e' il risultato di una colossale speculazione edilizia gestita dalla Societa' Immobiliare allora di proprieta' del Vaticano .
Il Vaticano era appoggiato dal sindaco di allora Cioccetti esponente del MSI ma appoggiato dalla DC Romana.
Il sindaco Clerico Fascista era detto.
Non a caso fu denominato anche il sindaco del secondo sacco di Roma quello al cui confronto il sacco dei lanzichenecchi di Carlo V fu una bazzeccola.
A questi intrallazzi non fu estraneo il famoso Cardinale Angelini gia' ministro della sanita' del Vaticano ; ebbi personalmente il piacere di vedere frequentemente l'allora Monsignore Angelini uscire dall' ufficio tecnico dell 'Immobiliare con in mano
i classici rotoli impiegati nell' ingegneria civile.
L'ufficio tecnico dell'immobiliare era quell'edificio a forma di nave che e' possibile vedere alla sinistra alla fine della rampa di Monte Mario per chi proviene da Piazzale Clodio.
Il Sindaco Cioccetti chiuse un occhio sulla costruzione dell 'Hilton costruzione alla quale si opponevano le forze piu' illuminate del pensiero urbanistico di allora
Questo scatolone che e' l'Hilton , deturpa infatti la visuale di questa stupenda collina ricca tra l'altro di storia
Alla sua costruzione si opposero anche le suore del convento del Santo Rosario che si trova difatti adesso vicino all' Hilton.
Furono ovviamente subito tacitate dalla gerarchia vaticana.
In cambio di avere chiuso un occhio al sindaco Cioccetti fu regalato un terreno inizialmente destinato a zona verde sul quale vennero poi edificate delle palazzine vendute a dei prezzi strepitosi.
In cambio di concedere la costruzione dell' Hilton ci fu la promessa che la zona sarebbe stata abbellita a scopo di compensazione
Nulla e' stato fatto
Ovviamente il sindaco chiuse un occhio anche su altre malefatte, quali quelle di avere dato delle concessioni edilizie dove non dovevano essere date.
La collina di Monte Mario e' fatta di terreno alluvionale ; ci sono alcuni punti dove il dirupo della collina e' estremamente ripido.
In questi posti non si doveva assolutamente costruire, ma anzi magari addolcire il dirupo con idoneo terreno di riporto
Invece sono state date ugualmente le licenze di costruzione.
Risultato :anche se dopo molti anni come conseguenza delle forti piogge e' successo quello che e' successo.
Abbiamo tre palazzine che presentano lesioni e percio' e' stato dato l'ordine di sgombero.
Saluti a tutti"


1 commento:

  1. Gia'. Poi, cambiato "regime" e finiti i suoli interni alla citta', si e' passati a cementificare la campagna circostante, da porta di Roma ad Acilia, passando per ogni dove. Con l'avallo di Veltroni e dei suoi. (Andrea Natoli)

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