19 febbraio 2014

ASSEMBLEA PROGETTO ROMA 17 FEBBRAIO 2014

 
 

 
 
 
 
Il 17 febbraio alle ore 17 presso la Sala Margana si è svolta l'assemblea di Progetto Roma.
Il Presidente Alessandro Bianchi ha aperto i lavori confermando i punti già affrontati nella sua relazione della passata riunione del 7 dicembre 2013 :presa di distanza dal PD ,partito ancora messo peggio dall'inarrestabile avanzata del suo neo segretario,critica nei confronti dell'amministrazione Marino,non più da far passare sotto silenzio data l'inconsistenza degli atti finora prodotti puntellati da vari pubblici incidenti di percorso.Inoltre Bianchi ha sottolineato che l'associazione dovrebbe allargare il suo campo d'azione comprendendo quello nazionale in quanto risulta imprenscindibile, occupandosi di Roma di non dover prendere posizione sui problemi nazionali che coinvolgono non solo  la nostra città  ma  tutto il Paese.
A seguire è stata la presentato  da Carlo Buscalferri un documento,sottoscritto da diversi soci dell'associazione,che riportiamo in seguito,che ha posto l'accento sull'azione di Progetto Roma che dall'esperienza delle recenti elezioni amministrative deve passare ad una più incisiva azione politica sia in campo cittadino che in campo nazionle.I gravi problemi che attanagliano la città di Roma e l'Italia devono chiamare in campo le forze sane del Paese che si devono mettere a disposizione con slancio e generosità.L'attuale panorama politico mostra ancora una volta un desolante panorama in cui il partito di maggioranza relativa mette in scena miserabili esibizioni di scalata al potere rappresentate dal suo neo-segretario che non si vergogna a deporre il presidente del consiglio della suo stesso partito per proporre se stesso come alternativa.Ci vuole un cambio di passo nella politica italiana ,ci vuole una sinistra che dia rappresentanza  e voce ai tanti ormai che non si sentono più rappresentati e che manifestano il proprio dissenso o non andando a votare o buttando via il proprio voto appoggiando movimenti velleitari e demagogici.Progetto Roma,secondo questo documento,deve contribuire o almeno ci deve provare,aggiungiamo noi,responsabilmente  a lavorare per raggiungere  questo obiettivo.La gravità della situazione lo richiede.La coscienza di ciascuno di noi lo reclama.
Tale documento è stato accolto dall'assemblea con condivisione da parte di alcuni e con opposizione da parte di altri che non hanno gradito in particolare le critiche dirette e non velate nei confronti del PD.
Messo ai voti è comunque stato approvato a larga maggioranza.
Per quanto riguarda la composizione del nuovo direttivo,Bianchi ha proposto di mantenere in carica quello attuale, formalmente fino al 2015, e di lavorare alla revisione dello statuto .In seguito alla proposta di nuovo statuto da sottoporre all'assemblea ,verrà presentata anche una proposta di nuovo Consiglio Direttivo.E' stato invece confermato il revisore unico,ed è stato approvata dall'assemblea,su proposta di Bianchi, la decisione di affidare a Mimmo Fischetto il coordinamento di tutte le attvità di comunicazione.Alle ore 20,00 l'assemblea ha concluso i suoi lavori.
 

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DOCUMENTO PRESENTATO ALL’ASSEMBLEA DI PROGETTO ROMA

DEL 17 FEBBRAIO 2014

Noi crediamo che Progetto Roma abbia rappresentato un momento significativo nella politica romana: un gruppo di persone si sono ritrovate attorno alla candidatura di Alessandro Bianchi a Sindaco di Roma, lavorando sul territorio e portando avanti idee innovative con passione, competenza  ed onestà intellettuale.


Siamo ogni giorno più convinti che lo spirito, che ci ha animato in quello straordinario periodo che per tutti noi ha rappresentato la recente campagna elettorale amministrativa, sia un patrimonio comune che non vada assolutamente disperso.

Anzi, vogliamo che Progetto Roma riprenda il percorso intrapreso con ancora più convinzione, con ancora più passione e con una prospettiva sia geografica che temporale ancora più ambiziosa.

Riteniamo infatti, senza mezze parole, che chi attualmente amministra Roma Capitale non si sia rivelato all’altezza delle aspettative che aveva fatto nascere.

Ci siamo opposti in campagna elettorale all’aspirante Sindaco Ignazio Marino non condividendo né il metodo utilizzato per la selezione della sua candidatura né il merito del suo evanescente programma elettorale.

Nel rispetto che il voto popolare esige, Progetto Roma fino ad oggi  ha atteso fiduciosa che l’amministrazione dispiegasse la propria azione politico-amministrativa, non praticando fin da subito un’opposizione serrata e puntuale.

A ormai otto mesi di distanza dall’insediamento in Campidoglio di Marino, occorre rilevare che i molti e gravi problemi della nostra città o non vengono affrontati o vengono affrontati con inadeguate capacità sia di analisi che di proposta. Viviamo ancora in una città sporca, caotica, insicura, devastata dal cemento, una città non governata in cui si respira  un clima di arbitrio assoluto, nel quale nessuno sente il dovere di far rispettare le più elementari regole di convivenza civile.

Il fallimento dell’attuale azione amministrativa ci impone di riprendere con determinazione il cammino interrotto.

Dobbiamo quindi riorganizzarci, attualizzare la nostra piattaforma politica, sintonizzarci nuovamente con i nostri concittadini e riproporci, fin da adesso, quale alternativa al governo di Roma Capitale.

Nel contempo non possiamo rimanere inerti di fronte a una situazione nazionale che si presenta drammatica dal punto di vista socio-economico, politico, etico: è a rischio la tenuta economica e sociale del Paese, è a rischio la tenuta delle stesse istituzioni. 

Ancor più non possiamo assistere alla drammatica paralisi e deriva della politica senza reagire: un governo inefficace ed ostaggio di partiti le cui politiche in realtà risultano inconciliabili, una destra che si sta sempre più arroccando intorno a un leader pregiudicato e dalle pericolose tendenze destabilizzatrici per il sistema democratico; un Partito Democratico in balia di lotte intestine e guidato da un segretario passato ora , con una manovra di palazzo, a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio che non convince per la sua confusa proposta politica, per le sue idee sull’economia, intrise di neoliberismo, privatizzazioni ed ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro, per il suo modo insidiosamente personalistico di guidare un partito che ormai di sinistra non ha più nulla.

L’incredibile apertura che ha fatto nei confronti di un individuo condannato in via definitiva, espulso dal Senato e in attesa di essere recluso ai domiciliari o assegnato ai servizi sociali, dà la misura del suo livello morale e della sua statura politica.

Noi riteniamo, inoltre, che sia un gravissimo errore politico proporre una riforma elettorale che mantiene la scelta dei candidati nelle mani delle segreterie e che punta all’omologazione del pensiero politico inibendo di fatto l’ingresso in Parlamento ai partiti minori e premiando la coalizione vincente con un premio di maggioranza eccessivo.

Ci preoccupa, infine, l’idea di modificare la Carta Costituzionale, che ha una sua intima coerenza che rischia di essere compromessa se gli equilibri istituzionali che sono stati attentamente studiati dai padri costituenti venissero spostati con analisi affrettate e superficiali.

All’opposizione il Movimento 5 Stelle che ha saputo intercettare il diffuso malcontento post-ideologico, traducendolo in voti in occasione delle elezioni nazionali, ma che altresì non ha saputo tradurre in programma e in azione politica la protesta, tradendone le aspettative, e una sinistra divisa, rissosa, velleitaria, obsoleta, incapace di trovare una sintesi comune.

Un quadro assolutamente desolante.

Ma di fronte al quale è doveroso reagire: è tempo di elaborare una politica di respiro nazionale. E’ tempo di porre in atto quanto l’Assemblea di Progetto Roma del 7 dicembre scorso ha deliberato all’unanimità: dobbiamo porci quale “calamita” politica, elaborando e comunicando una proposta capace di attirare e di aggregare il maggior numero di soggetti possibili, preferibilmente singoli cittadini.

Se infatti riteniamo assolutamente auspicabile ed anzi proporremo un confronto dialettico con gli altri soggetti politici alla sinistra del PD in modo da scongiurare il rischio di una sterile autoreferenzialità, altresì siamo fermamente convinti che tale confronto dovrà essere affrontato pragmaticamente sui contenuti e quindi sui programmi,  preservando la nostra azione politica dall’arenarsi nelle secche delle vecchie diatribe ideologiche che troppo spesso hanno caratterizzato la sinistra contribuendo alla desertificazione dell’opposizione sociale nel nostro Paese.

La nostra forza dovrà quindi essere  principalmente nei contenuti che sapremo prima progettare e poi comunicare: quanto più essi saranno  comprensibili ed appetibili, tanto più vasto sarà il consenso alla nostra proposta politica.

Per fare questo è necessario che Progetto Roma si organizzi a livello nazionale, con una struttura che sappia radicarsi sul territorio, su tutto il territorio nazionale, e che sappia ascoltare e convincere le tante donne e i tanti uomini di sinistra che non si riconoscono più in alcuno dei partiti politici e che chiedono la dignità del vivere grazie al proprio lavoro, l’equità sociale, servizi adeguati, istruzione e cultura, effettive politiche per la famiglia, la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, trasparenza, efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione.

Ci piace pensare che sapremo dare loro una speranza.

 

Firme dei sottoscrittori

Carlo BUSCALFERRI,Mauro POMPEI,Cristiana AMBROSI,
Domenico (Mimmo) FISCHETTO,Antonio LANZA,Francesco LAMBIASE,
Aldo ABENAVOLI

 



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