5 giugno 2013

A PROPOSITO DI CONSUMO DI SUOLO.....di Ermete Realacci

Oggi Repubblica pubblica, con vari tagli, una mia risposta alla violenta (e francamente immotivata) polemica avviata da Salvatore Settis. Questa era la versione integrale.
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IMPRECARE CONTRO IL BUIO O ACCENDERE UNA CANDELA?
Non ero intenzionato a rispondere all’articolo di Salvatore Settis di sabato scorso, in cui una proposta di Legge di cui sono primo firmatario (AC70) viene presentata come uno strumento della cementificazione. Ho letto poi l’amaca di Serra di domenica che riprendeva la tesi ed ho capito che rischiavo la fine di Totò nel famoso sketch in cui se la ride mentre viene schiaffeggiato perché scambiato per un certo Pasquale perché lui non è Pasquale. La proposta di Legge e la relazione che la accompagna sono accessibili a tutti sul sito della Camera. Come è evidente il suo scopo è affrontare quella tassa sul futuro rappresentata dagli 8 metri quadri di territorio persi ogni secondo che passa. Non ha senso contrapporlo al ddl Catania, che ho sottoscritto e che spero venga presto approvato, perché questo si limita ai terreni definiti come agricoli nei piani comunali. Tra gli strumenti proposti nell’AC70 ci sono: l’eliminazione degli usi impropri degli oneri di urbanizzazione che tanti guasti hanno prodotto; una forte penalizzazione per chi, in base a strumenti urbanistici già esistenti, costruisce su terreni non compromessi; incentivi per la riqualificazione di aree già urbanizzate. E’ una direzione coerente con quegli incentivi del 65% per agire sul patrimonio esistente per cui da sempre mi batto per favorire un’edilizia che produce nuova occupazione e una nuova economia puntando sulla qualità dell’abitare e delle città. Si può fare di meglio? Si è ora avviata la discussione in commissione e sono avviate varie nuove proposte di Legge. Verranno poi prese in considerazione tutte le proposte concrete e praticabili avanzate da qualsiasi soggetto. Spero ardentemente ci siano soluzioni migliori. E’ ovviamente possibile, anzi probabile, che, per prese di posizione di segno opposto, non se ne faccia nulla, lasciando che continui una situazione i cui guasti sono evidenti. Secondo un noto detto cinese anziché imprecare contro il buio meglio accendere una candela. Purtroppo imprecare contro il buio è molto più facile e per alcuni più gratificante…
Ermete Realacci
Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera.

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