LE WEEK-END
Scelte di vita a
confronto
Un
film strano, apparentemente sembrerebbe l’ennesimo film sugli amori di una
coppia anziana (basti pensare al bellissimo “Amour”di Haneke o al film-musicale
“Una canzone per Marion” di Andrew Williams), invece “Le week-end” diventa
un’occasione di riflessione globale sulle scelte fatte nella vita. Roger
Micchel, che aveva diretto il brioso Notting Hill, elabora un film impegnato e
solo apparentemente divertente. Il regista, infatti, aveva girato già nel 2003 un
interessante film impegnativo sulla decadenza della famiglia dal titolo “The
Mother”, con un poco più che esordiente Daniel Craig.
Una
coppia di docenti inglesi, Nick e Meg Borrows, va a fare una scappata per un
week-end a Parigi dove avverrà l’incontro della coppia - anzi di lui, Jim
Broadbent, professore di filosofia di un’università inglese di provincia, con
il suo ex compagno di studi Morgan, economista di successo che vive tra New
York e Parigi. Una serata a cena tutti insieme a casa di Morgan (con Linsay
Duncan, Judith Davis e altri invitati) fornisce l’occasione per mettere in
discussione tutte le scelte fatte fin lì. Dimenticati gli impegni politici
giovanili? Il successo e l’ambizione a cosa sono serviti? Tutti e due
hanno figli che non lavorano e passano le giornate a farsi di spinelli. Che
cosa hanno seminato entrambi? Tutte e due le figure maschili hanno paura della
solitudine, del vuoto, del silenzio e diventano dipendenti o da una donna o dal
pubblico.
Il
finale è comunque rassicurante perché su tutto vincerà la solidarietà maschile di
amicizia. Un film gradevole, forse un po’ pretensioso, sarebbe meglio vederlo
in originale.
Ghisi Grütter
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