8 febbraio 2013

PINETINA DI VILLA MASSIMO:INTERVISTA DEL PRESIDENTE DEL III MUNICIPIO

 

Riporto qui di seguito un'intervista rilasciata recentemente dal Presidente del III Municipio,Dario Marcucci,sulla vicenda della Pinetina di Villa Massimo

"più verde
e più
spazi per i bambini”
 
 
Era il 2001 quando il Comune di Roma dava in gestione

la pineta di Villa Massimo a due concessionari

privati. Nel 2010 uno dei due, la società DAFI srl, acquisisce

l’intera quota di concessione e presenta un

progetto di riqualificazione. I cittadini riuniti nel Comitato

di difesa della pineta insorgono e con una

petizione chiedono al Servizio Giardini del Comune

di Roma e al Presidente del III Municipio, Dario Marcucci,

che non si privatizzi un parco comunale. «Non

si tratta di nessuna ulteriore privatizzazione – risponde

Marcucci - ma di una riqualificazione dell’area,

ormai degradata. A Villa Massimo aumenterà la superficie

verde e le strutture gratuite per bambini».


Presidente Marcucci nella petizione si parla di «stravolgimento

dell’area verde», cioè di quella che, secondo

concessione, doveva essere di «fruizione

libera e gratuita». Lei cosa risponde ai cittadini del

suo quartiere?


Nessuno stravolgimento. Partendo da quanto previsto

dalla concessione, che io non posso in nessun

modo retrocedere, il nuovo progetto non cambierà

la condizione di fruibilità dell’area, anzi lamigliorerà.

Saranno abbattute ulteriormente alcune barriere architettoniche,

che rendevano difficile l’accesso in
 
diverse parti del parco a persone con difficoltà motorie,

la pineta recupererà il suo valore ambientale,

attraverso la piantumazione di 37 nuovi alberi e la

superficie verde del parco si arricchirà qualitativamente

e quantitativamente di prato e di una maggiore

varietà di nuove piante. Infine, aumenteranno

le strutture gratuite per bambini, nonché gli arredi

come panchine e cestini. L’obiettivo è di offrire la

sensazione a chi entrerà nel parco pubblico, che si

sia recuperato in parte il valore naturalistico originario

dell’area.


Un’ulteriore contestazione riguarda la gestione del

concessionario dell’area che, secondo il comitato

degli abitanti della zona, in 12 anni avrebbe collezionato

abusi, allargando il punto ristoro e la zona

delle giostre.



La concessione del 2001 prevede la possibilità di

sfruttamento commerciale di 404 mq destinati allo

spettacolo viaggiante, (ovvero giostre e giochi stile

Luna Park), 303 mq di Punto ristoro (di cui 107 mq di

tavoli all’aperto) e 25 mq di servizi pubblici. Di contro

circa 7500 mq rimangono di completa fruizione

pubblica. Negli anni successivi al 2001 la superficie

dei tavoli all’aperto è stata aumentata di 50 mq e

leggermente ampliata la zona cucine del Punto ristoro

a seguito di atti autorizzativi, che sono di esclusiva

competenza del Dipartimento di Tutela
 
dell’Ambiente e su cui il Municipio anche recentemente

ha sempre sollecitato i doverosi controlli. Non

posso aggiungere di più, perché gli eventi di cui parliamo

risalgono a ben prima della mia legislatura.

 

Parliamo allora della parte del nuovo progetto relativo

all’area delle giostre che, sempre secondo il comitato

dei cittadini, autorizzerebbe un’ ulteriore

privatizzazione del parco. Su questo come si è

espresso il vostro controllo?



La versione attuale del progetto, approvato dal Comune

e non dal Municipio, l’unica per la quale ho

espresso un parere positivo, dopo che per le due

precedenti mi ero opposto sia in sede tecnica di

conferenza dei servizi che in sede politica, non amplia

affatto le superfici commerciali ma al contrario

le diminuisce e soprattutto ne riforma le funzioni e la

qualità. E’ facilissimo constatare la veridicità della

mia affermazione, sovrapponendo le planimetrie

dell’area, come era fino ad oggi, con quella del

nuovo progetto. Il tutto è consultabile pubblicamente

sul sito del Municipio, come del resto da

tempo tutta la documentazione relativa alla convenzione.

Ciò che nella petizione viene stigmatizzato

come un abuso è una riqualificazione di quella che,

come il comitato stesso ha scritto, era una “baraccopoli”,

ovvero il mini Luna Park, già a pagamento.


il mini Luna Park, già a pagamento.

Ora lì sorgerà un’intera area dedicata ai bambini e

ai giochi per l’infanzia, dotata di servizi igienici pubblici.

Questi, pur essendo spazi per lo più a pagamento,

come i precedenti e come statuito dalla

convenzione di 12 anni fa, ospiteranno attività basate

su esperienze di gioco con valore formativo.


Cosa risponde alla contestazione che la pineta di

Villa Massimo è un parco comunale con vincolo

paesaggistico di area boschiva, dove non potrebbe

essere costruito niente o, nel caso di opera qualificata

come pubblica, essere necessariamente sottoposta

all’approvazione della Giunta Capitolina?


Colgo l’occasione per precisare ancora una volta

che il parere espresso dal Municipio sottolineava la

necessità che le procedure di autorizzazione verificassero

la compatibilità urbanistica ed ambientale

del progetto. A quanto mi risulta sono stati ottenuti

pareri positivi del Dipartimento competente per l’urbanistica,

nonché della Asl e delle Sopraintendenze.

Questo è tutto quello che potevo fare nell’esercizio

delle mie funzioni. Non ho né le ragioni né la competenza

per dubitare della regolarità delle verifiche

attinenti un procedimento, le cui responsabilità e

pertinenza sono totalmente degli organismi del Comune

di Roma.

Giulia Doni









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