Avevo sempre creduto nella giustizia,convinto com'ero di essere nel giusto nel considerare che sulla vicenda di Villa Massimo il TAR del Lazio avrebbe dato ragione al Municipio Roma 3 (oramai ex).
La furia collettiva che si era scatenata su questa vicenda che aveva avuto la sua punta massima in una cd "via crucis laica"a cui si erano accodati alcuni politici di mezza tacca in cerca di facile consenso,aveva prodotto una specia di ipnotismo pubblico che non consentiva di guardare alla vicenda con freddezza ma soprattutto con obiettività.
Ora che il TAR,Sezione Seconda bis, si è pronunciato con una sentenza depositata in Segreteria in data 29 aprile 2013 e in cui alla fine del lungo esame scrive a pagina 27 della sentenza
" P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio(Sezione Seconda Bis)definitivamente pronunciando sul ricorso e sui motivi aggiunti,come in epigrafe proposti,li respinge e compensa le spese di lite tra le parti.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità Amministrativa.
Così deciso in Roma nella Camera di Consiglio del giorno 13 marzo 2013 con l'intervento dei magistrati
Enrico Pugliese,Presidente
Raffaello Sestini,Consigliere,
Solveig Cogliani,Consigliere,Estensore"
Una
domanda sorge spontanea:chi paga per i danni subiti?Chi ripaga la cittadinanza
per gli oltre tre mesi in cui il giardino è stato chiuso?Io qualche nome ce l’avrei.ALMENO CHIEDANO SCUSA PUBBLICAMENTE!
p.s.chi volesse leggere tutta la sentenza,me la può richiedere inviandomi una mail a domenicofischetto@virgilio.it,oppure
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