L’Associazione PROGETTOROMA è presente agli Stati Generali del Cantiere Democratico con una
delegazione composta da:
Alessandro
Bianchi, Domenico Fischetto, Rachele Nunziata, Francesco Sirchi.
*
Alessandro
Bianchi
Presidente dell’Associazione ProgettoRoma
Roma, 14 dicembre 2013
Centro Congressi Frentani
Ringrazio
Cantiere Democratico per l’invito, che abbiamo accolto venendo qui con una
delegazione a rappresentare l’Associazione ProgettoRoma.
Dirò,
quindi, brevemente chi siamo e perché partecipiamo a questi Stati Generali.
CHI SIAMO
Progetto
Roma è un’Associazione nata circa un anno fa, che ha partecipato alle ultime
elezioni amministrative a Roma.
Lo
ha fatto presentando una lista con un candidato Sindaco e 47 Consiglieri
comunali e con liste proprie in sette Municipi con altrettanti candidati
Presidenti.
Non
abbiamo raggiunto il quorum né al Comune né nei Municipi, ma rimaniamo convinti
di aver presentato le idee, le proposte
e le persone migliori per governare Roma e per farla diventare – secondo il
nostro slogan elettorale – una città
bella, efficiente, equa, sicura e sostenibile.
E
ne siamo convinti più che mai oggi alla luce della deludente prova che a sette mesi di distanza dal suo insediamento sta
dando l’Amministrazione Marino, per cui continuiamo ad essere presenti nel
dibattito politico-culturale su Roma, per ribadire i punti salienti del nostro
programma: la mobilità dolce, il
patrimonio culturale come motore di sviluppo, la sostenibilità ambientale,
l’equità sociale, una buona urbanistica.
Il
programma lo potete trovare nel nostro sito (www.progettoroma.org) e qui c’è il
libretto – “Un progetto per Roma” -
da cui ha tratto ispirazione.
PERCHE’ SIAMO QUI
Detto
questo, perché siamo venuti qui accogliendo l’invito rivolto dal Cantiere Democratico?
Siamo
qui perché pur essendo nati ed essendoci radicati all’interno dei problemi di
Roma, non ci sfugge che questi problemi fanno
parte di una più complessiva questione che riguarda l’intero Paese e la sua
guida politica, che è il nodo di fondo che oggi è indispensabile
affrontare.
Dico,
allora, qual è il nostro punto di vista,
un punto di vista che abbiamo discusso e messo a punto una settimana fa nel
corso di un Assemblea di ProgettoRoma.
1. Noi non ci
riconosciamo nell’ibrida compagine che oggi
governa il Paese, che vede esponenti del partito che per molti di noi è stato
un riferimento – il Partito Democratico – insieme a partiti e persone che hanno
un’estrazione politico-culturale di stampo berlusconiano, che ci è
completamente estranea e che riteniamo abbia causato danni gravissimi alla
società italiana.
Da questi partiti e da queste persone vogliamo rimanere nettamente
distinti, meno che meno possiamo accettare di governare insieme.
Si continua a dire che questa ibrida alleanza è indispensabile per
salvare il Paese, ma non mi sembra che si vedano segnali significativi in questa direzione: non per la moralizzazione della politica, per il contenimento degli sprechi degli Enti
pubblici, , per il rilancio
dell’occupazione, per l’abbattimento del debito, per il lavoro giovanile, per gli
esodati, per il conflitto di
interessi, per non dire della farsa
della legge elettorale, di cui oggi i partiti tornano a parlare solo perchè
la Corte Costituzionale ha finalmente detto una cosa che tutti sapevano, ossia
che il mostruoso “porcellum” è
incostituzionale.
2. Noi pensiamo
anche che in questa vicenda il Partito Democratico stia proseguendo sulla
strada della perdita di contatto con la società civile e della sua
decomposizione interna, di cui l’episodio più eclatante è stato quello dei 101 felloni che, nascondendo la mano,
hanno impedito l’elezione di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica.
All’interno del PD questo episodio è
stato completamente rimosso, come se si trattasse di un qualsiasi incidente di
percorso e non il segno evidente del livello di degrado indotto nelle strutture di partito da alcuni dei suoi
cosiddetti “capi storici”.
Per quanto mi riguarda personalmente, ho rassegnato un mese e mezzo
fa le dimissioni dalla Direzione
Nazionale del PD, non riconoscendomi più in quel partito e non volendo più
assistere alle guerre tra fazioni capeggiate dai signori delle tessere.
Non possiamo, però, nasconderci, che dopo l’elezione di Renzi alla
segreteria siamo di fronte ad una situazione del tutto nuova con la quale ci
dobbiamo confrontare, quindi anche su questo punto voglio dire qual è la nostra posizione.
3. ProgettoRoma non si è espressa per il
sostegno a Renzi (io
personalmente non ho votato alle primarie)
altrimenti saremmo stati dentro il PD, né
possiamo sapere se Renzi sarà in grado di costruire un partito più attento alle istanze della società
civile e meno alle lotte tra fazioni interne. Ci vorrà del tempo per
verificarlo.
Tuttavia riteniamo che il
PD continuerà ad essere un punto fermo del versante progressista della
politica italiana e, quindi, con il PD continueremo a confrontarci.
Ma deve essere
chiaro che intendiamo farlo alla pari, senza deferenza o soggezione alcuna e riservandoci di esprimere in piena autonomia consenso o dissenso, perché l’obiettivo
politico di Progetto Roma è un altro: è quello di praticare lo spazio politico che da tempo si sta aprendo a seguito del
progressivo spostamento al centro del Partito Democratico.
E’ uno spazio politico
ampio e agibile per la costruzione di un nuovo centrosinistra che sia capace di interpretare le esigenze e i
bisogni di quella parte crescente della popolazione che non ha più
rappresentanza e che, in misura sempre crescente, si rifugia nell’astensionismo elettorale o presta
il fianco a vere e proprie derive
populiste e antidemocratiche: dai grillini, ai forconi e via via sempre più in
basso.
4. Siamo anche consapevoli
che l’idea che un nuovo soggetto politico di
centrosinistra possa vedere la luce, non
è ancora supportato da un chiaro disegno di quali siano i tempi e i modi in
cui ciò possa avvenire e i contenuti da conferire.
Pensiamo, quindi, che bisogna lavorare
a costruire questo disegno, creando un punto di aggregazione, una sorta di calamita politica capace
di attrarre tutti quelli che credono in
questo obiettivo ma si trovano all’interno di spezzoni di partiti, partitini,
associazioni, movimenti che non hanno
voce perché chiusi nei loro recinti autoreferenziali, mentre potrebbero avere
ben altra voce se si mettessero insieme, perché indubbiamente sono ricchi di idee, di competenze e di
passione politica.
Siamo convinti che se riusciremo a costruire questa calamita politica e ad attrarre questo arcipelago
di soggetti indirizzandolo verso un obiettivo comune, allora ci saranno le
condizioni per costruire un nuovo
centrosinistra, che è quello che come Progetto Roma pensiamo sia necessario
oggi per il nostro Paese.
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