31 maggio 2011

ANCORA AVANTI!!!!

Abbiamo giocato bene e abbiamo vinto. Siamo rimasti vicino ai problemi della gente , siamo stati coerenti ,non abbiamo demonizzato il “nemico “ e abbiamo vinto. Ma abbiamo vinto una battaglia,dura ,feroce ma non la guerra. L’avversario è stato vinto ma non cacciato via. E’ sempre lì circondato dai suoi figuranti,dalla sua corte dei miracoli che ammette la sconfitta ma,forte dei suoi numeri in Parlamento,vuole continuare a governare a modo suo,umiliando il suo Paese.
Bersani se la gode e insieme al suo amico Prodi festeggia a Piazza del Pantheon. Se la ride il nostro segretario ,liberando con questa risata una tensione accumulata da mesi,forse da anni, da quando nel 2009 è diventato il segretario del nostro Partito. Nessuno gli ha fatto sconti:né i suoi avversari né coloro che lo dovevano appoggiare,compagni di partito o alleati. Quell’accoppiata ieri sera non era casuale. Tra i due c’è un’intesa che và al di là di un’alleanza politica,un’intesa a pelle,di sentimenti .Sono due teste dure,che non mollano la presa,che sanno benissimo che, se vuoi ottenere una vittoria ,nessuno te la regala, te la devi sudare e devi mettere in conto tutta una serie di ostacoli che devi superare per andare avanti.
E ieri siamo andati avanti un bel po’. Grazie a Pisapia,a De Magistris,a Zedda e a tutti quei magnifici candidati che ci hanno regalato questa vittoria. E grazie anche a coloro che hanno perso: a testa alta e con dignità. Penso al nostro giovane candidato a Catanzaro che ha lottato fino all’ultimo e che ha un sacco di energie ancora da spendere e che certamente una sconfitta non può aver esaurito.
Una serata indimenticabile come quella che noi anziani vivemmo nel 1993 che aprì la stagione dei Sindaci. Ora proprio l’esperienza di questa stagione ci deve insegnare che alle belle vittorie devono seguire i fatti e che governare e riavere il consenso,cioè passare dalla fase dell’entusiasmo a tirarsi su le maniche e risolvere i problemi complessi che l’amministrazione di una città comporta non è semplice. Non sarà semplice per tutti:con vari gradi ma non sarà semplice. Soprattutto per De Magistris ha saputo concentrare nella sua persona un entusiasmo senza precedenti che non bisogna spegnere , che non bisogna deludere.
Buon lavoro a tutti!

30 maggio 2011

LA GERMANIA RINUNCIA AL NUCLEARE!


“E' una decisione di valore storico. La scelta della Germania di uscire dal nucleare segna la fine di un'epoca. E' la conferma che del nucleare, tecnologia troppo rischiosa e costosa, si può fare a meno. Se anche il paese più industrializzato d'Europa abbandona il nucleare, significa che un'altra politica energetica è possibile”: queste le parole di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecodem, all’annuncio del governo tedesco.

“Viene da chiedersi: c'è davvero ancora qualcuno in Italia, a questo punto, così folle da voler salire su un treno dal quale gli altri stanno scendendo? E giù il cappello di fronte al coraggio ed all'onestà del governo tedesco: mentre quello italiano ricorre a trucchi e mezzucci per aggirare il referendum con una moratoria temporanea, il governo della Merkel compie una scelta netta e irreversibile. La verità è ormai davanti agli occhi di tutti – conclude Fabrizio Vigni –: il futuro non è nel nucleare, ma in una politica che sempre più mette al primo posto l'efficienza energetica e le rinnovabili”.

Comunicato stampa Ecologisti Democratici

NIENTE SOLDI PER VILLA BLANC!

Con una lettera  inviata in data 23 maggio 2011 al Presidente del Muncipio Roma III, il nostro ineffabile Sindaco comunica che il Comune di Roma non può acquisire Villa Blanc, come richiesto dal Municipio Roma III, per un motivo semplice semplice:non ci sono soldi in cassa.
Questa in effetti non è una novità:a questo punto però vorremmo sapere da dove ha preso il     Nostro  i 12 milioni di euro per acquistare un edificio occupato da Casa Pound.!
Il boccino ora passa al Municipio che dovrà scegliere tra una negoziazione con la Luiss oppure una vera e propria dichiarazione di guerra alla Luiss.
Nel frattempo i cittadini si organizzano come anche il Municipio: per il 31 maggio alle 18,30 è previsto un incontro sull'argomento alla Scuola Winckelmann,organizzato da una non meglio specificata associazione, mentre il Municipio sta organizzando un incontro sulla Villa per il 23 giugno.Tra le due date ci sarà sicuramente un altro incontro ancora in fase di definizione.Tutto questo per definire quale  mandato dare  al Municipio.
Se  si dovesse sceglliere  la strada della negoziazione,una possibile linea di compromesso , potrebbe essere rappresentata dalla proposta di permettere che il Parco sia aperto tutti i giorni al pubblico,con orario uguale alle ville storiche del Comune di Roma, la concessione in uso gratuito di una costruzione, quella più prospiciente a Piazza Winckelmann e per quanto ne so io, una delle meno rovinate, per aprire un asilo nido pubblico (di cui il territorio ha un bisogno incredibile) e realizzare così il progetto di un comprensorio scolastico che comprenderebbe oltre l'asilo nido anche le altre scuole presenti in piazza e via Lanciani.
Vedremo gli sviluppi di una vicenda a dir poco complicata.

29 maggio 2011

Il “rinascimento atomico” di Pierluigi Adami

Centrali nucleari: perché sono pericolose e antieconomiche
Il “rinascimento atomico” 
e la truffa anti-referendum
di Pierluigi Adami*




Con un tempismo e una sfrontatezza senza pari, nel giorno della ricorrenza dei 25 anni dal disastro di Cernobyl, Silvio Berlusconi ha pubblicamente ammesso che l’emendamento del Governo di abrogazione delle norme che consentono il ritorno delle centrali nucleari in Italia, va inteso come soluzione temporanea e strumentale, con l’unico fine di sabotare il referendum. In tal modo, mentre il referendum, a detta dello stesso primo ministro, avrebbe sancito la fine del cosiddetto “rinascimento atomico” italiano, il Governo spera di poter riaprire il capitolo del nucleare una volta passata la bufera causata dall’incidente di Fukushima Dahichi. Diciamo subito che tale speranza è assai flebile: anche prima del disastro giapponese, al di là dei proclami governativi, l’effettivo rilancio del nucleare in Italia era ostacolato dalle tante, ragionevoli motivazioni che ritengono il nucleare troppo costoso e – semplicemente – inutile per il nostro Paese.Quando poi la centrale di Fukushima-Dahichi ha scoperchiato il vaso di Pandora contenente gli orrori del nucleare, ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica la questione sicurezza in maniera così drammatica che difficilmente il Governo troverà negli anni a venire lo stesso sostegno – o quanto meno indifferente accondiscendenza – che aveva nel 2008, quando iniziò il percorso di rientro nell’energia atomica.Quel “rinascimento nucleare” in realtà aveva fondamenta fragili, essendo basato su presupposti labili, tra i quali, appunto, un’opinione pubblica meno ostile, i bassi livelli dei tassi di interesse, che incidono pesantemente sui giganteschi costi del nucleare, l’aumento dei consumi elettrici e del prezzo del petrolio e del gas.Oggi la situazione è radicalmente mutata: i cittadini non vogliono il nucleare – e l’effetto-Fukushima continuerà, visti purtroppo i danni a lungo termine che la centrale impazzita continuerà a causare, i tassi di interesse sono in rialzo, rendendo improponibile l’investimento sul nucleare, i consumi, a causa della crisi economica, sono tornati indietro di dieci anni, e il prezzo del gas, il più temibile concorrente del nucleare, è destinato a sicura diminuzione dopo la scoperta dei cosiddetti “giacimenti non convenzionali” di metano che costituiscono un tesoro energetico d’immensa portata.Ma procediamo con ordine.   
Sono tanti i gravi, irrisolti, problemi dell’energia nucleare. Qui riporto i quattro motivi più importanti:  
i costi delle centrali nucleari e dell’energia prodotta;                                        
i rischi d’incidente e il pericolo di contaminazione dell’ambiente;     
la questione delle scorie radioattive; 
lo sviluppo delle rinnovabili e l'efficienza energetica.

  1. 1.           I costi delle centrali nucleari  
Nucleare, ma quanto ci costi? Ormai è condiviso da molti esperti che il peggior nemico del nucleare è la sua stessa tecnologia: troppo complessa, con rischi intrinseci che richiedono imponenti e costosi sistemi di sicurezza e tempi lunghissimi di costruzione. Al contrario di quanto avviene in tutti gli altri settori tecnologici, il costo del nucleare è in continuo aumento: secondo il MIT (2009, [1]) sono addirittura raddoppiati dal 2005: da 2000 a 4000 dollari al MWe (mega-watt elettrici) di potenza.        
Nei paesi a libero mercato dell’energia, il nodo dei costi del nucleare è venuto al pettine e infatti dal 1979 non c’erano più stati ordinativi di nuove centrali nucleari in Occidente. Poi, nel 2002 è arrivata Olkiluoto, in Finlandia, che doveva rilanciare il nucleare europeo. Il risultato è un disastro, tecnologico e finanziario. Il reattore non sarà attivo prima del 2013, e i costi sono più che raddoppiati rispetto alle previsioni. Da fonti ufficiali (governo canadese, Nrc Usa) sappiamo che il costo del reattore francese Epr – quello che il Governo vorrebbe impiantare in Italia - è compreso tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Il costo del capitale dell’investimento nucleare è altissimo, così come il suo rischio, a causa anche degli interminabili anni di costruzione. A questi livelli, si ottiene un prezzo del kilowattora non competitivo, superiore del 20-30% rispetto alle altre fonti energetiche, eolico incluso; ciò accade nei paesi già dotati di impianti atomici e di tutta la filiera industriale relativa, figuriamoci in Italia, dove si dovrebbe ripartire da zero (
[2])([3]). Altro che “il nucleare conviene agli italiani”!   

2. I Rischi di incidente e contaminazione
Fukushima ha mostrato agli occhi sgomenti del mondo quanto fossero labili le certezze dei tecnocrati sulla sicurezza delle centrali nucleari. In realtà, come tutte le tecnologie, anche il nucleare ha i suoi punti deboli, il più critico dei quali è il sistema di raffreddamento. Tutti i più gravi incidenti della storia del nucleare, da Majak (Urss, 1958), Lucens (Svizzera, 1969), Three Mile Island (Usa, 1979), Cernobyl (Urss, 1986) e Fukushima-Dahichi, sono stati causati da guasti nei circuiti di refrigerazione. In Francia, nel 2005, 34 impianti da 900 Mw di Edf sono stati dichiarati “non conformi” per difetti gravi proprio sui sistemi di raffreddamento. Produrre il combustibile atomico, sia esso uranio arricchito o il più pericoloso Mox, che contiene plutonio, è operazione pericolosa e molto costosa, e il suo trasporto dalla sede di produzione (solo pochi paesi lo producono) sino alle centrali, è comunque a rischio.  Anche le normali operazioni di manutenzione, di lavaggio, e di cambio del combustibile esausto, sono estremamente critiche, trattandosi di impianti che trattano materiali radioattivi. A Tricastin, in Francia, nel 2008, sono stati riversati nei fiumi, per un errore durante una fase di manutenzione, centinaia di chili di uranio in soluzione. Danni enormi per la pesca, l’agricoltura, il turismo.
Oltre a Fukushima, molte volte la furia della natura ha messo a repentaglio la sicurezza di impianti nucleari, e possiamo qui ricordare l’alluvione che nel 1999 mandò in tilt i sistemi di sicurezza della centrale di Blayais in Francia; nel 2007 il precedente terremoto in Giappone aveva mandato un terribile messaggio premonitore, danneggiando la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa con fuoriuscita di acqua contaminata; nel 2010 un gigantesco incendio fece decretare lo stato di emergenza alla centrale nucleare di Serov e nell’impianto di Majak in Russia.
Ma anche quando non ci sono problemi di grande portata, i tanti incidenti, anche piccoli, che si succedono nella vita di un reattore producono inquinamento e contaminazione ambientale.            
L’autorevole studio epidemiologico dell’Ufficio Federale per la Radioprotezione della Germania (BfS
[4]), pubblicato nel 2008, ha dimostrato che il rischio di contrarre cancro e leucemia è significativamente più alto (+60% per il tumore, + 117% per le leucemie) nei bambini cresciuti nei territori dove è presente un impianto nucleare. Il caso più inquietante è quello della centrale di Krümmel, vicino ad Amburgo, intorno alla quale risultano i tassi tra i più alti al mondo di leucemia. Lo studio epidemiologico non affronta le cause scientifiche di tali effetti, che restano ancora poco chiare: deve però prevalere il principio di cautela che salvaguardi la salute e la vita stessa di migliaia di persone che vivono in prossimità delle centrali nucleari.
3. La questione delle scorie
Le scorie sono il più grave e insoluto problema del nucleare. In nessun paese al mondo si è trovato il modo per stoccare le scorie ad alta attività, mentre per quelle a bassa-media attività i cosiddetti depositi geologici si sono rivelati costosi (miliardi di euro) e inaffidabili, come è accaduto per il deposito in Germania, invaso dalle acque, o quello del Monte Yucca in Nevada, deliberato nel 2002 e già dichiarato inadeguato e da chiudere dal Presidente Usa. In Finlandia, Svezia e in Francia sono in progetto depositi geologici, tuttavia il dibattito sulla loro reale sicurezza è molto forte, e i costi sono ingentissimi: il deposito francese costerà ai contribuenti d’Oltralpe 50 miliardi di euro, e non basterà neppure per stoccare tutte le scorie esistenti oggi. Per il resto, le scorie sono conservate nei pressi delle stesse centrali, in modo precario e con livelli di sicurezza inadeguati. Eppure è un problema critico: le scorie più pericolose dimezzano la loro radioattività dopo decine di migliaia di anni. Nessun contenitore, nessun luogo può garantire il loro stoccaggio così a lungo. Le centrali attuali e quelle in costruzione nel prossimo futuro (di generazione III+) lasciano ai posteri tale pericolosa eredità.
4. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica
La grande crescita tecnologica delle fonti rinnovabili sta cambiando radicalmente gli scenari e le previsioni fatte solo pochi anni fa.     
Il costo degli impianti delle fonti rinnovabili è molto diminuito negli ultimi anni, fino a giungere al clamoroso “sorpasso” a luglio 2010 (
[5]): secondo lo studio della Duke University, il solare fotovoltaico, sceso sotto i 16 cent di dollaro al kilowattora, costa meno del nucleare, che dunque diviene la fonte più costosa in assoluto.       
Oggi, studi molto seri a livello europeo (
[6]), ritengono fattibile uno scenario di produzione elettrica tutta da fonti rinnovabili entro il 2050, almeno per l’Europa.    
La costruzione di centrali nucleari in Italia ostacolerebbe il raggiungimento degli obiettivi europei previsti dalla direttiva 20 20 20. Sul piano della riduzione delle emissioni di CO2, l’elettricità prodotta da centrali nucleari avrebbe un effetto irrilevante. Infatti, una centrale nucleare contribuirebbe solo a poco più dell’1% del fabbisogno energetico nazionale (che include anche la mobilità, il riscaldamento ecc.), e i tempi di costruzione andranno, realisticamente, ben oltre il limite fissato dalla UE al 2020.   
Inoltre, l’inserimento del nucleare comporterà comunque un ostacolo alla diffusione delle energie rinnovabili. Sul piano economico, il nucleare avrà un effetto pesante sull’investimento energetico nazionale: se si va in quella direzione si toglieranno spazi e risorse che potrebbero invece sostenere lo sviluppo delle energie pulite. 
Il problema, soprattutto, è che l’elettricità prodotta da nuove centrali nucleari non serve al nostro Paese: gli ultimi dati, dopo la crisi, prevedono un fabbisogno elettrico al 2020 da 360 TWh. Questo fabbisogno si può coprire con le centrali esistenti (produzione netta 320 TWh al 2009) e il previsto e già in atto aumento delle rinnovabili, che negli ultimi tre anni sono cresciute al tasso di 10 TWh/anno. Si tratta di una crescita imponente, equivalente alla costruzione di tre centrali nucleari.
In questi anni, inoltre, si stanno introducendo tecnologie sempre più efficaci per il risparmio energetico. Dai nuovi elettrodomestici, alle lampade e agli schermi Led, a motori, server e apparati a consumi ridotti. L’efficienza energetica sarà la chiave per garantire un futuro sostenibile, non il nucleare (
[7]). 
Se infine consideriamo che, per effetto delle politiche dei governi italiani dal 2001 a oggi sono in costruzione, già cantierate o autorizzate, varie centrali a gas, se ne ricava che l’introduzione del nucleare produrrebbe solo un inutile eccesso di produzione elettrica.        
A meno di non limitare le rinnovabili per far posto al nucleare: in Spagna, a febbraio 2010, sono stati costretti a fermare 800 Mw di eolico che producevano energia pulita, perché in conflitto sulle stesse linee elettriche dove operano centrali nucleari.      
È evidente invece che il futuro energetico è nelle rinnovabili e nell'efficienza energetica, non nel nucleare: di conseguenza, investire oggi su una tecnologia costosa, pericolosa, tecnicamente obsoleta e sostanzialmente inutile per l'Italia, sarebbe un grave errore per il nostro Paese.

27 maggio 2011

MUNICIPIO III :Municipio Denuclearizzato

Mi fa piacere ormai alle soglie del referendum ricordare che il Municipio III è stato dichiarato Municipio Denuclearizzato grazie ad un odg presentato in consiglio nel febbraio 2010 e votato a maggioranza come si evince dal verbale riportato sotto.(verbale n.15 dell'8/02/2010).
Interessante il dibattito che ne era scaturito, specialmente per rendersi conto delle varie "sensibilità"presenti in aula.
Un piccolo  documento per un grande un messaggio di civiltà che la maggioranza che governa il Muncipio ha voluto dare.
VERBALE N. 15


SEDUTA PUBBLICA DEL 08 FEBBRAIO 2010


L’anno 2010 il giorno 08 febbraio alle ore 11,05, presso la sede del Municipio in via Goito 35, si è adunato il Consiglio del Municipio ROMA III in seduta pubblica, di II convocazione, ai sensi e per gli effetti degli artt. 35 e 36 del Regolamento del Municipio, per l’esame degli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno.

Il Presidente: Emanuele GISCI.

Assolve le funzioni di Segretario la dr.ssa Elisabetta PATRIZI.

Il PRESIDENTE dispone che si proceda all'appello per la verifica degli intervenuti (sono le ore 11,06).

Sono presenti n. 16 Consiglieri e cioè: ALEMANNI Andrea, ARMILLEI Massimo, CARASSITI Claudio, FABIANO Rosario, FISCHETTO Domenico, FRAGALA’ Cristian, GABRIELLI Francesca, GISCI Emanuele, GIUNTA Vittorio, GIZZI Angelo, LIBURDI Andrea, MADIA Sabrina, PERRELLI Emma, PROVENZANO Giovanni Battista, SPOSITI Alfredo e ZINGARETTI Alessandro.

Sono assenti i Consiglieri: COCUZZOLI Vittorio, COLA Enrico, GIANCOTTI Mario, LEONE Riccardo, MARCUCCI Dario, PALMIERI Adamo, PAOLO Holljwer, ROMANI Aristide, SALVATORI Maria Rita; nonché il Cons. Aggiunto MAVELIL James John.

Il PRESIDENTE, constatato che il numero dei presenti è sufficiente per la validità della seduta agli effetti deliberativi, dichiara aperta l’adunanza e designa quali scrutatori i Consiglieri GIUNTA, FRAGALA’ e SPOSITI.

E’ altresì presente l’Assessore Valentina GRIPPO.

Il PRESIDENTE pone in trattazione il primo punto all’ordine del giorno avente per oggetto: <O.d.G. “Municipio Roma III: Municipio denuclearizzato”>.

Il Cons. FISCHETTO illustra il seguente O.d.G., sottolineando come il documento nasca dall’esigenza di sensibilizzare il Municipio sulla problematica che deriverebbe dal ritorno  del nucleare:


“PREMESSO CHE

- L’attuale Governo Italiano ha deciso il ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell'energia elettrica dall'atomo. Per arrivare a questo obiettivo l'Italia dovrebbe localizzare e costruire sul territorio nazionale 8 reattori come quello attualmente in costruzione in Finlandia (il più grande al mondo);

- Il nucleare – che non entrerebbe in esercizio prima del 2025 - non serve a raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “20-20-20” (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno energetico);

- Se l'Italia decidesse di puntare sul nucleare, dirotterebbe sull'atomo anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo delle fonti rinnovabili e al miglioramento dell'efficienza energetica, abbandonando di fatto le uniche soluzioni praticabili per ridurre in tempi brevi le emissioni climalteranti, innovare profondamente il sistema energetico nazionale e costruire quella struttura imprenditoriale diffusa che garantirebbe la creazione di molti posti di lavoro;

- Solo con una seria politica nazionale e locale, che escluda il nucleare, promuova l'innovazione e renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l'elettricità e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli edifici e produciamo beni, riusciremo a rispettare le scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, a partire da quella europea del 2020;

CONSIDERATO CHE

- Il primo sito potenzialmente candidato ad ospitare una centrale nucleare, la più grande del mondo secondo i dati forniti da Enel, sarebbe proprio Montalto di Castro, a due passi da Roma.
- La tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quella di "terza generazione" che non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni. Insomma l'Italia si sta candidando a promuovere una tecnologia già vecchia.
- Una centrale nucleare bireattore come quella eventualmente costruita nel Lazio, richiederebbe per il suo funzionamento il trasporto da un paese estero di quasi 100 tonnellate all’anno di uranio arricchito, producendo una rilevante quantità di scorie, da stoccare in un sito ancora non definito – tutto ciò essendo materiale altamente radioattivo e tossico che necessariamente dovrà percorrere le strade della nostra regione. 

- Anche un Municipio di Roma, sia pur non direttamente prescelto come possibile sito nucleare, si può trovare coinvolto, per vicinanza all’impianto nella regione o come possibile area di transito, in fenomeni di inquinamento radioattivo che possono arrecare danni alla popolazione.

- La scelta nucleare avrebbe sostanziali impatti economici, con conseguenze sulle politiche di incentivo alle rinnovabili dopo il 2010, e quindi compromettendo anche per i Comuni e i Municipi la scelta di procedere ad una progressiva, virtuosa, trasformazione degli edifici pubblici “a emissioni zero” grazie all’uso del solare e del fotovoltaico e comunque di energia da fonti rinnovabili.

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA III
 impegna

- di dichiarare il "territorio del III Municipio denuclearizzato", contrario quindi alla produzione di energia nucleare;
- di vietare su tutto il territorio municipale l'installazione di impianti per la produzione di energia atomica;
- di vietare su tutto il territorio municipale l'installazione di siti di stoccaggio, anche temporanei, per i rifiuti e sottoprodotti radioattivi derivanti dalla produzione di energia da centrali ad energia atomica, inclusi quelli derivanti dalle centrali dismesse dopo il referendum del 1987;
- di garantire, nei confronti della cittadinanza, la massima partecipazione ai processi decisionali , trasparenza ed informazione, nel caso che trasporti di rifiuti o combustibili, derivanti o destinati a centrali ad energia atomica debbano attraversare il territorio comunale o transitare dalla Stazione Tiburtina;
- di apporre la dicitura di “Municipio denuclearizzato” su di un cartellone pubblico posto all’ingresso del Municipio in prossimità della linea ferroviaria sotto Ponte Lanciani e all’inizio della Via Tiburtina, dopo il Ponte di Portonaccio;
- di impegnare il Municipio a favore di buone pratiche di risparmio ed efficienza energetica e per la diffusione della produzione energetica da fonti rinnovabili, proseguendo la diffusione degli impianti solari e fotovoltaici negli edifici pubblici, a iniziare dalla sede municipale e dagli edifici scolastici”.
            Il Cons. ZINGARETTI per richiamo al Regolamento, chiede chi siano i sottoscrittori del documento.

Il PRESIDENTE precisa che i Consiglieri sottoscrittori sono Fischetto, Romani, Madia e Fabiano.

            Il Cons. ZINGARETTI ritiene l’O.d.G. generico e che il Municipio dovrebbe occuparsi delle reali problematiche del territorio. Non comprende, inoltre, le ragioni della rinuncia ai benefici energetici derivanti  dal ritorno al nucleare, quando le conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari - poste ai confini - ricadrebbero comunque sul nostro Paese.

A questo punto sono presenti i Consiglieri PAOLO e SALVATORI.

Il Cons. GIZZI sottolinea come alla base della presentazione di questi documenti vi siano logiche di carattere politico. Mette in evidenza, inoltre, come l’Italia acquisti a costi elevati da altri Paesi energia elettrica generata delle centrali nucleari e come te stesse rappresentino comunque un pericolo, essendo ubicate ai nostri confini.

A questo punto è presente la Vice Presidente del Municipio DEL BELLO ed è assente la Cons. Perrelli.

Il Cons. FABIANO evidenzia come il documento abbia un intento preventivo. Sostiene, inoltre, che si dovrebbero sfruttare maggiormente le energie rinnovabili, piuttosto che realizzare delle centrali nucleari senz’altro più costose e pericolose.

A questo punto sono presenti i Consiglieri PALMIERI e ROMANI; sono assenti Provenzano e Spositi.

Il Cons. FRAGALA’ chiede di chi sia l’ultima firma apposta sul documento.

Il PRESIDENTE precisa che la firma è della Cons. Madia.

Il Cons. ARMILLEI sottolinea l’importanza del documento. Si dichiara contrario alle centrali nucleari, in quanto sono pericolose e costose, alimentando, inoltre, speculazioni nel territorio; mentre si dichiara favorevole allo sviluppo di fonti di energia alternative.

A questo punto sono assenti l’Assessore Grippo e i Consiglieri Gabrielli, Giunta e Gizzi.

Il Cons. ROMANI come sottoscrittore del documento ne evidenzia l’importanza anche alla luce di un personale approfondimento dei danni derivanti dallo smaltimento delle scorie radioattive delle centrali nucleari. Auspicherebbe, quindi, per il bene dell’umanità, una convergenza comune contro il nucleare, in quanto permangono ancora situazioni irrisolte di pericolo.

A questo punto è presente il Cons. COLA.

Il Cons. PAOLO considera inutile trattare una tematica che non rientra nelle competenze del Municipio, il quale dovrebbe invece occuparsi della risoluzione dei problemi del territorio. Sostiene, inoltre, che i vantaggi e i risparmi economici, derivanti dalla costruzione delle centrali nucleari, non sono considerati per una presa di posizione puramente politica.

Il Cons. LIBURDI concorda con il Cons. Paolo, in quanto il documento tratta un tema che non rientra  tra le competenze del Municipio. Invita, pertanto, i Colleghi del P.D.L. ad abbandonare l’Aula prima della votazione.

Il Cons. ZINGARETTI preannuncia che abbandonerà l’Aula prima della votazione.

Il Cons. ROMANI ribadisce l’importanza di tutelare la salute dei cittadini, ricordando come le scorie radioattive determinino un’incidenza dei tumori. Sostiene, quindi, che si debba impedire il transito delle scorie nel territorio, mediante vettori ferroviari.
Il Cons. COLA ritiene che questi problemi non possono trovare una soluzione nel Municipio, che dovrebbe occuparsi della qualità della vita dei cittadini. Preannuncia che abbandonerà l’Aula prima della votazione.

A questo punto sono assenti i Consiglieri Liburdi e Zingaretti.

Il PRESIDENTE ricorda ai Consiglieri che sono ammessi interventi per dichiarazione di voto.

A questo punto è presente l’Assessore GRIPPO.

Il Cons. PAOLO preannuncia il proprio voto contrario, ribadendo che il documento non è di competenza Municipale.

A questo punto è assente il Cons. COLA.

Il Cons. FISCHETTO si compiace del dibattito, evidenziando come il Municipio sia contrario al “nucleare” non solo per ragioni economiche, ma soprattutto per i danni e i disagi, che ricadrebbero sulla cittadinanza. Preannuncia il voto favorevole del proprio Gruppo.

Il PRESIDENTE, comunica che è pervenuta la richiesta di votazione per appello nominale, di cui primo firmatario il Cons. Fischetto; sostituisce, poi, in qualità di scrutatore il Cons. Spositi con il Cons. Palmieri e il Cons. Giunta con la Cons. Gabrielli.

A questo punto è presente il Cons. ZINGARETTI.

Lo stesso PRESIDENTE, pone in votazione, nei modi voluti dalla legge, per appello nominale, il surriportato O.d.G.; alla “prima chiama risultano 10 voti favorevoli (Alemanni, Armillei, Carassiti, Fabiano, Fischetto, Gisci, Madia, Palmieri, Romani e Salvatori) 2 contrari (Fragalà e Paolo) e il Cons. Zingaretti non partecipa alla votazione.

            A questo punto è presente il Cons. LIBURDI.

Dopodiché il PRESIDENTE, procede alla “seconda chiama” alla quale risponde il Cons. Liburdi,che dichiara di non partecipare alla votazione.

Il PRESIDENTE, infine, assistito dagli scrutatori FRAGALA’, PALMIERI e SALVATORI, pone in votazione, nei modi voluti dalla legge, per appello nominale, il surriportato O.d.G.:

Proclama, poi, l’esito della votazione, che è il seguente:

PRESENTI:                      14                  

FAVOREVOLI:                 10                   (ALEMANNI Andrea, ARMILLEI Massimo, CARASSITI Claudio, FABIANO Rosario, FISCHETTO Domenico, GISCI Emanuele, MADIA Sabrina, PALMIERI Adamo, ROMANI Aristide e SALVATORI Maria Rita);


CONTRARI:                      2                    (FRAGALA’ Cristian, PAOLO Holljwer);

ASTENUTI:                       /                   

            I Consiglieri Liburdi e Zingaretti dichiarano di non partecipare alla votazione.

Il PRESIDENTE dichiara che l’ O.d.G. è stato approvato ed assume il n. 2.

Il Cons. ZINGARETTI, per richiamo al Regolamento, vorrebbe conoscere l’iter procedurale e amministrativo del documento approvato.

Il PRESIDENTE, ritenuto il richiamo al Regolamento del Cons. Zingaretti non pertinente ed esauriti gli argomenti in discussione all’O.d.G., dichiara tolta la seduta (sono le ore 12.18).


   Il PRESIDENTE                                                 Il SEGRETARIO

                           Emanuele GISCI                                               Elisabetta PATRIZI

26 maggio 2011

Le ultime novità sulla Stazione Tiburtina:Verbale Comm.ne III del 19 maggio 2011


MUNICIPIO ROMA III

VERBALE DELLA COMMISSIONE CONSILIARE III (Lavori Pubblici e Urbanistica)

Nell’anno 2011, il giorno 19 del mese di maggio, alle ore 09.30 presso la Stazione Tiburtina - angolo Via Mazzoni, si è riunita la Commissione III, formalmente convocata per le ore 09.30 tramite sms, per discutere i seguenti punti all’o.d.g.:

  1. Sopralluogo Stazione Tiburtina;
  2. Varie ed eventuali.

Sono presenti:

Il Presidente Domenico Fischetto - h. 09.30
Il Vicepresidente Massimo Armillei - h. 09.30
Il Cons. Vittorio Giunta - h. 09.30

Sono altresì presenti:

l’Ing. Carlo Mariotti - R.F.I.
l’Arch. Salvatore Paglino - R.F.I.
la Sig.ra Nella Vecchia - Presidente Associazione “Rinascita Tiburtina”
il Dott. Francesco Marasco - Vice Presidente Associazione “Rinascita Tiburtina”
l’Assessore alle Politiche Sociali, Sanitarie, Welfare, Sicurezza e Volontariato Guido Capraro
l’Arch. Andrea Borghi - U.O.T.

Il Presidente Fischetto, constatato che il numero dei Consiglieri presenti è sufficiente ai fini della validità della seduta, apre i lavori alle ore 09.30.
Dopo aver salutato e ringraziato i presenti della loro partecipazione ai lavori della Commissione, pone in trattazione il punto 1. all’O.d.g. “Sopralluogo Stazione Tiburtina”, invitando l’Ing. Mariotti a fare il punto della situazione dei lavori che interessano la Stazione Tiburtina ed aree limitrofe.
L’Ing. Mariotti afferma che i lavori procedono con i tempi prestabiliti, malgrado le diverse difficoltà riscontrate in corso d’opera.
Un primo problema si è avuto in relazione alle utenze elettriche per portare l’alimentazione agli esercizi commerciali. Quelle superiori a 100 kwh sono date in media tensione e prima di servire le forniture agli esercizi commerciali devono essere trasformate; diversamente, l’alimentazione per i servizi ferroviari viene erogata dalla centrale.
Ciò che maggiormente colpisce è che la realtà della Stazione Tiburtina è in continua trasformazione: ogni giorno si assiste alla presenza di nuovi elementi, una parete innalzata, la copertura della Stazione, che ha avuto anch’essa alcuni problemi nella parte finale, portandosi fino a due rampe sopra la Tangenziale. Sono state richieste al riguardo al Comune alcune precauzioni, come la chiusura delle rampe a tutto il traffico dalle ore 23.00 alle 06.00 per poter lavorare anche di notte.
In realtà, detta limitazione del traffico è stata resa possibile non tanto grazie al VII ed al XII Dipartimento, quanto grazie all’ausilio e la collaborazione tecnica del III e del V Gruppo di Polizia Municipale, che hanno anche subito le conseguenze dirette di questi lavori.
Il Presidente Fischetto, accogliendo l’istanza della Sig.ra Nella Vecchia, chiede, quindi, all’Ing. Mariotti, quali sono i tempi di ultimazione dei lavori.
L’Ing. Mariotti risponde che si può agevolmente dire di essere ormai alla stretta finale: l’apertura del passaggio originale a Piazza Ipogea avverrà nel mese di giugno. Il secondo sottopassaggio serve solo per il collegamento tra la Stazione Tiburtina e Pietralata. Per fine giugno si dovrebbe giungere al termine delle trattative con la libreria Borri e con Cremonini / Mc Donald’s per attrezzare i loro spazi.
Il Presidente Fischetto chiede all’Ing. Mariotti chi avrà la gestione delle sale d’aspetto.
L’Ing. Mariotti risponde che la gestione sarà garantita da Trenitalia e sarà organizzata da uno spazio assegnato ad attività commerciali, come Cremonini ed un Bar, nonché da due lounge, una a gestione Trenitalia ed una gestita da NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A.).
Quindi conclude amaramente il Presidente Fischetto di sale d’aspetto,almeno per il momento, neanche l’ombra.
I lavori, nel loro complesso, saranno ultimati il 30 settembre. L’inaugurazione della Stazione, inizialmente prevista per il 30 ottobre, sarà probabilmente spostata al 4 novembre 2011 per commemorare il giorno dell’Unità Nazionale e la giornata delle Forze Armate ed avverrà alla presenza del Presidente della Repubblica, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nell’atrio della Stazione, dove si trovano le scale mobili, sarà posizionata una lastra di bronzo di 20x3-4 mt. su cui sono incisi scritti di Cavour, a cui peraltro la stazione verrà intitolata
L’Impresa appaltatrice aveva chiesto tempi molto più lunghi per portare a termine i lavori, da cui rimangono comunque fuori la realizzazione della viabilità definitiva sul lato di Pietralata, pure prevista nel progetto, per la presenza di sottoservizi ed il rinvenimento di reperti archeologici, che dovrebbe essere ultimata per fine 2011, tranne la rampa di Ponte Lanciani, la cui ultimazione è prevista per fine febbraio.
Tra il 26 ed il 29 di questo mese sarà riaperta la rampa dell’A 24 direzione Salaria e tra giugno e luglio gli svincoli per Via dei Monti Tiburtini.
Il Cons. Giunta chiede quando sarà riaperto Viale Masaniello. L’ing. Mariotti risponde il 30 settembre.
Continuando nell’esposizione delle problematiche riscontrate nell’esecuzione dei lavori della Stazione Tiburtina, l’Ing. Mariotti cita anche il rinvenimento, durante gli scavi, a 10 metri di profondità, di materiale inquinante , che ha comportato rilevanti problemi di smaltimento.
Alle ore 09.50 prende parte ai lavori della Commissione il Cons. Paolo.
L’Ing. Mariotti riferisce, inoltre, che l’impianto della Stazione Tiburtina sarà affidato ad un gestore attraverso una gara pubblica per l’individuazione di un Gestore affidabile. Nella Commissione di gara, precisa, non potranno essere presenti esponenti di Società del gruppo Ferrovie dello Stato.
Il Cons. Giunta chiede se il progetto ha previsto l’installazione di pannelli fotovoltaici, per soddisfare almeno parzialmente il fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili.
L’Ing. Mariotti ringrazia il Cons. Giunta per aver sollevato la questione, di grande interesse ed attualità. Purtroppo, spiega l’Ing. Mariotti al tempo in cui è stato redatto il Progetto, nel 2001, mancava la sensibilità all’utilizzo di fonti rinnovabili per la creazione di energia. Non è stato quindi prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici nel progetto originario; tuttavia, non mancherà di farlo presente ad RFI e verificare se è possibile inserire questa variante ,come suggerito dal Presidente Fischetto ,nell’ambito della gara per la scelta del Gestore,
L’Arch. Borghi suggerisce che potrebbe essere inserito tra le offerte migliorative, laddove ci fosse una gara ad offerte economicamente più vantaggiose.
Il Cons. Giunta sottolinea che un progetto finalizzato all’installazione di pannelli fotovoltaici dovrebbe essere previsto prima, perché realizzarlo al termine dei lavori della Stazione Tiburtina comporterebbe inevitabilmente maggiori problemi.
L’Ing. Mariotti non ritiene possibile inserirlo nella gara di appalto per la scelta del Gestore, in quanto negli atti della gara si prevede che la gestione sarà affidata a chi offrirà il prezzo più basso. Si può pensare ad una riconversione con un impatto modesto, sia sul piano economico che logistico.
Alle 10.10 il Cons. Giunta lascia la Commissione.
Il Cons. Paolo chiede all’Ing. Mariotti se nell’appalto è previsto anche un adeguato servizio di sorveglianza interna..
L’Ing Mariotti fa presente che attualmente la sorveglianza è assicurata da una Società privata pagata da RFI e che in seguito sarà affidata ad altra Società scelta e pagata dal Gestore. Precisa, inoltre, che per Convenzione con il Comune di Roma, si ha la necessità di garantire l’accesso  h 24 del passaggio pedonale, per tenere uniti i due quartieri..
Il Presidente Fischetto, rivolgendosi all’Ing. Mariotti, chiede rassicurazioni sulla messa in sicurezza degli attraversamenti sulla Stazione Tiburtina, sottolineando che il percorso dalla Piazza Ipogea non è attualmente agevole per l’utente e che in alcuni tratti è addirittura interrotto dalla presenza di parapedonali. È necessario, aggiunge, garantire la messa in sicurezza dei passaggi pedonali e che siano privi di ostacoli.
Alle ore 10.35 il Cons. Paolo lascia la Commissione.
L’Ing. Mariotti fa presente che una serie di problematiche saranno risolte con la fine dei lavori, trovandosi in presenza anche di una segnaletica orizzontale provvisoria. Lo stesso capolinea degli autobus, attualmente trasferito su P.le Mazzoni, dovrebbe essere riportato davanti alla Stazione Tiburtina, sempre che ATAC, ovvero il Comune di Roma, non proponga una soluzione diversa. Rimarrà in ogni caso il problema del capolinea dei mezzi COTRAL.
Il Presidente Fischetto invita, quindi, la Commissione ad effettuare un percorso medio di un utente, al fine di verificare le difficoltà che si riscontrano durante il percorso di uscita dalla Stazione.
La commissione si porta sul Piazzale antistante l’uscita della Stazione e della Metro B antistante Circonvallazione Nomentana e Via Mazzoni.
Il Presidente Fischetto rappresenta all’Ing. Mariotti che un primo ostacolo, nonché un pericolo di caduta per le persone, è costituito dai tubi di protezione dei cavi elettrici che fuoriescono dai marciapiedi. L’Ing. Mariotti spiega che si tratta di cavi destinati all’illuminazione del piazzale e si impegna ad una pronta rimozione del disagio, mentre l’Arch. Paglino acquisisce documentazione fotografica.
Anche il marciapiede, appena percorso, per l’attraversamento della Circonvallazione Nomentana da Via Mazzoni e portarsi sul piazzale della Stazione Tiburtina, fa notare il Presidente Fischetto all’Arch. Borghi, è notevolmente dissestato e la segnaletica per l’attraversamento pedonale è poco visibile.
L’ing. Mariotti e l’Arch. Borghi prendono atto, tuttavia convengono che il colore giallo della segnaletica dovrà permanere fino ad ultimazione lavori, trattandosi del colore utilizzato per la segnaletica provvisoria in presenza di un cantiere.
La Commissione percorre quindi il secondo attraversamento pedonale che sembra praticabile dall’utente, finché non si trova ad essere bloccato, proprio sul ciglio della strada, dalla presenza di parapedonali, oltretutto in una area sottostante il cavalcavia, frequentata, anche in pieno giorno, da senza fissa dimora, in stato di vero e proprio degrado, anche igienico.
Proprio in quel momento sono in atto i controlli svolti dalle forze dell’ordine, che, commenta il Presidente Fischetto, rientrano in un regolare servizio di ronda che viene garantito durante l’intero arco della giornata.
Rivolgendosi all’Arch. Borghi ed all’Ing. Mariotti, Il Presidente Fischetto manifesta l’opportunità di eliminare i parapedonali per assicurare il transito e l’attraversamento, per non evitare che il pedone rimanga “chiuso” in quell’ambito. Entrambi sostengono che la presenza di parapedonali è dettata proprio da motivi di sicurezza, in quanto il passaggio pedonale da utilizzare, in quanto più sicuro, è quello prima praticato. È necessaria, in ogni caso, l’adozione di una disciplina di traffico da parte della Polizia Municipale, che dovrà valutare la fattibilità del ripristino di un attraversamento pedonale. Laddove ciò non fosse possibile, suggerisce il Presidente Fischetto, sembrerebbe quanto meno ragionevole installare altri parapedonali anche sul lato di Circonvallazione Nomentana più prossimo alla Stazione Tiburtina, in modo che l’utente abbia una immediata percezione dell’impossibilità di percorrere quel tratto di marciapiede per attraversare la strada, in uscita dalla Stazione.
Tornata la Commissione sul Piazzale, l’Ing. Mariotti riprende ad illustrare i lavori dell’edificio della Stazione e, in particolare, si sofferma a descrivere le vetrate che saranno installate lungo tutto il perimetro dell’edificio, di cui è esposta una campionatura. I vetri presentano delle serigrafie appositamente studiate per filtrare la luce del sole nei diversi momenti della giornata, tenuto conto dell’inclinazione dei raggi solari. Saranno installati in modo da rimanere distaccati dalle pareti dell’edificio, per evitare una possibile rottura e saranno puliti con l’ausilio di carrelli dall’esterno. A protezione della parte interna della copertura sarà applicato un rivestimento isolante, quindi gli impianti e, infine, la copertura.
La Commissione non può che registrare, con disappunto, che anche la campionatura di vetri presente sul piazzale, di aspetto quasi monumentale, è deturpata, alla base, dalla presenza di rifiuti, proponendosi il Presidente Fischetto di esortare il servizio AMA di zona ad eliminare questa ulteriore manifestazione di degrado.
Il Presidente Fischetto ringrazia l’Ing. Mariotti per la sua disponibilità a soddisfare le esigenze della Commissione e della cittadinanza di essere informati sullo stato dei lavori della Stazione Tiburtina, riservandosi di convocare prossimamente anche altri Uffici competenti del Comune per fare il punto della situazione nel suo complesso. L’ing. Mariotti conferma la propria disponibilità oltre che a partecipare ad ulteriori incontri, anche a venire incontro, nella misura del possibile, alle eventuali proposte migliorative che fossero rappresentate anche dall’Ufficio Tecnico del Municipio.In conclusione i presenti si danno appuntamento per una visita guidata della Nuova Stazione Tiburtina da effettuarsi prima della metà di settembre prossimo.
Il Presidente Fischetto, salutati gli ospiti della Commissione, procede a dare lettura del verbale della seduta della Commissione del 4 maggio u.s., che viene approvato e sottoscritto Dopo esserci recato presso la sede dell’AMA,in via Matilde di Canossa per denunciare l’indicibile sporcizia presente nel piazzale ,alle ore11.00, toglie la seduta.

Il Segretario verbalizzante                                             Il Presidente della Commissione III
I.A. Patrizia Zampolli                                                    Domenico Fischetto                            

Il presente verbale, letto e sottoscritto , è stato approvato nella seduta del __25 maggio 2011-

25 maggio 2011

“Nucleare, governo – truffa ha paura anche del Parlamento”

“Nucleare, governo – truffa ha paura anche del Parlamento”


"Desolante. Il governo ha paura non solo del voto degli italiani, ma anche di quello del Parlamento. Vuole scippare il diritto degli elettori di decidere sul nucleare democraticamente, con il referendum, sapendo di perderlo. Per questo si è inventato il trucco della abrogazione solo temporanea delle norme. Come se non bastasse poi, imponendo il voto di fiducia, impedisce anche alla Camera di poter discutere e decidere. Ma i trucchi e le arroganze, come le bugie, hanno le gambe corte. La grande maggioranza degli italiani, compresi tanti elettori del centrodestra, non vuole tornare al nucleare e non cambierà facilmente opinione. Lo ha confermato anche il referendum consultivo in Sardegna. Per il nucleare in Italia non c'è futuro”: questo il commento di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecodem, sul voto di fiducia alla Camera sul Decreto legge “Omnibus” in programma martedì 24 maggio.

23 maggio 2011

Comitato per i referendum:nota di commento ad un sondaggio sui referendum

Tra il 2 ed il 13 maggio è stato eseguita una rilevazione con metodo CAWI, interviste via web, utilizzando elenchi mail privati, pubblici certificati e liberi tramite rilancio su social network.
Alla fine della campagna abbiamo ottenuto la risposta di 6780 persone. Tali risposte sono state poi pesate statisticamente per area geografica, sesso e fascia di età. E' stata inoltre eseguita una correzione statistica tra la popolazione che utilizza internet e l'intera popolazione italiana.
I risultati ottenuti in questo modo si possono definire altamente attendibili, paragonabili a un normale sondaggio di opinione eseguito con interviste telefoniche.
Una breve scorsa ai risultati ottenuti ci fa capire che:

  • Il livello di conoscenza dell'evento referendum è abbastanza alto, con un 79% di risposte positive;
  • Il livello di conoscenza delle singole materie è buono, con un 57% complessivo di molto e abbastanza informati, ma lascia una grande spazio ad una intensa attività di informazione per gli altri;
  • Le fonti di informazione ci portano invece ad una riflessione. Quasi la metà delle persone intervistate ha avuto informazioni da fonti esterne ai circuiti mediatici ( amici, comitati, volantini, ecc.) a dimostrazione che questo canale di comunicazione è ancora molto importante. La maggiore esposizione della questione che si suppone offriranno i media nei prossimi giorni aiuterà, ma sarà solo una integrazione.
  • Sulla volontà del Governo di modificare norme per evitare referendum esiste una maggioranza del 61% che esprime questo timore, ma è evidente il peso della disinformazione complessiva
  • La partecipazione al voto sembra invece positiva, con un 38% che sicuramente si recherà alle urne e con un 25% che lo farà probabilmente. Anche se, al momento, sarebbe sbagliato fare la somma delle due cifre, la sensazione è che, considerato anche il possibile ripensamento di una piccola parte di coloro che probabilmente non voteranno, c'è una solida base perchè il quorum venga superato. L'aumento di esposizione mediatica dell'evento referendum può solo aiutare ad aumentare i votanti.
  • Le scelte di voto sono invece tendenzialmente elevate, e le differenze tra referendum dipendono solo dal livello di discussione sui problemi che si è comunque sviluppato in questi mesi, condizionato anche dagli eventi giapponesi. Superato il quorum è comunque vittoria scontata e ampia dei SI.
QUINDI FORZA!!!! NON RISPARMIAMO ENERGIE IN QUESTE ULTIME SETTIMANE!