13 aprile 2014

DUE GIORNATE FORMIDABILI CON DON SARDELLI,LUCIANA CASTELLINA,TONI NEGRI E RAFFAELLA BOLINI

Avere la fortuna di avere come amico  Marchesini comporta anche quella a volte di essere testimone delle riflessioni che puntualmente Gian  Carlo scrive nel suo diario quotidiano.In particolare all' incontro con don Sardelli,Luciana Castellina,Flavia Perina e Umberto Croppi c'eravamo anche noi e abbiamo ascoltato rapiti  le parole asciutte e profonde pronunciate dal prete,rivoluzionarie in un certo senso se si sono allargate,stimolate da una domanda dal pubblico,a "criticare"dal suo punto di vista l'operato di Papa Francesco e il suo modo di evangelizzare ,come esso viene "usato" da chi lo circonda ,un modo che,sempre a suo dire,esclude chi ha bisogno veramente e che non ha nemmeno la forza di chiedere.Un pensiero potente detto tutto d'un fiato senza sbavature e ripensamenti.,frutto di riflessioni e convincimenti lungamente analizzati e praticati.
Un pensiero protocristiano ci verrebbe da pensare.E' questa la vera chiesa di Cristo?Questo è l'interrogativo che ci ha lasciato in testa le parole del religioso.
Nel breve testo che segue troverete la cronaca di questa due giorni che per una combinazione astrale ha visto tanti personaggi affacciarsi nella vita di Gian Carlo.Ci viene da dirgli semplicemente grazie.
D.F.



Nell’arco delle ultime due giornate ho avuto la ventura e la fortuna di partecipare ad alcune  iniziative. L’altra sera alla presentazione del mio Diario militante alla libreria Arion di Palazzo delle Esposizioni da parte di don Roberto Sardelli, Luciana Castellina e altri illustri ospiti. Ieri pomeriggio, prima all’iniziativa di Uninomade alla Facoltà di Scienze Politiche de La Sapienza che ha indetto un incontro/seminario sull’Europa con Toni Negri relatore principale; poi a un corteo-manifestazione per le strade e le piazze promosso dalla Libera Repubblica di San Lorenzo contro la speculazione edilizia nel quartiere. Infine la sera, a una cena organizzata dall’associazione culturale Articolo 3, durante la quale sono intervenuti alcuni candidati romani della Lista Tzipras.

Alla presentazione del mio libro, le riflessioni e i ragionamenti proposti dai relatori - don Roberto Sardelli tra tutti - mi hanno dato conferma che valeva la pena fare lo sforzo e mantenere l’impegno, per cinque anni, della redazione pressoché quotidiana del mio Diario politico. E poi pubblicarlo. In queste recenti presentazioni del libro mi sono sentito simpaticamente dire e dare di tutto: dal folle e perlomeno ingenuo, al moralista candidamente onesto, al cronista infaticabile e pignolo, e infine al rompiscatole  perfino ossessivo. Ma l’ottantacinquenne don Roberto Sardelli ha esortato a considerare, con me per il mio libro così come con le testimonianze e il fare di tutti, quale è il punto di vista e l’approccio assunto, quale lo scopo e l’intento. Se giudicare per trarne qualche lucro e vantaggio, o porsi al fianco di chi soffre ed è oppresso per dare una mano e insieme affrontare e risolvere le cause del disagio. L’attuale fuga di massa dalla politica - ha aggiunto don Sardelli con il suo tono essenziale, ieratico e perfino profetico - dipende dal fatto che essa da un bel po’ di tempo interviene non alla radice delle cause dei mali, ma soltanto per temperarne, bene che vada e in superficie, gli effetti. se non proprio per piegarla e asservirla a vantaggio di pochi. Ben venga quindi un libro che la smascheri e critichi.

Toni Negri, alla facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, è stato seguito per oltre un’ora dai trecento presenti, in gran parte giovani, malgrado la voce flebile interrotta dai continui colpi di tosse, in un silenzio di ascolto quasi religioso. Cito qui alcuni dei suoi punti e spunti, il primo così proposto: è necessario interrogarsi sul senso della democrazia di oggi, visto che quella in atto è una schifezza dove il criterio della rappresentanza è tradito, e quello deliberante è completamente assente. Il secondo: ciò che si sta attuando da parte del sistema di potere bancario e finanziario è un vero e proprio nuovo Ratto di Europa, non più soltanto mitologico, ma materiale e concreto. Bisogna rimettere a nuovo una capacità di lettura e di azione che negli anni recenti si è arrugginita, per mettere in campo forme e iniziative efficaci di contrasto e resistenza al ratto. E, stante il fatto che la globalizzazione sfrenata ha ingenerato disordine oltre le stesse previsioni di chi l’ha creata, mette in difficoltà le stesse forze capitalistiche che è come avessero scoperchiato un vero e proprio Vaso di Pandora. La crisi in atto è così grave che negli spazi aperti irrompono pulsioni fasciste distruttive che mettono in pericolo lo stesso ordine sociale capitalistico. E’ dal basso, dalle fasce sociali che più soffrono e dai movimenti antagonisti che bisogna ripartire per aggregare, unire, imporre la riscrittura, nella lotta, di una Costituzione democraticamente rigenerata.

Più tardi, girando nel corteo per strade e piazze di San Lorenzo dietro un camion festoso e colorato, ho colto tra i partecipanti lo spirito e l’entusiasmo di lotta allo strapotere predone speculativo.

Infine, ieri sera, a cena con una cinquantina di partecipanti di quartiere del comitato per la Lista Tzipras, ho ascoltato con interesse e attenzione la perorazione di Raffaella Bolini a sostegno e al voto per la Lista del dirigente greco che guida Syriza, la forza politica di sinistra più votata in Grecia. Di Raffaella, dirigente nazionale dell’Arci e da sempre impegnata nel sociale, non a caso mi aveva già parlato molto bene Luciana Castellina. La quale, nel suo intervento affrettato dal dolore per la notizia appena giunta della morte a Parigi del compagno di Rossana Rossanda, prima di andarsene a scriverne il necrologio per il manifesto, è riuscita a dire che per chi come me criticava il PD restando al suo interno, lei giudicava tale operato come del tutto ininfluente: il PCI allora era così serio da prendere in considerazione le critiche  dei compagni de Il Manifesto al punto da decidere la loro espulsione dal Partito. Oggi, a chi dirige il PD televisivamente dall’alto, le critiche non fanno neanche il solletico.

Dopo tanto bendiddio politico e culturale serio, posso stasera rilassarmi in casa con i ragazzi del Protettorato a vederci insieme la partita di calcio?
Gian Carlo Marchesini

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