“L'annuncio della moratoria per un anno sul piano nucleare dimostra quanto grande sia la ‘fifa’ del governo, di fronte ai sondaggi che evidenziano la contrarietà della grande maggioranza degli italiani. La moratoria sarebbe un atto minimo di saggezza, se frutto di un ripensamento sincero: in questo caso appare invece uno strumentale specchietto per le allodole, perché nasce solo dalla paura di perdere consensi e di perdere il referendum. Per essere credibile, il governo dovrebbe infatti cancellare i provvedimenti per il ritorno al nucleare. Anche a prescindere dai problemi irrisolti legati alla sicurezza degli impianti, drammaticamente confermati dalla vicenda giapponese, il nucleare era e rimane per l'Italia in ogni caso una scelta sbagliata, perché costosa, inutile, subalterna. Possiamo farne a meno. C'è un'altra politica energetica possibile, che punta sempre più sull'efficienza e sulle rinnovabili. Il futuro è lì, non nel nucleare”: questo il commento di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti Democratici sulla decisione del Consiglio dei Ministri.
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