Ecco cosa stava covando il buon Marchini dopo le sue pesanti critiche al Sindaco peregrino.
Per il bene della città stava raccogliendo le firme per sostenere una lista di condivisibilissimi obiettivi che guarda caso hanno avuto il plauso e il consenso del Sindaco e della sua maggioranza.Insomma dalle barricate alle strette di mano.Veramente un bel personaggio questo Marchini,che viene utilizzato a seconda la bisogna.Leggere questo pezzo del quotidiano Cinque è istruttivo per dare una chiave di lettura a questo comportamento .Ma non è il solo.Riteniamo infatti che la strana alleanza tra il palazzinaro e il Sindaco peregrino nasca sì dalla considerazione che da due debolezze possa nascere una piccola forza per arginare un pericolo,versione di Cinque,ma aggiungiamo noi che nulla si fa per niente.Infatti dati gli ottimi rapporti di famiglia con il PD che si perdono nel tempo ,potremmo azzardare l'ipotesi che a Marchini sia stato suggerito di stare "bono",di collaborare per rinforzare il Sindaco peregrino ,di rimanere in panchina e di aspettare il suo turno.In questa opera di persuasione ci vedremmo bene un kingmaker del PD a cui piace adoperarsi nell'ombra.Ricordiamo che questo personaggio molto influente è dato per candidato alle europee.E siccome tutte le volte che si è presentato non è stato mai eletto, vorrebbe centrare almeno questa volta l'obiettivo.Ma con i segnali d'allarme e con le nuvole che si addensano all'orizzonte non è proprio certo.Allora si corre ai ripari.Una sconfitta del PD alle europee,a parte il risultato del nostro kingmaker,avrebbe riflessi pesantissimi sul PD,sul governo e su Renzi piè veloce.Allora si corre ai ripari,si ricostituiscono i rapporti in nome e per conto di vecchi trascorsi,e si tiene tranquillo il sorridente Marchini con la promessa magari di farlo entrare in campo quando il Sindaco peregrino commetterà l'ennesimo errore o magari ,proprio male che dovesse andare,anche a fine mandato.Tanto si sà che il tempo è galantuomo e che il popolo è bue.
Almeno secondo loro.
Raffaele Fischetto
Da Cinquequotidiano.it
Comune di Roma, la strana intesa fra Ignazio Marino e Alfio Marchini
Comune di Roma, la strana intesa fra Ignazio Marino e Alfio Marchini
Conferenza stampa dell'imprenditore e del consigliere Onorato per presentare 13 proposte per la capitale
Una strana coppia davvero quella che ieri, alla presenza della stampa convocata ad hoc, ha presentato le 13 proposte della Lista Marchini suffragata da “ben” 10.000 firma raccolte fra i cittadini in 4 mesi. Parliamo del sindaco Ignazio Marino e dell’imprenditore Alfio Marchini che dopo la defezione di Cosimo Dinoi è presente in Consiglio con Alessandro Onorato. Le 13 proposte riguardano in gran parte il programma elettorale della lista, ma sono state accolte dal sindaco e dalla sua maggioranza con grande favore.
DIFFICILE DIRE DI NO – In effetti risulta difficile dire no alle assunzioni nelle aziende capitoline solo tramite concorso pubblico o all’abolizione totale delle auto blu; per non parlare della progressività dell’Irpef, del divieto di prelazione sulle case popolari agli occupanti abusivi, della lotta all’evasione nel trasporto pubblico, al miglioramento del bike e del car sharing o alla trasformazione della Roma-Lido e della Roma-Giardinetti, la prima in una metro e la seconda in un tram stile ”8”. Proposte che in gran parte corrispondono alle intenzioni più volte annunciate da Marino. Tuttavia non è passato inosservato (ai soliti maligni) il rilievo dato all’incontro dei due amici/avversari (la strana coppia appunto). Ancor più inatteso dopo i più recentissimi inviti alle dimissioni che l’imprenditore non ha risparmiato al sindaco sino ad invocare il commissariamento del Comune fra i mali minori.MARINO E IL DIALOGO CON LE OPPOSIZIONI – Ma, si sa, il dialogo “per il bene della città” (ovviamente) è sempre la via giusta e Marino in questo esercizio eccelle. Si ricorderà il suo pacato confronto con lo sconfitto Alemanno subito dopo le elezioni. Oppure i ripetuti inviti ai grillini (con i quali ha sempre intrattenuto ottimi rapporti) perché non bloccassero in aula il “Salva Roma bis” poi decaduto. Oggi, infine, il riaccendersi del dialogo con Marchini che il sindaco consultò ripetutamente all’inizio del suo mandato consapevole delle relazioni che l’imprenditore intrattiene con i poteri forti, non ultimo Caltagirone. Tutte mosse di rapproachement con l’opposizione che hanno sempre fatto storcere il naso al Pd, intento a chiedere sino a poco tempo un improbabile rimpasto di giunta. Questa volta invece dal capogruppo Pd D’ausilio si levano gridolini di consenso e addirittura l’ex movimentista Peciola (Sel) si dichiara parzialmente soddisfatto.
MARCHINI E IL PD ROMANO – Verrebbe da pensare che i recenti contatti di Alfio con esponenti del Pd romano comincino a dare i loro frutti concedendo respiro a questo sindaco che non gode di enorme popolarità e sotto attacco dei media che finalmente stanno smorzando i toni. Già, perché l’esito delle amministrative francesi, checchè ne dica Renzi, fa paura e rinsalda le fila in vista delle europee di maggio. L’hanno capito anche ai vertici di Acea, il cui cda ha rinviato l’assemblea dei soci (guarda caso) ai primi di giugno giusto per dare la possibilità al sindaco e ai privati di trattare in un clima più disteso. Ma l’ha capito anche Alfio che con questi interessi intrattiene una entente cordiale e non da oggi. Dietrologia? Fantapolitica? Forse, ma al di là delle chiacchiere e delle pacche sulle spalle resta il fatto che la presunta impopolarità di Ignazio potrebbero risultare fatale per molti, anche alla opposizione. Questa è la sua forza.
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