19 maggio 2014

A CHE SERVE IL DEBITO di G.C.Marchesini


 

 
A che serve il debito, a che serve l’austerity, a che serve la Troika, a che servono certe forze politiche sedicenti democratiche oggi in Italia? Ci sono le banche ladrone, la finanza creativa in realtà predona, i fondi sovrani sulle tasche dei risparmiatori che hanno messo il laccio al collo di interi Paesi. Prima li hanno incoraggiati a indebitarsi vivendo al di sopra delle loro possibilità e invogliandoli a sbrigliarsi in ogni consumo. La musica è cambiata, e, vista la mala parata, l’intimazione da godereccia e allegra ora è diventata usuraia: o paghi il tuo debito quanto, come e quando decidiamo noi, o ti facciamo fallire e ti riduciamo alla fame. Ora stringi la cinghia quanto vogliamo noi, e ci svendi a prezzi stracciati le risorse e i beni di cui disponi. E con le leve della globalizzazione ti rubiamo figli e imprese. Naturalmente questo non lo dicono direttamente loro. Il lavoro sporco lo fanno fare alle forze politiche da cui sono rappresentati, che hanno deciso di assecondarli nel ruolo di mezzani e servi. Sono quelli del 3% nel rapporto tra debito e PIL, del fiscal compact blindato in Costituzione, dei 50 miliardi restituiti per forza e a prescindere anno dopo anno nei prossimi venti. Accettiamo allora che nel nostro Paese, come in altri del Sud Europa, comandi la Troika (Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale, Commissione europea), insieme a fondi tipo Black Rock, o a quello dei sovrani di Arabia Saudita ed Emirati? Anche il PD ha votato e sottoscritto tutto questo, non si è opposto, non si è ribellato (avete presente la sequenza, sotto la regia di Napolitano, dei governi Monti, Letta, Renzi? Ecco.) I beni culturali e le risorse ambientali, le isole e le spiagge, sono parte del bene comune di un Paese, non vanno svenduti a dei ladri matricolati. Per questo voglio una alternativa popolare, democratica e di sinistra.
Per questo voto Tsipras.
Gian Carlo Marchesini

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