Chi
vota chi, e perché.
Per il PD di Renzi, che
a forza di cambiare verso rischia di diventare un pervertito, vota la piccola
borghesia timorosa, conservatrice e perbenista, quella formata da impiegati
ancora tutto sommato garantiti, gli anziani discretamente pensionati, gli
insegnanti e quelli che campano dei proventi delle istituzioni e dei pubblici
uffici. Insomma, gli aventi e possidenti che amano rivestirsi degli alti e
solenni valori resistenziali curando però che i portafogli rimangano
sufficientemente pieni.
Per la Destra e Forza
Italia votano gli individualisti cinici e fetenti e i ricchi malavitosi, quelli
che nella porcilaia da sempre sono vissuti a loro agio perché in posizione
privilegiata vi sono nati. E i loro seguaci del Grande Fratello, di Lele Mora,
Briatore e Amici - e amici degli amici.
Per il M5S di Grillo
votano i giovani incapienti - come con sussiego ipocrita li definiscono Poletti
e Renzi - i precari sotto occupati, gli esodati e i disoccupati, i licenziati,
i frustrati, gli incazzati disperati. Insomma, quelli che malgrado tutto non
rinunciano a lottare, e se vivono male vogliono trovare il colpevole per
fargliela pagare. Sono prevalentemente brutti, sporchi e cattivi? Sono feriti e
furiosi, e stanno diventando, grazie all’insipienza, alla viltà e agli errori anche del centro sinistra, la
maggioranza.
Per Tsipras vota
l’irriducibile élite colta, pensosa e progressista, l’intellinghenzia di
sinistra radicale e critica, che non ha rinunciato a immaginare possibile una
realtà fatta di umani liberi, uguali e solidali. E se domenica non supera la
soglia del 4% non sono soltanto loro gli sconfitti, ma tutti quanti.
La mia non è analisi
sociologica scientificamente corretta? Forse, ma un qualche fondamento reale
sicuramente ce l’ha.
Gian Carlo Marchesini
E questi sono stati i commenti e le reazioni
A Giancarlo
che, battendo la sua pista letteraria con diligenza, dipinge i personaggi
con dovizia di attributi .
IL VIRTUALE E IL ROTTAMATORE di Carlo Alberto
Atto primo :Nel regno di Italandia….
La premessa
E’ cambiato il sistema operativo e non c’è più spazio per i vecchi linguaggi che gestivano i teatri
e i data base dell’800. Il copione non è più scritto a penna sulla carta , i
ritmi , i tempi , i personaggi e gli spettatori sono cambiati.
Il teatro della democrazia si sta sfasciando e ha cambiato pelle:Il bisogno delle vecchie forme di democrazia che facevano partecipare ordinatamente allo
spettacolo è sparito . E’ arrivato internet è senza stato-confini- proprietà
intellettuale-delega..
Ci sono solo due attori che si
misurano al di fuori dalle ideologie tradizionali . Tutto il resto è rumore di
sottofondo e infatti tutti gli altri leader sono solo comparse che ripetono
battute ingiallite , piene di errori e di insulti ..
L’interesse oggetto della
contesa che dà la trama al pubblico è quello del “futuro senza alternative” : o si ottiene cavalcando l’innovazione o si distrugge illudendosi
di salvare l’occupazione con la difesa
dei privilegi.
Il patrimonio in gioco è costituito dalle menti degli
spettatori e dalle soluzioni innovative per l’utilizzo delle risorse pubbliche e
private.
La classe che svolge un ruolo
chiave nello spettacolo è formata dal data base del lavoro intellettuale . Sono
spettatori- protagonisti più o meno
inseriti in una occupazione autonoma o dipendente che si dividono in due gruppi
·
“i burocrati e i free riders sistemati
inattivi e i free workers precari
annichiliti”.
·
“i burocrati e i free
riders sistemati attivi e i free workers
precari indaffarati”.
Le altre classi o ceti sono “fuori gioco” , sono il retaggio di un’economia industriale che non si è
rinnovata alla conoscenza e ha paura vera perché non sa come difendersi o
come cambiare.
I protagonisti
Sono in scena Grillo e Renzi rispettivamente nei ruoli del “Virtuale “ e del “Rottamatore” si rivolgono entrambi
principalmente al secondo gruppo che è più innovativo..
Il Virtuale crede che il reale derivi solo dal virtuale .
Per acquisire il potere, fa un salto nel virtuale “diventando” LA comunicazione
paradossale e senza appelli del “Vaffanculo” . Non dà
alternative e dice “o noi o loro”. Cerca
l’identificazione di chi non ha più alternative .
Il Rottamatore crede
che il reale contenga la storia che può
essere forzata. Sceglie di occuparsi del reale rottamando il vecchiume e
cerca di farlo col consenso dei rottamandi .Punta sulla”
speranza” e a un ricambio generazionale col consenso degli anziani
disponibili . Cerca l’identificazione dell’innovatore che vuole “fare”. Per
gestire la paura dei ceti “fuori gioco “ il Rottamatore ha bisogno di
una forza antisistema esterna non su
basi ideologiche che dica di azzerare brutalmente i poteri legati ai privilegi acquisiti e ai
vecchi schemi ideologici. “se non rottamiamo e non facciamo in fretta le
riforme lo tsunami dei cittadini
travolgerà tutti…”
.
Il Virtuale è senza storia e non
attribuisce al teatro del parlamento nessun potere di elaborazione o
rappresentanza perché dà per scontato
che le soluzioni siano già in rete. La sua persona tiene assieme tutti i nodi .
Abolisce il sistema , non rottama,
elimina l’opposizione e punta al 100% .E’ un imprenditore delle politica che
persegue il potere assoluto del sistema operativo.
Il Rottamatore è al
senato con le mani in tasca e decide lasua auto chiusura . E’ però più attento
alla storia e ritiene che sia possibile costringere la casta ad auto rottamarsi
Ha in mente l’innovazione dele forme di
rappresentanza ma ancor di più
l’innovazione della burocrazia che è considera
il vero punto debole del sistema . …
E qui si
ferma il primo atto….
Atto secondo :(segue)
Caro Gian,
condivido la tua analisi anche se ,almeno per queli che voteranno Forza Italia,io ci avrei aggiunto la massa di persone che rifuggono dal fare politica,anzi se ne disinteressano,e hanno Berlusconi come modello di uomo di successo.E' a mio avviso l'eterna massa popolare che non si è mai liberata della soggezione,del cappello in mano per chiedere, che non si è mai realmente riscattata e vive la propria condizione di indigenza e di sopravvivenza quasi come un privilegio rispetto alla miseria che li circonda.E' la massa dei nostri concittadini che vivono nelle periferie dei piccoli centri,che vive nelle campagne,nei borghi.Che si accontenta e che pietisce l'intervento della Stato come se l'esaudimento delle loro richieste fosse un privilegio e non un diritto.Sono le centinaia di migliaia di pensionati,forse milioni,a cui Berlusconi ha strizzzato l'occhio con la sua solita offerta last minute a loro indirizzata.Sono quelli che si siedono dietro la porta di casa nei bassi delle povere cittadine di provincia per vedere il passeggio dei giovani e dei turisti e che accendono il televisore pensando di poter condividere con la visione gli eventi che vi vengono trasmessi.Insomma caro Gian speriamo bene.La lista Tsipras avrebbe potuto fare meglio e di più.Ma ha comunque fatto abbastanza.Peccato che Paolo Flores D'Arcais e Camilleri siano usciti.Sarebbe stato un bel richiamo.
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