C’ERA UNA VOLTA UN
QUARTIERE...........
Tutta la zona adiacente a Piazza San Pietro intorno a Porta
Cavalleggeri aveva una connotazione fisica e sociale come quartiere fino a
qualche anno fa. Ha cominciato a subire delle profonde trasformazioni con l’avvento
del Giubileo nel duemila. I vari lavori urbani realizzati e la trasformazione
di molti grossi edifici religiosi in Alberghi - come ad es. la Residenza Madri
Pie e la Casa per Ferie Frati Trinitari - hanno espulso dalla zona le funzioni
originarie e i servizi di quartiere. La casa delle Madri Pie, infatti, era una
scuola elementare dove a mezzogiorno si sentiva il vociare dei bambini all’interno
del bel giardino curato insieme al cannone del Gianicolo.
Il successo del pontificato di Papa Giovanni Paolo II, in
buona parte, è dovuto, al suo essere stato primo papa mediatico; è noto che fu
il primo pontefice a rilasciare un’intervista televisiva e per di più in aereo.
Tale notorietà ha consolidato l’attrazione del Vaticano da parte del mondo a
spese del quartiere romano. Il turismo religioso è un tipo di turismo povero
che non porta benefici economici alla città. In quegli anni i pullman tutto-incluso che venivano da Cracovia o
quelli spagnoli per i neo-beatificati dal papa hanno affollato la zona a
ridosso della piazza S. Pietro senza incentivare i
consumi. Nelle grandi occasioni il Comune di Roma ha sempre distribuito, almeno,
centinaia di migliaia di bottiglie d’acqua gratuite.
Nonostante la costruzione di megaparcheggi i pullman dei turisti
scaricano i passeggeri in prossimità di Porta Cavalleggeri, spesso sostando lì
con i motori accessi aumentando così l’inquinamento atmosferico e acustico -
senza parlare ovviamente del traffico.
L’asse di via di Porta Cavalleggeri fino a Piazzale Gregorio
VII (quasi tutti gli immobili sono di proprietà del Vicariato) ha cominciato ad
aumentare gli affitti in maniera esponenziale così che i negozi – servizi di
quartiere – sono stati a poco a poco mandati via: cartolerie, lingerie, oggetti sanitari, gioielleria-orologeria,
cioccolateria, ma anche frutta e verdura all’ingrosso) hanno chiuso o si sono
trasferiti altrove lasciando posto a pizzerie, gelaterie, bar….attualmente in
quella strada ci sono più bar di sanpietrini!!!!!
Il turismo cosiddetto mordi-e-fuggi
porta anche a una dequalificazione della qualità dei prodotti che sono venduti una tantum (spesso anche scaduti) perché
non c’è nessuno stimolo a far sì che il cliente torni. Tanto domani è un altro
giorno e altri turisti.
Gli edifici residenziali (quei pochi stabili non di
proprietà del Vicariato, di preti o suore) hanno aperto bed & breakfast, case-vacanze e quant’altro a discapito della
cura degli edifici dove ascensori bloccati, chiavi spezzate nei cancelli e
sporcizia negli ascensori sono un dato di fatto quotidiano.
È inutile forse accennare ai cassonetti dell’immondizia strabordandi
nonostante che a cinquanta metri si trovi la sede dell’AMA con i famosi presepi
dei Netturbini che tutti i papi conservatori hanno visitato. Papa Francesco no.
Ma il motivo di queste mie due righe è l’ultimo scempio di
questa zona: l’Istituto Madri Pie nel curatissimo triangolo verde tra via
Alcide De Gasperi, Via Stazione di S. Pietro e Via Alessandro III sta
costruendo un edificio ex-novo.
Iniziati i lavori a metà marzo, sono stati già buttati giù una casupola in
legno, probabilmente luogo degli attrezzi dei giardinieri, cinque alberi
e smantellato il verde. Dopo l’interessamento di alcuni residenti presso
il Municipio è apparso un cartello che oltre ai dati della DIA (da verificare) mostra
i renderings del progetto: un enorme
edificio in cemento armato su tre piani (2 più un seminterrato) con inclusa una
cappella.
È mai possibile che l’ampliamento del “Piano Casa” (regalo
dell’accoppiata Berlusconi-Polverini) possa aver contemplato anche edifici di
totale nuova costruzione? Può essere che il micro-clima dell’ambiente creato da
quel delizioso giardino sia spazzato via da interessi economici delle suore
che, peraltro non pagano neanche lMU?
L’ultima cosa in ordine di tempo, è che due giorni fa
continuando a scavare nel giardino delle suore, sono stati trovati dei resti
archeologici (probabilmente di domus
romane) per cui il cantiere si è fermato per un pomeriggio.
Sono stati allertati l’Assessore all’Urbanistica, vari Enti
e Associazioni, di cui stiamo aspettando gli esiti: “Salvaguardiamo il
paesaggio”, “Italia Nostra” “Progetto Roma” e “Cittadinanza attiva” e con i cui membri dobbiamo fare delle riunioni
in questi giorni; continueremo con le nostre battaglie con la speranza di
evitare il progressivo degrado di questo che una volta era un quartiere.
Ghisi Grutter
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