26 giugno 2014

SOLUZIONE ALITALIA:ALTRO DISASTRO ANNUNCIATO SULLE SPALLE DEI CONTRIBUENTI?

 
 
 
ALESSANDRO BIANCHI,PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE PROGETTO ROMA, SI ERA OCCUPATO DELL' ALITALIA QUANDO SIEDEVA COME MINISTRO A VILLA PATRIZI ED E' UN PROFONDO CONOSCITORE DELLE VICENDE DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA.ALLA VIGILIA DELL'ENNESIMO "SALVIFICO "ACCORDO CON  EITHAD ,DICE LA SUA SULL'ARGOMENTO IN MANIERA DIRETTA E SENZA FARE SCONTI NELLA LETTERA APERTA ALL'ALITALIA CHE SEGUE.
D.F.
26 giugno 2014

ProgettoRoma
”Una 
città 
bella,
 efficiente, 
equa, 
sicura 
e 
sostenibile”


 
 
 
 
 


Lettera Alitalia
(ab/26.6.2014)
Dichiarazione del prof. Alessandro Bianchi presidente di ProgettoRoma
Leggendo quanto trapela dall’ennesima trattativa per Alitalia, ho avuto la sensazione che il tempo si fosse fermato: 2200-2500 esuberi, un disavanzo di 500-600 milioni, quote di mercato in declino. Tutto come nel 2007, quando seguivo la vicenda come Ministro dei trasporti.
Ovviamente il tempo non si è fermato, anzi ha corso velocemente da quando nel 2008, su disposizione di Berlusconi, fu creata una bad-company alla quale furono accollati tutti i debiti e gli esuberi, coprendoli con nuove tasse a carico dei cittadini: circa 4-5 miliardi di euro.
E la nuova compagnia (quella chiamata CAI, nome anonimo ignorato da tutti) liberata dai debiti e finanziata dai "capitani coraggiosi", che cosa ha combinato nei sei anni successivi? Semplicemente ha portato Alitalia nuovamente sull’orlo del fallimento, come dicono i numeri che oggi tornano ossessivamente sempre uguali.
Le cause? In estrema sintesi il fatto che alla guida di Alitalia – dai soci, agli amministratori, ai manager, ai ministri - non ne abbiamo avuto uno che si intendesse di trasporto aereo e che avesse a cuore il destino di una compagnia pubblica. Incompetenza e interessi di parte l’hanno fatta da padroni.
E ora cosa accadrà? Ora tutti plaudono alla geniale iniziativa di coinvolgere Etihad, perché – dicono - quella compagnia investirà, risanerà i bilanci e riporterà Alitalia nel novero dei grandi vettori aerei.
Tutto falso. Se mai l'accordo si farà, sarà lo Stato italiano a doversi accollare un altro salvataggio coprendolo con nuove tasse, mentre la strategia operativa di Alitalia sarà quella che Etihad deciderà in base alle sue logiche e ai suoi interessi.
C’è rimedio a quest’altro disastro annunciato? Nulla di facile, ma per provare a mettere insieme una strategia credibile bisogna cominciare liberando Alitalia dal fardello di quanti finora ne hanno gestito le sorti.
E’ un compito squisitamente politico, che sia il governo che i due ministri direttamente responsabili sembrano poco interessati ad affrontare.
Alessandro Bianchi
@:info@progettoroma.org
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