Conchita De Gregorio
Gentile Dott.ssa Conchita De Gregorio,
ho letto, con il solito piacere che accompagna la lettura dei suoi
scritti, il suo pezzo sui luoghi della Mafia-Roma. Corredato da puntate
di costume usuale, come quella del bar frequentato compulsivamente da
gente della RAI, viale Mazzini.
Il pezzo, che si raccomanda per eleganza e leggiadria, ma su questo lei
è maestra, era minuziosamente informato su locali, distributori di
carburante, usanze personali (come passano la mattina, come la sera e
con chi) e risultava molto ben informato. Tanto informato che a me è
venuta spontanea la domanda, che le porgo per competenza di risposta:
siccome è poco credibile che lei si sia fatta tutta quella cultura
negli ultimi giorni o leggendo le centinaia di pagine delle ordinanze
cautelari (ammesso che le abbia avute a disposizione), perché non ha
provveduto a informarci prima di come stavano le cose? Ci avrebbe
evitato un cappuccino con un tangentaro a lato o un negroni con
sfruttatore allo stesso banco, non crede?
Debbo però riconoscere che questa storia della cultura in materia che
sorprendentemente salta fuori quando qualcun altro scoperchia la
pentola è molto difusa nei giornali nostrani.
Pochi sono i giornalisti che scoperchiano in proprio.
Un saluto che non trascura una certa dose di stima.
Piero Marietti,
Sapienza, Roma
Questa è la risposta inviata da Eugenio Scalfari:
Sapienza, Roma
Questa è la risposta inviata da Eugenio Scalfari:
concita ha letto le carte, e ha lavorato 4 giorni andando sui posti.
non lo fa più nessuno.
quando uno lo fa, e sa vedere, capire, raccontare, fa la differenza.
abbiamo raccontato in questi anni tutto quello che può trovare un giornale,
che non usa intercettazioni telefoniche e interrogatori giudiziari.
bonini e de cataldo hanno persino scritto un libro.
Nessun commento:
Posta un commento