Si è tenuta ieri,con un giorno di
anticipo rispetto alla data del 16 ottobre 1943, presso la Stazione Tiburtina –Cavour la
commemorazione del 71° anniversario della deportazione degli ebrei romani
,rastrellati nel ghetto di Roma da un manipolo di truppe tedesche e trasportati alla Stazione Tiburtina ,da
dove sarebbero partiti poi verso morte
certa alla volta dei campi di concentramento tedeschi.
Su 1022 ,tra uomini ,donne e
bambini (c’era anche un neonato),fecero ritorno,a guerra ultimata, solo in
sedici.
A distanza di tanti anni ,la
commozione è sempre la stessa nel ricordo di quel giorno terribile attraverso le testimonianze dei superstiti e di
Primo Levi , lette con partecipazione da due voci recitanti.
E nessuna parola di commento si
può aggiungere a quell’orrore. Ma una riflessione sì.
Ci chiediamo come sia possibile
,dopo una tale indicibile tragedia che ha colpito l’umanità e non solo il
popolo ebraico,che tali misfatti,tali
orrori,si possano ancora compiere,ora come in passato, a danno di
popolazioni inermi,di minoranze etniche molte volte tra l’indifferenza dell’opinione
pubblica mondiale e delle Nazioni Unite .
Purtroppo la storia si ripete e gli uomini
non ne hanno tratto alcun insegnamento.
Raffaele Fischetto
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