25 ottobre 2014

SCONFINAMENTO DELLA TURCHIA NELLE ACQUE TERRITORIALI DI CIPRO

L'Unione Europea ha finalmente reagito alle continue provocazioni e soprusi della Turchia nei confronti di uno Stato Membro dell'Unione,Cipro.
 Ricordiamo ai nostri lettori che la Turchia occupa "manu militari" il 37% del territorio dell'isola di Cipro dal 1974 ,quando,con la scusa di tutelare gli interessi dei ciprioti di origine turca,invase l'isola,attuando una vera e propria pulizia etnica con la fuoriuscita di oltre 140.000 ciprioti  di origine greca e con l'uccisione di un numero imprecisato di uomini e donne.
E da allora,con il pretesto della cd "sovranità" esercitata su parte dell'isola ,si ingerisce negli affari di Cipro sconfinando ,come adesso,nelle acque territoriali della Repubblica di Cipro.
Ecco quanto riportato dall'ANSA
D.F.


Cipro: Leader Ue a Turchia, rispetti sovranità Nicosia
(ANSA) - BRUXELLES, 24 OTT - La questione cipriota e la violazione di una nave turca delle acque di Nicosia per le ricerche petrolifere entra nelle conclusioni del vertice Ue. I leader europei bacchettano nuovamente la Turchia, perché "rispetti la sovranità territoriale di Cipro e i suoi diritti sulla zona economica esclusiva". Il messaggio ad Ankara arriva nero su bianco nelle conclusioni del vertice Ue, in cui i 28 Stati membri esprimono "grave preoccupazione per le nuove tensioni nel Mediterraneo orientale". Il Consiglio europeo ricorda inoltre alla Turchia che "il riconoscimento di tutti gli Stati membri è una componente necessaria del processo di adesione", ma anche che "nelle attuali circostanze" la priorità è quella di "assicurare un clima positivo per la ripresa dei negoziati per la soluzione" della questione cipriota, abbandonati da Nicosia dopo i tentativi di Ankara di invadere la zona economica esclusiva di Cipro (Zee). (ANSA)
 
QUALI LE CAUSE CHE HANNO DETERMINATO QUESTA DURA PRESA DI POSIZIONE DELLA UE NEI CONFRONTI DELLA TURCHIA?
 
NICOSIA, 22 OTT - Il governo della Repubblica di Cipro ha annunciato che bloccherà qualsiasi progresso nei negoziati di adesione all'Unione Europea della Turchia in risposta ad una violazione della propria Zona economica esclusiva (Zee) da parte di una nave turca per ricerche petrolifere. "Non possiamo consentire l'apertura di nuovi capitoli (del processo di adesione) nelle attuali circostanze", ha detto il portavoce del governo, Nicos Christodoulides, parlando con i giornalisti al termine di una riunione del Consiglio nazionale, composto dai leader dei partiti presenti in Parlamento e presieduto dal capo di Stato Nicos Anastasiades.

Christodoulides ha aggiunto che il Consiglio nazionale ha deciso di adottare in tutto otto misure in reazione alle aggressive iniziative intraprese da Ankara, tra cui la presentazione di una denuncia formale contro la Turchia alla riunione dei leader dell'UE questa settimana. La nave turca per ricerche sismiche Barbaros, scortata dalla fregata della marina militare turca TCG Gelibolu e da due unità di supporto logistico, è entrata lunedì mattina nel 'Blocco 3' all'interno della Zee cipriota, nella stessa zona dove dall'inizio di settembre la nave-piattaforma Saipem 10000 del consorzio italo-coreano Eni-Kogas sta effettuando trivellazioni.

La Barbaros si è mossa in base ad una direttiva marittima (NavTex) emessa dalla Turchia all'inizio del mese secondo cui la nave dovrà effettuare indagini sismiche per l'esplorazione di gas naturale fino al 30 dicembre. L'iniziativa di Ankara ha indotto il presidente Anastasiades a sospendere i colloqui diretti con la controparte turco-cipriota per la riunificazione dell'isola che si tengono sotto l'egida dell'Onu. (ANSAmed).

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