10 ottobre 2014

ANGELO MULE':QUANDO MUORE UN AMICO


 

Fra qualche ora si celebreranno i funerali di Angelo Mulè.

Ma chi era costui?

Nella microstoria del quartiere Nomentano Italia è stato sicuramente un personaggio importante.

Durante il suo incarico consiliare, che ha ricoperto per dodici anni, a cavallo della fine del  900 e il 2000 Angelo ha portato nelle istituzioni ,quando ancora forse la politica era entusiasmo,dedizione e sacrificio,la sua competenza e la sua coerenza di manager pubblico,la sua onestà e il suo altruismo da cattolico praticante.

Ma non era un tipo facile anzi…tutt’altro.Per quanto fosse mite e silenzioso, ascoltatore paziente , rispettoso delle gerarchie di partito e del municipio,quando ravvisava incoerenza ,ignoranza  e soprattutto superficialità  alzava la voce ,si adirava,non si teneva  ,era un fiume in piena. Non era suo costume mandarla a dire,usare i mezzucci delle stanze segrete o  di seminare discordia e dissenso nascondendo la mano. Te lo diceva in faccia ,anzi te lo urlava in faccia. Era il suo modo di protestare,di dire la sua. Non ne aveva altri. Usava la sua intelligenza,la sua esperienza,la sua sensibilità in modo diretto e franco e pretendeva dagli altri altrettanto. Operazione quasi impossibile. Il suo esempio,il suo stile non ha mai molto attecchito in politica,dove vince chi si allea,chi trama,chi sussurra ,chi molte volte non ha alcuna esperienza lavorativa ma sa come muoversi,come districarsi nei suoi meandri usando mezzi e mezzucci.

Lui non lo sapeva fare né, se lo avesse saputo,  lo avrebbe comunque fatto.

A supporto di quanto affermiamo potremmo citare molti esempi,visto che chi scrive gli è stato vicino per molti anni e ne ha condiviso con lui molte battaglie. Quella per Villa Blanc,per citare una battaglia “di quartiere e cittadina” non ancora conclusa ,quella pacifista ,contro la guerra e contro l’infamia dei bambini-soldato,per il verde e per il decentramento amministrativo.

Insomma Angelo rappresentava un esempio di uomo politico tanto volte raffigurato nella letteratura politica  ma,dati i tempi,”fantascientifica” nel tratteggio delle caratteristiche ideali, e mai ,temiamo  realmente realizzato. Lui non sapeva cosa fosse l’interesse personale,le piccole camarille di sezione per ottenere un vantaggio. Se ne  teneva lontano quasi  spaventato.Forse non ne capiva il motivo,non ne capiva il bisogno.Perchè per certi versi questi comportamenti per lui erano incomprensibili.
Era un uomo schietto,semplice nella sua visione del mondo,ma soprattutto onesto.

Grazie Angelo per il tuo esempio,anche se la tua semina,purtroppo, ha dato pochi frutti.

Domenico Fischetto

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