Una nota a margine di un convegno tenutosi al CONI il 3 ottobre sullo stato di salute dello sport in Italia e in altri paesi.
Disciplina
e apprendimento nel sistema di regole del gioco
Alle falde di Monte Mario l’Ateneo
dedicato sin dal 1928 ad Accademia di Educazione Fisica, poi ISEF dal 1952,
IUSM dal 1998, e dal giugno 2008 Università degli Studi di Roma “Foro Italico”,
ha la storia delle scienze motorie nel sangue
…
anche se le finiture esterne
degli autentici edifici non sono più
caratterizzate da una coloritura rosso
mattone a calce, bensì da tinte tendenti al rosato … verde è la tonalità naturale dei pini tutt’attorno che lambiscono lo
scenario … bianco marmoreo lo stadio circondato
da statue, rappresentative di atleti in pose ginniche …
è una estensione patrimoniale di monumenti inneggiante al tricolore che
tiene alta la bandiera italiana, è centro poli sportivo entro cui si coniugano moderne
strutture didattico scientifiche di livello, è sede di coordinamento nelle
relazioni internazionali, per ulteriore sviluppo di rapporti e paralleli con
l’Unione Europea, oltre i confini fisici e politici …
Venerdì 3 ottobre, nell’aula
rossa del polo natatorio, si svolge un convegno improntato al confronto sul
dibattito della pratica sportiva in Europa e nel mondo: rappresentanti di Associazione
Europa, per la Francia, la Polonia, la Germania, la Spagna, dialogano e
partecipano al libero consesso le politiche di sviluppo, di azione, in relazione
alle attività fisiche e motorie, essenziali ad ogni fase di vita per ciascun
cittadino.
Roma, nell’ospitalità di delegazioni
estere, riunisce nel contesto, membri universitari, dirigenti CONI, commissari
straordinari e nell’Urbe, per una giornata piena, si armonizzano nella
socialità del momento, intese trasversali su di un argomento che tocca campi operativi
molteplici, dalla salute al turismo, dall’economia al rinnovamento urbano,
dalla coesione sociale alle infrastrutture per le attività sportive.
La pratica ginnica, non è
per sua natura, puramente economica; lo sport, nel suo carattere poliedrico,
racchiude in un solo termine azione sociale, formativa, creativa e ricreativa,
salutare, culturale, seppur inscritto entro una organizzazione piramidale di
gerarchie ed esclusività.
Alla base i giocatori, le
squadre aderenti alle federazioni nazionali e, al vertice assoluto, la
federazione internazionale: una per ogni disciplina.
La relazione tra gli atleti
che si affrontano sul campo da gioco non può avere la medesima identità delle
imprese che rivaleggiano nel mercato e le norme sportive non dovrebbero soggiacere
ad alcuna valutazione finanziaria o di stampo discriminatorio …
Una federazione sportiva,
può essere considerata come un’azienda per gli introiti derivanti dalla vendita
dei diritti televisivi sulle competizioni che si organizzano?
Professore di Diritto
sportivo, presso la LUISS, nonché vice presidente vicario del CIO, autorità
suprema del movimento olimpico, sotto la cui egida operano le federazioni
sportive internazionali riconosciute, Mario Pescante, introduce con la sua
esperienza diretta, il groviglio in cui si trova impaludata la legislazione sportiva,
secondo procedura e regolamento.
Tra i ragionamenti giuridici
dibattuti, anche quelli sulla normativa antidoping emanata dal CIO e attuata
dalle federazioni che, qualunque disposizione emanino, deve comunque rispettare
le regole del Trattato sulla concorrenza …
Non da ultima, è altresì tratteggiata
l’importanza della creazione di vivai nel
rispetto del principio che coltivare in casa i propri campioni, produrrebbe non solo fama e gloria, ma assicurerebbe quell’approccio
iniziale all’attività motoria, che è stile di vita, dieta alimentare,
autocontrollo, ordine, autostima. Quindi, più educazione fisica con alleanze
tra scuole, famiglie e accordi di programma Stato - Regione - Comune, in un
lavoro di sinergie contro la dispersione, senza mostrare troppo i muscoli, ma
potenziando l’offerta formativa per ogni diversa pratica sportiva, atta a contrastare il disagio, l’isolamento, a
promuovere l’inclusione ed il coinvolgimento sociale.
Nel seguito, la Prof.ssa
Malgorzata Moleda-Zdziech, vice presidente dell’Associazione Europa per la
Polonia, illustra l’elaborazione del Progetto Orlik di sviluppo della pratica
sportiva nell’intero Paese. Poiché da indagine statistica risulta che solo 26
su 100 cittadini compiono attività fisica, per arginare il declino sociale e
porvi rimedio, il Governo nel 2007, aiuta i 2.600 comuni polacchi a dotarsi di
strutture impiantistiche pubbliche, centri sportivi polivalenti gratuiti ed
accessibili a tutti. Il finanziamento adottato a capitale misto: 1/3 Regione,
1/3 fondi europei, 1/3 ministero, per mezzo miliardo di euro, costo medio di
uno stadio, prevede la realizzazione dello stesso per il gioco calcio, ma con a
fianco ulteriori campi destinati alle multi funzionalità disciplinari tra cui:
pallavolo, pallamano, tennis … Ovviamente, le manutenzioni costano e le difficoltà di
reperimento di cifre contemplate tra i 3.500 ed i 25.000 euro non mancano.
Punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce, sono ampiamente delucidate
in ogni riferimento ai nuovi spazi pubblici di bene comune.
Margot
Bonnafous, vice presidente
dell’Associazione Europa per la Germania, considera nel suo intervento i diversi
livelli di integrazione sociale, culturale, politica e socio strutturale che le
offerte sportive contribuiscono a sostenere, accompagnando e incoraggiando alla
comunicazione, al superamento dei pregiudizi anche al di fuori del contesto dei
campi da gioco.
Josè
Manuel Ruano de la Fuente, per la Spagna, espone la trasformazione urbana a
Barcellona in occasione delle Olimpiadi quando, attraverso il razionale uso del
territorio su cui sono state impiantate le infrastrutture sportive, si è
contribuito al conseguente recupero degli spazi urbani, delle spiagge ed al
potenziamento degli interventi nell’asse dei trasporti. Nel miglioramento dello
spazio urbano fisico, non è stato trascurato il trattamento delle acque reflue,
la gestione dei rifiuti, l’approvvigionamento idrico …
La
partecipazione della Presidente dell’Associazione Europa e dell’Università di
Limoges Professoressa Helene Pauliat suggella l’evento di rilevanza
internazionale.
Nel
dibattito aperto i successivi interventi con accenni alla legge n. 147 del 2013
sugli stadi, gli impatti delle nuove norme sul tessuto territoriale, nel
sistema di localizzazione, gli accordi di programma, la contestualizzazione
delle larghe intese … con riferimenti al credito sportivo, alle azioni
congiunte tra Stato, Regione e CONI … alla attività agonistica, di base,
dilettantistica, ludico - ricreativa, al sistema di competenze fiscali …
In
una dimensione globale, la considerazione di sintesi, a cura del Professore
Gennaro Terracciano, lascia traccia della giornata di lavoro che, con le
migliori intenzioni, approfondisce temi di servizio pubblico, di valori e di
risorse esplorate e ancora da esaminare, dacché nessuno ha le soluzioni, né la
chiave unica che apra tutte le porte…
il
sistema di rete accolto ed il coinvolgimento di più attori impegnati nei loro diversi
ruoli, potranno forse contribuire a fare leva per un progresso in quei settori ove
l’Italia intera langue per il compiuto disinteresse e per i frequenti errori.
Alessandra Mastronardi.
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