Sabato pomeriggio,28 febbraio,il segretario della Lega Nord,Matteo Salvini,terrà una manifestazione a Roma ,a Piazza del Popolo.All'iniziativa hanno aderito movimenti della destra eversiva.L'ANPI Provinciale,in seguito ad un dibattito pubblico,ha deciso di aderire ad una contro manifestazione perchè questa inziativa venga contestata pubblicamente.La sezione ANPI Nomentano si è però dissociata da questa decisione .
Pubblichiamo pertanto la lettera aperta approvata dall'attivo della Sezione ANPI Nomentano,dei commenti a tale documento,la risposta del Presidente della sezione ANPI Nomentano,una controrisposta e infine il comunicato di adesione dell'ANPI Provinciale alla contro manifestazione.
E' un pò lungo ,ma vale la pena leggere tutto
D.F.
Roma, 25
febbraio 2015
ANPI
Provinciale
di
Roma e del Lazio
Via
San Francesco di Sales, 5
Roma
La riunione dell’ultimo Comitato
provinciale dell’ANPI di Roma si è concentrata, quasi esclusivamente, su una
questione sostanzialmente estranea alla
natura e agli scopi dell’associazione, a giudizio di questa Sezione. Sin dal
primo intervento, l’attenzione dei presenti è stata chiamata ad occuparsi della
manifestazione che il segretario della Lega Nord, Salvini, terrà a Roma il prossimo
28 febbraio 2015.
In considerazione del fatto che la
Lega Nord potrebbe trovare il sostegno di
formazioni neofasciste come Casa Pound e Forza Nuova, mentre ha già stretto
accordi con Fratelli d’Italia di La
Russa e Meloni e con Marine Le Pen in campo europeo, la
stragrande maggioranza dei presenti alla riunione del Comitato provinciale
proponeva la partecipazione dell’ANPI di Roma ad un’assemblea convocata per il
5 febbraio all’università La
Sapienza, di cui veniva messo a disposizione il manifesto di
convocazione che, però, non portava alcuna firma in calce. Si sosteneva, cioè,
che trattavasi di un’assemblea “spontanea” proprio perché nessuno si attribuiva
la paternità della convocazione.
Scopo dichiarato di
quest’assemblea “spontanea”, organizzare una contro manifestazione per impedire
a Salvini di tenere il suo comizio nella nostra città, presidiando il luogo
dove dovrebbe svolgersi.
A conclusione della discussione,
l’ANPI Provinciale di Roma ha deciso di inviare, per decisione maggioritaria,
quasi plebiscitaria, un suo esponente all’assemblea svoltasi il 5 febbraio
all’Università.
La Sezione ANPI Nomentano Italia
si dissocia da questa decisione ed esprime le proprie preoccupazioni per un
tentativo, ormai evidente perché continuo e costante, di spostare l’ANPI di
Roma su un terreno che non le compete, quello della battaglia politica, propria
dei movimenti, diretta a utilizzare la sua natura di associazione dei partigiani
come ombrello che nobilita e copre le iniziative di una miriade di gruppi, movimenti
di diversa natura, sindacati di base, allo scopo strumentale di ottenere
maggiore visibilità e attenzione, una credibilità più alte di quelle che da
soli riuscirebbero ad avere.
L’ANPI non può diventare un luogo
di conflitto politico esasperato e fazioso, né tantomeno la commissione
giudicante inappellabile dove si distribuiscono titoli di legittimità politica
a governare, dove si promuovono o si bocciano i governi del Paese. Rifiutiamo questa
deriva movimentistica perché porterebbe l’ANPI su una strada sbagliata che,
magari nell’immediato, potrebbe farle guadagnare qualche consenso,
nell’illusoria convinzione di averne attualizzato l’azione, ma ne cambierebbe pesantemente
la natura di associazione nata per conservare, custodire e trasmettere la memoria
della lotta antifascista e di liberazione, facendone rivivere i valori nel
contesto attuale.
Giova ricordare che la lotta di
liberazione fu lotta di popolo che vide schierarsi l’una accanto all’altra
tutte le forze antifasciste, da quelle monarchiche a quelle comuniste, dai
militari ai cattolici, dai repubblicani ai liberali, tutte accomunate dalla
volontà di liberare l’Italia dall’occupazione tedesca. La lotta di liberazione
non fu condotta per costruire nel nostro Paese uno stato socialista o liberale;
la questione di quale governo si sarebbero dati gli italiani fu demandata al
dibattito democratico, in una Italia liberata, capace di poter scegliere il suo
destino attraverso libere elezioni democratiche.
Per queste ragioni, la nostra
Sezione non parteciperà ad alcuna iniziativa che abbia come obiettivo quello di
impedire con la forza l’esercizio dei diritti di opinione, di manifestazione di
altri partiti, soprattutto e a maggior ragione, se rappresentati nel parlamento
della Repubblica, anche se fosse decisa dal Comitato Provinciale ANPI. Al tempo
stesso, auspichiamo con ferma convinzione che l’ANPI condanni e prenda le
distanze, con un proprio documento, dalle posizioni xenofobe e razziste della
Lega Nord.
Non potremo altresì accettare che, dal corteo
e dalla manifestazione del 25 aprile, possano essere esclusi o contestati, come
accaduto negli ultimi anni, i rappresentanti della Brigata Ebraica con la loro
bandiera. Il 25 aprile non può essere trasformato in un’appendice del conflitto
israelo-palestinese, perché questo non c’entra nulla con questa ricorrenza.
Confidiamo invece, che l’ANPI
Provinciale sappia operare per unire, perché tutti quelli che desiderino
partecipare al corteo possano avere il loro posto, il loro spazio, nel quadro
delle finalità proprie di questa manifestazione. Peraltro, sollecitiamo l’ANPI,
proprio per la sua natura di associazione apartitica a svolgere un ruolo di
ponte fra i due popoli per favorire il confronto e il dialogo fra le forze
democratiche di entrambi gli schieramenti.
Fraterni saluti.
La
Sezione ANPI Nomentano
Italia
IL COMMENTO DI GIAN CARLO MARCHESINI
Il documento, ben articolato e discretamente scritto, esprime un ruolo e una funzione dell'Anpi della quale io mi sento agli antipodi. Per me l'Anpi svolge una funzione utile se attinge alla memoria della Resistenza e della lotta antifascista per dare forza a una sola domanda: che farebbero oggi, nella situazione data, i partigiani? e mi aiutasse a trovare risposta concreta. Altrimenti detto: che me ne faccio della conservazione e custodia della memoria se non mi serve per impegnarmi e lottare qui e ora? Quello che Luciani ha scritto, e la sezione approvato, è invece una sorta di manifesto dell'imbalsamazione, funzionale solo a sterilizzare, inibire, impedire. Lì dentro c'è uno spirito e un intento che io francamente definirei reazionari perchè di odio e rifiuto di tutto ciò che è movimento vitale, aperto, necessariamente contraddittorio e dialettico. Non a caso a un certo punto si dice che la lotta partigiana ha avuto come fine la liberazione del Paese dai tedeschi. E i fascisti nostrani? Quelli non vengono citati: altrimenti come farebbe oggi Renzi a inglobarli nel Partito della Nazione? Insomma, la negazione di quello che per me l'Anpi dovrebbe essere. E ciò dicendo mi confermo nella decisione di dissociarmi per non farmi sangue amaro e perdere tempo.
Il testo di una mail di una iscritta alla sezione
cari tutti,
non sono certa che i miei impegni di lavoro mi consentiranno di essere con voi alla prossima assemblea.
Dopo attenta lettura del documento voglio però segnalarvi la mia contrarietà alla presa di posizione che questo suggerisce.
Ho sempre associato all'ANPI la ferma opposizione a qualsiasi forma di neo-fascismo - di cui Casa Pound e Forza Nuova, Fratelli d'Italia e il partito di Marine Le Pen sono a vario titolo esempi emblematici - e credo che su questo tema sia utile il confronto con altre associazioni, senza per questo voler strumentalizzare o sentirsi strumentalizzati. Credo che rappresentanti dell'ANPI abbiano agito correttamente portando il loro contributo all'assemblea alla Sapienza, come credo sia altrettanto corretto che l'associazione individui di volta in volta le forme più idonee - se necessario autonome - per opporsi fermamente a qualsiasi forma di apologia al fascismo, in qualsiasi contesto questa venga esternata.
Saluti,
Il testo della mail di risposta del Presidente dell'associazione ANPI Nomentano
26 FEBBRAIO
Ieri sera, ci siamo incontrati con il Presidente dell'ANPI Ernesto Nassi accompagnato da altri due membri del Comitato Provinciale di Roma; abbiamo spiegato, ribadendole le ragioni del nostro dissenso dalla decisione presa di aderire ad un corteo che sostanzialmente finirà per fare un favore alla Lega Nord, consentendole di atteggiarsi a difensore degli italiani, vittima dell'intolleranza di qualche migliaio di persone che in nome della libertà conquistata dai partigiani, sostanzialmente, pretendono di negare, con la forza, a lui di poter parlare nella città di Roma.
Lo slogan del raduno antifascista è "Roma non ti vuole!", mi pare. Ma non è esatto, anzi contiene una falsità, figlia diretta della volontà di negare che a Roma ci sono molte decine di migliaia di persone, che liberamente, pur non andando a Piazza del Popolo a sentire Salvini, potrebbero accordargli il loro consenso. Che facciamo, in nome dell'antifascismo, gli impediamo di votare?
Caro Giancarlo, tu sei un "voltairriano con distinguo", uno che aggiunge alla famosa frase "detesto le tue idee, ma darei la vita perché tu possa esprimerle", la seguente postilla: "a patto che tu sia d'accordo con me".
Ma non sei solo in questo delirio, insieme a te ci sono: Casa Pound e Forza Nuova e una miriade di associazioni, movimenti, partiti e partitini di destra e di sinistra, che la pensano, su questo, esattamente come te.
D'altra parte, negli anni '70 e anche oltre, una certa sinistra (certo non quella in cui militavo io) andava ad appiccare un'incendio alla porta di casa della famiglia Mattei, a Primavalle, uccidendo due ragazzi. Poi a Padova, faceva irruzione nella sede della federazione del MSI e ammazzava a sangue freddo due giovani missini. E poi ancora a Roma, ammazza Francesco Cecchin che aveva solo 17 anni, in Piazza Verbano, perché colpevole di essere fascista. E poi Paolo Di Nella a Largo Somalia, anche lui colpevole d'essere fascista (a diciannove anni), massacrandolo di botte alle spalle, come erano e sono soliti fare i fascisti, solo che i suoi uccisori erano comunisti. E a Milano, un altro giovane fascista come Ramelli doveva essere ammazzato, tendendogli un agguato, di sera, in un angolo buio della via di casa sua, massacrandolo a colpi di mazze e chiavi inglesi.
Si, lo so, che i fascisti hanno ammazzato e ammazzerebbero ancora tanti giovani di sinistra e non solo. Ma questa è solo BARBARIE senza alcuna giustificazione, sia che ammazzino un fascista, sia che ammazino un comunista.
Fece bene Veltroni a volere con se Carla Verbano e un fratello dei due Mattei arsi nel rogo di Primavalle per tentare di costruire qualcosa di nuovo, che simbolicamente incitasse ogni parte a deporre le armi (vere e non metaforiche) per trovare una forma sostanziale di pacificazione, pur nel permanere delle rispettive opinioni.
Ma, i fascisti e una parte della sinistra hanno bisogno l'uno dell'altra per giustificare la propria esistenza.
Chiudo osservando che sarebbe molto bello se, la Lega Nord facesse il suo comizio liberamente a Piazza del Popolo, dicendo, anzi urlando tutto il suo livore razzista e xenofobo, davanti a qualche migliaio di persone, venute un pò da dovunque, più quattro gatti di Roma.
Mi auguro che il Ministero degli Interni, e su questo ho non pochi timori, sappia gestire bene le due piazze. Mi auguro che la contro manifestazione (ma, a proposito, certa sinistra non riesce mai a manifestare per qualcosa? Solo sempre desolatamente contro qualcosa!) si svolga senza incidenti.
Ma, per dirla con "I Nomadi", noi non ci saremo!
Ciao
26 febbraio sera
da Marchesini
Ottimo esempio di manipolazione e falsificazione vergognosa dei fatti. Sono d'accordo con l'Anpi di Roma, e vengo assimilato a CasaPound. Voglio esprimere pubblicamente con tantissimi altri il mio dissenso nei confronti della triade Salvini/Meloni/CasaPound, e mi si attribuisce l'intenzione di impedire ad altri di manifestare il loro pensiero, addirittura di votare. Sono semplicemente disgustato - ma ciò non mi impedisce certo di andarmi a mangiare fra poco un ottimo piatto di lenticchie condite con aglio, olio e peperoncino. E sabato di manifestare a Piazza Vittorio con migliaia di altri e dimostrare che Roma non rimane inerte e passiva a subire la presenza schiamazzante dell'odierno fascismo.
Gian Carlo
IL COMUNICATO DELL'ANPI PROVINCIALE DI ADESIONE ALLA CONTRO MANIFESTAZIONE DI SABATO
Le Associazioni della Resistenza, Anpi, Anppia e Fiap di Roma, esprimono forte preoccupazione per la manifestazione prevista per sabato prossimo a Roma in piazza del Popolo, promosso dalla Lega Nord con l'inquietante partecipazione di Casa Pound.
Roma citta' Medaglia d'Oro per la Resistenza e' stata gia' sufficientemente offesa in questi anni da personaggi come Salvini che, oggi,si unisce alla destra nostalgica, cercando consensi nel diffuso disagio sociale. Comunichiamo la nostra adesione alla protesta che si snodera' con un corteo per le strade di Roma nella stessa giornata per riaffermare la cultura democratica e antifascista della nostra citta'.
Guido Albertelli, Presidente ANPPIA Nazionale
Ernesto Nassi, Presidente ANPI Roma
Vittorio Cimiotta, Presidente FIAP Roma
Roma, 25 febbraio 2015
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