ANTEFATTO:
Comitato di Redazione di TRE RIGHE per la pubblicazione del prossimo numero cartaceo del giornale.
Lo scambio di mail che riportiamo tra Marchesini (GCM),membro del comitato di redazione del giornale e Fischetto (DF),editore del giornale ,scaturisce dalla richiesta di GCM di inserire nella prossima edizione un articolo a sua firma che bilanci quello critico su Marino a firma di DF.Si intreccia nella discussione il riferimento anche ad un documento approvato dalla sezione ANPI Nomentano,su cui GCM nutre forte dissenso.
Consigliamo la lettura della corrispondenza iniziando dal fondo
Piazza dell'Immacolata (da sx:Galluzzi,Fischetto,Gualtieri,Marino) 18-feb-2015 08:32 |
Da: | Domenico Fischetto (domenicofischetto@virgilio.it) |
A: | <gc.marchesini@gmail.com> |
Caro Gian,
vedo che la tua conversazione epistolare con ........ha preso una piega tumultuosa.Non vorrei che così fosse la nostra.
Intanto io non ho alcuna pretesa di essere nel giusto,di essere detentore del verbo,nè tantomeno di volerti convincere.Sono mie personali convinzioni e come tali ti invito calorosamente a rispettarle.E' giusto confrontarci e dire la propria:io non ho la presunzione di convincerti nè credo tu la abbia con me.
Ciò premesso ti ho esternato il mio pensiero su Marino in quanto credo che dall'origine il mio parere su quest'uomo sia stato segnato da un episodio,di cui ti riporto la foto per testimonianza e che ti racconterò a voce perchè troppo lungo.Poi mi sono confermato in questa idea dalla lunga lista di assistenti e portaborse di cui si è circondato a caro prezzo per il contribuente romano e che non credo gli faccia onore.E' prassi di chi espugna il Campidoglio dare l'avvio alle danze di un reclutamento di persone di "fiducia" a cui Marino non si è sottratto.Ha iniziato il suo mandato con un coup de teatre:la pedonalizzazione dei Fori.Tu sai quanto io ci tenga a provvedimenti del genere e sicuramente questo progetto è molto ambizioso, mi corre l'obbligo di citare colui che per primo lo sostenne,Antonio Cederna.Provvedimento quindi atteso ma non prioritario davanti alle tante emergenze che premevano il portone di Palazzo Senatorio.Lui ha fatto questa scelta.Io critico questa scelta.E così elencando:ha cercato sempre la notizia ,la prima pagina ,l'apertura dei telegiornali.Coppie di fatto,quartiere a luci rosse,nuovo logo di Roma,trascurando invece il vero governo della città,quello che non va in prima pagina,quello che si fa rimboccandosi le maniche.Periferie,Mafia Capitale,abusivismo commerciale ed edilizio,mobilità,rom/nomadi/camminanti etc etc.
Non nego che la sua presenza abbia segnato un cambio di passo,rispetto alla tradizione,di cui però si sono accorti in pochi.
Ora non mi dilungo.Sono convinto che non ho scalfito di un niente la corazza della tua fede in Marino.Nè era questa la mia intenzione.Ti invito pertanto a fare altrettanto.Secondo la mia visione del governo della città,visione se vogliano leggermente monastica o talebana a secondo i punti di vista religiosi,Roma ha bisogno di rigore,di moralità ,di lavoro e sudore a testa bassa.Ha bisogno di fari spenti,meno luci della ribalta,meno foto di biciclette che arrancano in salita.Ha bisogno di una squadra ,oltre il Sindaco,che si dedichi al bene della città senza se e senza ma,come dicono i compagni,che guardi più per terra che verso il cielo a cui li proietterà la loro carriera politica.Mi rendo conto di dare una visione quasi impossibile del governo di Roma.Ma sono altrettanto convinto che Roma si merita di meglio.
Buona giornata
M.
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.com
Data: 17-feb-2015 11.56
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: I: febbraio/2 2015
Una risposta alle tue sollecitazioni.
Che spero stimolante e utile.
GC
La questione che poni dell’ego di Marino, che
sarebbe spropositato, è interessante. Comincerei con il dire che in generale
nessuno, i politici in particolare, è esente dal problema dell’ego, altrimenti
parleremmo di ologrammi e robot. Ma sei sicuro che Marino si caratterizzi per
questo? Era un medico professionista affermato in USA, è stato senatore e come
tale ha promosso iniziative lodevoli. Si è dimesso per accettare la sfida
spericolata e improba della candidatura a Sindaco di Roma. Contro ogni previsione
dei competenti, e con loro grande scorno, ha vinto alla grande le primarie e le
elezioni girando per le strade con la panda, in bici e lo zainetto: e avrebbe
uno smisurato ego? E chi usa un aereo di Stato per andare a sciare con i suoi
famigliari a Courmayeur, allora, di che ego spropositato sarebbe fornito?
Marino non è nato e cresciuto a Roma, lavorava negli USA, non ha seguito
nessuna gavetta o percorso tipico del politico di carriera, non è condizionato
né debitore di cordate e camarille, è serio, onesto, tenace e tignoso: ed è
diventato Sindaco della Capitale votato dalla gente proprio per questo - con
serio choc per i politici romani che consideravano Roma cosa loro. E tu lo
liquidi dicendo che ha un ego smisurato? Non erano piuttosto smisurate la presunzione,
la saccenteria, l’arroganza di chi lo considerava un outsider sconfitto in
partenza? Non scorderò mai che Marino è venuto al nostro Circolo il sabato
mattina vigilia delle elezioni perché Mario Giancotti, quello che si è
rifiutato di presentare il mio Diario, alla fine si è arreso e l’ha invitato, e
ad accoglierlo di iscritti presenti eravamo in cinque, mentre per Sassoli e
Gentiloni erano presenti la sera a tripudiare in centinaia. Senza Marino, a
Roma con ogni probabilità le cose sarebbero continuate come prima, con le
stesse logiche di truffa e corruttela, anche con Sassoli o Gentiloni a fare il
Sindaco. Certo, Marino ha certe ingenuità e l’inesperienza del novizio, non ha
i polsi allenati dall’esperienza, ma se l’esperienza politica a Roma significa
in prevalenza malaffare e truffa, evviva l’inesperienza. E per rompere con il
marciume ci voleva esattamente uno come lui, ingenuità inclusa. Da lui dissento
per alcune decisioni, gravi, tipo quella dello stadio nuovo della Roma in
un’ansa critica del Tevere, ma evidentemente
ha ritenuto di non poter sottrarsi a un compromesso con i poteri forti e
le tifoserie romaniste ululanti. Ma fargli carico di un ego patologico proprio
non ti capisco. Con la sua ingenuità a volte fanciullesca per me lui si colloca
esattamente al suo esatto opposto.
Io invece, come quesito su cui concentrare
attenzione e riflessione, te ne proporrei un altro, e cioè: ma perché si fa
politica, per mettere in campo un progetto serio e capace di far vivere nella
Capitale meglio tutti, o invece per avere visibilità e successo, potere e
denaro, favorendo famigli e amici?
Questo mi sembra il vero discrimine oggi, e non la misura spropositata
dell’ego.
Il giorno 16 febbraio 2015 23:42, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Allora,per rispondere parzialmente alle tue domande e per amicizia,ti dico che il testo dell'ANPI Nomentano era stato approvato in mia assenza.Non è una scusa ma è un dato di fatto.Stasera il testo è stato modificato e appena ne ho copia te lo mando.Mi trovo comunque più sulle tue posizioni che di quelle del duo.............Per quanto riguarda Marino confesso di essere all'opposizione ma ultimamente non nascondo di aver apprezzato alcune sue mosse e di averle anche sottolineate in qualche mio intervento.Il fatto che tu mi solleciti ad aprirmi al contradittorio mi trova favorevole.Per questo spesso e volentieri ho pubblicato tuoi interventi su Marino.Tra l'altro se non ricordo male credo di averne scritto uno che a te è pure piaciuto.Ma non cerco comunque il tuo consenso.Cerco solo di portarti alle mie conclusioni che sono le seguenti:
Marino pecca spesso e volentieri di vanagloria e di superficialità comportamenti dettati secondo il mio modestissimo parere da un ego gigantesco.Questo lo porta anche a circondarsi di persone facili ed addomesticate,passami il termine,più facili a dirgli sempre di si piuttosto che a contraddirlo.Sua grandissima pecca è stata quella di aver trascurato i problemi delle periferie e di Mafia Capitale.Su entrambi i fronti sta recuperando ma la sua strada è in salita.Mentre mi è piaciuto come si è comportato con i vigili,ma il braccio di ferro che ha iniziato con loro sta portanto al collasso la città.A mio avviso potrebbe trovare un compromesso sacrificando il comandante Clemente.Ma qui subentra l'ego.
Ora sono stanco e ti do la buonanotte.
Mimmo
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.com
Data: 16-feb-2015 15.21
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: Re: Re: Re: Re: Re: I: febbraio/2 2015
Mimmo, tutto quello che vuoi... Tieni però presente che io sono piuttosto anzianotto.
GC
Il giorno 16 febbraio 2015 15:18, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Quanto tempo mi dai ?
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.com
Data: 16-feb-2015 15.04
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: Re: Re: Re: Re: I: febbraio/2 2015
Io invece sento il bisogno di aggiungere un'altra osservazione. Ma come hai fatto, perché, con quali motivazioni ti è venuto di approvare e appoggiare il documento con il quale ........e la sezione Anpi del Circolo vi dissociate dall'Anpi romana che ha deciso di contestare CasaPound, Giorgia Meloni e Salvini? Insomma: quale è il tuo reale punto di vista su Marino, e quello sul ruolo che deve svolgere oggi l'Anpi?
Ti sarò grato se mi vorrai rispondere.GC
Il giorno 16 febbraio 2015 14:12, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Ho capito Gian.Mi sembra che rimaniamo entrambi sulle nostre posizioni.Non aggiungo altro perchè ormai ci siamo detti tutto
Ciao
M.
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.comData: 16-feb-2015 13.57
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: Re: Re: Re: I: febbraio/2 2015
Mimmo Mimmo, figurati quanto me frega di fare la sentinella pro Marino. Ma che le tue sette piaghe di Roma siano critica nei suoi confronti costruttiva... via! Figuriamoci allora se tu avessi deciso di scriverla negativa..! Poi la questione del comitato di redazione la devi chiarire tu: Se la vogliamo prendere sul serio i componenti dovrebbero preliminarmente leggere e poi decidere insieme cosa pubblicare. Se invece chi ne fa parte viene chiamato a leggere ciò che è stato deciso di pubblicare, e poi può dire la sua il numero successivo, secondo me non può fregiarsi del titolo di redazione. Meglio a quel punto scrivere: hanno collaborato. Così almeno io la penso. Partecipare è bello, ma chi legge dall'esterno così è indotto a concludere che la linea editoriale, e i pezzi pubblicati, sono stati condivisi in partenza dalla redazione.
A più tardiGC
Il giorno 16 febbraio 2015 13:41, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Allora ricostruiamo i fatti serenamente:
1.io prendo atto della tua volontà a voler condividere in anticipo il testo del nuovo numero di Tre Righe cartaceo e te lo invio,vedi testo della mia mail
2.Tu mi rispondi con un tuo pezzo su Marino
3.nulla mi dici degli altri articoli.Mi viene un sospetto,che tu mi puoi fugare,che tu ti sia fermato sul primo articolo e abbia scritto di getto il tuo
4.Ci può stare, ci mancherebbe,ma allora non sarebbe spirito da comitato di redazione ma di sentinella,nel senso buono ,di Marino e della sua politica
5.Io mi dichiaro d'accordo a pubblicartelo nel prossimo numero per ragioni obiettive, e non di critica nei tuoi confronti ,che ti ho elencato questa notte,magari confusamente perchè stavo dormendo
6.La linea del giornale è di critica costruttiva nei confronti del Sindaco Marino e di quella di Renzi.Bada bene:critica costruttiva e non becera.Proprio per questo mi fa piacere pubblicare il tuo testo nel primo numero di marzo e quindi successivo a quello che uscirà domenica
7.Se ti imbarazza o altro che ci sia il tuo nome nel comitato di redazione di questo numero e a questo punto anche degli altri,di volta in volta tu decidessi di pubblicare qualcosa, ti inseritò tra coloro che hanno collaborato al numero in questione
Ciao
M.
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.com
Data: 16-feb-2015 11.08
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: Re: Re: I: febbraio/2 2015
Scusami Mimmo, ma ad essere confuso francamente qui sono io. Se in Trerighe appare che c'è una redazione di cui faccio parte, e tu decidi di scrivere e pubblicare un attacco frontale a Marino, ho difficoltà ad accettare che mi si dica: nel prossimo numero, fra un mese, Trerighe pubblicherà la tua posizione al proposito. Così si può giustamente dire a un lettore: ma anche a chi fa parte della redazione? Essere pro o contro Marino è oggi a Roma una questione dirimente. Con tutta la libertà di critica nei suoi confronti ovviamente possibile e praticabile, dichiararsi drasticamente e duramente contro, addebitandogli la responsabilità di tutte le piaghe, significa compiere un gesto e una operazione ambigua e molto discutibile. Senza togliermi la possibilità legittima e sacrosanta di criticarlo, io non vorrei proprio essere confuso e assimilato alla canea di chi lo critica in modo del tutto sporco e strumentale. Io non dico che tu devi per forza essergli a favore, ma mi chiedo se la mia parte sia quella di prendere atto di quanto tu hai deciso di scrivere al proposito e pubblicare. Se Trerighe ha da essere un periodico monocratico, io faccio allora volentieri, se me lo chiedi, il collaboratore esterno.
Gian Carlo
Il giorno 16 febbraio 2015 00:25, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Ero convinto che non ti sarebbe piaciuta la mia risposta .Ora mi spiego.
Scusa Giancarlo ma tu hai avuto occasione di leggere l'articolo in anteprima e quindi giustamente hai scritto quel pezzo diciamo in difesa di Marino.Ora a me sembra coerente che lo pubblichi successivamente come appunto un' opinione che è scaturita dalla lettura del giornale.Un pò ,scusa il paragone,come ha fatto Gerace.Se no uno che legge non capirebbe.Invece in questa maniera avrebbe una sua logica.Se tutti avessero la possibilità di replicare in contemporanea a qualcosa che non si condivide non si capirebbe più niente e ogni giornale sarebbe pieno di chi dice una cosa e di chi dice esattamente l'opposto.Si creerebbe confusione.Almeno è quello che penso io.
Buonanotte
M.
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.com
Data: 15-feb-2015 23.24
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: Re: I: febbraio/2 2015
Scusa Mimmo, ma un conto è pubblicare un numero di Trerighe in cui l'editoriale è un attacco frontale a Marino senza alcuna voce di divergenza e contrasto, un conto è pubblicare tale voce a un mese di distanza. Non credi?
GC
Il giorno 15 febbraio 2015 15:52, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Hai ragione.Pubblicherò il tuo pezzo nel numero di marzo in modo da dare spazio al contradditorio.Ovviamente non lo posso fare in questo numero.
Grazie
M,.
----Messaggio originale----
Da: gc.marchesini@gmail.com
Data: 15-feb-2015 11.35
A: "Domenico Fischetto"<domenicofischetto@virgilio.it>
Ogg: Re: I: febbraio/2 2015
Bè, io bilancerei il tuo pezzo iniziale con un minimo di contraddittorio, tipo quello che ti allego. Altrimenti Trerighe rischia di proporsi come foglio che fa la guerra a Marino, e rischieresti di trovarti percepito e collocato, senza volerlo, in una molto discutibile compagnia.
GC
Mi dispiace Mimmo, ma malgrado la tua elencazione puntigliosa delle piaghe che affliggono Roma (l'articolo a cui si fa riferimento è:Le sette piaghe del Comune di Roma pubblicato su www.trerighe.blogspot.com), io comunque e ancora sto dalla parte di Ignazio Marino. Tu forse pensi che se alle elezioni avessero vinto Sassoli o Gentiloni - o, dio scampi, Marchini - ci ritroveremmo noi cittadini romani messi meglio? I mali o piaghe che tu elenchi si sono accumulati e incancreniti ben prima della sindacatura di Marino. Sono la sua onestà e dirittura morale a far la clamorosa differenza, ad avere imposto un drastico cambio di rotta e l’emersione del letame accumulato nelle stalle. La priorità assoluta per Roma era il risanamento e la pulizia radicale dal marciume prodotto da Alemanno e predecessori, e da una complicità trasversale nella corruzione praticata come metodo di malgoverno. Marino ha rotto il giocattolo perverso e avviato il prosciugamento delle greppie, e per questo viene così furiosamente avversato. Certo, sul piano tecnico la sua squadra probabilmente non è il possibile meglio. Ma prima avevamo dei ladri esperti in malversazione e furto, oggi abbiamo un gruppo che sul piano delle capacità deve migliorare, ma almeno rispetta la cosa pubblica e cerca di valorizzarla e volgemmmmrla a beneficio dei cittadini. E questa per gli anni da cui veniamo non è per Roma una rivoluzione?
Il giorno 15 febbraio 2015 10:17, Domenico Fischetto <domenicofischetto@virgilio.it> ha scritto:
Gian ti allego la versione del prossimo numero cartaceo di Tre Righe per le tue osservazioni/integrazioni/correzioni.CiaoM.
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