Tutto bene quello che finisce
bene.Il CDA della Sapienza ha deliberato di ritirarsi dal progetto di un
parcheggio interrato a Via De Lollis/Dalmati,dove c’erano i campi da tennis alle spalle
della casa dello Studente.I ritrovamenti archeologici hanno vinto. Ha vinto la cultura
.Ha vinto la città e i cittadini che avevano sempre mal digerito quel
parcheggio.Non si capiva bene cosa se ne potesse fare l’Università di ulteriori
parcheggi a suo servizio quando quello interrato dentro l’Università spesso e
volentieri è semi vuoto.La pillola agli abitanti per buttare giù questa bruttura era stata addolcita dalla
promessa, fortunatamente finanziata,della costruzione di una piscina che
sarebbe stata edificata contestualmente al parcheggio.Lo sapevano bene gli
abitanti di San Lorenzo come pure gli studiosi che lì sotto,sotto i campi da
tennis c’erano dei reperti archeologici.Non se ne conosceva la natura né quanto
fossero importanti.Ora si sa,e sono stati talmente apprezzati che la
Sapienza ha rinunciato al parcheggio.Chapeau !.Ora però rimane il problema
della piscina,di cui l’intero quartiere è sprovvista e bisogna individuare il luogo
visto che i soldi ancora ci sono.Ma è meglio spenderli prima che vengano fatti
sparire.Allora il nostro giornale ,che molto bene conosce il territorio di San
Lorenzo, avanza una proposta:si costruisse la piscina nel capannone di Largo de
Peligni oppure nella struttura accanto di via dè Corsi .Entrambe sono di
proprietà comunale e la futura piscina in questa maniera sarebbe vicina alla
scuola e centrale al quartiere.
Ritrovamenti archeologici in Via della Lega Lombarda
La felice conclusione di questa
vicenda ci riporta alla memoria un
episodio analogo che però non si è concluso altrettanto felicemente.Ci
riferiamo all’area archeologica rinvenuta nell’ex deposito ATAC di Via della
Lega Lombarda.Il nostro giornale all’epoca documentò i ritrovamenti:oltre a
delle zanne di mammuth del Pleistocene,vennero rinvenute un mitreo,un
colombario,una piscina sacrificale oltre a tanti reperti.La scoperta fu poi oggetto
di un articolo della Soprintendenza su Repubblica che annunciò e descrisse
pubblicamente i reperti .A nulla valsero i reperti, a nulla valsero i soliti cittadini associati in
un comitato,a nulla valse l’impegno di qualche sparuto consigliere municipale e
comunale,a nulla valse la distanza veramente risicata dal Cimitero Monumentale
del Verano.La proprietà del complesso vinse E LA SOPRINTENDENZA TACQUE.I
reperti ,quelli che non si potevano spostare,furono interrati,gli altri portati
in qualche magazzino e dimenticati.
Ed ora quell’obbrobrio di edificio fa bella mostra di sé davanti
al Cimitero del Verano.
Domenico Fischetto
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