Renato Nicolini è sempre presente nella vita culturale di Roma.Non se n'è mai andato.E sorride con quel suo modo che solo a lui apparteneva:scanzonato ed ironico.Presente e rimpianto.Nessun altro dopo di lui ha saputo far risplendere di luce le notti di questa nostra città, chi lo hai poi succeduto nello stesso incarico non ha potuto fare mai meglio di lui non perchè gli siano mancati i mezzi ma perchè gli è mancata la genialità di un uomo che amava e sentiva Roma ,la sua storia e la sua anima e ne interpretava le passioni ,i sentimenti come anche le debolezze.
Pubblichiamo le impressioni di Alessandra Mastronardi sull'incontro dedicato a Renato svoltosi alla Galleria Nazionale il 19 u.s.
D.F.
A proposito di … ‘cessata’ ‘mente’
La
genialità che non s’ interrompe ma si ripropone sotto diverse forme …
Saper vedere, ascoltare,
leggere, d’arte, di musica, di letteratura, è una faccenda di esclusiva portata culturale o anche semplicemente possibilità
di gittata critica Comune d’una persona qualsiasi che esterna la Sua visione … che più di Altri si allontana dalla
Paura di poter dire …perché un capolavoro,
piuttosto che una crosta?
La familiarità con il
linguaggio artistico in generale, presume intelligenza imparziale, nonché
educazione alle preziose meraviglie
di cui l’Italia intera dispone, a portata di sguardo, come nessun altro Paese
al mondo …
Bellezze & Brutture, si
alternano in ogni dove ma chi le guarda, cosa vede?
Con quale audacia ed
efficacia può un cieco porre il suo accento valutativo, il suo carattere
polemico, la sua ammirazione incondizionata, più di una commemorazione sbrodolata?
Quanti appassionati ed
energici richiami per allontanare l’indifferenza alla poesia, alla pittura,
alla scultura, all’architettura d’Italia per educare un pubblico tutt’oggi
analfabeta affinché il bello possa essere visto e riconosciuto da Tutti, ma sarebbe
sufficiente anche da Tanti!
E invece no!
Ancor’oggi, all’atto pratico
siamo eruditi impreparati a contemplare il bello della natura, ad intendere le
varie forme di linguaggio e di espressione che ogni artista sfoggia e che si capisce un po’ per intuizione, forse di
meno per la sua forma.
A chi tocca prendersi certe licenze fuori dalla Comune idolatria di
pensiero e di azione, per poi essere licenziati come matti …quanti dentro il
delirio e dove gli scampati alla gogna?
Ma i veri artisti, non hanno
mai badato ai pregiudizi e replicano esprimendosi con un Bove squartato per cui i Tanti si chiedono che cosa significhi,
prescindendo dalla genesi del parto …
L’arte non invecchia ed il
godimento puro della stessa, è un privilegio!
L’intimo e il misterioso, può
apparire agli occhi di chi lo guarda dentro il
Diluvio, ma dove la drammaticità e quanto movimento?
La scena dai tanti futuri
possibili, può avvalersi di profonda commozione, di inquietante batticuore,
come di impassibili e inoffensive battaglie, ma sempre alle prese con la
caparbia miopia di coloro i quali si ergono con indiscutibile giudizio …
E mentre le teste di legno si espandono a vista
d’occhio, i Pinocchio si diffondono nel
Nostro Regno costruiti ad Arte da un
invisibile Mastro Geppetto!
Ancora pochi e troppo tenui,
sono i fuochi che ardono di vera passione, che si accendono e si scagliano con
capacità d’ironia e di equilibrato gusto perché le accuse, dal Tribunale
dell’Inquisizione, non sono mai finite.
E per aver recato offesa, ci si ritrova con una macchia
scura indelebile … sia preparato il rogo!
Perché nel Convivio in casa di Levi, la testa di un
Moro? Quanti nani e pappagalli, ma Loro, chi sono?
Le gradazioni di bianco e le
sfumature di nero, impercettibili all’occhio di un profano, comportano l’arresto dacché la più onesta e vera
relazione tonale dipinta su una tela, quel chiaro/scuro in tal maniera, è una
vergogna, ha da essere cancellato!
E così, avanti nei secoli,
solo a rispettare ed accontentare i più avvilenti cori d’impreparati a quella visione.
L’opera d’arte si ferma per
Una Imperfezione creativa; l’immaginaria fantasia pura, lascia spazio aperto e
campo libero alla disseminazione di
Cartellonistica
Pubblicitaria grossolana, priva di qualsiasi dignità ed
empia di declino.
Vanagloria, miserevole
trivialità, insozzano la qualità e il gusto: chi si oppone a questo scempio è
un matto o un eretico, presto al rogo!
Ma il colore della memoria
non è uno solo, la sensazione olfattiva lungo il camminamento può essere un
effluvio di tanfo putrido quanto di immacolata gardenia e troppi sono ancora i
fiuti di coloro che nel percorso, non distinguono il reale puzzo dal profumo!
Narici sensibili,
dilatatevi!
E se la profondità,
l’ironia, la risolutezza irrisolta, sono tratti caratteristici appartenuti a …
o siano dote esclusiva di … nessun elogio alla memoria perché il viaggio
tracciato ancora vive ed è in itinere
perché l’esplorazione del
confine reale e/o immaginario è una scena in continuo movimento che nessuno può
fermare,
perché l’intreccio che si
avviluppa e che contempla l’ordito di tanti tracciati, laddove non è solo cinema
ma insieme architettura, letteratura nobile vicina ad un teatro popolare,
paesaggio secondo natura compagno d’un panorama urbano musicale e così via, senza
fine, fino a proseguire nelle svariate connettività là dove s’innestano i
luoghi dell’anima per chi sa ancora
vedere, ascoltare, con la capacità di avanzarli …
A proposito di: proporzioni e armonie, ordine e misura, corporeo
e sensibile …
Il bello è difficile!
Alessandra
Mastronardi.
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